Dokument-Nr. 10104
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 30. Juni 19201

Regest
Pacelli fuhr in Begleitung von Pfarrer Konrad Graf von Preysing und Graf von Zech-Burkersroda, Geschäftsträger der Preußischen Gesandtschaft in München, nach Berlin, um sich als Nuntius akkreditieren zu lassen. Am Bahnhof empfing ihn der Protokollchef des Auswärtigen Amts, Ferdinand von Gülich, und geleitete ihn ins Hotel Continental. Nach dem Gottesdienst in der Sankt Hedwigs-Kathedrale stattete er Reichsaußenminister Walter Simons einen Höflichkeitsbesuch ab. Die Zeremonie der Akkreditierung fand am 30. Juni 1920 im Audienzsaal von Reichspräsident Ebert statt. Dessen Rede, die in der "Deutschen Allgemeinen Zeitung" erschien, legt der Nuntius in italienischer Übersetzung zusammen mit der eigenen dem Bericht bei. Ebert, der voll des Lobes für Benedikt XV. war, versprach Pacelli, den Papst in der Frage der Befreiung deutscher Kriegsgefangener in Frankreich einzuschalten. Eine entsprechende Denkschrift für Gasparri legt Pacelli ebenfalls diesem Bericht bei. Reichskanzler Constantin Fehrenbach, den Pacelli am Nachmittag besuchte, äußerte dem Nuntius gegenüber sowohl sein Interesse für die Konkordatsverhandlungen als auch seine Sorge für die bevorstehende Konferenz von Spa.
Betreff
Presentazione delle lettere credenziali
Come ebbi già l'onore di comunicare all'E. V. R. col mio rispettoso cifrato di Domenica scorsa 27 corrente, avendo il nuovo Ambasciatore di Francia annunziato il suo prossimo arrivo a Berlino, partii senz'altro da Monaco, d'intesa con questo Ministero degli Esteri, Lunedì scorso con uno speciale vagone-salon messo a mia disposizione dal Governo. Mi accompagnavano Monsignor Conte Corrado von Preysing, ottimo e distinto ecclesiastico, appartenente ad una delle più nobili famiglie bavaresi, il quale rimarrà meco durante la mia attuale permanenza in questa Capitale, ed il Sig. Conte von Zech, Incaricato d'Affari di Prussia in Monaco. Giunto ieri mattina in Berlino ed ossequiato alla stazione dall'Introduttore del Corpo diplomatico, Sig. von Gülich, Consigliere intimo di Legazione, scesi all'Hôtel Continentale e, celebrata la S. Messa nella Chiesa di
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S. Edwige, mi recai verso il mezzodì a fare la prima visita di convenienza al Sig. Ministro degli Esteri Dr. Simons, che me la restituì subito all'Albergo.
Stamane poi, sebbene i relativi documenti, come del resto si prevedeva, non fossero ancora pervenuti, ha avuto luogo la solenne cerimonia della presentazione delle lettere credenziali. Alle ore 11 ½ è venuto all'Hôtel Continentale con due automobili il sunnominato Introduttore del Corpo diplomatico, insieme al quale ed a Monsignor Preysing mi sono portato al Palazzo del Presidente del Reich. Questi era ad attendermi nella Sala delle Udienze, ove sono stato introdotto colle formalità in uso per gli Ambasciatori ed, alla presenza altresì del Ministro degli Esteri e di altri funzionari, ho pronunziato in lingua tedesca il discorso, che ho l'onore d'inviare qui accluso all'Eminenza Vostra Reverendissima nella traduzione italiana (Alleg. I). Il Sig. Ebert ha risposto alla sua volta con un discorso assai cordiale, soprattutto
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nelle espressioni di viva riconoscenza per l'azione del S. Padre, il che apparisce tanto più notevole, se si consideri che egli appartiene al partito socialista. Vostra Eminenza potrà leggerlo, tradotto in italiano, nell'Alleg. II. Questa sera la Deutsche Allgemeine Zeitung ha pubblicato il testo intiero dei due menzionati discorsi nell'originale tedesco (Alleg. III).
Dopo di ciò il Sig. Presidente del Reich mi ha trattenuto alcun tempo in una conversazione improntata a sensi di profonda venerazione verso Sua Santità, di cui ha nuovamente ricordato l'opera benefica a favore dei prigionieri, dei bambini e della pacificazione dei popoli, e mi ha infine pregato di implorare l'alto intervento dell'Augusto Pontefice per la liberazione dei prigionieri tedeschi trattenuti ancora in Francia. Da parte mia l'ho assicurato che avrei senza indugio trasmesso questa sua domanda a Sua Santità, aggiungendo di non dubitar menomamente che il S. Padre si adopererebbe, come sempre, coll'instancabile Sua carità per restituire anche quegli infelici alle loro famiglie. A tale proposito mi permetto di compiegare al presente rispettoso Rapporto un Pro-Memoria, rilasciatomi dietro mia domanda dal Ministero degli Esteri (Alleg. IV).
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Nel pomeriggio mi sono recato a far visita al Cancelliere Sig. Fehrenbach, membro del Centro, il quale ha espresso tutta la sua soddisfazione per la erezione della Nunziatura Apostolica di Berlino, si è interessato circa le trattative per la conclusione delle nuove Convenzioni fra Chiesa e Stato in Germania ed ha manifestato la sua preoccupazione a riguardo della prossima Conferenza di Spa, l'esito della quale sarà di così gravi conseguenze per l'avvenire del popolo tedesco.
Dopo di ciò, chinato al bacio della Sacra Porpora, con profondissimo ossequio ho l'onore di confermarmi
dell'Eminenza Vostra Reverendissima
1Hds. von Pacelli korrigiert aus "1 Luglio".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 30. Juni 19201, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 10104, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/10104. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 14.01.2013, letzte Änderung am 01.02.2022.