Dokument-Nr. 843
Schioppa, Lorenzo an Gasparri, Pietro
München, 05. April 1918

Regest
Schioppa übersendet die Übersetzung einer Mitteilung des deutschen Generalquartiermeisters in Bezug auf die Zivilisten im besetzten französischen Gebiet. Ludendorff ließ die Aussagen, die Gasparri erreicht hatten, durch einen Stabsoffizier prüfen mit dem Ergebnis, dass diese entweder falsch oder völlig übertrieben seien und dass seine Befehle befolgt worden seien. So befinden sich die Arbeitsplätze der Zivilisten nicht an der Front, sondern hinter der Evakuierungslinie; zudem sei deren Evakuierung im Fall eines außerordentlichen feindlichen Bombardement angeordnet worden, sodass es ausgeschlossen sei, dass einer der Engländer die englischen Soldaten gesehen habe. In das Krankenhaus Sainte Eugénie in Lille ist nach Aussagen des französischen leitenden Arztes seit etwa sechs Monaten kein Einheimischer mehr von der deutschen Militärverwaltung eingeliefert worden. Die französischen Zivilisten, die sich dort befinden, wurden durch feindliche Luftangriffe in ihren Häusern verletzt. Die Arbeiter aus der Umgebung Lilles befinden sich befehlsgemäß in einer besonderen Abteilung eines Feldlazaretts, wobei kein Verletzter unter 18 Jahren sei und alle durch feindliche Angriffe verwundet wurden. In dahinterliegenden Gebieten wären solche Verletzungen wegen der feindlichen Luftangriffe noch zahlreicher. Die Zwangsarbeit von Zivilpersonen wurde im Frühjahr 1917 für dieses Gebiet durch die Oberste Heeresleitung aus notwendigen Gründen beschlossen. Inzwischen ordnete sie aber an, dass die Zwangsarbeit nach Möglichkeit durch freie Arbeit ersetzt werde, was zum größeren Teil geschehe. Die Zwangsarbeiter seien gut behandelt worden. Auch der beauftragte Stabsoffizier, der deren Unterkunft in Seclin besichtigt hat, ist dieser Ansicht. Arbeiten an Flüssen und Kanälen seien von Zivilarbeitern nur freiwillig verrichtet und hierfür seien Gummistiefel, mehr Lohn und Unterstützung durch Lebensmittel ausgegeben worden. Solche Ladearbeit geschieht auch in Friedenszeiten täglich und ist immer hart. Wer der kleine Sohn einer angesehenen Familie aus Lille sein soll, wisse man nicht. Eine genauere Widerlegung der einzelnen Vorwürfe sei aufgrund von deren Unklarheit nicht möglich, doch ist Ludendorff bereit, Nachforschungen anstellen zu lassen, wenn ihm auf Fakten gründende Anklagen zukommen.
Betreff
Pei civili delle regioni francesi occupate
Eminenza Reverendissima,
Facendo seguito al Rapporto N. 49621 in data dell'8 Marzo p. p. ho l'onore di trasmettere, qui appresso, tradotta in italiano, una comunicazione (N. 12812.V.6. – 29 Marzo 1918) del Quartiermastro generale tedesco relativa ai civili delle regioni francesi occupate:
"Ho fatto esaminare sul luogo, per mezzo di un ufficiale di Stato maggiore le deposizioni rese al Signor Cardinale Segretario di Stato, per quanto fu possibile, nel quadro generale in cui esse si contengono. È stato confermato, che queste deposizioni furono fondate parte su errore, parte su grande esagerazione e che gli ordini emessi da me per attirare gli abitanti indigeni sono stati osservati dalle autorità militari competenti.
In particolare è stato accertato quanto segue:
I posti di lavoro degli operai civili non si trovano al fronte;
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ma dietro la linea di evacuazione cioè la linea, la quale corre tra i paesi abitati dalla popolazione indigena e quelli non abitati. La popolazione dunque è occupata tra i confini del terreno abitato da se stessa e fuori del limite generale della zona del fuoco nemico. Di più il comando superiore competente dell'armata ha ordinato, che i luoghi di lavoro devono essere evacuati dagli operai civili in caso di eccezionale bombardamento nemico. Onde apparisce anche affatto escluso, che uno di questi operai abbia visto dal suo posto di lavoro i nemici Inglesi, può trattarsi solamente di Inglesi prigionieri.
Nell'ospedale di Ste. Eugénie, che sta sotto la direzione di un medico francese, fu constatato, in seguito ad abboccamento col medico in capo, che da circa sei mesi nessuno degli abitanti indigeni è stato consegnato dall'autorità militare tedesca. In una sala di infermi di questo ospedale l'ufficiale dello Stato maggiore a ciò incaricato ha personalmente interrogato quattro feriti, tra cui tre ragazzi di 10-14 anni, le ferite dei quali erano state cagionate per il bombardamento nemico. Questi civili furono feriti nelle abitazioni dei loro genitori e non hanno lavorato per conto delle autorità militari tedesche. L'asserzione contenuta nella lettera circa i mutilati e feriti in quest'ospedale è perciò ingiusta. Gli operai nelle vicinanze di Lilla, in conformità di un ordine delle autorità militari, si tro-
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vano al contrario ricoverati in uno speciale compartimento di un lazzaretto di guerra. In una sala contenente 29 ammalati civili si trovavano cinque operi civili, le ferite dei quali derivavano dall'effetto del bombardamento nemico, nell'esercizio del loro lavoro. Ammalati sotto 18 anni non vi si trovavano. Ferite come quelle accennate sono casuali, e si possono avere anche se i posti di lavoro fossero trasferiti più indietro. Le ferite causate fra persone civili nel terreno dietrostante da aviatori nemici sono più numerose.
Per ciò che riguarda l'occupazione forzata di persone civili essa fu decretata nella primavera del 1917 sul terreno in discorso, dal comando superiore militare competente per motivo di necessità. Poi operai civili furono attirati per forza. Nel frattempo il comando superiore dell'armata aveva ordinato di condurre gli operai forzati possibilmente in lavoro libero, che è praticato dalla più gran parte. Il trattamento degli operai forzati è affatto convenevole. Casi di trattamento cattivo non furono accertati. Anche l'ufficiale di Stato maggiore mandato da me ha avuta l'impressione di un trattamento affatto buono per gli operi civili, visitando ambedue le colonne degli operai civili ed i loro ricoveri a Seclin. Ove operai civili hanno praticato lavori idraulici, essi si sono presentati volontariamente, hanno avuto stivaloni da acqua, più alto salario e sussidio per alimenti. Lavori su fiumi e canali, che riguardano il caricare e
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lo scaricare di bastimenti da canali sotto l'ardore del sole, sono anche in tempo di pace avvenimenti quotidiani, senza che in ciò si possa trovare una speciale durezza o l'intento di tormentare gli operai in modo speciale.
In mancanza di più esatti dati non si è potuto venire a sapere, chi sia il figliuolo di una delle famiglie primarie di Lilla. Mio malgrado, una confutazione più esatta delle accuse non è possibile, perché manca ogni argomento per poter accertare i singoli casi. Ma sono pronto volentieri di ordinare ricerche esatte, quando mi trovassi in istato di eseguirle in base ad argomenti di fatto."2
Inchinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione mi pregio confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Obblmo devmo umilmo servo
Lorenzo Schioppa
Incaricato d'affari int.
1"N. 4962" hds. unterstrichen, vermutlich vom Empfänger.
2"Ho fatto esaminare sul luogo… in base ad argomento di fatto." hds. am linken Seitenrand angestrichen, vermutlich vom Empfänger.
Empfohlene Zitierweise
Schioppa, Lorenzo an Gasparri, Pietro vom 05. April 1918, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 843, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/843. Letzter Zugriff am: 29.03.2024.
Online seit 02.03.2011, letzte Änderung am 29.09.2014.