Dokument-Nr. 8486
Schioppa, Lorenzo an Gasparri, Pietro
München, 20. März 1918

Regest
Schioppa wandte sich weisungsgemäß am 9. März 1918 an Reichskanzler Hertling und brachte sehr nachdrücklich den Wunsch des Papstes vor, dass die bedrängten Armenier von den Türken, die nach dem Frieden mit Russland ihr Gebiet zurückerobern, respektiert werden. Inzwischen hat Hertling geantwortet und erklärt, dass zwar nach dem Waffenstillstand von Brest-Litowsk die Möglichkeit der Evakuierung der östlichen Gebiete besteht, dass aber die Reichsregierung sich sofort mit der osmanischen ins Benehmen gesetzt und die Zusicherung erreicht hat, die Armenier milde zu behandeln und für die Zukunft ein friedliches Zusammenleben in den betroffenen Provinzen Ostanatoliens gewährleisten zu wollen. Nachdem armenische Banden in den von den Russen geräumten Gebieten ein Blutbad an der muslimischen Bevölkerung angerichtet haben, hat man erneut von den Türken die Zusage der Beruhigung erhalten, dass man keine Maßnahmen gegen die unschuldige Bevölkerung einleite und auf eine strengere Disziplin in der Armee achte. Aber offensichtlich sei es hierfür auch nötig, dass die Armenier sich der türkischen Regierung unterordnen. Revolutionäre armenische Komitees in der Schweiz stacheln die Armenier in Tiflis noch zusätzlich zu einem ganz aussichtlosen Kampf gegen die Türken an. Boghos Nubar Pascha, der Vertreter der katholischen Armenier in Paris, sei gebeten worden, um die Hilfe der Engländer zu ersuchen, die angeblich schon gemeinsam mit Franzosen in den armenischen Banden mitkämpfen. Hertling bittet um die Intervention des Staatsekretärs, um die Armenier von diesem völlig aussichtslosen Widerstand abzuhalten.
Betreff
Per la protezione degli Armeni
Eminenza Reverendissima,
Appena ricevuto il cifrato di Vostra Eminenza Reverendissima N. 86, Monsignor Nunzio si rivolse con ogni premura al Signor Cancelliere dell'Impero con una Nota del 9 corrente, esponendogli con le più vive istanze il paterno desiderio della <di>1 Sua Santità che i poveri Armeni sieno rispettati dai Turchi rioccupanti i territori attribuiti loro nel trattato di pace con la Russia.
Ora ho l'onore di inviare qui unita a Vostra Eminenza copia della lettera di risposta del Signor Cancelliere a Monsignor Nunzio insieme alla seguente <relativa>2 traduzione italiana, che suona così:
"Siccome con la conclusione dell'armistizio di Brest-Litowsk crebbe la possibilità di evacuare le Province anatoliche orientali, allora occupate dai Russi, il Governo Imperiale si
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mise ben presto in relazione col Governo Imperiale Ottomano relativamente alla questione del trattamento della popolazione armena di queste Province. In tale occasione ci siamo potuto persuadere che il Governo turco è deciso a trattare gli Armeni con mitezza ed a fare tutto ciò che è possibile per facilitare in avvenire una pacifica comunanza di vita fra la popolazione cristiana e maomettana dell'Anatolia orientale. Quando le bande armene, che frattanto si erano stabilite nel territorio evacuato dalle truppe russe, menarono una terribile strage tra la popolazione maomettana, noi di nuovo ricevemmo dal Governo Turco la tranquillizzante assicurazione che esso non pensa a prendere misure contro la popolazione innocente e che la disciplina più severa sarà mantenuta fra le truppe turche che avanzano.
Ma evidentemente il ritorno di uno stato pacifico è possibile soltanto allora, se gli Armeni si sottomettono al Governo Turco, se rinunziano alle loro aspirazioni politiche, ora completamente senza speranza di successo, se ritornano lealmente ai loro doveri civili. Sventuratamente anche al presente i Comitati rivoluzionari armeni in Svizzera sono all'opera, per stimolare all'estrema lotta gli Armeni contro la Turchia. In una riunione che ha avuto luogo ultimamente a Ginevra sono
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stati inviati telegrammi in questo senso ai Comitati Armeni di Tiflis. In pari tempo si dice che Boghos Nubar Pascha, rappresentante dei Katholikos armeni in Parigi, sia stato richiesto di pregare il Governo Inglese ad inviare ufficiali e soldati per proteggere gli Armeni che combattono. Secondo altre notizie, ufficiali francesi ed inglesi già si trovano nelle bande.
Se il Signor Cardinale Segretario di Stato trovasse mezzi e vie per resistere al procedere irresponsabile di quelli che spingono gli Armeni ad una vana resistenza, potrebbe così essere evitata una grave sventura alla popolazione cristiana, alla sorte della quale Sua Eminenza si interessa così vivamente."3
Inchinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione mi pregio confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Obblmo devmo umilmo servo
Lorenzo Schioppa
Incaricato d'affari int.
1Hds. gestrichen und eingefügt, vermutlich von Schioppa.
2Hds. gestrichen und eingefügt, vermutlich von Schioppa.
3"Se il Signor… si interessa così vivamente."" hds. am rechten Seitenrand in roter Farbe angestrichen, vermutlich vom Empfänger.
Empfohlene Zitierweise
Schioppa, Lorenzo an Gasparri, Pietro vom 20. März 1918, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 8486, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/8486. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 17.06.2011, letzte Änderung am 29.09.2014.