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                            Dokument-Nr. 5044
                         
                        
                        
                             
                        
                             
                        In obbedienza agli ordini impartitimi dall'E. V. R. col Suo venerato Dispaccio N. 60043 del 23 Marzo scorso, appena tornato qui a
        Monaco, mi sono dato premura di condurre a termine le trattative coi Signori Herder e Pustet
 e Pustet per la ristampa del "Codex Iuris Canonici"
 per la ristampa del "Codex Iuris Canonici" .
.
Dopo varie discussioni sono riuscito a far accettare integralmente il contratto rimessomi dall'E. V., che qui accluso ho l'onore d'inviarLe in doppia copia firmato dai menzionati Signori. Volevano essi apporre altresì come condizione che la facoltà di ristampa del Codice non fosse accordata a nessun'altra Ditta nei paesi di lingua tedesca, e specialmente alla Casa Schöningh ; ma io ho risposto che non ero autorizzato ad
        accettare una simile condizione, ed in particolare quanto alla
; ma io ho risposto che non ero autorizzato ad
        accettare una simile condizione, ed in particolare quanto alla
             , aveva
        già ad essa proposto lo stesso contratto. In seguito a ciò il Signor Herder si è limitato,
        anche a nome del Pustet, ad esprimere "la speranza e la certa attesa" che detta facoltà non
        sia concessa, sempre nei paesi di lingua tedesca, ad altri oltre che allo Schöningh, come
        risulta dalla lettera che parimenti qui unita compio il
        dovere di trasmettere all'E. V.
, aveva
        già ad essa proposto lo stesso contratto. In seguito a ciò il Signor Herder si è limitato,
        anche a nome del Pustet, ad esprimere "la speranza e la certa attesa" che detta facoltà non
        sia concessa, sempre nei paesi di lingua tedesca, ad altri oltre che allo Schöningh, come
        risulta dalla lettera che parimenti qui unita compio il
        dovere di trasmettere all'E. V.
Dopo di ciò, chinato 
                        
                             
                        Online seit 13.07.2011, letzte Änderung am 29.09.2014. 
                    
    Dokument-Nr. 5044
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
 an Gasparri, Pietro
München, 19. April 1918
                        Regest
Weisungsgemäß ließ Pacelli die Verträge für die Neuausgabe des Codex Iuris Canonici von den Verlegern Herder und Pustet unterschreiben, ohne deren Forderung nachzugeben, ihnen einen Alleinvertriebsvertrag im deutschsprachigen Raum zu gewähren. Besonders den Ausschluss des Verlags Schöningh wies Pacelli unter Verweis auf das Angebot an diesen ab. Im beiliegenden Schreiben drückt Herder auch im Namen von Pustet die Hoffnung und sichere Erwartung aus, dass außer Schöningh kein weiterer Verlag im deutschsprachigen Raum die Druckerlaubnis erhalten werde.Betreff
Contratto coi Signori Herder e Pustet per la ristampa del "Codex Iuris
        Canonici"
                         e Pustet
 e Pustet per la ristampa del "Codex Iuris Canonici"
 per la ristampa del "Codex Iuris Canonici" .
.Dopo varie discussioni sono riuscito a far accettare integralmente il contratto rimessomi dall'E. V., che qui accluso ho l'onore d'inviarLe in doppia copia firmato dai menzionati Signori. Volevano essi apporre altresì come condizione che la facoltà di ristampa del Codice non fosse accordata a nessun'altra Ditta nei paesi di lingua tedesca, e specialmente alla Casa Schöningh
 ; ma io ho risposto che non ero autorizzato ad
        accettare una simile condizione, ed in particolare quanto alla
; ma io ho risposto che non ero autorizzato ad
        accettare una simile condizione, ed in particolare quanto alla
            30v
 detta Casa Schöningh sapevo che V. E., dietro
        raccomandazione del benemerito Mons. Vescovo di Paderborna , aveva
        già ad essa proposto lo stesso contratto. In seguito a ciò il Signor Herder si è limitato,
        anche a nome del Pustet, ad esprimere "la speranza e la certa attesa" che detta facoltà non
        sia concessa, sempre nei paesi di lingua tedesca, ad altri oltre che allo Schöningh, come
        risulta dalla lettera che parimenti qui unita compio il
        dovere di trasmettere all'E. V.
, aveva
        già ad essa proposto lo stesso contratto. In seguito a ciò il Signor Herder si è limitato,
        anche a nome del Pustet, ad esprimere "la speranza e la certa attesa" che detta facoltà non
        sia concessa, sempre nei paesi di lingua tedesca, ad altri oltre che allo Schöningh, come
        risulta dalla lettera che parimenti qui unita compio il
        dovere di trasmettere all'E. V.Dopo di ciò, chinato
