Dokument-Nr. 1000
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Rorschach, 31. Mai 1919

Regest
Pacelli informiert Gasparri über den Plan der preußischen Regierung, den Theologen Albert Ehrhard, vormals an der Universität Straßburg tätig, als Entschädigung für die Verbannung aus dem Frankreich zugefallenen Elsass auf den Lehrstuhl für Kirchengeschichte an der katholisch-theologischen Fakultät der Universität Bonn zu berufen. Felix Kardinal von Hartmann, Erzbischof von Köln, habe dagegen starke Bedenken geäußert, da Ehrhard zur Enzyklika "Pascendi Dominici gregis" eine kritische Haltung eingenommen habe. Auch Pacelli hat Vorbehalte gegen diese Berufung, einerseits weil Bonn schon nicht durch gute Professoren glänzt, und andererseits, weil es schwer werden könne, Ehrhard zu einer späteren Zeit aus Bonn zu entfernen. Für Ehrhard, der zu keinen weiteren Beschwerden Anlass gegeben hat und dessen Fehler nach Pacellis Ansicht durch eine mangelnde philosophische und theologische Vorbereitung bedingt sind, schlägt der Nuntius vor, die Berufung abzulehnen und ihn außerhalb des Lehrbetriebs – etwa als Propst in einem Kapitel – zu beschäftigen.
Betreff
Sul Professore Ehrhard
Eminenza Reverendissima,
Con lettera in data del 17 corrente, giuntami però soltanto oggi, l'Eminentissimo Signor Cardinale von Hartmann mi comunica che il noto professore di teologia Ehrhard, finora residente in Strasburgo, è stato espulso dall'Alsazia e che il Governo Prussiano ha ora intenzione di affidargli la cattedra di storia ecclesiastica, divenuta testé vacante nell'Università di Bonn, ritenendo suo obbligo di onore il provvedere a quell'ecclesiastico, il quale in occasione della perdita di detta provincia ha sopportato gravi sacrifici per la causa della Germania. L'Eminentissimo quindi si attende che il Governo medesimo gli chieda quanto prima se egli ha eccezioni da opporre, per ciò che concerne la di lui dottrina e la di lui condotta, a che venga assunto alla cattedra in discorso.
Il menzionato progetto pone il sullodato Cardinale, secondo che egli afferma nella citata lettera, in una ben difficile situazione. È infatti risaputo che il professore Ehrhard nel N. 3 della "Internationale Wochenschrift für Wissenschaft, Kunst und Technik" del 18 Gennaio 1907 si espresse in una maniera così sconveniente contro l'Enciclica Pascendi (sul modernismo) che il Santo Padre Pio X si vide costretto di togliergli la Prelatura. Tale incidente non è fino ad oggi ancora appianato, sebbene l'Ehrhard si sia mostrato da quel tempo assai riservato e non abbia dato più motivo a pubbliche lagnanze. La di lui chiamata a Bonn riesce inoltre all'Arcivescovo di Colonia molto spiacevole a causa
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del suo carattere orgoglioso. L'Eminentissimo ritiene che l'Ehrhard sia un ecclesiastico, il cui insegnamento non possa essere benefico, né valga ad infondere nei giovani teologi l'amore e l'entusiasmo per la Chiesa.
D'altra parte, però, nelle attuali circostanze sembra all'Eminentissimo non scevro di pericoli un suo rifiuto; teme anzi che potrebbero sorgerne conseguenze catastrofiche per l'esistenza delle facoltà teologiche nelle Università della Germania. Primieramente, infatti, il Governo non comprenderebbe come il Cardinale fondi il suo diniego su di un precedente, che rimonta ad oltre undici anni or sono, e malgrado il quale l'Ehrhard ha potuto continuare il suo insegnamento. Inoltre gli si rimproverebbe di esser più stretto ed esigente di quel che non sia avvenuto a Strasburgo. Ad ogni modo, la cosa verrebbe dai nemici delle facoltà teologiche colla più viva soddisfazione salutata e sfruttata quale efficacissimo mezzo di agitazione per ottenere la soppressione delle medesime, già da lungo tempo agognata. Finalmente tutta la situazione politica-ecclesiastica in Prussia è così difficile, che apparisce sommamente opportuno di evitare qualsiasi conflitto col Governo, salvo il caso che sia assolutamente richiesto dall'interesse della Chiesa.
"Stando così le cose, conclude il Cardinale, sarei assai grato a Vostra Eccellenza se volesse darmi un buon consiglio, eventualmente dopo aver interrogato in proposito Sua Eminenza il Signor Cardinale Segretario di Stato. – Nel caso io potrei dichiarare previamente al Ministro che proibirò ai giovani teologi di frequentare le lezioni del Professore Ehrhard, non appena questi manifesti opinioni, le quali offendano la dottrina e l'autorità della Chiesa. – Siccome poi la questione in parola potrà essermi proposta ben presto, La pregherei di una risposta cortesemente sollecita."
Se mi è lecito di esprimere all'Eminenza Vostra il mio subordinato parere al riguardo, direi che, pur riconoscendo il valore delle difficoltà esposte dall'Eminentissimo von Hartmann, sarebbe forse opportuno suggerirgli di non accettare la proposta suddetta. Mentre, infatti, la Santa Sede ha in animo di procedere alla riforma (in verità tanto necessaria) degli studi ecclesiastici in Germania, parmi che sarebbe assai spiacevole l'ammettere proprio ora una simile nomina, special-
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mente nella Università di Bonn, ove, per quanto io sappia, non abbondano davvero i buoni professori. Né sembrami sufficiente garanzia la menzionata dichiarazione che il Cardinale penserebbe di fare al Ministro; giacché in realtà, una volta nominato l'Ehrhard, riuscirebbe eventualmente assai più arduo e pericoloso di allontanarlo. Credo del resto che l'Eminentissimo potrebbe sufficientemente motivare e rendere meno odioso il suo rifiuto, sia riferendosi all'incidente surriferito (senza dubbio remoto ma non ancora appianato), come pure all'età abbastanza avanzata dell'Ehrhard (il quale deve aver passato la sessantina), sia proponendo di provvedere a lui onorevolmente in altro modo, ad esempio mediante il conferimento della prepositura in un Capitolo e di altra somigliante carica all'infuori dell'insegnamento, tanto più che l'Ehrhard, oltre che non ha più dato da tempo notevole occasione a pubbliche lagnanze, è (secondo quanto mi è stato riferito) buon sacerdote ed i suoi errori son dovuti piuttosto a mancanza di solida formazione filosofica e teologica che a cattiva volontà.
In attesa pertanto di quelle istruzioni, che all'Eminenza Vostra piacerà d'impartirmi, se è possibile telegraficamente per il tramite di Mons.  Maglione, m'inchino al bacio della Sacra Porpora e con profondissimo ossequio ho l'onore di confermarmi
Dell'Eminenza Vostra Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1Protokollnummer rekonstruiert aus Protokollbuch.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 31. Mai 1919, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 1000, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/1000. Letzter Zugriff am: 25.04.2024.
Online seit 04.06.2012, letzte Änderung am 29.09.2014.