Dokument-Nr. 10290
[Walsh SJ, Edmund Aloysius]
an [Gasparri, Pietro]
[Ohne Ort], 14. Mai 1923
Dopo aver delineato la situazione in Russia come difficilissima e dopo aver ripetuto come tutti parlano di guerra dopo la Nota inglese di Maggio 8 e dopo l'assassinio di Vorovski, il Prof. Walsh narra di un colloquio avuto da lui con Cicerin:
Dopo avermi incaricato di ringraziare Vostra Eminenza per le condoglianze, siamo tornati sulla questione dell'Arcivescovo Cieplak ed ho informato Cicerin che dopo la mia visita di venerdì nutrivo serii timori per la salute dell'Arcivescovo. Non potrebbe egli ora pensare favorevolmente alla proposta fatta dalla S. Sede di permettere a Cieplak ed agli altri preti di lasciare la Russia? Egli rispose che le mie proprie osservazioni della presente crisi in Mosca devono avermi mostrato quanto sarebbe difficile permettere questa partenza ora, specialmente se non avesse compenso (scambio di prigionieri) da offrire ai Comunisti. Se vi fosse qualche compenso egli crederebbe la cosa possibile.
Ricordandomi che il Ministro di Lituania mi aveva detto che il suo Governo avrebbe voluto rilasciare alcuni prigionieri tenuti in Lituania con lo scambio di alcuni dei preti imprigionati, suggerii che il Vaticano non potrebbe fare una simile proposta ma che il Governo Lituano intenderebbe fare uno scambio.
Egli replicò che non vi erano prigionieri Lituani ai quali fosse interessato ma che vi erano alcuni comunisti in prigione in Baviera
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che potrebbero essere considerati per uno scambio con
l'Arcivescovo Cieplak ed i suoi preti. "La Baviera – egli disse – è cattolica e la influenza morale del Vaticano è considerevole in quella regione. Se perciò il Vaticano desidera suggerire al Governo bavarese di rilasciare i Comunisti ritenuti là col permesso per essi di venire in Russia, credo che un accomodamento può essere fatto riguardo all'Arcivescovo Cieplak."
Promisi subito di trasmettere la proposta a Vostra Eminenza.