Dokument-Nr. 11027
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 31. Oktober 1929

Regest
Pacelli nimmt Stellung zum Wunsch der italienischen Regierung, einen besonderen Leiter zur kirchlichen Betreuung der "Organizzazioni Giovanili Italiane all'Estero", der Jugendorganisation der Italiener im Ausland, zu bestellen. Dieser soll nach den Vorstellungen der Regierung in Rom residieren und seine Tätigkeit als religiöser Missionar im Einvernehmen mit dem Generalsekretariat der "Fasci Italiani all'estero", der italienischen Faschisten im Ausland ausführen, unter anderem durch Inspektionen. Pacelli berichtet, dass dem Berliner Pfarrer Sonnenschein für viele Jahre die Seelsorge an den Italienern in Berlin anvertraut war. Der ehemalige Alumne des Germanikums verfügte über sehr gute Kenntnisse der italienischen Sprache sowie der Großstadtseelsorge. Aufgrund seines eifrigen und aufopferungsvollen Dienstes erhielt er das Lob der Konsistorialkongregation. Die Seelsorge wurde zweimal im Monat durch die Feier der Heiligen Messe inklusive italienischem Religionsunterricht gesichert. Außer in den Sommermonaten erteilte er den italienischen Kindern einmal in der Woche Katechismusunterricht. Nach seinem Tod im Februar des laufenden Jahres übernahm der Nuntiaturauditor Centoz provisorisch die Seelsorge an den Italienern. Pacelli teilt mit, dass im Mai ein junger italienischer Arzt mit einem anderen italienischen Studenten in die Nuntiatur kam, um mit Centoz über die Seelsorge an den jungen Landsleuten zu sprechen. Sie erzählten, dass sie fast alle in Berlin lebenden Italiener besucht und eine große Anzahl von Kindern für die "Opera Nazionale Balilla", die Jungendorganisation des faschistischen Italiens, gewinnen konnten. Sie erläuterten, dass sie die Jugendlichen jeden Sonntag um 10 Uhr im Haus der Italiener versammelten, ohne dass nur einer von ihnen die Heilige Messe besuchte. Centoz verwies auf das Sonntagsgebot und er erklärte sich dazu bereit, an jedem Sonntag und an Festtagen die Heilige Messe für die italienischen Jugendlichen in der Kapelle des St. Josefsheims zu feiern. Tatsächlich war die Kapelle am Fest der Dreifaltigkeit, an dem die jungen Italienerinnen und Italiener die Erstkommunion empfingen, sehr überfüllt. Centoz sicherte zu, die Messe weiterhin jeden Sonntag zu feiern, und er forderte die Gläubigen dazu auf, regelmäßig daran teilzunehmen. Denn der beste Weg, gute Italiener zu sein, sei es, gute Katholiken zu sein. Allerdings kam im Anschluss der Messe der Generalsekretär der Berliner Faschistischen Partei Renzetti in die Sakristei und kündigte nervös an, dass er der Aufforderung, die Balilla und die anderen Jungen jeden Sonntag zur Messe zu schicken, nicht nachkommen könne. Nervös verwies Renzetti darauf, dass auch er genauso wie jeder Priester seine Anweisungen zu erfüllen habe, nämlich die Ausbildung der Balilla. Centoz erwiderte, dass er von den Italienern um die wöchentliche Messfeier gebeten worden sei und dass er niemanden zwingen werde, in die Kapelle zu kommen, vorausgesetzt die Italiener besuchten die Messe in ihrer jeweiligen Heimatpfarrei. Der Generalsekretär sicherte zu, dass er die Balilla und die anderen Jungen jeweils am ersten Sonntag im Monat in die Kapelle Maria Schutz begleiten werden. Allerdings sah Centoz bei den entsprechenden Terminen mit wenigen Ausnahmen keine Jugendlichen. Der Auditor wollte den Katechismusunterricht durch einen Ordensmann, der Deutsch und Italienisch spricht, wiederaufleben lassen, weshalb er um ein Treffen mit Renzetti bat, um die Einzelheiten abzusprechen. Seine Anfrage blieb allerdings unbeantwortet. Folglich hält Pacelli es für höchst angebracht, dass ein offiziell ernannter kirchlicher Direktor zur Inspektion nach Berlin kommt und die religiöse Situation der italienischen Jugendverbände verbessert. Der Nuntius erinnert daran, dass die Konsistorialkongregation bereits den Vorschlag des Rektors des Päpstlichen Kollegs für die italienische Auswandererseelsorge Beltrami befürwortete, einen italienischen Salesianer nach Berlin zu entsenden. Er weist abschließend darauf hin, dass die Apostolische Administratur Berlin seit einiger Zeit in Verhandlungen steht, damit die Salesianer die Leitung einer Kuratie in den dicht besiedelten Arbeitervierteln zu übernehmen, wie sie es beispielsweise bereits in München oder Essen getan haben.
Betreff
Sull'assistenza religiosa delle Organizzazioni Giovanili Italiane in Berlino
Eminenza Reverendissima,
Ho ricevuto il venerato Dispaccio N. 2334/29 del 18 corrente, con cui l'Eminenza Vostra Reverendissima mi ordinava di significarLe se, attesa la situazione di queste Organizzazioni giovanili italiane, sarebbe conveniente che, allo scopo di provvedere alla loro assistenza spirituale, si proceda alla nomina di un apposito direttore ecclesiastico, il quale, risiedendo in Roma, presterebbe, anche con ispezioni all'estero, la sua opera di religioso missionario.
A questo proposito mi sia lecito di riferire all'Eminenza Vostra riservatamente quanto segue:
Già qualche anno primo [sic] del mio definitivo trasferimento in questa capitale, l'assistenza spirituale degli italiani qui residenti era stata affidata al Rev. Sac.  Dr. Carlo Sonnenschein, antico alunno del Collegio Germanico-
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Ungarico in Roma. La sua particolare conoscenza della lingua italiana, nonchè dei bisogni religiosi e sociali di questa immensa metropoli, lo rendeva specialmente atto ad esercitare anche tale ufficio. Egli si occupava con zelo e con abnegazione del suddetto ministero, meritandosi anche gli elogi della S. Congregazione Concistoriale.
L'assistenza spirituale era assicurata mediante la celebrazione della S. Messa, con istruzione religiosa, per gli italiani due volte al mese in due diverse Cappelle annesse agli Istituti "St. Josefsheim" e "Maria Schutz".
Una volta alla settimana, eccettuati i mesi estivi, egli si recava pure nella Casa degli italiani per fare il catechismo ai figli dei nostri emigrati, che ricevono altresì l'insegnamento religioso nelle scuole cattoliche private, da essi frequentate.
Il mese di Settembre 1928 il sullodato Sac. Sonnenschein cadde gravemente malato ed essendo venuto pur troppo a mancare ai vivi nel mese di Febbraio u. s., l'assistenza spirituale degli italiani è stata continuata, massime per ciò che riguarda il servizio religioso festivo, dal Revmo Mons.  Centoz, Consigliere di questa Nunziatura, in attesa che si addivenga alla nomina di un sacerdote a ciò destinato.
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Nello scorso mese di Maggio un giovane medico italiano, che dimora attualmente in Berlino allo scopo di perfezionarsi nei suoi studi, venne in Nunziatura insieme ad un altro studente italiano a trovare Mons. Centoz per intrattenersi con lui dell'assistenza spirituale dei giovani nostri connazionali. Entrambi gli dissero che si erano data molta pena per visitare quasi tutte le famiglie degli italiani ed erano riusciti a raggruppare un buon numero di Balilla. Le Maestre ed alcune Signore avevano avuto cura di organizzare le Piccole Italiane. Essi confidarono schiettamente che i medesimi giovanetti dovevano radunarsi ogni Domenica, alle ore 10, nella Casa degli italiani, per essere poi accompagnati a passeggio o ad esercizi sportivi, senza che la maggior parte od anche uno di essi avesse assistito alla S. Messa. Mons. Centoz fece loro osservare come il primo ed essenziale dovere fosse quello di soddisfare a tale precetto e, dietro loro domanda, si dichiarò prontissimo e lietissimo di provvedere a colmare la grave deplorata lacuna, col recarsi tutte le Domeniche e feste di precetto a celebrare la S. Messa per i giovani italiani nella Capella del "St. Josefsheim", come centro più indicato.
Essi ringraziarono vivamente Mgr. Centoz e lo assicurarono che vi avrebbero condotto i giovanetti in mag-
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gior numero possibile, mentre le Signore e le maestre avrebbero anch'esse accompagnato le ragazze.
Una delle Domeniche seguenti, festa della SS.ma Trinità, nella quale era stata fissata la prima Comunione dei giovanetti e delle giovanette italiane, la Cappella fu infatti oltremodo gremita. Al S. Vangelo, dopo aver rivolto un fervorino per la circostanza, egli espresse la sua gioia nel vedere una così bella assistenza, esortò caldamente i presenti a conservare queste buone disposizioni, ed aggiunse che, per corrispondere ad un vivo desiderio manifestatogli, sarebbe venuto con vero piacere tutte le Domeniche a celebrare la S. Messa in quella Cappella, allo scopo di favorire e promuovere la pietà dei cari giovani, poichè il miglior modo di mantenersi buoni italiani era quello di essere buoni cattolici.
Senonchè, immediatamente dopo la S. Messa, entrò in Sagrestia il Segretario generale del Fascio di Berlino, mostrandosi alquanto nervoso e significando che non poteva pur troppo aderire all'invito di mandare ogni Domenica i Balilla e gli altri ragazzi alla S. Messa, riuscendogli ciò di soverchio sacrifizio, e che, se il sacerdote ha il proprio ministero da adempiere, egli doveva anche eseguire le istruzioni ricevute, - specialmente per ciò che riguarda la formazione dei Balilla, - le quali non gli davano il tempo di confermarsi
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a quanto era stato annunziato in chiesa. Assai meravigliato Mons. Centoz rispose semplicemente che era stato vivamente pregato dagli italiani stessi ed aveva creduto bene di ciò fare nell'interesse spirituale dei giovani e delle loro famiglie, che però egli non intendeva di costringere alcuno a venire in quella Cappella, purchè, come aveva sovente raccomandato, gli italiani avessero assistito alla S. Messa nella Chiesa delle loro rispettive Parrocchie.
Il Segretario generale promise tuttavia, e si rimase intesi, che avrebbe accompagnato i Balilla e gli altri ragazzi alla S. Messa la prima Domenica di ogni mese nella Cappella di "Maria Schutz", sembrandogli quest'ultima più adatta.
Orbene, nè la prima Domenica del seguente mese di Luglio, nè poi, Mons. Centoz ebbe più la consolazione di vedere, fatta eccezione di qualche buona famiglia, alcun giovanetto alla S. Messa per gli italiani. In merito poi all'insegnamento del catechismo nella Casa degli italiani, egli pensava di affidarlo ad un buon religioso, il quale conosce il tedesco e l'italiano, e si permise di chiedere in proposito un abboccamento col Segretario gene-
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rale del Fascio o con un suo rappresentante, per intendersi circa l'orario ed altri dettagli. Egli non ricevette alcuna risposta al riguardo, nè ebbe più occasione di incontrarsi col Segretario medesimo.
Stando così le cose, <">1parrebbe assai opportuno che un direttore ecclesiastico, ufficialmente incaricato, venisse a compiere una ispezione in questa capitale e rimediasse alla lamentata situazione religiosa in cui trovansi,<">2 per le suaccennate difficoltà, <">3queste associazioni giovanili.<">4
<">5Ottima soluzione per l'assistenza spirituale degli italiani sembrerebbe poi quella che è stata suggerita al Rev.mo Mons.  Beltrami, Prelato per l'Emigrazione, e che la S. Congregazione Concistoriale si degnò di approvare con Dispaccio N. 93/26 del 23 Marzo p. p., vale a dire l'invio a Berlino di un sacerdote Salesiano italiano. Questa Delegazione vescovile, ora Amministrazione Apostolica, di Berlino è da vario tempo in trattative colla Pia Società Salesiana per la venuta di sacerdoti, che assumano la direzione di una curazia e compiano anche nei popolosi quartieri operai di questa metropoli quel bene che hanno operato e stanno facendo in altre importanti città della Germania, quali Monaco ed Es-
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sen, per citare due nomi solamente.<">6
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissimo ossequio ho l'onore di confermarmi
Dell'Eminenza Vostra Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1Anführungszeichen hds. von unbekannter Hand, vermutlich vom Empfänger eingefügt.
2Anführungszeichen hds. von unbekannter Hand, vermutlich vom Empfänger eingefügt.
3Anführungszeichen hds. von unbekannter Hand, vermutlich vom Empfänger eingefügt.
4Anführungszeichen hds. von unbekannter Hand, vermutlich vom Empfänger eingefügt.
5Anführungszeichen hds. von unbekannter Hand, vermutlich vom Empfänger eingefügt.
6Anführungszeichen hds. von unbekannter Hand, vermutlich vom Empfänger eingefügt.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 31. Oktober 1929, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 11027, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/11027. Letzter Zugriff am: 23.04.2024.
Online seit 20.01.2020, letzte Änderung am 01.02.2022.