Dokument-Nr. 14745
Pacelli, Eugenio an Sbarretti, Donato Raffaele
Berlin, 10. Januar 1926

Regest
Pacelli sendet dem Präfekten der Konzilskongregation Sbarretti ein Schreiben des Fuldaer Bischofs Schmitt inklusive Anlagen zurück und nimmt zu Schmitts Frage bezüglich des Fuldaer Domkapitulars Gutberlet Stellung. Der Nuntius verweist auf die Regelung zum Umgang mit Manualmessen durch das Dekret Ut debita der Konzilskongregation aus dem Jahr 1904. Der von Schmitt geschilderte Fall datiert allerdings auf das Jahr 1893 und damit auch früher als das Dekret Recenti der Konzilskongregation über die Manualmessen aus dem Jahr 1907. Für Pacelli scheint es, dass der inzwischen verstorbene Pfarrer Tincu dem damaligen Pfarrer Gutberlet seinerzeit hinreichend bekannt war. Die fraglichen Messen, die Tincu ihm zusandte, wurden nach Aussage Tincus aus dem Jahr 1893 tatsächlich gelesen. Pacelli ist sich nach Aktenlage allerdings unsicher, wie glaubwürdig diese Aussage ist. Auch kann er sich aufgrund fehlender Angaben kein genaues Urteil über die genannten anderen ähnlichen Fälle bilden. Anschließend charakterisiert Pacelli den mittlerweile 89jährigen Domkapitularen Gutberlet. Er führte nach Einschätzung des Nuntius ein vorbildliches priesterliches Leben, wenngleich er von eigenartiger Natur ist. Pacelli vermutet, dass Gutberlet in seinem fortgeschrittenen Alter zu Gewissensängsten neigt. Der Nuntius schlägt vor, dem Domkapitular seine Fehler bezüglich der Manualmessen zu vergeben und diese zu sanieren.
Betreff
Istanza del Revmo Mons. Vescovo di Fulda circa oneri di SS. Messe
Eminenza Reverendissima,
Il venerato Dispaccio N. 5732/25 in data del 25 Dicembre p. p. insieme ai relativi Allegati, che compio il dovere di ritornare qui acclusi, mi è giunto ieri l'altro 8 corrente, e mi do premura di esprimere, in esecuzione degli ordini impartitimi dall'Eminenza Vostra Reverendissima, il mio umile parere circa la domanda del Revmo Vescovo di Fulda a favore del Sac. Costantino Gutberlet.
Nel noto Decreto di cotesta S. Congregazione Ut debita si vietava "libros, sacra utensilia vel quaslibet alias res vendere aut emere et associationes (uti vocant) cum diariis et ephemeridibus inire ope missarum". Esso è però dell'11 Maggio 1904, mentre il caso proposto nella summenzionata supplica
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è dell'anno 1893. Posteriore è anche il Decreto Recenti (22 Maggio 1907), con cui si stabiliva, "ut in posterum quicumque Missas celebrandas committere velit sacerdotibus, sive saecularibus sive regularibus extra dioecesim commorantibus, hoc facere debeat per eorum Ordinarium, aut ipso saltem audito et annuente", ed inoltre, per ciò che riguardava gli "Antistites aut presbyteros ecclesiarum, quae in Oriente sitae sunt, ... semper et in singulis casibus ... per S. Congregationem Propagandae Fidei". - Non consta che il parroco Tink (ora defunto) fosse sufficientemente noto al Revmo Gutberlet quale sacerdote omni exceptione maior; ad ogni modo, però, come espone Mons. Vescovo di Fulda, le SS. Messe in discorso vennero da lui inviate bona fide, ed anzi sarebbero state effettivamente celebrate, secondo che il Tink stesso attesta nel foglio del 27 Ottobre 1893. Non risulta tuttavia con certezza dagli Atti, se a tale affermazione possa prestarsi piena fede, tanto più che, giusta quanto riferisce il Revmo Mons.  Vescovo di Gherla, il parroco Tink avrebbe accettato le dette intenzioni
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"invito Ordinariatu", il che potrebbe far nascere qualche dubbio sulla sua probità.
Quanto agli "alii similes casus, qui speciales accurate describi nondum possunt", mancando nella supplica qualsiasi più precisa notizia, non è possibile di formarsi un esatto giudizio al riguardo.
Il Revmo Gutberlet, Protonotario Apostolico ad instar e Canonico della Cattedrale di Fulda, nato il 10 Gennaio 1837 e quindi attualmente dell'età di 89 anni, già Professore in quel Seminario vescovile, è autore di un rinomato trattato di filosofia scolastica e di molti altri scritti, coi quali ha reso notevoli servigi alla Chiesa in Germania, e redigeva sia [sic] dal 1887 il sunnominato "Philosophisches Jahrbuch der Görresgesellschaft". È ecclesiastico di vita specchiata, sebbene di natura alquanto singolare; forse è ora, nella sua avanzata vecchiaia, inclinato alle angustie di coscienza. In considerazione anche della sua tarda età e dei suoi meriti, sarebbe, a mio subordinato avviso, opportuno che gli venisse espressamente concesso, ad caute- 2
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lam et ad quietem animae, il condono e la sanazione dei difetti, in cui fosse per avventura incorso relativamente ai menzionati oneri di SS. Messe.
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1Seitenzählung von den Editoren eingefügt.
2"Il Revmo Gutberlet ... ad caute-" hds. von unbekannter Hand, vermutlich vom Empfänger, am linken Rand in roter Farbe angestrichen.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Sbarretti, Donato Raffaele vom 10. Januar 1926, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 14745, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/14745. Letzter Zugriff am: 19.04.2024.
Online seit 29.01.2018, letzte Änderung am 01.02.2022.