Betreff
Sulle trattative per il regolamento della situazione della Chiesa cattolica in Russia
Mi pervennero l'altro ieri sera ad ora tarda i due venerati telegrammi, coi quali
l'E. V. R. mi ordinava di iniziare subito le con questo Sig. Incaricato d'Affari di
Russia
le trattative
per il regolamento della situazione della Chiesa cattolica in Russia, senza attendere
l'arrivo dell'Ambasciatore.
Ieri mattina mi recai subito
al Ministero degli Esteri e pregai il Capo del
protocollo Sig. von Gülich di far conoscere al detto Signore il mio desiderio di avere un abboccamento con lui
e di cercare altresì di ottenere che
ven
fosse egli a venire da me.
Il Sig.von Gülich mi comunicò infatti v
erso l'una pomeridiana che il
Bratman-Brodowski mi
avrebbe visitato il giorno
seguente, vale a dire oggi, alle ore 10½ antimeridiane.9v
Infatti egli è venuto da me stamane alle ore 10¾.
Ebreo
È anch'egli ebreo,
come
a quanto mi
è stato
ha
detto [pure]
l'Ambasciatore Krestinski, ma di forme
assai
meno cortesi
.
Conoscendo egli poco la lingua francese, la conversazione si è svolta in
tedesco. Gli ho detto
che l'E. V. la S. Sede mi aveva dato
l'incarico di trattare colla Rappresentanza della Unione delle Repubblice Federate dei
Sovieti in Berlino sulla situazione ecclesiastica in Russia, mostrandogli
al tempo stesso il Foglio dell'E. V. N. 30628; che
egli ha preso ed osservato, restituendomelo
poi
senza averlo potuto leggere
,
per non
conoscere
la lingua italiana. Mi ha risposto
essere a lui nota la intenzione
dalla S. Sede di svolgere le
trattative nello scorso mese di Maggio (data del sullodato Foglio) che i negoziati
si svolgessero
in questa Capitole,
ma ha aggiunto che
il Governo di10r
Mosca aveva dopo
insistito perché
essi
continuassero invece in Roma, ritenendo che questo fosse il
luogo più adatto a tale scopo. Da parte mia ho [replicato]
constarmi con ogni
certezza che la intenzione della S. Sede era rimasta immutata, e gli ho spiegato le
ragioni per cui la S. Sede medesima
non può trattare attraverso l'Ambasciata presso il Quirinale.
In seguito a ciò il Bratman Brodowski ha dichiarato
che naturalmente non aveva
istruzioni
e si è però dichiarato
pronto a trasmettere al suo Governo le mie comunicazioni.
Gli ho allora consegnato in un foglio senza
intestazione [ein Wort unlesbar] né firma, il riassunto in
lingua italiana del pensiero della S. Sede (cfr.
Allegato), illustrandolo
di viva voce e facendogli rilevare al mio interlocutore la importanza della concessione,
dell'invio,10v
previe
le necessarie
garanzie, di un Delegato Apostolico. Il Rappresentante dei Sovieti ha notato tuttavia che il
riconoscimento de jure è per quanto egli sa
sempre a
sempre
in linea generale
la condizione previa per il Governo dei Sov di Mosca di fronte ai vari Stati
la condizione preliminare per le trattative;
al che
ho opposto,
in base alle notizie contenute nel Pro-memoria annesso al
venerato Dispaccio dell'E. V. N. 30628 succitato Dispaccio
N. 30628, avere il Sig. Mikhailoff dichiarato in Roma al Rev. P. Tacchi
Venturi il 22 Febbraio ed il il 9 Aprile del corrente anno che "i Sovieti sono
pronti ad incominciare le trattative per regolare la situazione giuridica della Chiesa
cattolica in Russia, anche senza avere prima ottenuto il riconoscimento de jure",
dichiarazione ripetuta dell'Ambasciatore Iurenieff al Rev. P. Simonetti. Il Sig.
Incaricato d'Affari ha replicato che ciò dovevasi intendere delle trattative in vista
del per giungere al detto riconoscimento; ma alla mia volta gli ho fatto notare che
tale non11r
poteva essere il senso di di quelle parole,
avendo il P. Tacchi Venturi significato nello
stesso colloquio del 202 Febbraio al Sig. Mikhailoff che la S. Sede
giudicava prematuro il riconoscimento medesimo. Ed avendo
il Bratman Brodowski insistito
ancora, portando come
argomento l'attitudine tenuta da Governo dei Sovieti riguardo a
tutte le altre Potenze, dalle h quali ha ottenuto già
e
d è in via di ottenere il
riconoscimento de jure, gli ho dimostrato d come la S. Sede non può essere
trattato [sic] alla stressa stregua e cogli stessi criteri
degli Stati
civili, i quali son sono guidati da scopi politici o da
interessi economici e commerciali.
Dopo di
ciò, ho gli ho dato altresì
qualche spiegazione
circa il punto relativo al libero esercizio del culto nelle
chiese
avendo il Bratman-Brodowski
affermato che esso già esiste. Infine
l'ho pregato di farmi conoscere
11v
con
sollecitudine la risposta del Governo, adducendo come ragione il bisogno che ho di tornare
presto a Monaco per gli affari della Nunziatura.
Egli mi ha assicurato che avrebbe spedito oggi stesso a Mosca per posta aerea la mia
comunicazione, aggiungendo
che la risposta medesima non sarebbe potuta
giungere, nella più favorevole ipotesi, che
l
unedì della prossima
settimana.
Nel riferire quanto
Chinato
9r, hds. unterhalb der
Betreffzeile von unbekannter Hand notiert, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten:
"C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 25. Juni 1924, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 14859, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/14859. Letzter Zugriff am: 30.04.2024.