Betreff
Sulla facoltà per ipotecare i beni degli Istituti religiosi della diocesi di Rottenburg
Mi pervenne regolarmente il venerato Dispaccio
dell'E. V. R. N. 6255/23 del 17 Novembre s. a. relativo alla
facoltà di ipotecare od obbligare in altro modo i beni degli Istituti religiosi della
diocesi di Rottenburg.
Mi sia permesso di premettere rispettosamente che il
Rev. P. Staerk O. S. B., – il quale ha trattato l'affare in Roma con
cotesta S. Congregazione, – secondo quanto mi scriveva il Revmo P. Abate Primate
D. Fedele di Stotzingen O. S. B. sin dal Luglio 1917 e mi ha ripetuto testé
il Revmo Mons. Keppler, Vescovo di Rottenburg, è, sebbene assai dotto, " non del tutto
normaledi mente". Egli già dall'Aprile dello scorso anno mi aveva
esposto il suo piano di salvaguardare per
mezzo di ipoteche i beni 76v
della Congregazione delle Suore di
Caritàdi Untermarchtal (Württemberg); ma, confermo che,
da, sia perché il progetto mi appariva nonchiaro sia per essere allora
sprovvisto delle necessarie facoltà, lo consigliai di trattare la
cosacoll'Ordinario del luogo, vale a dire
col sullodato Vescovo di Rottenburg. Sembra tuttavia che neppur
questi trovasse il le idee del
Rev. P. Staerck del tutto chiare, giacché in una lettera direttagli in
data dell'8 Ottobre scorso (e comunicatami in copia dallo stesso P. Staerk) gli scriveva: "La questione della garanzia per i
beni della Congregazione di Untermarchtal è stata oggetto di molte discussioni, ed anzi in
questi giorni ne ho discusso anche col Revmo Abate Primate, se
sia
si possasi debba
sottoporrela cosa alla S. Sede. Ancora non è stato trovata nessuna soluzione giuridicamente inoppugnabile; p ora,
prima che noi possiamo preparare siffatta proposta, non è possibile di rivolgerci al S. Padre. Ella tuttavia può, andando
ad a Roma, parlare della cosa
77r
cosa a Sua
Santità".
Checché sia di ciò, non appena ebbi ricevuto il sullodato Dispaccio
dell'E. V., mi rivolsi senza indugio a
Mons. Keppler, pregandolo d'indicarmi con precisione per quali Istituti della sua
diocesi, in base a quali speciali motivi ed in qual modo egli desiderasse di
ipotecare od obblig od in altro mod salvaguardare i beni mediante ipoteche od altre
obbligazioni, e dichiarandomi al tempo stesso pronto di provvedere in
virtù delle facoltà impartitemi da cotesta S. Congregazione. Evidentemente però
trattavasi soltanto della sunnominata Congregazione di Untermarchtal, giacché il predetto
Mons. Vescovo con lettera in data del 21 Dicembre u. s. mi scriveva di non aver potuto ancora riscontrare la mia lettera per
non conoscere abbastanza egli stesso il piano del P. Staerk, ed aggiungeva: "Alla mia
d richiesta di esporre per is
mettere per iscritto il suo progetto, egli ha risposto che vuol venire da
me77v
il 27 Dicembre, per affine di discutere tutto
da a viva voce. Non mancherò di dar poi a V. E. relazione del
colloquio; mi permetto tuttavia di notare sin osservare sin da oggi che il detto
Padre non è del tutto normale di mente e probabilmente non si potrà nulla concludere con le
sue idee ed i suoi piani".
Con ulteriore lettera del 13 corrente lo stesso Mons. Keppler mi ha comunicato quanto appresso:
"Il P. Antonio Staerk è
qui si è qui presentato l'11 Gennaio. Erano stati invitati a prender parte al
colloquio anche giuristi e finanzieri, e lo abbiamo lasciato svolgere i suoi progetti. Egli
vede molto nero nell'avvenire e crede che il bolscevismo conquisterà il potere anche in
Germania e sopprimerà gl'Istituti religiosi, usurpandone i beni. Affinché quindi tutto non
vada perduto, le case ele proprietà di Untermarchtal dovrebbero essere anzitutto gravati di
una d'ipoteche, e queste rimesse a Conventi dell'estero (Svizzera, Danimarca,
America). Abbiamo lunga-78r
mente discusso, senza però giungere
ad alcun risultato definitivo. In primo luogo infatti non crediamo che i nostri Istituti
religiosi siano veramente in pericolo sino a tal punto, sebbene senza dubbio l'avvenire può es possa
essere ben triste. Inoltre i nostri giuristi e finanzieri trovano considerevoli difficoltà
in questo aggravamento ipotecario della proprietà della Congregazione; specialmente poi
dubitano che in tal modo si otterrebbe lo scopo di una assoluta sicurezza della proprietà medesima, anche nel caso di
una rivoluzione.
"Il P. Staerk se ne andò è partito malcontento di noi,
giacché egli si è dato ormai a questo disegno piano colla tenacia sua
propria. Suppongo che presto egli cercherà presto appoggio presso V. E. Noi
siamo senza dubbio pronti ad accettare ulteriori istruzioni ed ordini superiori".
Ho creduto opportuno, in
seguito a ciò, di attendere alcuni giorni una eventuale
comunicazione del P. Staerk; non essendomi però essa giunta sino
ad78v
oggi, non voglio tardare più oltre a riferire
all'E. V. circa l'esecuzione degli ordini delle venerate istruzioni,
impartittrasmessemi col più volte citato Dispa Dispaccio.
A mio subordinato avviso, poiché il Mons. Vescovo di
Rottenburg e le persone competenti da lui consultate non
sono favorevoli al progetto del P. Staerk, sembrami non sembra espediente che questa Nunziatura, lo approvi a o
conceda all'uopo la relativa facoltà.
Pronto tuttavia ad
eseguire quegli ulteriori ordini, che all'E. V. piacesse di darmi al riguardo,
m'inchino
76r, hds. oberhalb des Adressaten von unbekannter Hand notiert,
vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Laurenti, Camillo vom 26. Januar 1924, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 14913, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/14913. Letzter Zugriff am: 04.05.2025.