Dokument-Nr. 15271
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 10. April 1924

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Sugli attacchi contro la S. Sede in Germania
In esecuzione dei venerati ordini impartitimi dall'E. V. R. col venerato telegramma cifrato N. 83 mi do premura di riferire all'E. V. R. quanto appresso:
Mentre che il noto discorso del Generale Ludendorff (Rapporto N. 29934 del 3 Marzo scorso) aveva coi suoi ingiuriosi attachi avuto prodotto sul principio il vantaggio di aprire gli occhi di molti cattolici circa le vere tendenze del movimento da lui capitanato, il ripete l'insistente ripetersi, tuttavia, di simili at accuse contro la S. Sede aveva tut finito col creare un da parte della stampa ultra-nazionalista aveva finito col creare un [vero] pericolo per il prestigio della S. Sede medesima in Germania. Da varie parti, come ad esempio dal Sac.
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Pfeilschifter, Professore di storia ecclesiastica nella Università di Monaco, e che ha vaste relazioni nei circoli di sentimenti nazionali, avevo appreso come non pochi buoni cattolici ed anche protestanti ben disposti verso la Chiesa verso la Chiesa cattolica cominciavano a rimanere sc colpiti dalle accuse mosse contro la S. Sede. La stampa nei [ein Wort unlesbar] della Germania La stampa cattolica aveva non aveva certo mancato di ribattere gli infondati attacchi, ma dal [prenderne le difese, ma in modo ins insu insufficiente. Mi recai perciò dal Rev. P. Sierp S. J. ma sembrava opportuna una più completa risposta, nella quale fosse 1°) riassunto quanto la S. Sede aveva fatto a favore della Germania e 2°) venissero riprodotti i passi più notevoli dei giornali dell'Intesa, massime nei quali la S. Sede medesima veniva era stata accusata di germanofilia. Mi recai a tale scopo dal Rev. P. Sierp S. J., Superiore della nota Rivista Stimmen der Zeit, pregandolo di incaricare qualche Padre scrittore della rinomata Rivista Padre, della compila versato nella materia, della compi-
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lazione di detta risposta, ma e gli, pur riconoscendone la [conv] convenienza, mi rilevò come qui in Germania non si aveva al riguardo se non un materiale incompleto e frammentario e mi promise perciò che avrebbe scritto all'Emo Sig. Cardinale Ehrle in Roma, ove soltanto era possibile di attuare un tale disegno.
Ciò premesso, mi permetto di inviare qui acclusi all'E. V. sia il noto discorso del Generale Ludendorff nel suo testo autentico, come alcuni giornali, in cui vengono riprodotte le accuse contro la S. Sede sia durante che dopo la guerra. Esse possono ridursi principalmente alle seguenti:
1°) Il Vaticano ha tenuto durante la guerra un'attitudine ostile alla Germanaia (Discorso del Generale Ludendorff, pag. 14).
2°) Pio X, come risulta dal
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telegramma del Sig. Barone von Ritter, Ministro di Baviera presso la S. Sede, incitò l'Austria a dichiarare la guerra alla Serbia.
23°) Nel Concistoro del 4 Dicembre 1916 furono creati Cardinali tre francesi, ma nessun tedesco , ed il S. Padre asserì asserì di voler dare con ciò una prova della Sua benevolenza verso la Francia, aggiungendo l'augurio "Utinam renoventur gesta Dei per Francos!" (Osservatore Rom., 338, 7 Dicembre 1916).
4°) Benedetto XV non si è mai pronunziato contro le Potenze dell'Intesa, ma sempre contro la Germania (ad es. condanna della occupazione del Belgio).
5°) La S. Sede non ha condannato il blocco della fame, a causa del quale, sia durante la guerra che dopo perivano vecchi, donne e fanciulli.
6°) L'Emo Card. Gasparri
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nella lettera del 10 Settembre 1917 al Revmo Vescovo di Valence, e poi al Revmo Arcivescovo di Sens, ha affermato che la Nota pontificia per la pace era a favore del Belgio e della Francia.
7°) L'Osservatore Romano N. 138 (17.968) del 24 Maggio 1919 asser ì che "l'azione della S. Sede durante la guerra si svolse costantemente a favore delle Potenze dell'Intesa, ed in modo particolare del Belgio, dell'Italia e della Francia".
9°) Benedetto XV il 6 Aprile 1919, allorché si preparava la pace di Versailles, nel discorso su Giovanna d'Arco, pronunziato di risposta all'Indirizzo di Mons. Vescovo di Orléans, disse: "Nous regrettons de n'être français que par le coeur. Mais la sincérité, avec laquelle Nous sommes français de coeur, est telle, qu'en ce jour Nous faisons notre la joie ressentie par les français de nais-
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sance... Nous demandons qu'on en fasse aussi part à celui qui sans être né en France, veut être appelé l'ami de la France". (Osservatore Romano N. 97 (17929) del 7 Aprile 1919).
10°) Benedetto XV nella Lettera all'Emo Card. Amette ha elogiato la pace di Versailles come "opus prudentiae humanae" (Acta Apostolicae Sedis, ann. 1919 pag. 414).
11°) Il L'Emo Card. Gasquet, noto per la sua ostilità contro i tedeschi, si vantò in un discorso tenuto in Londra nel 1921 di avere colla sua colla sua azione distrutto l'influenza della Germania dei tedeschi nel Vaticano.
12°) Benedetto XV nel Suo discorso del 14 Agosto 1921 chiamò la Francia "madre di Santi". (Osservatore Rom. N. 193 del 15-17 Agosto 1921).
13°) Pio Il S. P. Pio XI non ha riprovato la ingiusta invasione del territorio della Ruhr, ma bensì mentre che ha condannato la giusta difesa dei tedeschi cogli atti mediante atti di sabotaggio.
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14°) Lo stesso Sommo Pontefice nell'Allocuzione del 23 Maggio 1923 ha eccitato i cattolici della Germania alla "contro-riforma". colle parole ("vel ex illa Tale è la [ein Wort unlesbar] interpretazione [data] della data dalla Grossdeutsche Zeitung alle parole: ("...vel ex illa Germania catholica, quae lugendum ab Ecclesia Romana discidium, abhinc quatuor saeculis factum, studio tam aeri, tamque solida et apta vitae christianae disciplina, in medio ipso furore belli compensavit compensavit, atque etiam in praesenti discrimine compensat".) (Osservatore Rom. N. 118 del 24 Maggio 1923.)
I giornali na ultra-nazionalisti Mi sia permesso di aggiungere che l'organo nazionalista Grossdeutsche Zeitung ha pubblicato pure che, secondo un giornale italiano, io avrei "sostenuto nel 1920 la politica intransigente della Francia nella questione delle riparazioni". - Il Bayerischer Kurier ha già risposto nel N. 94 del 3 corrente che il
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Nunzio non si è mai immischiato in questioni e nego trattative politiche, che non lo riguardano, e non si è quindi occupato di simi que siffatte questioni di riparazioni.
In vista di tutto ciò, sembrami indubitato del tutto opportuna, la pub per ciò che concerne la Germania, la pubblicazione degli Atti Pontifici, cui l'E. V. alludeva nell'ossequiato telegramma cifrato N. 85, giuntomi stamane, sebbene sarebbe, a mio subordinato avviso, preferibile che essa non apparisse nelle Stimmen der Zeit, ma in un le quali, per essere potrebbero for essere sospette per essere editi dai Padri della Compagnia di Gesù potrebbero [ess] riuscire sospetti di parzialità nei circoli ostili alla Chiesa. potrebbero destare nel [pu] pubblico non favorevole alla Chiesa edite dai Padri della Compagnia di Gesù, potendo ciò destare sospetti nel gran nel nel gran pubblico e rendere quindi meno efficace l'effetto che se ne attende. Quale ripercussione, poi, una tale pubblicazione potrebbe avere nei Paesi dell'Intesa, massime in Francia, non è a me po agevole di giudicare.
Chinato
69r, oberhalb des Briefkopfs hds. von unbekannter Hand notiert, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 10. April 1924, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 15271, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/15271. Letzter Zugriff am: 12.05.2024.
Online seit 17.12.2014, letzte Änderung am 10.09.2018.