Dokument-Nr. 16589
Lambruschini, Luigi an Viale Prelà, Michele
Rom, 06. Februar 1840

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Illmo e Revmo Signore,
Trovo sempre interessanti le notizie che V. S. Illma mi favorisce periodicamente sullo stato religioso della Germania.
La situazione dei Cattolici nel Regno di Sassonia, di cui parla il di lei foglio annesso al Dispaccio Nr. 380 è veramente deplorabile e quanto alla classe povera è tale da esporla nel modo il più perfido al pericolo assai prossimo di apostasia. Cagiona poi qualche consolazione il vedere, che il Re ha spiegato un certo impegno per ovviare ad un tal pericolo e che il Vicario Apostolico è accorso prontamente con mano generosa a prevenirlo.
Rilevo con piacere dal di Lei Dispaccio N. 387 che il suo Corrispondente in Treviri farà nuove premure presso questo Capitolo onde si affretti di trasmettere alla S. Sede gli atti concernenti l'elezione del Canonico Arnoldi, senza i quali non potrà esser mai decisa la questione.
Il lungo articolo della Gazzetta di Brema intitolato "Vescovi e Vicari Apostolici" di cui V. S. Illma dette un sunto foglio annesso al suo Dispaccio N. 378 ha fissato l'attenzione del S. Padre il quale in conseguenza amerebbe che si facesse una qualche confutazione di quanto vi
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ene ivi asserito in riguardo specialmente agli elogii, che vi si dicono fatti al Re di Prussia dalla S. M. di Pio VII nella Sua Bolla del 1821. Ben si sa che siffatti encomii appartengono al formolario d'uso; che possono riferirsi alle promesse fatte dal Re in favore della Religione Cattolica allorché prese possesso delle Provincie Renane, sia per provocarne l'adempimento, sia per eccitarne sempre più il Regio favore, non già però che rapportar si possano all'attual condotta del Governo Prussiano verso il Cattolicismo. Il Redattore dell'articolo inoltre avrebbe dovuto astenersi dal citare in qualunque siasi modo quella Bolla, la quale non serve ora, che a coprire di rossore il Governo Prussiano, mentre con vera perfidia si è servito di un tal atto Pontificio come di un manto onde coprire i perversi suoi disegni a danno del Cattolicismo e quel che è più, rammenta or quella Bolla quali fossero i patti, cui erasi solennemente obbligato il Re di Prussia e quanto ancor manchi perché da lui venga soddisfatto pienamente ai medesimi. Relativamente poi a quanto vi si dice della riconoscenza che la S. Sede professar deve al Principe Prussiano per la di lui cooperazione a vantaggio della medesima nel 1813 si amerebbe conoscere a che alluda un tale asserto. Se si riferisce alla restituzione degli Stati Pontifici, ben si sa che una tale restituzione era un atto imperato da stretta giusti-
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zia ed il rinfacciare era un tal atto, è lo stesso che disconoscere il dovere annesso all'atto stesso. Ma a qual fine si osa ora far alla S. Sede un rimprovero così insensato, forse per dare ad intendere ch'essa sacrificar or dovrebbe gl'interessi della Religione per una malintesa gratitudine a riguardo della cooperazione Prussiana? Tralascio fare alcun cenno sull'apologia della parte Eccl.ica contenuta nell'articolo che è il principale oggetto del medesimo. Riservo ciò all'apologista, che bramerei fosse uno dei redattori della Gazzetta dei Sig. Görres e Philipps, e che la confutazione venisse inserita nella medesima. Ella stessa potrà somministrare all'uopo i lumi necessari e prescriverne anche la condotta.
Con distinta stima mi confermo
di V. S. Illma
affmo per servirLa
(firm.) L. Card. Lambruschini.
Empfohlene Zitierweise
Lambruschini, Luigi an Viale Prelà, Michele vom 06. Februar 1840, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 16589, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/16589. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 24.06.2016, letzte Änderung am 10.09.2018.