Dokument-Nr. 17107
Pacelli, Eugenio an Bisleti, Gaetano
[Berlin], 15. Oktober 19281

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Sulle associazioni degli fra gli studenti di teologia
Compio il dovere di inviare qui accluse all'E. V. R. alcune ulteriori informazioni avute dal Rev. P. Ludovico Koch S. J. (di M (residente ora in Monaco di Baviera) e dal Rev. P. Mattia Dietz S. J. (residente in Königsberg nella Prussia orientale), le quali vengono a completare quelle, già comunicate all' a V. E., dei RR. PP. Köppel (Tübingen), Brudus (Bonn) e Zahnen (Breslavia).
Poiché poi l'E. V., nell'ordin inviarmi col venerato Dispaccio N. 150/28 copia del Voto di persona competente, mi ordinava di esprimere il mio umile avviso riguardo, alla presente questione, mi sia permesso di riferire quanto appresso:
In Germania (esclusa la Baviera) si trovano studenti di teologia iscritti in associazioni cattoliche di studenti degli Istituti teologici
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di Bonn (diocesi archidiocesi di Colonia), di Breslavia, di Münster, di Paderborn, di Tübingen (diocesi di Rottenburg).
Tali associazioni sono principalmente:
1°) Il "C. V." (Cartell-Verband), il "K. V." (Kartell-Verband), l'"U. V." (Unitas-Verband) ed i "Landsmannschaften" (società di studenti appartenenti alla medesima provincia).
2°) L'"Hochland" (Alt-Quickborner) ed il "Gross-Neudeutschland".
Di questi due gruppi il primo viene particolarmente in considerazione, giacché gli "Hochländer" ed i "Grossneudeutschen" hanno forme di vita del tutto diverse da quelle delle antiche, e proprie associazioni di studenti.
Anche le "Landsmannschaften" del primo gruppo non presentano speciali difficoltà. Esse sono associazioni di alunni di teologia, i quali dimorano nel Seminario o nel Convitto. Sebbene abbiano le loro adunanze e presentino qualche analogia colle con usi studenteschi cosa degli presentino abbiano qualcuno degli usi degli usi delle associazioni studentesche studenteschi, (ad es. tengono le loro comuni adunanze), tuttavia si propongono quasi unicamente
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di riunire gli alunni di un determinato territorio, massime nel tempo delle vacanze. Così è, ad esempio, la "Brandenburgia", la quale comprende gli studenti del Convitto teologico di Breslavia, provenienti dalla Delegazione vescovile di Berlino. Essa ha celebrato il giorno 26 e 27 dello mese scorso mese di Settembre il venticinquesimo anniversario della sua fondazione., con intervento di questo Vescovo ausiliare, Mons. Deitmer, il quale celebrò la mattina nella Basilica di S. Edwige una solenne messa pontificale.
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Prendendo ora come esempio la prassi in uso per i "teologi" di Breslavia, la situazione si presenta come appresso:
I "teologi", i quali, dopo superato l'esame di maturità nel Ginnasio, cominciano il corso filosofico-teologico, debbono rimanere per un anno nel Convitto vescovile. Già durante questo tempo essi possono iscriversi in una delle suddette associazioni. Ottenuta l'ammissione da parte di questa, essi divengono "Füchse" (per così dire, novizi), della medesima, formano, per quanto lo permetta la vita comune nel Convitto, un circolo e sono istruiti dal maestro ("Fuchsmajor"), il quale è sempre uno degli studenti di teologia più anziani.
Dopo di ciò, il "K V" prescrive ai suoi membri di rimanere almeno per due semestri fuori dal Convitto, per poter così prendere completamente parte alla vita dell'associazione. L'Ordinario dà il suo consenso, essendo anzi generalmente permesso ai "teologi", come risulta dalla succitata relazione del P. Zahnen, permesso di passare quattro semestri fuori dal Convitto, eccettuato però il primo
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e l'ultimo anno. Durante questo tempo, sono che essi trascorrono sia in Breslavia, come, sia anche presso un'altra Facoltà teologica, come Monaco, Friburgo, Würzburg, ecc., essi sono sono membri attivi dell'associazione ("aktive Burschen") e possono intervenire a tutte le riunioni della medesima insieme ai laici. L'Eminentissimo Bertram ha tuttavia eccettuato, secondo quanto riferisce il sullodato P. Zahnen, le riunioni, cui partecipano le donne. Ordinariamente al principio del quinto semestre ritornano nel Convitto, divenendo così membri inattivi ("inaktive Burschen"). Dopo l'ordinazione sacerdotale essi sono cosiddetti "Alte Herren". I
Il "KV" prescrive un mese di permanenza fuori del Convitto. L'"UFV" non ha prescrizioni al riguardo; possono dunque parteciparvi anche quei "teologi", che rimangono senza interruzione nel Convitto.
Nelle infor relazioni citate in principio del presente rispettoso Rapporto, come anche
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nel Voto inviatomi da V. E., sono ampiamente descritti i danni, che tali associazioni arreca agli studenti di teologia. Invero: 1°)  dDurante i semestri, che passano fuori del Convitto, essi studiano relativamente poco. 2°) La partecipazione alla vita dell'Associazione è causa di spese, mentre che gli aspiranti allo stato ecclesiastico in Germania provengono generalmente da famiglie povere. . 3°) Talvolta i "teologi" prendono nel frequentare alq qualche [uso] delle maniere un po' proprie degli studenti laici (ein burschikoses Wesen). 4°) La vita fuori del Convitto porta sovente danno alla formazione ascetica dei futuri sacerdoti. Tuttavia, come si è sopra rilevato, i "teologi", almeno generalmente non intervengono a riunioni o divertimenti, ai quali sono invitate anche persone di sesso diverso. 5°) Il sistema vigente, secondo il quale tutti i "teologi" possono passare uno od anche due anni fuori del Seminario o del Convitto, sembra in aperta opposizione col can. 972 § 1: "Curandum ut ad sacros ordines adspirantes inde a teneris annis in Semi-
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nario recipiantur; sed omnes ibidem commorari tenentur saltem per integrum sacrae theologiae curriculum, nisi Ordinarius in casibus peculiaribus, gravi de causa, onerata eius conscientia, dispensaverit". In alcuni casi, nondimeno, quella dispensa generale può essere causata dalla mancanza di locali sufficienti per accogliere tutti gli alunni. I vantaggi di dette associazioni appariscono pure dalle più volte menzionate relazioni: 1°) Come si è detto più sopra, in varie diocesi in i "teologi" trascorrono alcuni semestri fuori del Convitto, anche se non [facciano] parte di associazioni. Ora, a quanto si afferma, l'associazione costituisce per essi una certa [ag] protezione ed i pericoli sono ancor più gravi per quelli, che non sono membri di alcuna delle medesime (die Wilden).
2°) La vita nell'associazione dà ai "teologi" maniere più fini e cortesi, mentre che in questo campo non si fa abbastanza nei Convitti.
3°) I "teologi" ed i sacerdoti esercitano
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3°) L'associazione influirebbe anche utilmente contro lo spirito egoistico diffuso nella gioventù moderna. In Breslavia almeno, dove le associazioni sono i "Wilden", quelli cioè che non appartengono ad alcuna associazione, sarebbero visti generalmente come
4°) I "teologi" ed i sacerdoti esercitano una buona influenza sulle associazioni, le quali senza di loro, perderebbero molto dello spirito cattolico, che ora le anima.
5°) Le associazioni di studenti rendono possibile e favoriscono le buone relazioni fra il clero ed il laicato cattolico universitario, tanto necessarie in un Paese, in maggioranza potestante, quale è la Germania. L'Autore del summenzionato Voto crede che un tale vantaggio potrebbe procurarsi in altra forma, ad esempio per mezzo della Congregazione Mariana. Sembra tuttavia indubitato che l'influenza, che gli ecclesiastici possono esercitare per tal mezzo sui laici, non sarebbe in alcun modo paragonabile a quella che hanno nelle associazioni anzidette.
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A mio umile e subordinato avviso, la matrice dei mali sopra lamentati risiede nella facoltà generale, di cui, contrariamente alla disposizione del can. 972 § 1, godono gli studenti di teologia di passare uno o due anni fuori del Convitto. Parrebb Sembrerebbemi quindi subordinatamente che, più invece di proibire loro direttamente la partecipazione alle associazioni in discorso, converrebbe di esortare i Revmi Ordinari ad curare la fedele esecuzione ad introdurre portare man mano ad esecuzione il canone anzidetto. Forse non sarà possibile di effettuarlo immediatamente dapertutto, anche a causa di insufficienza dei locali nel rispettivo Convitto; [massime] ma ad ogni modo i Vescovi dovrebberro fare ogni sforzo per raggiungere tale fine. Ottenuto ciò, verrebbe a cadere da sé stessa la partecipazione dei "teologi" alle associazioni di studenti, almeno nella forma attuale, che è causa dei suesposti inconvenienti; si eviterebbe così una proibizione diretta, che potrebbe facilmente dar luogo
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a critiche e malcontento contro la S. Sede. D'altra parte, - come giustamente osserva l'Autore del più volte menzionato Voto, - finché sarà permesso ai "teologi" di alcune diocesi di p trascorrere uno o due anni fuori del Convitto, riuscirà loro "quasi impossibile, considerata la vita studentesca nelle Università tedesche, di astenersi dall'ingresso in una associazione di studenti. Altrimenti starebbero quasi senza compagni, e forse il pericolo di perdere la vocazione sarebbe, almeno per taluni, più grande che i danni per la vita ascetica, che risentono nelle associazioni".Ciò sembrami conferma Ciò parmi confermare che il vero rimedio consiste nel punto suindicato.
L'Autore del Voto suggeisce in fine una Visita Apostolica nei Convitti teologici di Bonn. È indubitato che la educazione del Clero in detti Convitti desta serie preoccupazioni, massime a causa della cattiva influenza, che esecitano sui giovani alunni professori come il Tillmann ed il Rademacher. Tuttavia non sarebbe, a mio umile
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parere, consigliabile, per non eccitare ancor più aspri malumori e diffidenza verso la S. Sede, che tale Visita fosse [ordinata] non solo per Bonn, ma per tutti gli [altri] i Convitti e Seminari della Germania, compresa la Baviera. Inoltre parrebbe più prudente che tale provvedimento venisse attuato dopo la conclusione delle pendenti trattative concordatarie, affine di non eccitare ancor più aspri malumori e più profonde diffidenze e di non dare così nuove armi ai nemici di un accordo colla S. Sede.
Chinato
77r, links oberhalb der Betreffzeile hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert: "C".
1Ursprünglich angegebenes Datum ohne Datumstag "Novembre 1928" von Pacelli hds. geändert.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Bisleti, Gaetano vom 15. Oktober 19281, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 17107, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/17107. Letzter Zugriff am: 06.05.2024.
Online seit 20.01.2020.