Dokument-Nr. 19526
[Hudal, Alois C.] an Pius XI.
[Rom], 10. Dezember 1927

Beatissimo Padre,
L'aspirazione di servire alla Chiesa è per l'umile sottoscritto il solo motivo di sottoporre, con ogni maggiore ossequio alla Santità Vostra le seguenti considerazioni sul Cattolicismo tedesco e sulla formazione dei professori di teologia.
Cosa di massima importanza sembra dover esser la cura di formare i docenti privati in Roma stessa. Gli ultimi professori di teologia sono stati essenzialmente formati nella parte storica, critica e filologica, mentre nella parte positiva (dommatica maggiore e minore, dommatica speculativa, morale, fondamenti per il punto di vista cattolico nei dommi e nella storia religiosa, questioni fondamentali della filosofia cristiana e specialmente della dommatica) l'insegnamento ha fatto un passo indietro, venendo specialmente ad esser manchevole rispetto alla formazione storica. Manca quindi la fermezza e la sicurezza nelle questioni dommatiche e fondamentali della Fede. E un vero cambiamento non si potrà ottenere se non per mezzo di una sistematica formazione dei futuri docenti privati in Roma stessa, dopo un solido programma di lavoro.
Un semplice sguardo sullo stato presente farà scorgere come si debbano coltivare i pensieri di riforma, proposti nel presente scritto:
I) Germania.
Vi sono le seguenti Università:
1) Bonn 16 Professori o Docenti, di cui ha studiato a Roma: 1
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2) Braunsberg 8 Professori, formati a Roma: 1
3) Breslau 19 Professori, formati a Roma: 4
4) Friburgo in Baden, 12 Professori, formati a Roma: 9
5) Monaco 15 Professori, formati a Roma: 6
6) Muenster 19 Professori, formati a Roma: 7
7) Paderbona 10 Professori, formati a Roma: 1
8) Tubinga 9 Professori, formati a Roma: 1
9) Wuerzburg 15 Professori, formati a Roma: 4
II) Austria.
1) Vienna 14 Professori, formati a Roma: 3
2) Graz 12 Professori, formati a Roma: 7
Non si fa menzione qui delle Facoltà di Salzburg e di Innsbruck, perché sono già quasi intieramente in mano dei Gesuiti e dei Benedettini.

III) Jugoslavia.
1) Laibach 10 Professori, formati a Roma: 2
2) Zagrabia 11 Professori, formati a Roma: 4

IV) Cecoslovacchia
La facoltà teologica a Praga, 10 Professori, di cui formati a Roma: 2.

Non è necessario far parola dei Seminari, giacché la nomina dei Professori è dovuta non raramente al caso.
Checché ne sia il modo come si formano i futuri professori di Università non si è basato, fin qui, sopra un solido sistema. Le Curie vescovili non se ne intromettono se
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non quando si rendon palesi gli offensivi attacchi contro la fede nelle pubblicazioni scientifiche dei professori, invece di provvedere a tempo a che si tenga la retta via di formazione. Così il contatto dei professori ecclesiastici delle università con le cuerie1 vescovili, è, da più lati, ben vuoto, è solo corretto, ma senza entusiasmo e senza affiatamento, giacché la maggior parte dei professori deve il proprio posto al proprio faticoso lavoro, senza aver avuto positivo aiuto e senza che siasi presa cura della loro preparazione scientifica e della loro attività letteraria. Inoltre ben spesso la formazione scientifica non è basata sul punto di vista dei più grandi sentimenti ecclesiastici, ma solo sul puro punto di vista scientifico. L'uno va a Berlino, l'altro a Bonn o in un'altra città e così imparano solamente una forma del metodo scientifico, quello cioè puramente storico e critico, e, ancor peggio, vengono inoltre in stretto contatto con la letteratura protestante, impastata di razionalismo. Manca quindi la formazione speculativo-positiva nel g 2 dogma e nelle questioni filosofiche. Conseguenza di tutto ciò si è una grande incertezza e un legame troppo stretto con la scienza protestante. Un vero cambiamento di questo stato di cose, che è nocivo alla Chiesa, si potrebbe ottenere solamente se la formazione dei futuri professori di università si facesse sistematicamente e in prudente modo. La via che or si additerà sembra quella che maggiormente possa condurre direttamente allo scopo:
1) Il primo compito adunque sarebbe di risvegliare
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una più grande attività e interessamento nei Vescovi nelle cui diocesi si trovano delle università. I Signori Vescovi dovrebbero, per formare allievi di università, aver cura di scegliere preti degni e capaci, che sapessero unire la scienza alla pietà ed ai sentimenti ecclesiastici. Quanto più i Vescovi, con vedute larghe e con sacrifici finanziari, si occuperanno a formare futuri docenti privati, tanto più saranno sicuri di avere un giorno nelle università professori informati a sentimenti veramente ecclesiastici.
2) Si dovrebbe dar stretto incarico ai Vescovi di mandare a Roma preti giovani e capaci, che si volessero dedicare alla carriera universitaria, per compiere i loro studi nella dommatica, nella filosofia e nella storia, e sopratutto per ottenere il loro diploma di abilitazione. Per la formazione di queste forze intellettuali i due Istituti nazionali dell'Anima e di Camposanto hanno un compito provvidenziale per tutta la Chiesa. Mentre nel Collegio Germanico si educano solo giovani che già prima hanno terminato il ginnasio, e che quindi, non essendo stati in mezzo alla vita, non hanno ancora coscienza delle questioni religiose della loro patria; all'anima ed a Campo Santo si potrebbero formar quei preti che già in parte fossero stati per qualche anno nella cura d'anime, e che fossero ancora persone più mature di età.
3) Ma una premessa essenziale, per ottenere una riforma sistematica è la fondazione dei così detti Seminari scientifici nell'Istituto biblico ed in quello della Gregoriana,
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come ne esistono anche nelle nostre università, che abbiano per compito di formare forze scientificamente qualificate. E qui il punto principale non sarebbe quello del dover sostenere gli esami (giacché il dottorato romano non ha alcuna importanza in Germania o in Austria per la carriera universitaria) ma in prima linea per scrivere e pubblicare un lavoro letterario. E per questo si richiede sicuramente che nelle suddette scuole siano posti professori scientificamente e del tutto preparati, che abbiano il dovere speciale di prendersi cura di questi preti venuti dalla Germania per abilitarli all'insegnamento con una buona scelta di lezioni. Fra queste dovrebbero stare in primo luogo: Inspirazione, storia fondamentale e dommatica, storia della religione (spezialmente [sic] in questo ultimo campo manca un solido cattolico orientamento ai nostri giovani eruditi); nonché alcune speciali questioni nel campo della filosofia scolastica. È anche indispensabile la scuola delle lingue orientali per mezzo di professori di primissimo ordine per ovviare all'appiglio che si fa che solo in Berlino si possa apprendere la filologia. Per la formazione di questi futuri docenti privati basterà fare un corso di due anni a Roma. Si potrebbero anche far sostenere degli esami, quantunque questi, a vero dire, non hanno se non un'importanza secondaria. Con il loro soggiorno in Roma i futuri professori di università verrebbero a conoscer meglio i metodi positivi di Roma e così imparerebbero ad unir più tardi il metodo storico-critico della teologia tedesca con il metodo positivo-speculativo di Roma.
4) Se nel corso dei prossimi cinque anni ogni diocesi,
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in cui si trovi una università, mandasse solamente due preti per una speciale istruzione nella dommatica, nella morale e nella Sacra Scrittura, si farebbe un gran passo innanzi nella riforma positiva dello stato presente, già delineato. Solo allora potrebbe sempre contarsi su un sufficiente numero di individui qualificati che verrebbero a formarsi, sotto il controllo di Roma, nel modo il più completo, e che quindi offrirebbero ancor la necessaria garanzia di un insegnamento superiore ad ogni eccezione. Così non si starebbe più in forse quando si trattasse di cercare docenti privati o si dovessero nominar professori, e non vi sarebbe bisogno di starsi a domandare quale potrebbe essere il migliore, mentre basterebbe scegliere quegli individui che avessero fatto a Roma questo loro perfezionamento di studi.
L'umile sottoscritto nel sottoporre alla Santità Vostra queste considerazioni, è mosso solo dal desiderio di far rivolgere l'attenzione su questa grande opera della formazione sistematica dei professori di università tedesche. La grande crisi nella vita spirituale dei cattolici tedeschi, che non è infine se non una conseguenza dell'infiltrazione dei professori cattolici nello spirito della scienza protestante (spirito che nega tutto il soprannaturale nella religione o che almeno lo scuote nelle sue basi) può solo esser superata per mezzo di una sistematica riforma delle coltura teologica dei futuri docenti privati. Sarà così solamente che potranno venir nominati nelle università tedesche dei professori che, oltre ad avere formazione veramente scientifica, avranno lo spirito romano e sentimenti ecclesiastici e fedeltà alla Santa Sede.
Die Zuschreibung des Absenders und des Datums folgt dem von Hudal an das Heilige Offizium übersandten und von ihm hds. unterzeichneten Original dieses Dokuments, das in ACDF SO RV 1927, N°. 18, fol. 2r-4v abgelegt ist.
1Masch. gestrichen.
2Masch. gestrichen.
Empfohlene Zitierweise
[Hudal, Alois C.] an PiusXI. vom 10. Dezember 1927, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 19526, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/19526. Letzter Zugriff am: 18.04.2024.
Online seit 20.01.2020, letzte Änderung am 28.10.2019.