Dokument-Nr. 19751
Pacelli, Eugenio an Merry del Val, Raffaele
[Berlin], 19. November 1928

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Su alcuni scritti del Sac. Dr Carlo Sonnenschein
Insieme al relativo Allegato, che q compio il dovere di restituire qui accluso, mi è pervenuto il venerato Dispaccio dell'E. V. R. N.  1782, 28 in data del 5 corrente. In esecuzione degli ordini ivi impartitimi compio il dovere di riferire all'E. V. quanto segue:
Il sacerdote Carlo Sonnenschein, - del quale è parola nel ricorso a cotesta Suprema Sacra Congregazione dal Rdo M. Schmitz, Vice-Presidente del Katholischer Arbeiter-Verein St. Joseph-Moabit, - nato il 15 Luglio 1876 in Düsseldorf, fece i suoi studi f fu alunno del Pontificio Collegio Germanico-Ungarico in Roma, ove conseguì la laurea in filosofia ed in teologia. Ordinato sacerdote il 25  Ottobre 1900, venne, dopo il suo ritorno in patria, occupato dapprima nella cura delle anime in Krefeld, ove lavorò bensì con zelo e successo, ma con metodi così nuovi e personali, che l'Ordinario, Eminentissimo Signor Cardinale Fischer, Arcivescovo
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di Colonia, giudicò necessario di allontanarlo e lo destinò invece all'Ufficio centrale del Volksverein für das katholische Deutschland in München-Gladbach.
Qui egli fondò nel 1908 il Segretariato dell'azione sociale per gli studenti universitari: das Sekretariat Sozialer Studentenarbeit (S. S. S.). È un ramo del Volksverein ed ha per iscopo la educazione, l'istruzione, l'assistenza degli studenti cattolici, come anche degli artisti ed accademici cattolici in genere. Dopo la guerra, in seguito all'occupazione di München-Gladbach da parte delle truppe belghe, il S S S fu trasferito a Berlino (NW 7, Georgenstrasse 44).
Dal S S S sorse un'altra opera sociale del Sac. Sonnenschein, vale a dire l'Ufficio centrale delle opere sociali a favore degli accademici: Akademisches Arbeitsamt (A. A. A.), il quale ha per iscopo di procurar loro abitazioni, di dare informazioni e consigli intorno alla professione, ai posti, agli stipendi, ecc., di visitare i malati. - Al
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S S S ed all'A A A è aggiunta la Akademische Lesehalle des S S S . (Berlino N W 6, Albrechtstr. 11III), ove studenti e scrittori cattolici bisognosi e con insufficiente abitazione possono lavorare ed hanno a loro disposizione giornali, periodici e libri.
Inoltre il Sac. Sonnenschein ha fondato la Katholische Volkshochschule ed il Märkischer Wassersport (lega cattolica per nuoto e canottaggio).
Dal 1925 è redattore del giornale settimanale ecclesiastico della Delegazione vescovile per Berlino, il Brandeburgo e la Pomerania: Katholisches Kirchenblatt der Fürstbischöflichen Delegatur für Berlin, Brandenburg und Pommern.
Ha pubblicato le seguenti opere: Aus dem letzten Jahrzehnt des italienischen Katholizismus, 1906. Kann der moderne Student sozial arbeiten? 1908. Sozialstudentische Bewegung, 1909. Der sittliche Wert der gewe gewerkschaftlichen Arbeit, 1909. Ideelle Werte in der christlichen Gewerkschaftsbewegung, (conferenze), 1910. Wie Studenten wohnen, 1913. Wir und die Gemeinden, 1913. Notizen: Weltstadtbetrachtungen (9 fascicoli) 1925-1928. Le
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Notizen sono la raccolta dei suoi articoli settimanali nel suddetto Katholisches Kirchenblatt.
Il Sac. Sonnenschein gode generalmente grande stima in Berlino per la sua intelligenza e coltura, e soprattutto per la sua azione caritatevole a vantaggio di ogni sorta di bisognosi, massime fra gli studenti. Occorre tuttavia aggiungere che egli ha metodi singolari e che, in seguito alla sua azione [ein Wort unlesbar] allo studio dei bisogni sociali, tende ad opinioni un po' troppo verso sinistra, e vede e giudica la Chiesa forse troppo esclusivamente sotto l'aspetto sociale.
Come si è già accennato, il Sac. Sonnenschein scrive dal nel Kirchenblatt dal 1925 Notizen,, vale (osservazioni, esperienze, considerazioni) ., specialmente intorno ai bisogni religiosi e sociali di questa Capitale. Alle volte egli ha detto parole aspre contro il cristianesimo "borghese", vale a dire contro quei cattolici facoltosi, i quali prendono parte alla vita ed all'azione al movimento cattolico, ed aspirano anzi ad avere
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in esso posti importanti, ma non dimostrano alcun sentimento di carità verso i poveri e coloro che sono caduti nell'indigenza in seguito all'inflazione. A simili espressioni allude l'accusa del Sig. Schmidt.
Occorre riconoscere che il Sac. Sonnenschein si è pronunziato alcune volte con frasi eccessive, non
perfettamente equilibrate, le quali quindi possono essere interpretate dai socialisti in senso a loro favorevole. Tuttavia, se si esamina attentamente l'articolo, contro cui è specialmente rivolta la summenzionata accusa, non sembra, a mio umile e subordinato avviso, che vi siano contenute riscontrino opinioni erronee.
Se tuttavia si esaminasse in modo speciale l'articolo, contro cui è particolarmente rivolta l'accusa del Sig. Schmitz, non sembra, a mio umile e subordinato avviso, che vi si riscontrino opinioni condannabili. Detto articolo apparve sotto il titolo "Distinguo" nel Kirchenblatt del 6 Maggio c. a., Nel secondo pu esso comprende tre punti., Nel secondo corrispondenti ai tre diversi aspetti, sotto i quali può essere [condann] considerato il socialismo. Nel secondo punto, s riguardante
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il lato politico-culturale, l'Autore respinge energicamente i p le massime del socialismo. "Qui, egli scrive, non è possibile nessuna coalizione, nessun compromesso, nessuna dissimulazione. Stiamo nelle trincee gli uni contro gli altri. Non solo contro la 'Rote Fahne' ed il 'Welt am Abend' (giornali comunisti), ma anche contro il 'Vorwärts' (giornale del (organo del partito socialista), i cui articoli su Lourdes e su Konnersreuth sono per noi intollerabili". E di nuovo più appresso: "Quanto alle questioni di politica religiosa noi respingiamo il socialismo in modo consciente, conseguente, senza riguardi, qualunque sia il gruppo socialista, da cui proviene l'attacco".
Nel terzo punto si tratta della condizione puramente politica, la collaborazione puramente pratica, la quale ha arrecato ai cattolici vantaggi, che non avrebbero potuto mai sperarsi, ad esempio la fondazione del pubblico Ginnasio dei Gesuiti "in Lietzensee".
L'accusa in discorso si rivolge contro il primo punto, in cui il Sonnenschein scriveva:
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"Il socialismo può essere considerato (in primo luogo) dal punto di vista della economia nazionale. La espressione più avanzata si della dottrina socialista in questa materia si chiama Marxismo. Si distrugga la proprietà privata! La comunità è quella che possiede: il Comune, lo Stato, l'umanità. I singoli ricevono da essa in prestito. Come mezzi per arrivare ad un tale scopo il sindacato, la tariffa, una energica politica sociale! Questai costruzione è già riuscita nei cinque continenti, mezzi di piloni e di ponti di transizione sono stati già, nei cinque continenti, inseriti nella vita dello St degli Stati. Così da parte del socialismo, come da parte dei cristiano-sociali. Il rigido domma stesso è dovu dapertutto [sic] fatto a bricioli. Non vale la pena di menare un attacco di fronte da parte della Chiesa contro la parte economico-nazionale del socialismo. La evoluzione delle cose compie qui da sé l'opera sua".
Questo capoverso è stato diversamente interpretato. La maggior parte dei lettori hanno inteso per "domma" i principii cattolici sulla proprietà
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privata, i quali si sarebbero venuti essenzialmente cambiando nel senso delle idee socialistiche. Una siffatta interpretazione produsse fra i cattolici non solo di Berlino, ma anche di altre parti della Germania, non lieve turbamento, mitigato però dal secondo capoverso, di cui si è più sopra accennato. Altri invece intesero sin dal principio le parole surriferite nel senso che il "domma" del socialismo in seguito alla politica sociale dei cattolici si è venuto mutando e che i socialisti stessi non aderiscono più alle estreme teorie marxiste.
Il Sac. Sonnenschein, accusato presso questo Revmo Vescovo Ausiliare e Delegato vescovile, Mons. Deitmer, e da lui interrogato, affermò che il succitato capoverso aveva quest'ultimo senso ed allorché più tardi inserì l'articolo "Distinguo" nel fascicolo nono delle "Notizen" (pag. 63), aggiunse, per togliere l'equivoco, la parola "marxista", onde ivi si legge "il rigido domma marxista" (Das starre marxistische Dogma). Meglio Sarebbe tuttavia stato forse meglio, se avesse rimaneggiato l'intiero capoverso.
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Ora della cosa non si parla più, e poiché, d'altra parte, il Sac. Sonnenschein è ormai gravemente malato, che si prevede non vivrà forse più a lungo, un provvedimento della S. Sede contro di lui non sarebbe, a mio subordinato avviso, opportuno.
Invece meriterebbe forse di essere presa in considerazione la questione generale della proprietà privata, intorno al alla quale molte opinioni erronee od equivoche od erronee si sono venute diffondendo fra i cattolici in questi ultimi anni, come ho avuto già occasione di riferire alla Segreteria di Stato, ad esempio nei miei rispettosi Rapporti N. 35961 del 30 Agosto 1926 e N. 37539 del 2 Giugno 1927. Il contrasto fra povertà e ricchezza, specialmente fra coloro, che tutto o quasi tutto hanno perduto in seguito alla guerra ed alla inflazione, ed i nuovi ricchi (die Neureichen), hanno causato nelle masse irritazione ed amarezza. Si ag Di tale situazione ha profittato largamente la propaganda socialista e comunista, la quale si è così aperta la
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via anche pur troppo anche nel campo cattolico, come dimostra il movimento cattolico-comunista di Vitus Heller (Vitus-Heller-Bewegung), il cui partito "Christlich-Soziale Partei" raccolse nelle elezioni politiche dello scorso Maggio più di 100.000 voti, come mi feci un dovere di riferire nel mio ossequioso Rapporto N. 39771.
Da parte dei teologi e dei sociologi cattolici si è cercato di studiare più accuratamente e profondamente il concetto della proprietà privata, come può vedersi, oltre che nella nota opera del P. Enrico Pesch S. J. "Lehrbuch der Nationalökonomie", anche nei recenti articoli che il P. von Nell-Breuning S. J., professore di morale nell'Istituto filosofico-teologico di Francoforte sul meno, ha pubblicato nella Soziale Revue del corrente anno. I problemi, che vengono attualmente più disputati ed intorno ai quali grande è spesso la confusione delle idee in articoli e conferenze, sono i seguenti:
1º) Rapporti fra la iustitia commutativa e la iustitia socialis (legalis)
2º)
Università di Friburgo (Baden) :
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"Der christliche Eigentumsbegriff und seine Auswirkung auf das soziale und wirtschaftliche Leben", pubblicato nella Rivista Theologie und Glaube, 20 [1928], pagg. 153-172. G Cfr. la critica fattane dal P. Hürth S. J. nell'ultimo fascicolo della Rivista dei RR. PP. della Compagnia di Gesù in Valkenburg (1928, 4, pag. 625).
Chinato
2r, oben mittig hds. von unbekannter, Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Merry del Val, Raffaele vom 19. November 1928, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 19751, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/19751. Letzter Zugriff am: 16.05.2024.
Online seit 20.01.2020.