Dokument-Nr. 1976
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 14. Dezember 1922

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Amministrazione ecclesiastica dei territori dell'Archidiocesi di Gnesen e Posen e della diocesi di Culma rimasti alla Germania
Facendo seguito al mio rispettoso Rapporto N. 25169 in data del 20 Settembre scorso, compio il dovere di trasmettere all'E. V. R. copia di una nuova lettera in data in data del 28 Novembre p. p. nella quale il Revmo Mons. Weimann insiste nuovamente sulle difficoltà, che egli incontra nell'amministrazione dei territori della diocesi di Culma situati ad ovest del corridoio polacco e rimasti alla Germania." Il Revmo Vescovo così egli scrisse non ha notificato al Clero la decisione del S. Padre e non risponde ad alcuna delle mie lettere; d'altra parte il Vicario Generale in Pelplia, che sino ad ora aveva taciuto, emana adesso disposizioni per il Clero del territorio tedesco . Ne sorge così la più grande confusione, giacché il Clero non sa a chi deve rivolgersi, se a me od alla Curia di Pelplin – Migliaia di cattolici nelle regioni di frontiera si trovano senza una ordinata cura spirituale, giacché il Vescovo non dà ascolto ad nessuna rimostranza In conseguenza di ciò Mons. Weimann chiede che, d opo che il S. Padre ha costituito un Amministratore Apostolico per l'Alta Slesia polacca, sono ca dute tutte le preoccupazioni contro la erezione di una Delegazione Apostolica anche per i territori dell'Arcidiocesi di Gnesen e Posen e della diocesi di Culma rimasti alla Germania e comprendenti 8 decanati con 75 parrocchie e circa 150.000 anime", ed insiste pure di nuovo nella sua domanda per ottenere la facoltà di consacrare e di amministrare il Sacramento della Cresima".
91v
Ho stimato opportuno di interrogare ancora una volta sulla questione l'Emo Signor Cardinale Bertram, del quale ho l'onore di qui accludere la risposta in data del 10 corrente. L'Eminentissimo conviene che, essendo stato nominato un Amministratore Apostolico per i territori della diocesi di Culma confinante con quella di Ermland, possa lo stesso possa effettuarsi per <g>le<i> anzidette<i> regio territori situati presso Tütz; raccomando, tuttavia, che Mons. Weimann, pur essendo costituito come Amministratore Apostolico, rimanga Delegato Arcivescovile per le regioni prussiane dell'Archidiocesi di Posen, o ciò per le seguenti considerazioni: "Se per la parte prussiana dell' Archidiocesi di Posen (così egli scrive) viene costituito un Amministratore Apostolico, la Polonia esigerà lo stesso con tanto maggior forza per le i territori polacchi rimasti ancora alla diocesi di Breslavia. Questa invero ha, dopo il distacco dell'Alta Slesia polacca, tuttora due porzioni di territorio in Polonia:
a) al confine verso nord-est, limitrofe all'Archidiocesi di Posen, 1 13 chiese (in parte parrocchie, in parte filiali), limitrofe
b) al confine sud-est 34 parrocchie (Vicariato generale di Tischen), limitrofe alla diocesi di Cracovia.
Nel territorio indicato sotto la lettera a) giaccio si trovano i beni del Capitolo cattedrale di Breslavia. Se quindi le parrocchie venissero completamente staccate da Breslavia, lo sarebbe con ciò anche il territorio in cui son posti i beni suddetti, e con ciò la posizione della Chiesa di Breslavia rimarrebbe in Polonia ancor più indebolita di prima, precisamente come essa <essa>
92r
lo sarebbe <resterebbe> indebolita nella Cecoslovacchia e la proprietà della Sede vescovile [sarebbe] ivi esposta ad immenso pericolo, se la giurisdizione ecclesiastica venisse dovunque respinta colla costituzione di Amministratori Apostolici".
Nel riferire all'E. V. quanto sopra per quei provvedimenti che nel Suo superiore giudizio stimerà del caso, m'inchino
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 14. Dezember 1922, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 1976, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/1976. Letzter Zugriff am: 15.05.2024.
Online seit 31.07.2013.