Dokument-Nr. 20098
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[Berlin], 24. Oktober 1926

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Colloquio col Ministro cecoslovacco Sig. Hodza
Ieri, dalle ore 10 alle 11 ¾ antim., in una sala dell'Hôtel "Europäischer Hof", messa cortesemente a mia disposizione dal Direttore generale Sig. Rücker, ebbi col Ministro cecoslovacco del Culto, Sig. Hodza, il colloquio cui riferivasi il mio rispettoso telegramma cifrato N. 491 del 17 corrente.
Dopo i soliti convenevoli, il Sig. Ministro mi disse che sarebbe ben stato ben lieto di conoscere per mio mezzo i desideri e le vedute della S. Sede circa le varie questioni che interessano la Chiesa cattolica nella Cecoslovacchia. Da parte mia, non potei che esporre manifestare al Sig. Ministro la mia incompetenza in tali materie, e dopo aver espresso in termini generalissimi il desiderio che sia possibile di ristabilire normali relazioni fra la S. Sede e quella Repubblica, aggiunsi che mi sarebbe perciò riuscito particolarmente interessante di apprendere il punto di vista dell'attuale Gabinetto al riguardo. Il Sig. Hodza svolse le tendenze del medesimo, le quali si possono così brevemente riassumere. parlò allora lungamente della formazione e delle direttive del medesimo. Mentre sino a non molto tempo fa avevano la politica del Governo cecoslovacco era dominata da tendenze correnti assai radicali, l'attuale Ministero, ha tendenze conservatrici e direttive rispe rispettose
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della religione. Egli stesso, sebbene protestante-luterano, apprezza grandemente la potenza morale della Chiesa cattolica e le ragioni di Stato, che consigliano riguardi da usarsi verso di essa Il Sig. Beneš, quantunque appartenente al partito nazionale socialista è rimasto Ministro degli Esteri, perché appoggiato dal Presidente Massaryk, sebbene quantunque il partito, cui egli appartiene, si trovi ora all'opposizione. Per il consolidamento, però, dell'a della presente coalizione governativa è indispensabile la partecipazione del partito popolare cattolico della Slovacchia, il cui capo, Sac. Hlinka, 1 è uomo impressionabile e non equilibrato. Perciò Per questo motivo, e siccome la decisione in proposito avrebbe dovuto prendersi nei prossimi giorni, il mio interlocutore mi ha espresso l'urgente desiderio che la S. Sede faccia a lui pervenire dei consigli di moderazione nelle sue pretese. realtive all'autono Di ciò ho dato oggi stesso comunicazione all'E. V. R. coll'ossequioso cifrato N. 492.
Dal canto mio , pur feci rilevare al Sig. Ministro che, per quanto mi sembrava di dover dedurre da varie pubblicazioni dell'Osservatore Romano, la questione pregiudiziale per la ripresa di buoni rapporti era quella dell'intervento ufficiale dello Stato nellegli annuali
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festeggiamenti per Hus, i quali avevano pur troppo assunto un carattere apertamente anticattolico. Il Sig. Hodza mi rispose che l'attuale Gabinetto, or or appena costituito, non aveva ancora potuto esaminare la questo grave punto; aggiunse essere esso al di fuori della sua competenza come Ministro del Culto; ebbi tuttavia l'impressione che egli non sarebbe alieno ora a dare alla S. Sede la necessaria soddisfazione. Supposta la soluzione di dell'anzidetta questione pregiudiziale, chiesi al Sig. Ministro che cosa egli pensasse circa l'eventuale ritorno a Praga del Nunzio, ed in particolare [lodai] dell'Eccmo, così egregio Rappresentante della S. Sede, Mons. Marmaggi; il Sig. Hodza replicò senza esitazione che non vi era contro la persona del sullodato Prelato alcuna obbiezione. Soggiunse che il giorno avanti erasi recato a visitarlo il Revmo Mons. Arata, il quale gli disse di essere informato del nostro incontro; il medesimo Monsignore aveva ma-
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nifestato l'idea che avrebbe potuto concludersi fra la S. Sede e la Cecoslovacchia Il Sig. Ministro, prendendo lo spunto, da questa idea cui mostravasi non sfavorevole, parlò della vertenza relativa ai beni del Primate di Ungheria situati nell in quella Repubblica. Dichiarò d di esser pronto a trasmettere tali beni; ma la questione giuridica era di vedere a chi essi possano essere legalmente rimessi. Non a Mons. Budnics Bubnics, perché non è riconosciuto dal Governo; non a Mons. Jantausch, per la stessa ragione; non a Mons. Blaha, perché, sebbene egli sia riconosciuto, non lo sono i suoi mandatari, vale a dire i Revmi Vescovi. Occorre cercare una formula per ris superare questa difficoltà giuridica. Egli ha pensato - e si propo proporrà alla S. Sede il la relativa proposta - la seguente: I beni verrebbero rimessi alla S. Sede,
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la quale nominerebbe alla sua volta un suo rappresentante per le relative trattative. Egli non insistette sul nome di alcun Vescovo per tale incarico; ma tuttavia, mentre si espresse in termini lusinghieri riguardo al Revmo Mons. Bubnics, che disse Prelato intelligente ed energico, mostrò di non ritenere adatto il Revmo Mons. Jantausch, col quale sembrami, se ho ben compreso, che difficilmente sarebbe disposto a trattare. Il Sig. Hodza si manifestò pure propenso ad accogliere il desiderio del Primate di Ungheria, il quale desidera di poter vendere liberamente i suoi beni nel modo che meglio gli convenga. Il Soggiunse tuttavia che, come corrispettivo, un simile trattamento dovrebbe essere riconosciuto pure per i beni della diocesi di Cassovia, situati in Ungheria; chiese anzi che i confini delle diocesi coincidano con quelli dello Stato cecoslovacco, giacché in tal guisa
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il Governo avrebbe potuto meglio difendere dinanzi dinanzi alla pubblica opinione le sue concessioni rispetto ai beni ecclesiastici. In mancanza di superiori istruzioni, pur accennando ad eventuali difficoltà, che avrebbe potuto incontrare, mi astenni dal pronunciarmi in intorno alla medesima; domandai [ein Wort unlesbar] piuttosto al Sig. Ministro, mi parve invece opportuno, come Nunzio in Germania, di raccomandare al Sig. Ministro la sorte dei beni della diocesi di Breslavia in Cecolos Cecoslovacchia, ed egli mi assicurò che non pensa di toccarli in alcun modo e che il suesposto si riferiva soltanto a quelli del Primate di Ungheria. Il pericolo per le suddette proprietà di Breslavia era esisteva finché vi è stato un Ministro del Culto socialista, ma ora non più, la vertenza non si parla di tale vertenza. Il Sig. Hd Hodza, nel congedarsi, espresse la sua soddisfazione per l'avuto colloquio.
Chinato
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33r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert: "C".
1"ha pronunziato molti discorsi politici," auf fol. 34r eingetragen.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 24. Oktober 1926, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 20098, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/20098. Letzter Zugriff am: 15.05.2024.
Online seit 29.01.2018.