TEI-P5
Dokument-Nr. 2048
Mio carissimo Monsignore
Insieme alla lettera dell'Emo Ehrle
mi è pervenuto il Suo caro biglietto
. Io sarei lietissimo di venire a
Roma, sia per rivedere Lei, cui sento tanta affezione, sia per prendere gli opportuni
accordi coi Superiori in ordine alle trattative per il Concordato
.
Non so tuttavia se l'attuale momento sia opportuno, e ad ogni modo ne sono stato
sconsigliato da varie parti, come già Le ho scritto. Io avevo creduto
probabile che la mia mancata nomina avrebbe dato luogo a commenti malevoli a mio carico, che
cioè, non prestandosi fede alla motivazione officiale di tale omissione, si sarebbero
cercati altri motivi ecc. ecc. Ora, almeno a quanto sembra, questo timore non si sarebbe
verificato. <od almeno non nelle proporzioni che temevo.>1 Se ora io venissi a Roma, questa mia
venuta, in questo momento, darebbe verisimilmente [sic] sull'occhio, si farebbero
<nuove>2 combinazioni e
supposizioni (immagini che vi è qualche Emo che ancora, senza dubbio per buon cuore, si
ostina a credere o sperare che sarò riservato in petto
!) e tutto
potrebbe così essere guastato. Alla fine di questo mese al più tardi dovrò ritornare a
Berlino, anche perché dovrò prendere parte al ricevimento di Capo d'anno; forse potrei poi
nel Gennaio (come l'anno scorso
) o nel Febbraio dare una corsa a Roma
, giustificatissima per il motivo accennato in principio,
anzi quasi necessaria3. Allora nessuno penserebbe
più al Concistoro
e la cosa passerebbe così inosservata. Od anche ci
potremmo incontrare in qualche altra città, qualora a Lei non piacesse di venire
<addirittura>4 qui per riposarsi
qualche giorno; sarebbe accolta a braccia aperte! Insomma, se Ella crede, mi faccia sapere
qualche cosa; io non desidero di fare se non ciò che è meglio e più opportuno5.
Ieri l'altro Le inviai il Rapporto desiderato dall'Emo Superiore
con
preghiera però che Ella lo leggesse prima e giudicasse...
Con inalterabile stima ed affetto
Sempre Suo affmo + Eugenio P.
Online seit 24.06.2016, letzte Änderung am 26.06.2019.
Dokument-Nr. 2048
Pacelli, Eugenio
an Pizzardo, Giuseppe
, 04. Dezember 1925
Regest
Pacelli bestätigt Pizzardo den Erhalt eines Schreibens von Kardinal Ehrle und erklärt mit Blick auf eine etwaige Romreise den Zeitpunkt für ungünstig. Eine solche Riese könnte Gerüchte schüren, gerade angesichts seiner Nicht-Erhebung zum Kardinal, in deren Zusammenhang er abwertende Kommentare zu seiner Person befürchtet hat, die jedoch nicht das erwartete Ausmaß zu erreichen scheinen. Weil er ferner zum Neujahrsempfang in Berlin sein muss, denkt der Nuntius eine Romreise erst für Januar oder Februar an, die dann zur Absprache der Konkordatsverhandlungen mit dem Reich dienen soll. Er fügt an, dass er sich mit Pizzardo in einer anderen Stadt treffen oder dieser gar nach München kommen könnte. In der Anlage übersendet Pacelli einen Nuntiaturbericht an Kardinalstaatssekretär Gasparri mit Bitte um Pizzardos Rückmeldung vor dessen Weiterleitung.[Kein Betreff]
Insieme alla lettera dell'Emo Ehrle







Ieri l'altro Le inviai il Rapporto desiderato dall'Emo Superiore

Con inalterabile stima ed affetto
Sempre Suo affmo + Eugenio P.
1↑Hds.
gestrichen und eingefügt von Pacelli.
2↑Hds. eingefügt von Pacelli.
3↑Hds. unterstrichen, vermutlich von Pacelli.
4↑Hds. eingefügt von Pacelli.
5↑Hds. unterstrichen, vermutlich von Pacelli.