Dokument-Nr. 2291
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 12. November 1924
Regest
Pacelli teilt mit, dass ihn der deutsche Botschafter in Moskau Graf Brockdorff-Rantzau anlässlich eines Mittagessens beim Reichspräsidenten Ebert zu Ehren des Nuntius am 20. Oktober 1924 fragte, wie weit die Pourparlers mit der sowjetischen Botschaft hinsichtlich der Aufnahme von diplomatischen Beziehungen mit dem Heiligen Stuhl vorangeschritten sind. Pacelli berichtete ihm von den Verzögerungen, die angesichts der klaren Forderungen des Heiligen Stuhls auf russischer Seite auftraten. Im Nachgang zu diesem Gespräch ließ ihm der Staatssekretär im Auswärtigen Amt von Maltzan einen schriftlichen Bericht über eine Unterredung Brockdorff-Rantzaus mit dem sowjetischen Volkskommissar für Auswärtige Angelegenheiten Tschitscherin zukommen, den er Gasparri weiterleitet. Auch Brockdorff-Rantzau vermutet eine Verzögerungstaktik auf Seiten der Sowjets und hält die Forderungen des Heiligen Stuhls, vor allem die Entsendung eines Apostolischen Delegaten, für schwer durchsetzbar.Betreff
La S. Sede e il Governo dei Soviety
In occasione della colazione data in mio onore dal Sig. Presidente del Reich il 20 Ottobre scorso (come ebbi già a riferire all'Eminenza Vostra Reverendissima), il Sig. Conte Brockdorff-Rantzau, Ambasciatore di Germania in Mosca, anch'egli presente, mi intrattenne sulla questione russa, interessandosi particolarmente ai rapporti fra la S. Sede ed il Governo bolscevico. Essendo egli informato dell'incarico datomi già dall'Eminenza Vostra di intavolare trattative con questa Ambasciata dei Soviety, mi chiese a che punto fossero i pourparlers; ed io gli dissi che fin dal Giugno scorso avevo consegnato all'Incaricato d'affari, Sig. Bratman-Brodowski, un Appunto contenente le proposte della S. Sede, ma che, malgrado le mie ripetute premure, non avevo ricevuto risposta. Aggiunsi non essere, nelle attuali circostanze, possibile che la S. Sede riconosca de jure il Governo dei Soviety; rilevai tuttavia che la nomina, sotto certe condizioni, di un Delegato Apostolico, avrebbe costituito
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già per sè stessa una grandissima concessione.Ora il Sig. Barone von Maltzan, Segretario di Stato nel Ministero degli Affari Esteri di Berlino, con foglio in data del 7 corrente (cfr. Allegato) mi ha significato che il predetto Conte, di ritorno a Mosca, ha profittato della prima occasione per parlare col Sig. Cicerin circa tal punto, facendogli notare, quasi come di sua propria iniziativa, che la S. Sede aveva sinora invano atteso una risposta alle sue proposte. Il Sig. Cicerin avrebbe replicato che le trattative vere e proprie non sono ancora cominciate, ma che, essendo l'Ambasciatore Krestinsky tornato a Berlino, esse verrebbero iniziate e proseguite con sollecitudine. Il Conte Brockdorff-Rantzau non avrebbe avuto l'impressione che da parte del Governo di Mosca vi sia l'intenzione di agire in modo dilatorio; è però sempre di parere che i negoziati sulla base prospettata finora dalla S. Sede incontreranno gravi difficoltà.
Nel riferire quanto sopra all'Eminenza Vostra per quelle istruzioni, che eventualmente giudicasse di impartirmi al riguardo, m'inchino umilmente al bacio della Sacra Porpora e con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico