Dokument-Nr. 663

Un tentativo di giustificazione di Grey, 01. September 1915

Londra, 1 settembre. (Informazione dell'Agenzia Reuter.) Il Ministero degli Esteri comunica una nota intorno alle trattative anglo-tedesche nel 1912. La "Norddeutsche Allgemeine Z eitung" – dice la nota – stampò nel mese scorso un resoconto di queste trattative, resoconto ingannevole e destinato evidentemente a trarre in inganno.
Secondo quanto in esso asseriscesi, il governo britannico avrebbe rifiutato ciò che da molti fu considerato una sincera offerta d'amicizia da parte della Germania. È quindi utile dar fuori un resoconto esatto desunto da documenti inglesi ufficiali.
Al principio del 1912, il Cancelliere dell'Impero germanico presentò al lord Haldane la formula seguente, che corrisponderebbe al punto di vista del Governo tedesco. Primo: le parti contraenti si assicurano scambievolmente di desiderare pace ed amicizia. Secondo: nessuna delle due parti, se non provocata, assalirà l'altra o una combinazione politica che abbia per iscopo l'attacco contro l'altra, né parteciperà al disegno di un'azione marittima o militare, sia sola, sia insieme con altra potenza alla quale a tale intento si sarà alleata. Le parti contraenti dichiarano di non essere vincolate da nessun patto di questo genere. Terzo: se una delle parti contraenti entrerà in guerra con una o con più potenze senza essere l'assalitrice, l'altra parte si manterrà verso la potenza costretta a difendersi per lo meno benevolmente neutrale e farà del suo meglio per ottenere la localizzazione del conflitto. Se una delle parti, per evidente provocazione di una terza potenza, sarà costretta a ricorrere alle armi, i contraenti si obbligano a uno scambio di vedute per decidere della condotta in un simile caso. Quarto: l'obbligo di mantenersi neutrale, risultante dagli articoli che precedono, non ha valore se inconciliabile con trattati già esistenti. Quinti: la stipulazione di nuovi accordi, che rendessero impossibile ad una parte di mantenersi verso l'altra neutrale, eccettuato i casi previsti nell'articolo quarto, non è, in conformità dell'articolo secondo, ammessa.
Sesto: le parti dichiarano di fare tutto il possibile per evitare attriti e divergenze tra esse ed altre potenze.
Questo punto sarebbe stato nei suoi effetti ingiusto e unilaterale.
In conseguenza della situazione generale delle potenze europee e dei patti che le vincolavano, gli articoli IV e V avrebbero avuto per effetto che, mentre la Germania, nel caso di un conflitto europeo sarebbe stata libera di aiutare i suoi amici, l'Inghilterra non avrebbe potuto muovere un dito a difesa dei suoi. La Germania in tal modo era in grado di far sì che dall'Austria fossero iniziate formalmente le ostilità, come chiaramente risulta da quanto avvenne nel luglio 1914, mentre la Francia sarebbe stata obbligata a soccorrere la Russia se assalita da due potenze. In altre parole, l'obbligo di rimaner neutrale, che la Germania offriva, sarebbesi rivelato di nessun valore perché la Germania avrebbe potuto sempre invocare la necessità di osservare i patti contenuti nel trattato della Triplice alleanza per uscire dalla neutralità. Per l'Inghilterra, invece, non sarebbe stato possibile nessun modo di procedere analogo, qualunque fosse pure stata la gravità della provocazione, da nessun'alleanza essendo vincolata all'infuori di quella col Giappone e col Portogallo, e dall'articolo V essendo impedita di stringere nuove alleanze. In realtà, come più tardi chiaramente apparve, la garanzia di una neutralità assoluta si sarebbe avuta da una parte, ma non dall'altra. L'accedere ad un patto così poco equo era per noi impossibile, sicché Grey respinse la formula proposta.
Il conte Metternich insistette perché noi facessimo controproposte che, come egli dichiarò, non dovevano nulla pregiudicare né a nulla obbligare, sino a tanto che verso i nostri desideri nelle questioni marittime non ci si dimostrasse accondiscendenza. Con questa riserva Grey presentò il 14 marzo 1914 al conte Metternich il seguente abbozzo di formula approvato dal Consiglio dei ministri: "L'Inghilterra, se non sarà provocata, non assalirà la Germania, né svolgerà una politica aggressiva. L'attacco alla Germania non è l'oggetto né costituisce parte di un trattato o di una convenzione di un gruppo politici di cui l'Inghilterra sia membro. L'Inghilterra non firmerà nessun accordo che tenda a questo scopo." Il conte Metternich giudicò tale formula insufficiente e propose due clausole a vicenda integrantisi: "L'Inghilterra si manterrà naturalmente neutrale se alla Germania sarà imposta una guerra." Egli aggiunse che questa dichiarazione non sarebbe impegnativa se i nostri desideri relativamente alla nuova legge per la flotta non fossero tenuti in considerazione. Grey era d'opinione che la proposta inglese fosse sufficiente.
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Egli dichiarò che se la Germania desiderava annientare la Francia, l'Inghilterra non poteva disinteressarsene, sebbene la Francia, qualora divenisse aggressiva o assalisse addirittura la Germania, non avrebbe alcun appoggio dall'Inghilterra. È chiaro che il vero fine della propsota della Germania era di assicurarsi la neutralità dell'Inghilterra per ogni caso. Appena una guerra fosse scoppiata, la Germania avrebbe dichiarato che vi era stata trascinata ed avrebbe preteso che l'Inghilterra si mantenesse neutrale. Una prova eccellente la fornisce la guerra presente cui la Germania, in contraddizione co' fatti, sostiene essere stata costretta. Perfino il terzo membro della Triplice alleanza, in possesso di informazioni a noi ignote, considerò la guerra una guerra offensiva.
Grey propose allora questa formula: "Siccome ambedue le potenze desiderano di assicurarsi reciprocamente pace ed amicizia, l'Inghilterra dichiara che essa, se non provocata, né assalirà la Germania né prenderà parte ad un attacco contro di lei. Un attacco alla Germania non è nelle intenzioni dell'Inghilterra, né costituisce neppure in parte l'oggetto d'un tratto, d'un accordo o d'una combinazione cui l'Inghilterra abbia acceduto. L'Inghilterra dichiara di non voler partecipare ad un accordo o convenzione che un tale scopo si proponga.". Egli osservò, consegnando la formula al conte Metternich, che l'impiego della parola neutralità desterebbe l'impressione che si voglia dire più di quanto in realtà non sia nel testo.
Egli credette che ciò che si desiderava si raggiungerebbe e sarebbe più esattamente espresso, se si adoperassero le parole: "Non assalirà, non provocata, né prenderà parte ad un attacco". Il conte Metternich ricevette allora istruzione di spiegare il più chiaramente possibile che egli avrebbe potuto consigliare al cancelliere ed all'Imperatore dell flotta germanica solo se noi fossimo disposti a stringere un accordo che garantisse la più ampia neutralità ed escludesse ogni possibilità di diversa interpretazione. L'ambasciatore convenne che il cancelliere desiderava la garanzia di una neutralità assoluta. In caso contrario il programma navale doveva venire attuato per intero.
Il conte Metternich aggiunse non esservi alcuna possibilità di ritirare il disegno di legge, possibile essere tutt'al più una modificazione.
Il cancelliere sarebbe deluso, se l'Inghilterra non volesse andar oltre la formula da lui (Grey) proposta. Sir Edward Grey rispose di comprender benissimo che si sarebbe delusi se il Governo britannico dichiarasse che l'attuazione del programma navale tedesco metterebbe fine alle trattative e costituirebbe un ostacolo insormontabile a migliori rapporti. Il Governo britannico non farebbe tuttavia una dichiarazione simile, sperando che la formula da lui proposta verrebbe discussa in connessione con accordi territoriali, anche se in questo modo le spese per la flotta non potessero venir diminuite.
Sir Edward Grey aggiunse che qualora un'intesa fra i due governi fosse raggiunta, ciò influirebbe favorevolmente, quantunque indirettamente sulle spese della flotta. Inoltre anche una diretta favorevole influenza sull'opinione pubblica dei due paesi non mancherebbe.
Alcuni giorni appresso il conte Metternich comunicò a Grey il contenuto di una lettera del cancelliere nella quale questi diceva che, poiché la formula proposta dall'Inghilterra era, dal punto di vista tedesco, insufficiente e poiché il Governo inglese non credeva di poter accettare quella più ampia propostagli, era inevitabile che il disegno di legge per la flotta si continuasse a discutere così come era stato redatto dal Bundesrat.
Le trattative vennero quindi interrotte, e con esse dileguò la speranza in una diminuzione delle spese per gli armamenti nei due paesi.
Empfohlene Zitierweise
Anlage vom 01. September 1915, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 663, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/663. Letzter Zugriff am: 15.05.2024.
Online seit 24.03.2010, letzte Änderung am 10.09.2012.