TEI-P5
Document no. 13685
Eminenza Reverendissima,
Il Revmo Mons. Agostino Bludau
, Vescovo di Ermland ed Amministratore Apostolico
della
parte della diocesi di Culma situata ad est del corridorio polacco
e
rimasta alla Germania, mi scrive in data del 20 corrente quanto segue:
"Il confine tra la Germania e la Polonia fissato dal Trattato di Versailles
divide alcune parrocchie e curazie della Amministrazione della
Pomesania
in guisa tale che in vari luoghi, a causa della difficoltà di passare
la frontiera, la cura delle anime non può essere esercitata dal parroco competente. Così,
per es., una gran parte della parrocchia di Bischofswerder è passata alla Polonia, come pure
la stazione ferroviaria di Garnsee (con 98 cattolici) appartenente alla curazia dello
stesso nome. D'altra parte le quattro località Groß Trommau, Bauthen, Waldau e Traupel
appartenenti ad altrettante parrocchie situate in Polonia sono rimaste alla Germania.
Dopo la erezione delle curazie di Garnsee e Freystadt, che attualmente appartengono alla Amministrazione Apostolica, fu imposto ai parroci pro tempore di Schwenten
(Decreto della Curia Vesc. di Culma dell'11 Maggio 1913) di Schönwalde
e Schwarzenau
(Decreto del
20 Ottobre 1915) e di Groß Schönbrück
, in vista delle
prescrizioni del Concilio di Trento
(Sess. XXI
c. 4 de ref.
), l'obbligo di contribuire alla sostentazione dei curati di Freystadt
e Garnsee
con 300 marchi annui
ciascuno.
I detti parroci hanno adempiuto tale obbligo soltanto fino al Luglio 1922 ed in marchi-carta.
Allo scopo di ottenere che venisse regolata convenientemente la cura delle anime e fossero ripartiti secondo giustizia i diritti patrimoniali nella nuova circoscrizione delle parrocchie, mi rivolsi nel Giugno del passato anno alla Revma Curia Vescovile di Culma, la quale, in data del 2 Agosto dello stesso anno, mi rispose dandomi l'assicurazione che si sarebbe provveduto alla nuova delimitazione delle parrocchie ed alla relativa sistemazione finanziaria. La medesima Curia riconobbe l'obbligo giuridico incombente alle parrocchie divenute ora polacche verso le due curazie tedesche.
Avevo chiesto la trasmissione degli Atti e dei capitali delle fondazioni, la quale però non ha avuto luogo. Gli ulteriori passi da me compiuti sono rimasti senza effetto. Nella ricorrenza dell'80esimo genetliaco del Revmo Vescovo di Culma
tentai di fargli
una visita, onde profittare del-
non mi accordò il
permesso di entrare in Polonia.
Poiché la situazione nella Amministrazione Apostolica deve essere assolutamente sistemata, e, d'altra parte, a me mancano i mezzi per provvedere alla sostentazione dei curati nelle cinque curazie non erette in parrocchia, mi vedo costretto a ricorrere all'intervento dell'E. V., pregandola di voler indurre la Curia Vescovile di Culma a provvedere seriamente e senza indugio al regolamento delle suesposte questioni."–
Alla mia volta, trovandosi la Curia vescovile di Culma al di fuori del territorio di questa Nunziatura Apostolica
, mi permetto di
sottoporre [sic] tale vertenza all'Eminenza Vostra Reverendissima, mentre, chinato umilmente
al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di
confermarmi
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
Online since 18-09-2015, last modification 01-02-2022.
Document no. 13685
Pacelli, Eugenio
to Gasparri, Pietro
Berlin, 29 July 1924
Summary
Pacelli gibt Gasparri den Inhalt eines Schreibens des Ermländer Bischofs Bludauvom 20. Juli 1924 wieder. Dieser beklagt Schwierigkeiten mit der nach dem Versailler Vertrag zwischen dem Deutschen Reich und Polen geteilten kirchlichen Verwaltung Pomesaniens. Bludau hatte das Kulmer Ordinariat bezüglich einer angemessen Regelung der Seelsorge, Umschreibung und der Vermögensrechte von Pfarreien und Kuratien aufgefordert und von diesem auch eine entsprechende Zusage erhalten, die aber nicht befolgt wurde. Bludau bittet daher Pacelli um Einschaltung beim Kulmer Ordinariat. Da dieses aber nicht zu seinem Nuntiatursprengel gehört, leitet er die Angelegenheit an Gasparri weiter.Subject
Questioni di confine concernenti la diocesi di Culma
Il Revmo Mons. Agostino Bludau



"Il confine tra la Germania e la Polonia fissato dal Trattato di Versailles


71v
Dopo la erezione delle curazie di Garnsee e Freystadt, che attualmente appartengono alla Amministrazione Apostolica, fu imposto ai parroci pro tempore di Schwenten








I detti parroci hanno adempiuto tale obbligo soltanto fino al Luglio 1922 ed in marchi-carta.
Allo scopo di ottenere che venisse regolata convenientemente la cura delle anime e fossero ripartiti secondo giustizia i diritti patrimoniali nella nuova circoscrizione delle parrocchie, mi rivolsi nel Giugno del passato anno alla Revma Curia Vescovile di Culma, la quale, in data del 2 Agosto dello stesso anno, mi rispose dandomi l'assicurazione che si sarebbe provveduto alla nuova delimitazione delle parrocchie ed alla relativa sistemazione finanziaria. La medesima Curia riconobbe l'obbligo giuridico incombente alle parrocchie divenute ora polacche verso le due curazie tedesche.
Avevo chiesto la trasmissione degli Atti e dei capitali delle fondazioni, la quale però non ha avuto luogo. Gli ulteriori passi da me compiuti sono rimasti senza effetto. Nella ricorrenza dell'80esimo genetliaco del Revmo Vescovo di Culma

72r
l'occasione per condurre
innanzi le pratiche, ma il Governo di Varsavia
Poiché la situazione nella Amministrazione Apostolica deve essere assolutamente sistemata, e, d'altra parte, a me mancano i mezzi per provvedere alla sostentazione dei curati nelle cinque curazie non erette in parrocchia, mi vedo costretto a ricorrere all'intervento dell'E. V., pregandola di voler indurre la Curia Vescovile di Culma a provvedere seriamente e senza indugio al regolamento delle suesposte questioni."–
Alla mia volta, trovandosi la Curia vescovile di Culma al di fuori del territorio di questa Nunziatura Apostolica

Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1↑Ursprüngliche Protokollnummer "35557" hds. von unbekannter Hand,
vermutlich vom Empfänger, korrigiert.