TEI-P5
Document no. 20123
Dopo lunghi indugi il Governo prussiano si è finalmente indotto ad iniziare le
trattative per un nuovo Concordato colla S. Sede.
Il Sig. Ministro del Culto, Prof. Dr Becker, volle inaugurarle con un pranzo ufficiale dato in mio onore la sera di Giovedì 25 Marzo p.p., al quale furono invitati, oltre il Consigliere della Nunziatura, vari Ministri di Prussia, Segretari di Stato, Direttori e Consiglieri ministeriali delle Sezioni interessate alle questioni concordatarie, Mons. Kaas, Deputato al Reichstag, il Dr Heyer, Professore di diritto nell'Università di Breslavia, distaccato per le trattative anzidette, ecc.
Il Sabato seguente, 27 s.m., ebbe luogo dalle 11 antim. alle 12 ½ la prima conferenza, a cui, oltre l'umile sottoscritto,egli afferma di
essere [veramente] desideroso di condurre a fine, egli è mosso
unicamente da necessità di ordine politico; durante
la, (che appoggiava energicamente ed incondizionatamente ogni mio passo),
mostravano un vivo interesse per la riuscita del Concordato. Lo stesso non può pur troppo
affermarsi della Prussia, ove in generale - salvo naturalmente lodevoli
eccezioni - domina finora sinora molta
indifferenza al riguardo. Per l'ala sinistra del Centro, in cui si manifestano spesso assai singolari dottrine quasi
modernistiche circa i rapporti fra Chiesa e Stato, un Concordato è cosa di
altri, nel suo complesso, fautore per ragioni di politica estera ed
interna (sociale) della coalizione coi partiti democratico e socialista,, e ripugnante ad una unione cogli elementi di destra, non rinunzierebbe certo a tale
suo indirizzo per amore del Concordato. Che anzi lo stesso Episcopato sembra, almeno fino al
presente, interessarsi ad esso scarsamente. Un Concordato infatti costituisce in primo luogo
un aumento dell'ingerenza diretta della S. Sede nella rispettiva Nazione; ora invece i
Vescovi della Prussia (a somiglianza dell'Arcivescovo di Friburgo - cfr. Rapporto
N. 34767 del 6 Marzo u.s.) preferiscono - sempre salvo eccezioni - di
essere essi stessi arbitri delle cose politico-religiose nelle loro diocesi ad esclusione di
Roma, la quale, a loro opinione, non conosce le condizioni della Germania. Inoltre
l'Episcopato desideradel dei Vescovi, che teme
teme
non
sar prevede non sarà conservato in un futuro Concordato.
Checché sia di ciò, per terminare questo punto relativo alle considerazioni generali, non sarà forse inutile di rilevare come uno degli argomenti, che hanno maggiormente persuaso il Ministro del Culto della necessità del Concordato,èè statofu il seguente: Pur premettendo che la questione non si è ancora
presentata nei riguardi della Prussia, con cui sono in corso trattative, gli significai riservatamente che per altri Stati della Germania (ad esempio
il Baden), i quali non hanno creduto di negoziare colla S. Sede, Questa ha dichiarato
od intende di dichiarare come vigente il ius commune, non
essendoviaggiungendo non esservi altra possibile soluzione. Ciò ha fatto
impressione sul Dr Becker, il quale per motivi politici ritiene un simile regolamento impossibile per la
Prussia.
Il Promemoria passa poi a discorrere brevemente di diversi punti specialipunti speciali, che furono toccati, in modo però sommario e non impegnativo ed a scopo di reciproca e non impegnativa informazione preliminare, nelle conferenze medesime, ed in primo luogo della provvista delle Sedi vescovili. I negoziatori prussiani insistetterosul
sul principio dapprima colla massima energia per il mantenimento puro e semplice
della elezione capitolare, aggiungendosiff
siffatta richiesta da parte della S. Sede, cercarono di addivenire ad un compromesso. È
interessante di notare che l'argomento, il quale riuscì su di essi più di ogni altro
efficace, fu il seguente: che per il S. Padre trattasi in questa materia di una
questione di coscienza. Così, prescindendo da qualche altro progetto
subito scartato, proposero [gradatamente]:poiché ai negoziatori prussiani non piaceva di adottare il sistema del
Concordato bavarese, propo i medesimi proposero successivamente (per (per
tacere di qualche altro progetto subito scartato): lº) il metodo adottatoseguito per la elezione del Vescovo di Treviri nel 1922.(cfr. Dispaccio N. 158 del 16 Febbraio d.a.) Da parte
mia osservai essere esso stato concesso soltanto pro illa vice.
2º) che [sic] il Capitolo presenti alla S. Sede una lista, da cui Essa può
cancellare i candidati men graditi. Risposi che ciò garantirebbe bensì la scelta di un
buon Vescovo, ma non dell'ottimo secondo la coscienza di Sua Santità.
Infine 3º) che il la S. Sede formi una terna ed il Capitolo elegga uno
degli ecclesiastici in essa compresi. Questo
Quanto alla provvista dei Canonicati il Governo prussiano sarebbe pronto ad ammettere il sistema del Concordato bavarese (art. 14 § 2); vorrebbe tuttavia, per ciò che si riferisce alle Dignità, essere precedentemente interrogato
Per ciò che concerne una nuova circoscrizione delle diocesi, - argomento, sul quale evitai di pronunziarmi, non conoscendo abbastanza la mente della S. Sede al riguardo -, il Governo prussiano distinse fra la parte orientale e la occidentale della Germania. Nella prima viene soprattutto in considerazione la vasta diocesi di Breslavia, il cui Vescovo pro tempore in virtù della Bolla "De salute animarum" ha anche l'amministrazione [ein Wort
unlesbar] della Marca del Brandeburgo e della Pomerania. I negoziatori prussiani
affermarono colla massima risolutezza che gli "evangelici" (i quali considerano quei
territori come loro dominio esclusivo) non tollererebbero mai che nuove diocesi cattoliche
vengano ivi erette. Specialmente insopportabile riuscirebbe poi loro che
si, ivi esistenti prima della Riforma.
Non mancai di far rilevare la inammissibilità di una così eccessiva ingerenza da parte dei protestanti; ma vi è da attendersi su questo punto forte resistenza, sebbene si possa sperare di ottenere almeno una maggiore autonomia da Breslavia nel governo ecclesiastico delle regioni anzidette ed una miglior sistemazione dell'Amministrazione Apostolica di Tütz. Il Governodi prussiano desidererebbe poi che all'Ordinario di Breslavia, pur senza
avere Suffraganei, fosse conferito, quasi per compensarlo delle perdite di territorio subite
recentemente, il titolo arcivescovile. - Per la parte occidentale
ess il Governo medesimo sembra <invece> meno restio, ad
ammettere la erezione di nuove diocesi.
, ad esempio dioc <Sedi vescovili.>
Circa la dotazione delle diocesi, i negoziatori prussiano dovettero riconoscere che le Bolle di circoscrizione fissano la medesima in beni e fondi stabili; però contro la loro asserzione, doversi l'inadempi-dalla dal recentissimao lavoro del
Müssener (Die finanziellen Ansprüche der katholischen Kirche an den
preussichen Staat auf Grund der Bulle "De salute animarum" vom 16. Juli 1821
), pag. 127 e seg.) esso fu causato, almeno in la gran parte, da mancanza
di buona volontà. Il Governo prussiano comprese infatti che una simile dotazione avrebbe
reso la Chiesa indipendente dal punto di vista finanziario, sottraendola così dall'influenza
dello Stato e cercò quindi, nonostante le ripetute premure dell'Autorità ecclesiastica, di
eludere l'impegno preso, sostituendolo col sostituire al medesimo pagamento di una
rendita annua dalle casse dello Stato. Ora il Promemoria propone la definitiva rinunzia alla
dotazione in beni stabili, che dice per motivi di politica finanziaria e
generale, vigente anche in Baviera,
avrebbe il vantaggio di assicurare automaticamente nelle eventuali oscillazioni della valuta
la permanenza di un conveniente assegno; è certo altresì che
ogni tentativo di condurre ad effetto la dotazione in beni stabili nelle presenti condizioni
politico-sociali darebbe luogo alle più clamorose agitazioni e proteste (come ha testé
dimostrato l'analoga vertenza circa la proprietà degli antichi Sovrani della Germania) con grave danno della Chiesa ee sarebbe perciò praticamente vano e dannoso; sembramisembrami tuttavia che converrebbe,converrebbe, per ogni futura evenienza, procurare di mantenere, come nel Concordato con la
Baviera, almeno teoricamente quel diritto, pur non reclamandone per un tempo
determinato l'attuazione.ein Wort unlesbar] inclusione dele che la quale prometteva l'inclusione del lato religioso
della questione scolastica nel Concordato. Se quindi la S. Sede insisterà nel suo punto
di vista, il Governo, per quanto ciò possa riuscirgli duro,
dovrà consentire a toccare questo argomento - e ciò parmi già per la mentalità
prussiana una enorme concessione di principio -, naturalmente però in modo generale e
sommario, senza le particolareggiate disposizioni, che contiene il Concordato
bavarese.
Riguardo alla formazione del clero ricordai ai negoziatori prussiani che vigepur tuttora in materia un'antica legge dell'11 Maggio
1873 e chiesi che cosa il Governo pensasse di farl fare per abrogarla odquantoalmeno modificarla. Il Sig. Ministro del Culto opinò che, per quanto
si riferisce ai parroci, lo Stato potrebbe procedere anche unilateralmente; siccome infatti
i pagamenti ai medesimi sono da esso ritenuti come facoltativi, basterebbe che la relativa
legge ponesse come condizione per il dirittola concessione dell'all'assegno il compimento di determinati studi. Pur
facendo le mie riserve circa talequesto modo di vedere, osservai che, in ogni caso, ciòun tale procedimento non sarebbe applicabile ai Vescovi, ai
Canonici, ecc., i cui onorari sono dovuti dallo Stato in forza
dellefissati nelle Bolle di circoscrizione, giacché - aggiunsi con
manifesta meraviglia e quasi scandalo del Sig. Trendelenburg - la S. Sede non si
riterrebbe legata da leggi unilaterali dello Stato e si dichiarerebbe assolutamente libera
da ogni vincolo. Il Dr Becker ammise quindicompio frequentano i Pontifici Istituti in Roma, debbano
compiere una parte dei loro studi nelle scuole della Germania, pretesa che io qualificai
come, a mio parere, del tutto inammissibile. Del resto nulla di ciò si
diceva nella Nota del Sig. Ministro del Culto, Sig. Bölitz, del 28 Aprile
1922 (cfr. Rapporto N. 24192 del 26 Maggio s.a.), la quale riconosceva
espressamente la piena equivalenza degli studi fatti negli Istituti teologici di
Roma. - Inoltre, poiché nell'articolo concernente la formazione futura del clero si farà menzione delle Facoltà teologiche
nelle Università dello Stato, richiamai l'attenzione del Sig. Ministro (il quale dovette
riconoscere la fondatezza di una simile richiesta) sul bisogno che a riguardo delle medesime
siano date alla S. Sede le indispensabili garanzie.
Dopo di ciò altro non mi resta se non d'implorare le venerate istruzioni dell'E.V. per il proseguimento dei negoziati, mentre, chinato
Online since 29-01-2018.
Document no. 20123
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro
Rome, 10 April 1926
Writer (text genesis)
PacelliPacelliSubject
Trattative concordatarie colla Prussia
Il Sig. Ministro del Culto, Prof. Dr Becker, volle inaugurarle con un pranzo ufficiale dato in mio onore la sera di Giovedì 25 Marzo p.p., al quale furono invitati, oltre il Consigliere della Nunziatura, vari Ministri di Prussia, Segretari di Stato, Direttori e Consiglieri ministeriali delle Sezioni interessate alle questioni concordatarie, Mons. Kaas, Deputato al Reichstag, il Dr Heyer, Professore di diritto nell'Università di Breslavia, distaccato per le trattative anzidette, ecc.
Il Sabato seguente, 27 s.m., ebbe luogo dalle 11 antim. alle 12 ½ la prima conferenza, a cui, oltre l'umile sottoscritto,
27v
intervennero, da parte del Governo prussiano,
il menzionato Ministro del Culto, il Segretario di Stato Dr Lammers, il Direttore ministeriale Sig. Trendelenburg, ed il suddetto Prof. Heyer. Non
essendosi potuto in essa esaurire tutta la materia, una
seconda riunione fu tenuta il Mercoledì successivo, 31 s.m., dalle 11 antim.
all'1 e ¼. Affinché all'E.V.R. riesca più chiaro l'andamento della discussione,
non sarà forse superfluo di dipingereindicare brevemente il carattere dei Signori, che vi presero parte.
Il Ministro del Culto, Professore per gli studi orientali nella Università di Berlino,
sebbene nato di confessione protestante (in Francoforte sul Meno), è completamente
areligioso ed appartiene al partito democratico; di forme cortesi e corrette, è colto,
intelligente ed assai scaltro. Nella questione del Concordato, che 28r
discussione si è mostrato abbastanza ragionevole ed
oggettivo. - Il Segretario di Stato Dr Lammers è cattolico sincero; nelle suaccennate discussioni egli prese raramente la
parola, ma sempre in buon senso e per appoggiare il mio punto di vista; egli cerca di far
valere gl'interessi della Chiesa nelle sedute interne del Ministero, preparatorie delle
conferenze che hanno poi luogo col Rappresentante della S. Sede. - Legato ai
circoli "evangelici" fanatici, e di intelligenza ristretta od almeno unilaterale è invece il
Direttore ministeriale Trendelenburg, il quale parlò molto nelle discussioni e sempre per
avanzare le proposte meno accettabili o per affermare che ai protestanti riuscirebbe
intollerabile questa o quella disposizione a vantaggio dei cattolici. - Il Prof. Heyer,
infine, mi era stato rappresentato come cattolico del tutto sicuro; pur troppo, però, sino ad ora, però, non ha dimostrato
premura che per gl'interessi dello Stato ed ha appoggiato, in unione col Trendelenburg,
varie delle anzidette inammissibili proposte.28v
Il Sig.
Ministro del Culto aprì le conferenze esponendo alcune considerazioni generali, le
quali si trovano riprodotte nell'Appunto o Promemoria non impegnativo, che qui unito compio
il dovere di rimettere all'E.V. insieme alla traduzione italiana
(Allegati I e II). Detto Appunto fu redatto dal Ministero del Culto
dietro mia preghiera e mi venne consegnato dal Signor Trendelenburg il giorno della mia
partenza per Roma, 7 corrente. In esso si dipingono le gravissime e molteplici
difficoltà, che ebbe il problemanella Prussia, in maggioranza protestante, offre il problema del
Concordato e che derivano sia dalla situazione parlamentare, sia dalle circostanze di ordine
nazionale (Polonia) e politicheo (tendenze separatiste dalla Prussia nell'Hannover e nella Renania), sia dalla
opposizione dei circoli "evangelici". Pur non potendosi ammettere tutte le conclusioni, che
vorrebbe trarne il Governo prussiano (così, ad esempio, nelle stesse conferenze feci
chiaramente comprendere che sarebbe impossi-29r
bile di far
dipendere in misura tanto esagerata lo svolgimento ed il risultato delle trattative con la
S. Sede dal beneplacito dei protestanti), occorre nondimeno, a mio subordinato avviso,
riconoscere che le summenzionate difficoltà sono ben reali. Per il Rappresentante Pontificio
se ne aggiunge poi una assai considerevole, cui mi sia permesso di accennare qui
incidentemente. In Baviera la popolazione cattolica, il partito popolare bavarese, il clero,
l'Episcopato e soprattutto l'eminente Arcivescovo di Monaco, Signor Cardinale von
Faulhaber29v
tempi, non più rispondente alle concezioni moderne.secondo le quali la religione è affare piuttosto individuale.
Il Centro medesimo30r
il mantenimento del diritto della
elezione capitolare Checché sia di ciò, per terminare questo punto relativo alle considerazioni generali, non sarà forse inutile di rilevare come uno degli argomenti, che hanno maggiormente persuaso il Ministro del Culto della necessità del Concordato,
30v
Nel succitato appunto si dice di voler prescindere
dalla forma, che avrà il futuro accordo fra lacolla S. Sede.ed il Governo prussiano. Già altre volte ho avuto occasione di
riferire all'E.V. intorno all'aspra opposizione, che incontra in Prussia in vasti circoli
protestanti,e liberali e socialdemocratici anche
il solo nome di Concordato. Corrispondentemente a tale mentalità il
Dr Becker, avendomi incontrato in un ricevimento dato dal Presidente del Consiglio dei
Ministri prussiano la sera del 24 Febbraio c.a., mi accennò
alla opportunità (a suo avviso) che la futura Convenzione abbia, come nel 1821, la forma di
una Bolla da parte della S. Sede e di una legge da parte dello Stato. Dagli Atti delle
trattative per la Bolla "De salute animarum", ed in particolar modo dalla lettera del grande
Cardinale Consalvi al Principe Hardenberg del 12 Ottobre 1820, risulta che la
S. Sede avrebbe anche allora voluto conchiudere un Concordato, ma dovette poi finire
col cedere di fronte alla resistenza del Gabinetto prussiano. Dal
canto31r
mio risposi al Sig. Ministro esprimendo la mia
meraviglia per una siffatta proposta, così poco rispondente al decoro ed al prestigio della
S. Sede. Nelle anzidette cConferenze egli non toccò più direttamente questo punto;
soltanto una volta alluse in modo incidentale, non più alla Bolla ed alla legge, ma ad uno
scambio di Note. A mio subordinato parere, converrà per la dignità della S. Sede di
tener fermo altresì a questo riguardo, massime dopo gl'irragionevoli clamori mossi dalla
parte avversa.Il Promemoria passa poi a discorrere brevemente di diversi punti specialipunti speciali, che furono toccati, in modo però sommario e non impegnativo ed a scopo di reciproca e non impegnativa informazione preliminare, nelle conferenze medesime, ed in primo luogo della provvista delle Sedi vescovili. I negoziatori prussiani insistettero
31v
che, a differenza
della Baviera, tale eraè in Prussia anche il desiderio dell'Episcopato. Non avendo io
lasciato alcun dubbio sulla impossibilità di un favorevole accoglimento di 32r
sistema è
riprodotto nel Promemoria, in cui tuttavia per la formazione della terna in parola la
S. Sede sarebbe vincolata da una lista da presentarsi, doponella vacanza della Sede arcivescovile o vescovile, dal
Capitolo, ovvero dal Capitolo e dall'Episcopato prussiano. La S. Sede dovrebbe poiinoltre previamente assicurarsi che il Governo prussiano non ha
obbiezioni di ordine politico contro nessuno dei candidati inclusi nella terna. - Non
ho bisogno di far qui notare l'importanza capitale di questo argomento, particolarmente in
Germania, ove vi è tanto bisogno di Vescovi di spirito veramente romano e di soda e sana
coltura filosofico-teologica, massime se si vuole ottenere la così necessaria riforma della formazione ednella educazione del clero.Quanto alla provvista dei Canonicati il Governo prussiano sarebbe pronto ad ammettere il sistema del Concordato bavarese (art. 14 § 2); vorrebbe tuttavia, per ciò che si riferisce alle Dignità, essere precedentemente interrogato
32v
se vi siano
contro il candidato obbiezioni di ordine politico. Il Dr Becker affermò che la nomina, ad esempio, del Preposto del Capitolo di Treviri ha una
ben altra importanza politica che non quella del Preposto di Bamberga. La questione non fu
ulteriormente discussa.Per ciò che concerne una nuova circoscrizione delle diocesi, - argomento, sul quale evitai di pronunziarmi, non conoscendo abbastanza la mente della S. Sede al riguardo -, il Governo prussiano distinse fra la parte orientale e la occidentale della Germania. Nella prima viene soprattutto in considerazione la vasta diocesi di Breslavia, il cui Vescovo pro tempore in virtù della Bolla "De salute animarum" ha anche l'amministrazione [
33r
riprendessero (come è avvenuto nel 1921 per Meissen in
Sassonia) gli antichi nomi delle diocesiNon mancai di far rilevare la inammissibilità di una così eccessiva ingerenza da parte dei protestanti; ma vi è da attendersi su questo punto forte resistenza, sebbene si possa sperare di ottenere almeno una maggiore autonomia da Breslavia nel governo ecclesiastico delle regioni anzidette ed una miglior sistemazione dell'Amministrazione Apostolica di Tütz. Il Governo
Circa la dotazione delle diocesi, i negoziatori prussiano dovettero riconoscere che le Bolle di circoscrizione fissano la medesima in beni e fondi stabili; però contro la loro asserzione, doversi l'inadempi-
33v
mento di tale
disposizione spiegare colla impossibilità della sua esecuzione, risposi che, come risulta
dalle testimonianze storiche ed anche 34r
inattuabile, e l'introduzione di un sistema più
moderno, quale sarebbe, ad esempio, la equiparazione, sotto il rapporto dello stipendio, dei
vari uffici ecclesiastici (Vescovi, Dignità, Canonici, ecc.) ad altrettante classi di
funzionari dello Stato. Non vi è dubbio che tale metodo34v
NellaRiguardo alla questione della scuola, il Governo, in omaggio
alla massima, ritenuta intangibile, che essa è affare esclusivo dello Stato, avrebbe voluto
eliminarla completamente dalla nuova convenzione. Non mancai tuttavia di opporre a tale
tendenza la dichiarazione, che potei, in occasione della vacanza della Sede vescovile di
Treviri, strappare al Ministero prussiano (cfr. Rapporto N. 22938 del
9 Gennaio 1922 - Alleg. II), relativamente alla
[Riguardo alla formazione del clero ricordai ai negoziatori prussiani che vige
35r
35v
la necessità di chiarire questo
punto, ma, essendomi io allora richiamato alle corrispondenti disposizioni del Concordato
bavarese, si affacciò dal più volte nominato Direttore ministeriale Sig. Trendelenburg,
appoggiato dal Prof. Heyer, la pretesa, - cui si allude pure nel Promemoria, - che
anche quegli alunni, i quali 36r
Nelle conferenze furono toccati altresì alcuni altri punti,
dei quali il Promemoria non fa parola. Così dai negoziatori prussiani fu avanzata l'idea che
i Vescovi della Prussia emettessero un giuramento simile a quello contemplato nel Concordato
con la Polonia (Articolo XII), mentre da parte mia chiesi che venisse regolata a norma
del diritto canonico la questione del patronato dello Stato sulle parrocchie e fosse
garantita la situazione degli Ordini e delle Congregazioni religiose.Dopo di ciò altro non mi resta se non d'implorare le venerate istruzioni dell'E.V. per il proseguimento dei negoziati, mentre, chinato