TEI-P5
Document no. 5472
Personale
Mons. Carmo,
Prima di tutto augurii sincerissimi di ogni bene nelle prossime feste e nel nuovo anno. Abbiatevi riguardo alla salute e seguitate a lavorare con lena, come avete fatto finora.
Andando a Berlino per restarvi alcuni giorni, procurate disapere <conoscere>1 con certezza da quei Signori la vera ragione per
la quale respinsero una mia idea di sistemazione della caotica situazione economica europea.
Ho esposto in succinto la mia idea nei fogli annessi, la
storia delle trattative che corsero è la seguente.
Il Del. Ap.lico
per ordine
della S. Sede aveva raccomandato vivamente al
nuovo Governo americano
i
dispacci ricevuti e se ne mostrò contentissimo. Allora gli esposi la mia idea e la trovò
eccellente.
Fu chiamato in Svizzera per concertare, insieme a Simons
, una proposta da farsi dalla Germania all'America; si era convenuto che
noi l'avremmo caldamente appoggiata presso il Governo l'av2 trasmessa per telegrafo al
Del. Ap.lico , il quale l'avrebbe caldamente appoggiata. Io raccomandai
all'Ambasciatore, prima delle sua partenza per la Svizzera di esser chiari e brevi.
I colloquii in Svizzera duraronoparech3 parecchie settimane. Frattanto alcuni
giornali tedeschi annunziarono l'int4 (con5 imprudenza enorme da parte del
Governo!) l'intervento della Santa Sede in proposito, senza però dire in che consisteva
quest'intervento: inde irae della Francia.
Finalmente tornato a Roma l'Ambasciatore, mi
L'Ambasciatoreman6 inviò a Berlino il mio riassunto; non
fu accolto e ritornò la proposta in dodici punti, nella quale io di nuovo non capii
nulla [ne dall]7.Io dissi
all'Ambasciatore che non potevo trasmettere la proposta; pensasse il Governo
a farla giungere alla Casa Bianca; noi per mezzo del Del. Ap.lico
avremmo raccomandato di fare buon viso e buona accoglienza alle proposte che farà la
Germania.
In seguito io domandai all'Ambasciatore quale era stata la risposta dell'America: mi disse che l'America aveva risposto: la Germania faccia proposte più chiare e più precise. Ed io trovai che la risposta era ben meritata.
di Baviera quale era stata la vera
ragione per la quale la Germania non aveva accolto la mia8 il mio suggerimento. Né l'uno né
l'altro seppero dirmela. L'Ambasciatore mi disse che l'America non aveva accettato;
<ciò>9 è vero, se si tratta
della proposta in 12 punti sopra indicata oscura e imprecisa; ma non è
vera <falso>10 se si tratta del mio progetto. Mi aggiunse l'Ambasciatore che
sarebbe venuto in Roma un banchiere di Amburgo
che forse mi avrebbe
spiegato la cosa, ma non è venuto. Cosicché io varie volte ho ripetuto all'Ambasciatore:
se mi si dà una seria ragione, sta bene; io rinunzio molto facilmente al mio
progetto; altrimenti io ritengo che la Germa nia ha commesso la più grossa bê tise della
sua storia. Varie persone competenti alle quali io ho accennato la
idea
, non come mia, ma come di altri, l'hanno trovata buona, qualificandola come
l'uovo di Colombo.
Debbo aggiungere che il Barone Cramer Klett
mi disse un cosa ben
grave, anzi gravissima se fosse vera.
<Mi disse che in Berna vi è <una> società ebraico-massonica
che ha la longa manus nel Ministero di
Berlino; ebbe notizia del mio suggerimento ed affinché non potesse dirsi che la
situazione economica dell'Europa si era aggiustata per un suggerimento della
S. Sede, fece sì che del suggerimento ne parlasse qualche giornale tedesco,
quindi la Francia alzasse le grida e finalmente la Germania non lo accogliesse. Io non
aggiungo nulla; se ciò fosse vero, la Germania avrebbe ciò che si merita. Saluti affettuosi.
Pietro Cardinale Gasparri.> 11
Online since 14-05-2013, last modification 20-01-2020.
Document no. 5472
Gasparri, Pietro
to Pacelli, Eugenio
Vatican, 21 December 1921
Summary
Gasparri weist Pacelli an, bei seinem bevorstehenden Aufenthalt in Berlin bei der Reichsregierung in Erfahrung zu bringen, weshalb sein Vorschlag zur Regelung der wirtschaftlichen Lage Europas abgelehnt wurde. Er legt seine Ideen in einer beigefügten Denkschrift dar und zeichnet die Entwicklung der Ereignisse nach. Der Apostolische Delegat in Washington Bonzano habe die neue US-amerikanische Regierung Harding auf die Situation Europas hingewiesen und diese habe sich zur Hilfe bereit erklärte. Gasparri habe seine Ideen zur Rettung Europas dem deutschen Botschafter beim Heiligen Stuhl von Bergen vorgelegt, der sie befürwortet habe. Daraufhin sei von Bergen, dem Gasparri klare und kurze Vorschläge seitens der Reichsregierung für die US-amerikanische Regierung ans Herz gelegt habe, mit Reichsaußenminister Simons zu mehrwöchigen Beratungen in der Schweiz zusammen gekommen; währenddessen sei in der deutschen Presse die Nachricht einer Intervention des Heiligen Stuhls durchgesickert, was zu heftigen Reaktionen Frankreichs geführt habe. Die Antwortnote der Reichsregierung sei ein langes und unverständliches Sammelsurium gewesen, das Gasparri zusammengefasst und mit seinen Ideen ergänzt hat. Die Reichsregierung habe diese Fassung allerdings abgelehnt und dem Kardinalstaatssekretär einen eigenen Vorschlag in 12 Punkten zukommen lassen. Gasparri habe diesen erneut als unverständlich zurückgewiesen und sich geweigert, ihn dem Weißen Haus zu übersenden, was die Reichsregierung daraufhin selbständig tat. Die US-amerikanische Regierung habe die Reichsregierung als Reaktion dazu aufgefordert, klarere und präzisere Vorschläge vorzulegen, was Gasparri für eine wohlverdiente Antwort hält. Weder von Bergen noch der bevollmächtigte Minister Bayerns beim Heiligen Stuhl von Ritter hätten Gasparri sagen können, aus welchem Grund seine Vorschläge zurückgewiesen worden seien. Er habe gegenüber von Bergen erklärt, dass das Reich die größte Dummheit seiner Geschichte begangen habe. Viele kompetente Personen, denen er seine Ideen nicht als seine eigene vorgestellt habe, hätten sie als "das Ei des Kolumbus" bezeichnet. Nach Auskunft Cramer-Kletts existiere in Bern eine jüdisch-freimaurerische Gesellschaft, die über Einfluss im Berliner Ministerium verfügen solle und habe verhindern wollen, dass die wirtschaftliche Erholung Europas auf Vorschläge des Heiligen Stuhls zurückgehe. Sollte das der Wahrheit entsprechen, so Gasparri, habe Deutschland das bekommen, was es verdiene.[no subject]
Prima di tutto augurii sincerissimi di ogni bene nelle prossime feste e nel nuovo anno. Abbiatevi riguardo alla salute e seguitate a lavorare con lena, come avete fatto finora.
Andando a Berlino per restarvi alcuni giorni, procurate di
Il Del. Ap.lico



83v
la situazione della povera Europa; ed il Governo si mostrò
molto ben disposto. Io feci vedere all'Ambasciatore
Fu chiamato in Svizzera per concertare, insieme a Simons

I colloquii in Svizzera durarono
Finalmente tornato a Roma l'Ambasciatore, mi
84r
rimise un zibaldone in quattro pagine in
folio: era il risultato dei colloquii e la proposta tedesca. Io dissi all'Ambasciatore che
non l'avrei trasmesso al Del. Ap.lico 1º perché troppo lunga; 2º perché io non ci
capisco un acca [sic]. Domandai il permesso, subito accordato, di riassumerlo ed esporre
chiaramente la mia idea.L'Ambasciatore

In seguito io domandai all'Ambasciatore quale era stata la risposta dell'America: mi disse che l'America aveva risposto: la Germania faccia proposte più chiare e più precise. Ed io trovai che la risposta era ben meritata.
84v
Così ebbero termine le trattative. Io ho richiesto più volte
all'Ambasciatore e al Ministro


Debbo aggiungere che il Barone Cramer Klett

<Mi disse che in Berna vi è <una> società ebraico-massonica

1↑Hds. gestrichen
und eingefügt von Gasparri.
2↑ Hds. gestrichen von Gasparri.
3↑Hds. gestrichen von Gasparri
4↑Hds. gestrichen von Gasparri
5↑Hds. gestrichen von Gasparri
6↑Hds. gestrichen von Gasparri
7↑Hds. gestrichen von Gasparri
8↑ Hds. gestrichen von Gasparri
9↑Hds. eingefügt von Gasparri
10↑Hds. gestrichen und eingefügt von
Gasparri.
11↑Hds. eingefügt am linken Seitenrand von
Gasparri.