TEI-P5
Document no. 4716
Fin dal mio arrivo in questa Nunziatura apostolica, avevo notato con dispiacere che le lettere dei Vescovi della Polonia mi giungevano
costantemente sotto busta aperta per il tramite di questa R. Legazione di Prussia in
Monaco. Per non aggiungere subito una nuovoaproblemae assai delicataquestionevertenza alle tante e gravissime,questioni, che in questi difficilissimi tempi la Nunziatura medesima
deve trattare col Governo Imperiale di Berlino, stimai più opportuno di attendere che una
qualche circostanza me ne porgesse l'occasione. Questa non si è
fattafece troppo attendere,aspettare, giacché il 17 Novembre scorso ho ricevutovetti nel modo solito una lettera, in data del 22 Agosto precedenteprecedente, di Mons. Zdzitowiecki, Vescovo di WVladislavia, nella quale questo Prelato mi notificava di aver
protestato protestato per la negatagli facoltàcontro il divieto d'inviare per mezzo della Nunziatura Apostolica di
Monaco lettere sigillate alla S. Sede. Allora credettigiudicai mio dovere di dirigere senza ulteriore
indugio a questo Sig. Ministro degli Esteri,
"Ho ricevuto ieri per il cortese tramite ecc."
Soltanto oggi mi è pervenuta la risposta del Ministero degli Esteri (N. 28825), che mi faccio egualmente un dovere di qui trascrivere tradotta in italiano:
"…Secondo le disposizioni emanate dal Governo Imperiale è riconosciuto alla Santa Sede ed alla Nunziatura di Monaco il diritto di spedire lettere chiuse agli Arcivescovi, Vescovi ed Amministratori Apostolici residenti nei territori della Francia, del Belgio e della Russia occupati dalle truppe tedesche, a condizione che queste lettere riguardino affari mepuramente ecclesiastici,portino portino il sigillo in
ceralacca del mittente e vengano rimesse per la spedizione al
Ministero degli Esteri. Pur troppo, per motivi militari, non si è potutao accordare agli Arcivescovi, ai Vescovi ed
alle altre Autorità ecclesiastiche un corrispondentesimile permesso d'inviare corrispondenza chiusa alla Santa Sede ed
alla Nunziatura di Monaco. Tali lettere dovrebbero quindi mandarsi aperte ed in caso che non
vi sia servi-
Del resto, come comunica il Governo di Berlino, la Santa Sede è stata a suo tempo informata, per il tramite del Ministro di Prussia in Lugano, di queste disposizioni relative alla corrispondenza epistolare.
Con dispiacere il Governo Imperiale non può far sperare un cambiamento delle suddette disposizioni."
Al sullodato Sig. Ministro degli Esteri, il quale, alcuni giorni or sono, mi prevenne confidenzialmente del senso della surriferita risposta, avuta da Berlino, ho dichiarato giàdichiarai subito in modo cortesemente, ma fermoamente, che essaa non poteva soddisfarmi e che perciò facevo al riguardo le più espresse riserve, aggiungendo che avrei deferito la vertenzacosa al superiore giudizio della S. Sede. Il Signor von Dandl è anch'egli convinto della sconvenienza del deplorato procedimento, ma mi ha confessato che la decisione dipende dalle Autorità militari, alle quali è difficile fare intender ragione. Debbotutt nondimeno significare pure all'E. V. R. che tutto si riduce in fondo
alla questione (senza dubbio importantissima) di principio, giacché
In attesa pertanto delle venerate istruzioni di V. E., m'inchino al bacio
Online since 02-03-2011.
Document no. 4716
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro
[München], 04 January 1918
Writer (text genesis)
PacelliPacelliSubject
Corrispondenza coi Vescovi della Polonia
6v
S. E. von Dandl, la Nota che ho l'onore di riportare qui appresso integralmente
tradotta dal tedesco:"Ho ricevuto ieri per il cortese tramite ecc."
Soltanto oggi mi è pervenuta la risposta del Ministero degli Esteri (N. 28825), che mi faccio egualmente un dovere di qui trascrivere tradotta in italiano:
"…Secondo le disposizioni emanate dal Governo Imperiale è riconosciuto alla Santa Sede ed alla Nunziatura di Monaco il diritto di spedire lettere chiuse agli Arcivescovi, Vescovi ed Amministratori Apostolici residenti nei territori della Francia, del Belgio e della Russia occupati dalle truppe tedesche, a condizione che queste lettere riguardino affari mepuramente ecclesiastici,
7r
zio postale, egualmente mediante il Ministero
degli Esteri.Del resto, come comunica il Governo di Berlino, la Santa Sede è stata a suo tempo informata, per il tramite del Ministro di Prussia in Lugano, di queste disposizioni relative alla corrispondenza epistolare.
Con dispiacere il Governo Imperiale non può far sperare un cambiamento delle suddette disposizioni."
Al sullodato Sig. Ministro degli Esteri, il quale, alcuni giorni or sono, mi prevenne confidenzialmente del senso della surriferita risposta, avuta da Berlino, ho dichiarato giàdichiarai subito in modo cortesemente, ma fermoamente, che essaa non poteva soddisfarmi e che perciò facevo al riguardo le più espresse riserve, aggiungendo che avrei deferito la vertenzacosa al superiore giudizio della S. Sede. Il Signor von Dandl è anch'egli convinto della sconvenienza del deplorato procedimento, ma mi ha confessato che la decisione dipende dalle Autorità militari, alle quali è difficile fare intender ragione. Debbo
7v
praticamente Mons. Arcivescovo di Varsavia,
ogniqualvolta ha dovuto farmi, a nome suo e dell'Episcopato polacco, comunicazioni gravi e
delicate, mi ha sempre inviato persone di fiducia, e due volte anzi lo stesso Vicario
Generale, Mons. Przeździecki. Infine è lecito pureanche sperare che la prossima sistemazione definitiva della Polonia
ponga del tutto termine alla controversia. In attesa pertanto delle venerate istruzioni di V. E., m'inchino al bacio