Document no. 19773
Pacelli, Eugenio to Gasparri, Pietro
[Berlin], 14 March 1928
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Sulla persecuzione religiosa nel Messico e l'atteggiamento della
S. Sede
A questo unanime consenso dei cattolici per i loro fratelli messicani, così crudelmente ed ingiustamente oppressi, non poteva mancare il favore dei cattolici di Germania, in molti dei quali è ancor vivo il ricordo delle sofferenze del Kulturkampf, che in ogni riunione hanno cura di alzare ben alto la voce contro tante malvagità che continuano a perpetrarsi in quella infelice Nazione, e di implorare invocare che si apra finalmente un'era di giustizia e di libertà.
Senonché, hanno prodotto una ben dolorosa sorpresa alcune notiziele qualicheda un circolo di ecclesiastici tedeschi in Roma sono state recentementecomunicateinviatead un membro del Capitolo Cattedrale di Treviri,echesi vanno qui diffondendo, ed il cui testo è stato comunicato confidenzialmentee sono pervenutea questa Nunziatura.
Stimo doveroso pertanto di riferire
6v
qui appresso all'E. V. R. un branodiunadellalettera inviata da Roma dal menzionatoCcircoloil 4 corr. mese:"In questi tempi i giornali sono pieni di relazioni, rapporti circa assemblee di protesta contro ila riguardo del Messico. Dietro questo improvviso compatto movimento devesi sospettare una mano, la quale però a quanto sembra non felicemente e per lo meno troppo tardi ne ha assunto la direzione. È qui noto come nella più alta sfera ecclesiastica si è compreso e riconosciuto ravvisato che nel Messico non si tratta di una persecuzione puramente religiosa, ma bensì piuttosto di lotte politiche, e che si è abusato della Religione per scopi politici. È stato testé richiesto unda Monaco unpredicatore messicano; si è qui opposto un assoluto rifiuto. Da altre cose pure si può notare questo atteggiamento della S. Sede. È poi tanto più incomprensibile che non si revochi la parola d'ordine: (io sospetto inoltre che essa non è uscita da qui, ma da Autorità subordinate, inferiori ed incompetenti.e non autorizzate. Ad ogni modo è un torto di lasciar protestare i cattolici non italiani".
Dopo i ripetuti Documenti Pontifici della S. Sede sui tristissimi e dolorosissimi avvenimenti del Messico, dopo le Auguste parole di