TEI-P5
Document no. 6795
Insieme al relativo Allegato mi pervenne regolarmente il venerato
Dispaccio dell'E. V. R. N. 723/26 del 30 Luglio c. a., nel
quale l'E. V. R. mi ordinava di riferire a cotesta Suprema Sacra Congregazione
intorno all'"Alta Chiesa Ecumenica" ed al periodico "Una Sancta".
L'Alta Chiesa Ecumenica rientra nel movimento di unione della cristianità in Germania. Esso è di duplice genere, corrispondentemente allo scopo – pratico orelig più strettamente religioso –, che si prefigge.
La "Lega mondiale di azione amichevole delle Chiese" (Weltbund für Freundschaftsarbeit der Kirchen) e la "Lega per il cristianesimo pratico" (Bund für praktisches Christentum)delle Nazioni dei popoli; promuovono quindi il disarmo
generale, la Lega delle Nazioni, la protezione delle minoranze nazionali e religiose, la
ricostituzione delle missioni devastate a causa della guerra, il perfezionamento del diritto
internazionale, la moralità internazionale, la soluzione della questione sociale. La sede
centrale di detta Lega per la Germania trovasi in Berlino (O.17,
Früchtstrasse 64 II). Il suo organo è il periodico "Die Kirche". I cattolici non vi sonorappresentati, sebbene, secondo
l'op
la sentenza del
la
rino
mata la rinomata Rivista dei PP. della Compagnia di Gesù "Stimmen der Zeit"
(vol. 106, 1923/24, pagg. 99-101), trattandosi di associazione con scopo
piuttosto civile,che religioso, non sembrerebbe sollecita la collaborazione dei cattolici colla medesima lo stesso impedimento che per le Leghe con fine
religioso.unisce] di unione
religiosa si è manifestato in Germania da parte sia dei cattolici che degli acattolici.
Da parte dei cattolici il Winfriedbund aspira per mezzo della preghiera, dell'esempio e dell'istruzione a ricondurre i protestanti nel seno della Santa Madre Chiesa cattolica (cfr. Krose, KirchlichesHandbuchHandbuch, t. 12, 1924/25, pag. 152; t. 13, 1925/26, pag. 146).
Nel vasto campo del protestantesimo tedesco tre fenomeni hanno provocato un movimento unitario. Il primo è lo sgretolamento della massa protestante in innumerevoli diversissime sette (nel 1907 si contavano in Germania non meno di 235 società ecclesiastiche protestanti), effetto inevitabile del principio fondamentale del protestantesimo, il quale pone la Scrittura come fonte unica, non viva, della fede e della libertà soggettiva nel pensiero religioso (cfr. Pfeilschifter, Die kirchlichen Wiederverei-ov ovviare a tutti e tre si è costituita la "Lega dell'Alta Chiesa Ecumenica"
(Hochkirchlich-ökumenischer Bund).
L'"Unione dell'Alta Chiesa" fu fondata in Berlino nel 1918 secondo le idee di F. G. Stahl, G. Löhe, A. Vilmar, L. Schöberlein, e T. Kliefoth, pastori protestanti del
secolo scorso. Il suo organo è "Die Hochkirche", pubblicato prima a Siegen ed ora a
Charlottenburg. Il programma di: (Die Hochkirche, Dic. 1924, p. 240 [sic]):
Il fondamento della fede della Unione dell'Alta Chiesa sono i Simboli Apostolico e Niceno e la Confessione di Augusta del 1530. La Chiesa deve essere libera dall'ingerenza della potestà civile. L'Unione riconosce l'istituzione divina della Gerarchia, ossia dell'episcopato con successione apostolica, isacramenti, la presenza reale di Gesù Cristo nell'Eucaristia. Perciò si celebra la "messa solenne" secondo il rito di Lutero (di cui il succitato periodico dà una descrizione, – l. c. pagg. 243-246). L'Unione vuole introdurre altresì le missioni popolari, la confessione particolare segreta, sebbene non obbligatoria, la visita delle chiese, la vita monastica, il breviario, ecc. – L'Unione richiede dai suoi membri il riconoscimento della Confessione di Augusta e nega perconfr [ein Wort unlesbar] consultare:
"Was will die Hochkirchliche Vereinigung? Eine Erläuterung ihrer Grundsätze, ein Wort zur
Aufklärung und Verständigung" Heckelberg bei Oberbarnim 1922; "Die hochkirchliche Bewegung
in Deutschland – ihr Wollen und ihre Bedeutung für das protestantische Kirchentum. Vortrag,
gehalten auf der hochkirchlichen Tagung in Havelberg, 22/23 Sept. 1925, von Heinrich
Weddig Mosel" nella "Hochkirche" Ottobre 1925, pagg. 287-292, Novembre 1925, pagg.
335-338.
Avendo l'Unione dell'Alta Chiesa preso, come si è visto, la Confessione di Augusta come base di fede ed espressionechiamò denominò "Lega dell'Alta Chiesa Ecumenica" (Hochkirchlich-ökumenischer
Bund – cfr. "Die Hochkirche" 1925, pag. 290) della quale.
La "Lega dell'Alta Chiesa Ecumenica" è ancora ben piccola. Secondo notizia data da uno dei suoi membri, essa non conterebbe che 100 acattolici e 15 cattolici. È presieduta dal Professore Alfredo von Martin di Monaco, protestante credente. Anche altri dei suoi associati rivelano sentimenti religiosi, come sembra apparire, ad esempio, dagli articoli pubblicati sull'"Una Sancta" dal pastore protestante G. A. Glinz sul
L'organo della Lega è, come si è più volte ricordato, l'"Una Sancta", periodico,il qualeha coiniziò le sue pubblicazioni nel Gennaio dello scorso anno col
1925 col titoloZeitschrift des Hochkirchlich-ökumenischen Bundes (Geschäftsstelle: Charlottenburg,
Kantstrasse 129 A) ed ha continuato le sue pubblicazioni nel 1926 come periodico
trimestrale: "Ein Ruf an die Christenheit – Vierteljahrsschrift… in Verbindung mit...
…herausgegeben von Alfred von Martin (Fr. Frommaus Verlag, Stuttgart). Tra i nomi dei
co-e-
Sembra che abbia nel movimento [un apo] notevole influenza il sacerdote cattolico apostata Friedrich
Heiler, Professore a Marburg. Egli ha raccolto in un volume vari suoi scritti sull'argomento in un volume: Evangelische Katholizität –
Gesammelte Aufsätze und Vorträge, Band I, 1926, München, Verlag Ernst Reinhardt,
dedicato "ai martiri della cattolicità evangelica degli ultimi cinquanta anni, Ignazio von
Döllinger (+ 10.1.1890), Herman Schell (+ 31.5.1896), Giorgio Tyrell
(+ 15.7.1909), Eduard Herzog (+ 26.3.1924), Friedrich von Hügel (+ 27.1.1925)".
Il programma della Lega, indicato nel primo fascicolo dell'"Una Sancta", è la riunione di tutti i credenti cristiani sulla base dell'antica ed indivisa chiesa. La Legaco riconosce 1º) una Chiesa
visibile fondata da Gesù Cristo, 2º) la Sacra Scrittura come regola e norma della fede
e della vita, 3º) i simboli
La dottrina della Lega sembra che possa riassumersi nei punti seguenti:
1º) La Chiesa, a cui essaten aspira, è una
nuova Chiesa "evangelico-cattolica" in opposizione alla Chiesa cattolica
romana. Scrive ilHeiler (Evang. Kathol., pagg. 151-153) che la Chiesa romana
possiede valori preziosi, ma corrotti nel medio evo e nell'età moderna da un sincretismo
difficilmente afferrabile, nel quale si trovano insieme tutte le forme di religione, le più alte e
le più basse, le più grossolane e le più pure, nel quale il paganesimo, il giudaismo ed il
cristianesimo si sono uniti in una strana mescolanza. Occorre, in opposizione alla
cattolicità romana, ritornare a quella
cattolicità
Fasst man (così il citato Autore, pag. 25) Katholizität nicht in dem vereinseitigten und verengten Sinne der römischen Hierarchie, sondern in ihrer ursprünglichen, weltweiten, allumfassenden Bedeutung, wie sie von den Kirchen des Ostens, von der Kirche Englands, ja, auch von vielen freiheitlichen Gliedern der römischen Kirche festgehalten wird, dann tritt der katholische Charakter der altkatholischen Kirche ins hellste Licht.
2º) D'altra parte, la nuova Chiesa è in opposizione anche col protestantesimo. A questo, infatti, da un lato, mancano il concetto della Chiesa visibile, di origine divina, ed altri preziosi beni conservati nella Chiesa cattolica,d'alt dall'altro, si è troppo legato cogli Stati
particolari (Landeskirchentum). Ad esso fa totalmente difetto il concetto della
universalità. pensiero ecumenico, ossia il concetto della universalità.
Die nationalistische und die nur unsichtbare Kirche kennt nicht den ökumenischen Gedanken. Und ganz unmöglich wird er im deutschen Vulgärprotestantismus, wo nationalistisches Staatskirchentum und Entwirklichung der Kirche ins Nichtsichtbare hinein sich brüderlich die Hand gegeben haben".
(Hans Ehrenberg, Der ökumenische Gedanke, in Una Sancta, ann. 2, fasc. 1, pagg. 14, 16).
3º) La nuova Chiesa vuol essere una unione dielementi cat elementi cattolici e protestanti. Respingendo le impostazioni confessionali, che hanno diviso la cristianità nel tempo della Riforma, i fautori del movimento dell'Alta Chiesa
Ecumenica vogliono riunire le società religiose cristiane nella difesa dei beni comuni. (cfr. Una Sancta, ann. 2, fasc. 1, "Zum neuen Jahrgang", pagg. 1-4); fasc. 3Georg Boss, Der zerrissene Glaube, ibid.,
Questo elemento comune è la fede della Chiesa antica. La Chiesa antica è la Chiesa della S. Scrittura; gli antichi dogmi e le antiche professioni di fede sono ecumenici. Accanto ad essi stanno dogmi e professioni di fede particolari; la Confessio Augustana, che non è un simbolo ecumenico, ma soltanto particolare, precisamente come i canoni del Tridentino (Heiler, Evang. Kathol., pag. 215). Elementi comuni si trovano così nella Chiesa cattolica come nel protestantesimo, ma [ein Wort unlesbar] in forma più pura e perfetta nella Chiesa "ortodossa" orientale.
4º) Dalla Chiesa cattolica il movimento ecumenico prenderebbe(cfr. Heiler, Evang. Kathol. pagg. 178-179): a) come espone ilHeiler (Evang. Kathol., pag. 157), prendere cinque elementi
d'incomparabile valore, che esso deve perfezionare nel senso evangelico. "Il Cristianesimo
evangelico non potrebbe combattere più efficacemente l'organizzazione della Chiesa romana
che assorbendo in sé
a) l'idea dell'unità: Ecclesia una. Nell'unica Chiesa dovrebbero trovar posto l'alta Chiesa anglicana come il calvinismo, le chiese strettamente organizzate come quelle senza forma determinata. "L'ideale sarebbe bensì una Chiesa cristiana universale, che abbracciasse anche la cristianità romana; ma questo ideale è inattuabile, giacché Roma nella sua presunzione d'infallibilità, nella sua pretesa di potenza e nella sua strettezza settaria esige sottomissione incondizionata e non stringe alcuna comunanza con quei cristiani, che non riconoscono le sue pretese. Tano più importante è perciò di lavorare per la unione di tutte le Chiese cristiane indipendenti da Roma. Non deve esser creato nessun rigido sistema ecclesiastico con stretti ordinamenti giuridici, ma una comunità viva, la quale, al di sopra di tutte le particolarità separanti proprie delle singole corporazioni cri-
b) il principio di autorità; non però un'autorità gerarchico-istituzionale, come nella Chiesa romana, ma carismatico-profetica, l'autorità della imponente personalità religiosa, guida, e
sostegno e pastore del dei fedeli; non l'autorità papale, la quale identifica una chiesa parziale (Teilkirche) colla chiesa universale ( (ibid., pag. 26), ma
l'autorità vescovile. L'episcopato è necessario ed essenziale
alla Chiesa; ma la consacrazione vescovile per mezzo della imposizione delle mani di un
Vescovo validamente consacrato non è necessaria per la conservazione della successione
apostolica (ibid., pag. 219). Nella Chiesa romana si ha il vincolo delle coscienze per da parte di una autorità
istituzionale; nella cattolicità evangelica la libera dire direzione delle anime da
parte di un'autorità personale; là una presun-
c) la direzione spirituale delle anime mediante la confessione, purificata dalla casuistica e degli abusi, chehannodeformata snaturata nella Chiesa romana (ibid., pagg. 165-167).
d) la [ein Wort unlesbar] liturgia, che tanta ammirazione attira al cattolicismo anche presso coloro, che non ne sono membri, in confrontocolla col nudo e freddo servizio divino dei protestanti. Essa però deve essere
introdotta nella forma in uso presso le Chiese vecchio-cattolica, anglicana o svedese, le
quali, in opposizione alla Chiesa romana, hanno ripreso l'alto ideale della liturgia del
Cristianesimo primitivo (ibid. pag. 167-175).
e) la mistica, ossia la vita di preghiera, che manca al protestantesimo, naturalmente riformata anch'essa, grazie al Cristianesimo personale evangelico,in una sana
pietà
inassurte] apparse nei
Santi cattolici, (ad es. Teresa di
Gesù), in una sana pietà (ibid.,
pagg. 175-178).
5º) Dal protestantesimo il nuovo movimento deriva:
a) l'idea della posizione centrale della Bibbia. "Non vi può essere una Bibbia senza Chiesa, né una Chiesa senza Bibbia… Nella storia i due principi fondamentali del Cristianesimo, Vangelo e Bibbia, vennero in rapporti di sempre crescente tensione, che divenne alla fineaperta opposizione (al tempo della Riforma) aperta opposizione" –
Questi due inseparabili principi debbono ora riunirsi. "La Chiesa, corrispondente al
Vangelo, come grandezza che tutto abbraccia, ossia "cattolica", è per noi la Una Sancta, la Una Sancta Chiesa Universale" (Glinz, Una
Sancta, ann. 1, fasc. 1, pagg. 3-5). – "Se alla prima Riforma era
riservato (così lo stessobase unica base biblica si potrebbero erigere div
varie Chiese, fra loro diverse… Tale metodo non importa neppure alcuna cattolicizzazione in un senso storicamente e
psicologicamente impossibile, ma la liberazione dalle catt catene della loro
del loro carattere anticattolico e non ecumenico".
b) l'ideadella giustificazioneluterana (cfr. Glinz, l. c., pag. 30)."Il "L'elemento genuino (vale a dire, la giustificazione secondo Lutero) nella
fede della Riforma appartiene agli elementi immortali del Cristianesimo":
cosìDer ökDer ökumenische Gedanke in Una Sancta, ann. 2, fasc. 1,
pag. 18. E secondo Rodolfo Schlunck (ibid., fasc. 3, pag. 254) "la Riforma è
un necessario interno sviluppo nel possesso religioso della Chiesa"; è il principio di
unione (Sammlungsprinzip) della Croce contro il Papa (ibid., pag. 260).
Il Prof. A. von Martin tratta questo argomento nell'articolo Mysterium, Reformation und Gegenwartskrisis (Una Sancta, ann. 2, fasc. 2, pag. 161-178). Egli prende le mosse da un'opera recente del Revmo P. D. Ildefonso Herwegen O. S. B., Abate di Maria Laach, intitolato "Kirche und Seele" (Münster-Aschendorf [sic], 1926), che egli riassume così:
La forma primitiva, antica, del Cristianesimo, come quella che è ancor vicina alla fonte del Cristianesimo, alla rivelazione di Dio, può ben rivendicare per sé una speciale autorità ed è stata perciò a buon diritto considerata sempre anche dalla Chiesa come norma e modello.ed e della santità mediante
i misteri della Chiesa, giacché il mistero riposa in ultima linea sulla incarnazione di Dio
in Cristo. In questo senso il mistero è per l'antichità cristiana il centro della vita
cristiana. L'oggettivo, il reale, l'esistente, prevale al soggettivo, al psicologico, la
relazione verso Dio a quella verso il prossimo. Tutto è azione di Dio, effetto della grazia
divina. La morale [ein Wort unlesbar] è in q certo modo riguardata come
qualche cosa di che s'intende da sé, a cui però non viene riconosciuta alcuna
esistenza propria. In tal guisa, sebbene la Chiesa fosse sin dal principio maestra e custode
della vita morale, tuttavia rimaneva immutabilmente fisso il primato del Logos sull'Ethos
nella dottrina e nel culto. – Ciò venne a mutarsi, allorché "il mondo" entrò
nellaal accanto alla grazia il libero arbitrio.
Giacché presso i giovani popoli di razza germanica, i quali, ancor fortemente radicati nella
natura, entrarono nella Chiesa, la parte morale – istruzione e formazione personale del
carattere – richiedeva una cura del tutto speciale. Così prevalse sempre più la pietà
soggettiva, meditante, e la moralità individuale, personale; sempre più aumenta la
esuberanza di forme private di devozione, di una pietà popolare non-liturgica; in altri
termini, un progressivo allontanamento dall'elemento oggettivo e dalla comunità, che come
organismo compatto prende parte ad un atto di culto, ed una tendenza verso l'isolamento
soggettivo. – Anche dalla storia delle immagini di devozione l'Abate Herwegen mostra,
riferendosi allo storico dell'arte Guglielmo Pinder,
dapert ovunque il sentimento puramente psicologico, l'esperienza
soggettivo-mistica, il senso umano dessero il tono. A ciò corrisponde anche il tipo del
Cristo delle immagini devote; esso è l'Ecce Homo, il riflesso del sentimento soggettivo
della autocompassione. Lo sviluppo dell'immagine del Cristo dall'antichità cristiana
all'arte gotica, la trasformazione del Re Salvatore trionfante nel Figlio dell'uomo
sfigurato dal dolore, assoluta opposizione alla Majestas Domini, nel quale anche l'ultimo
resto del divino è tramontato nel puro umano, mostra l'enorme mutamento dello spirito
religioso dall'oggettivo-sacramentale al soggettivo-psicologico. La religione del mistero
nel Cristianesimo primitivo dà all'anima una forma di esistenza
sopranna-ha condott condusse nel
secolo decimoterzo alla indipendenza dell'elemento soggettivo, al primato dell'Ethos, ha
conservato sino ai nostri tempi la supremazia nella vita ecclesiastica. Su questa linea,
secondo l'Herwegen, si trovano così la Riforma come la contro-riforma, la quale non fu una
reazione verso il mistero, ma soltanto un attenuamento delle tendenze soggettive mediante
l'ordinamento della fede e la soggezione alla
gerarchia. Senza dubbio si trattava in Lutero ed in Ignazio di diverse specie di
individualismo, ma individualismo era sempre pur sempre nell'uno e nell'altro. Il
medio evo, l'arte gotica, Lutero, il barocco si trovano sotto questo punto di vista sulla
stessa linea. Il mistero è ridotto al puro compimento di un dovere; ma
escatol] vita spirituale dei fedeli.
– Oggi noi ci troviamo dinanzi ad un esaurimento delle tendenze religiose soggettive, e ciò
costituisce la crisi religiosadel nostro tempo. L'oggettivo, il sacramentale, deve di nuovo
ottenere la prevalenza sul soggettivo ed etico, e perciò è necessaria una più profonda
penetrazione della vita interna ecclesiastica del nostro tempo coll'antica ed eternamente
nuova forza cristiana del mistero.
Dopo aver così riprodotto il contenuto dello scritto dell'Abate Herwegen, in cui egli trova un "puro pensiero evangelico" ed un "merito ecumenico", il Prof. von Martin prosegue osservando comeLutero la Riforma di
Lutero non importava affatto una continuazione del medio evo, descritto ma piuttosto
la reazione contro il mondo del medio evo e del rinascimento. Essa voleva precisamente
affermare escludere che accanto
con ammette soltanto il servum arbitrium, perché Dio è tutto in tutto. Non il
sentimento soggettivo è il pensiero fondamentale della Riforma, ma la rivelazione oggettiva;
non la nostra fede, vale a dire qualche cosa di psicologico, ma la fede. La
Riforma fu in tutto una reazione contro la mondanizzazione della Chiesa del medio-evo e del
rinascimento e contro la umanizzazione della religione, ed un ritorno all'oggettivo
primordiale, al mysterium fidei. L'antica professione cristiana della sola fides, che
sola garantisce la salvezza e la vita eterna, è anche la professione di Lutero. Lutero
significa il ritorno al cristianesimo primitivo. Herwegen ci descrive un medio evo
protestante; Lutero rappresenta la reazione cattolica contro questo protestantismo
medioevale. Soltan-di autoritaria,
la quale nulla più ha dell'umile spirito del Vangelo, si sospetti l'amore per una più grande ed universale Chiesa
come una eresia, invece di riconoscere che molto di ciò, che si trova nella Chiesa, è contro
Cristo.
Conformemente a ciò, i capi del movi-storica decisiva nella vita della cristianità occidentale, abbastanza grande e larga da mantenere nelle sue file Lutero ed accogliere nel
proprio organismo la di lui pura e per sé in nessun modo nuova dottrina (Una Sancta,
ann. 1, fasc. 11, pag. 172). – Per ciò anche essi esaltano la dottrina del
Wittig (cfr. Erich Sinz in Una Sancta, ann. 2, fasc. 1, pag. 96).
La condanna di vari scritti di questo infelice sacerdote viene qualificata come la "vittoria di un integralismo esclusivo contro la larghezza veramente
cattolica", come "un colpo dato alla coscienza ecumenica ed alle aspirazioni ecumeniche".
"Wittig
6º) Non è necessario che i membri dell'Una Sancta abbandonino la propria confessione religiosa. "Le tre Chiese – romana, orientale ed evangelica – sono nella costruzione ecumenica tre parti, equivalenti ma diverse, del mistico corpo dell'Una Sancta". Così Hans Ehrenberg nell'articolo già citato Deröku
ökumenische Gedanke (in Una Sancta, ann. 2, fasc. 1, pag. 13 –
cfr. il volume dello stesso Autore "Die Heimkehr des Ketzers", 1920). "Le vie
(prosegue il medesimo scrittore) corrono separate, ma pur una accanto all'altra,
vicine, e ci si saluta dall'una all'altra. Le singole parti della vigna son divise da
cancellate, ma pure è Una vigna, in cui tutte le parti
rientrano… Nella mentalità ecumenica non scompaiono le opposizioni ed i punti controversi.
Ma nella lotta ecumenica le parti si sentono fra di loro solidali; esse sanno che, quando due combattono, giammai non
ècristiano è un dolore per il cristiano ecumenico,
che lo risente come un colpo contro Cristo stesso" (ibid., pagg. 18-19).
"Le singole Chiese e confessioni sono radicate nell'Una ed indivisa Chiesa come nella Madre comune, ma nessuna di esse è la Chiesa ecumenica stessa.La odierna Riforma non
sopprime Il pensiero ecumenico, ossia la odierna Riforma abbracciante tutte le
Chiese, non sopprime la natura propria di ognuna, ma cambia fondamentalmente la loro
mentalità, inducendole a riconoscersi come pa semplici particelle dell'Una ed unica
Chiesa. In tal guisa il nefasto vizio di negare per amore della
propria verità e di sopprimere polemicamente quella degli altri, creando così un sistema di mezze verità
bisognose di complemento, come è stato finora il caso, viene a cessare. La chiara
comprensione, non essere la propria sostanza del tutto sufficiente, spinge per proprio
interesse a prender contattoFranz fascicolo "Franz von Assisi"
dell'Una Sancta lo stesso Autore aggiunge: "Ogni (Chiesa particolare) rappresenta
una speciale emanazione di determinate parti dell'unico Cristo; ognuna ha quindi diritto
alla propria esistenza" (pag. 70). E Max Heinz (Von dem leidvollen wahrer Katholizität, in Una
Sancta, ann. 2, fasc. 2, pag. 119) paragona "il tentativo di una
unione delle odierne confessioni, specialmente fra il cattolicismo ed il protestantismo, al
compito della Chiesa primitiva, che tentò ed in parte rese anche possibile una unione fra
l'ellenismo ed il
Tipi di uomini ecumenici sarebbero il Barone Friedrich von Hügel, il vescovo vecchio-cattolico Edoardo Herzog (cui si riferisce il primo capitolo del succitato libro dell'Heiler "Evangelische Katholizität"), Sadhu Sundar Singh (cfr. Nikolaus Hackl in Una Sancta, ann. 2, fasc. 3, pagg. 285-289), in qualche modo anche S. Francesco d'Assisi, sebbene figlio ossequente della Chiesa romana (cfr. Heiler nel Franziskusheft dell'Una Sancta, pagg. 50-53, 57-59).
Gli scrittori della Una Sancta parlano con molta simpatia della Chiesa (scismatica) orientale (cfr. ann. 2, fasc. 1, pag. 13). – Invece, quanto alla Chiesa romana, essi respingonola genui il genuino concetto del primato del
Sommo Pontefice. Essi riconoscono forse un primatus honoris, excellentiae et auctoritatis,
ma non un primatus iurisdictionis (Heiler, Evangelische Katholizität,
pag. 246).riposare ne essere in mano di un singolo Vescovo; le decisioni ca cattedratiche del Papa non
possono giammai pretendere valore universale nella Chiesa ex sese
come dice il Concilio vaticano, ma unicamente ex consensu ecclesiae. Finché Roma non
riconoscerà queste verità cattoliche, non potremo mai unirci con essa" (ibid.,
pagg. 246-247). – Cfr. anche Una Sancta, ann. 1, pagg. 83-84,
147-148. È tuttavia dov doveroso altresì di si segnalare la energica difesa,
che il più volte nominato Prof. von Martin fa del Concordato fra la S. Sede e la
Baviera contro gli attacchi della "Lega evangelica" in Una Sancta, ann. 1,
fasc. 1, pag. 19.delldel movimento dell'Alta Chiesa ecumenica sono ancora ben pochi. –Per ciò che riguarda i membri protestanti, essi, sebbene lontani dal
concetto della vera Chiesa,sono,almeno in parte,di sentimentireligiosi. Tuttavia,a giudizio dell'Ehrenberg (nel citato articolo Der ökumenische Gedanke –
Una Sancta, ann. 2, fasc. 1, pagg. 15-16) il movimento ecumenico avrebbe assai scarsa possibilità di successo nella massa dei protestanti tedeschi. I capi
intellettuali del protestantesimo in Germania (Jülicher, Harnack, Loofs) sembrano essere
dello stesso parere: essi affermano infatti che né la Bibbia, né il cosiddetto "consensus
quinque-saecularis" (vale a dire la fede comune dei primi cinque secoli), nelle tre
professioni ecumeniche di fede
(l'apostolica, la nicena, l'atanasiana), costituiscono una base atta a riunire tutti i
cristiani in una sola Chiesa (cfr. Max Pribilla S. J., Um die Wiedervereinigung
im Glauben,
I promotori della Lega ecumenicacercanosembranodesiderare vivamente la collaborazione dei cattolici. Essi condannano perciò gli attacchi
fanatici della "Lega Evangelica" e sperano, promovendo la "vera, pura e completa cattolicità", di costringere "la
Gerarchia romana ad uscire dal suo isolamento" (Heiler,come in qualche
modo come segni di riavvicinamento il movimento liturgico (liturgische Bewegung), cui
riferisce l'opuscolo surricordato del Revmo Abate di Maria
Laach, il movimento giovanile del Quickborn le correnti rappresentate dai
periodici "Vom frohen Leben" e "Das heilige Feuer" (Thrasolt, Ehler ed altri).
I cattolici, che finora hanno collaborato nell'Una Sancta, sono alcuni ecclesiastici, altri laici. – Nessuno di loro, se pur non m'inganno, hanno espresso chiaramente il punto di vista cattolico. Una parte degli articoli da essi scritti è, per così dire, neutrale. Così quello del Sac. Giovanni P. Steffe, attualmente Professore nella Università cattolica di Nimega in Olanda: "Die Weihnachtsbotschaft im Licht der Religionsgeschichte" (Una Sancta, ann. 2, fasc. 1, pag. 67 e segg.).
Lo stesso sembra possa dirsi dei due articolisacerdote dell'archidiocesi di Colonia, è attualmente incaricato della cura spirituale degli studenti
cattolici. Egli pronunziò inal Congresso del Verbandkatholischer Akademiker zur Pflege der kath.Weltanschauung tenutosi in Rek Recklinghausen nel
Dicembre 1925 un discorso teologico, a
quanto mi è stato riferito, confuso e poco soddisfacente. Nel citato articolo
del, e "
(l. c. pag. 77), e "Aber die Religion des Heiligen
ist nicht die fürchtende und nicht die richtende und nicht die sklavische dienende und
nicht die rubrizistische frömmelnde Religion, sondern die liberale Religion". (pag. 83).
Il sacerdote Arnoldo Rademacher, professore nella Facoltà teologica dell'Università di Bonn (archidiocesi di Colonia), ha pubblicato sull'Una Sancta ann. 2, fasc. 2, pag. 213 e segg. una relazione sull'anzidetto Congresso di Recklinghausen., nella quale pure, a
mio umile avviso, non mancano equivoche espressioni,
come, ad esempio,
e concetti conformi,
secondo il
modo
proprio
usitato
del detto Professore. Detta relazione figura sotto la rubrica "Cronaca ecumenica"
(Oekumenische Kronik), contenente anche due altri articoli, uno sulla condanna
delle opere del Wittig e l'altro, sulla del Prof. von Martin,
sulladella fra la natura e la grazia, che egli
espose largamente nel libro,
non più pubblicato, "Der Einheitsgedanke in der Theologie und der Parallelismus von Gnade
und Natur", di cui cotesta Suprema ebbe ad occuparsi.
Ancor maggiori riserve esigono gli articoli di vari laici cattolici apparsi sull'Una Sancta. Tali sono quelli di Heinrich Getzeny "Der deutsche Katholizismus nach dem Kriege" (Una Sancta, ann. 2, fasc. 3, pagg. 277 e segg.);, e di
Hermann Platz, già più sopra nominato, Professore a
Bonn, "Seelische Wege zum ökumenischen Denken" (Una Sancta, ann. 2,
fasc. 1, pag. 22 e segg.),Ernesto
ed il
Dr Franz Müller e, con deplorevoli espressioni il
Dr Franz Müller (cfr. Una Sancta, ann. 1, fasc. 1,
pagg. 83-84). – Il Müller è autore anche dell'articolo "Aus dem geistigen
Leben des deutschen Katholizismus" in Una Sancta, ann. 2, fasc. 1,
pag. 85 e segg.).
Il noto pastore protestante convertito, Dr Giovanni Albani hascritt pubblicato sull'Una Sancta (ann. 1,
fasc. 2, pagg. 27-28) un articolo dal titolo "Alleinseligmachend". Gli
scritti del sunnominato signore sono generalmente in senso cattolico, (cfr. Reden zur
Wiedervereinigung im Glauben: I. Die Stockholmer Weltkonferenz und die katholische
Kirche. – II: Katholisches Deutschland 1925; ambedue editi, coll'Imprimatur della Curia vescovile di Paderborn, da
dalla Ditt presso Schöningh = Paderborn). Anche in lui, tuttavia,
non si riscontrano talvolta espressioni censurabili. Così, ad esempio, in un articolo, apparso sull'"Allg. Rundschau"
N. 36 del 3 Settembre 1925, "Die Wiedervereinigung im Glauben un Martin
Luther", egli ha affer-che di cui organi della Chiesa si resero già responsabili colla loro condotta
nella scissione religiosa" (cfr. Una Sancta, ann. 1, fasc. 11, pag. 172); ann. 2,
fasc. 1, pagg. 94-95, fasc. 2, pag. 123).
Ma le più aspre espressioni fra i collaboratori cattolici dell'Una Sancta sono forse quelle, che si riscontrano nell'articolo della Signorina Hedwig Brey, di Francoforte sul Meno: "Non evacuetur Crux Christi" (ann. 2, fasc. 2, pag. 179 e segg.). Secondo lei, nel caso Wittig "la Chiesa romana colla sua decisione arbitraria ha dato il colpo di grazia al popolo cattolico".Giacché... "Le dottrine comuni a Wittig ed a Lutero sono beni religiosicattolici, generale. Esse risalgono a Paolo e ad Agostino". Ed infine: "Nel più bello del movimento di rinnovazione religiosa iniziato dal Wittig viene ora il giudizio di Roma. Noi possiamo dire al riguardo soltanto: noi non comprendiamo la Chiesa romana, ed ancor più, noi abbiamo l'amaro sentimento che essa non ci comprende, ed anzi che essa ha un atteggiamentodi
rigidamente chiuso di fronte ai bisogni del vivo popolo cristiano". Cfr. anche Una
Sancta, ann. 2, fasc. 3, pagg. 291-292. Queste insane affermazioni
sono tanto più caratteristiche, perché, come mi consta da varie informazioni di
ecclesiastico degno di fede, il Wittig ha ancora larghe simpatie nel mondo femminile, di cui si riscontrano pur troppo talvolta
traccie anche in conventi delle religiose.
Cotesta Suprema S. Congregazione con decreto del 4 Luglio 1919 (Acta Apostolicae Sedis, vol. XI, 1919, pag. 309) proibì la partecipazione dei cattolici ai movimenti promossi dagli acattolici ad procurandam christianitatis unitatem, in conformità coi principi enunciati già nelle due lettere della sullodata Suprema ad omnes Angliae episcopos del 16 Settembre 1864 e ad quosdam Puseistas anglicos dell'8 Novembre 1865 (ibid. pagg. 310-316).
La somiglianza fra il Puseyismo e l'attuale movimentoecumenico sembra evidente. Anche il movimento Puseyistico (Association for promoting the Unity of Christendom) aspirava ad una Chiesa universale, costituita
In obbedienza alle venerate istruzioni dell'E. V., inviai sin dal 10 Settembre scorso una prima Circolare ai Revmi Ordinari della Germania per richiamare la loro attenzione sul pericolorappre
rappresentato dal movimento dell'Alta Chiesa ecumenica e dal suo organo Una Sancta,
pericolo reso ancor più grave dal fatto della collaborazione a questa rivista da parte di note
personalità cattoliche, anche ecclesiastiche.
Il Revmo Mons. Ludovico Maria Hugo, Vescovo di Magonza, già alunno del Pontificio Collegio Germanico-Ungarico in Roma, nell'accusarmi ricevimento di detta Circolare, mi significava che nella sua diocesi lamenzionUna Sancta è, si può dire, sconosciuta; aggiungeva tuttavia che in un recente viaggio
per le Cresime nell'Assia Superiore aveva udito con
sorp sua meraviglia come colà, nella vicinanza della radicale Facoltà di Giessen,
vari giovani ecclesiasticie che era affermando che con ciò aveva cominciata l'agonia della liturgia protestante. Il sullodato
Vescovo lamentava poi l'indebolimento dello spirito di obbedienza, che si manifestagiornali ed associazioni cattoliche. Si è potuto constatare, ad
esempio, in occasione della condanna delle opere del Wittig. "L'autorità della Chiesa, anche la suprema, ha subito danni. Può essere
che il movimento liturgico (die liturgische Bewegung) da parte cattolica, nel quale si adunano vari elementi, i quali non hanno un
orientamento strettamente dogmatico, faccia sorgere d'altra
parte simpatie per il movimento dell'Alta Chiesa".
I lamenti del Revmo Mons. Hugo non sono pur troppo privi di fondamento. In un non piccolo numero di cattolici si manifesta un [ein Wort unlesbar]
affievolimento del sentire cum Ecclesia ed un senso di sfiducia vero l'autorità, anche
suprema,Secondo, ad esempio,
Co Secondo quanto mi è stato riferito da un religioso degno di fede, in una adunanza
di studenti cattolici (Festkommers) in Monaco un
oratore avebbe l'audacia di mandare, presente il Nunzio Apostolico, un
caldo saluto al Wittig, aggiungendo dure espressioni contro coloro che l'hanno condannato;
il che, tuttavia, avrebbe prodotto nella maggioranza dei presenti penosa
impressione.
L'umile sottoscritto non ha mancato,nei pr sia nei privati colloqui, sia anche nei frequenti, per
quanto poveri, discorsi, che ha occasione di pronunziare in pubblico dietro invito di Revmi Vescovi, di associazioni
cattoliche, ecc. – di inculcare [zwei Wörter unlesbar]
l'obbedienza all'autorità della Chiesa, l'attaccamento e l'amore verso la S. Sede e verso l'Augusta Persona del Vicario
di Cristo; si sforzerà di farlo ancor più nell'avvenire secondo le sue debolissime
forze forze, fiducioso tuttavia nell'efficacia e [ein Wort
unlesbar] può dire che, grazie all'aiuto divino,
malgrado le sue insufficienze, malgrado le sue personali deficienze, tale azione non
è rimasta, grazie all'aiuto divino, priva di efficacia.
Nell'assicurare V.E. che mi sforzerò darò premura di proseguirla ed intensificarla
nell'avvenire secondo le mie debolissime forze, e pronto sempre ad eseguire quelle istruzioni, che all'Eminenza Vostra piacesse di impartirmi,
m'inchino
30r, links oberhalb des Textkörpers hds. von unbekannter Hand,
vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert: C".
Online since 30-10-2012.
Document no. 6795
Pacelli, Eugenio to Merry del Val, Raffaele
[Berlin], 15 November 1926
Writer (text genesis)
PacelliPacelliCentozSubject
Sull'"Alta Chiesa Ecumenica" ed il periodico "Una
Sancta" – Atteggiamentodeii alcuni
cattolici riguardo alla medesima in Germania
L'Alta Chiesa Ecumenica rientra nel movimento di unione della cristianità in Germania. Esso è di duplice genere, corrispondentemente allo scopo – pratico o
La "Lega mondiale di azione amichevole delle Chiese" (Weltbund für Freundschaftsarbeit der Kirchen) e la "Lega per il cristianesimo pratico" (Bund für praktisches Christentum)
30v
non si occupano di questioni dogmatiche, ma
aspirano alla pacificazione 31r
Il movimento [Da parte dei cattolici il Winfriedbund aspira per mezzo della preghiera, dell'esempio e dell'istruzione a ricondurre i protestanti nel seno della Santa Madre Chiesa cattolica (cfr. Krose, Kirchliches
Nel vasto campo del protestantesimo tedesco tre fenomeni hanno provocato un movimento unitario. Il primo è lo sgretolamento della massa protestante in innumerevoli diversissime sette (nel 1907 si contavano in Germania non meno di 235 società ecclesiastiche protestanti), effetto inevitabile del principio fondamentale del protestantesimo, il quale pone la Scrittura come fonte unica, non viva, della fede e della libertà soggettiva nel pensiero religioso (cfr. Pfeilschifter, Die kirchlichen Wiederverei-
31v
nigungsbestrebungen der Nachkriegszeit, München 1923, pag. 8 e segg.). Il secondo è l'enorme discrepanza nella fede e
nella vita pratica fra protestanti "ortodossi" e "liberali". Il terzo è la profonda
scissura, religiosa e perciò anche intellettuale e culturale, che separa la parte cattolica
del popolo tedesco dalla protestante. Per rimediare al primo ed al secondo di questi mali si
è formata la cosiddetta "Unione dell'Alta Chiesa" (Hochkirchliche Vereinigung); per
L'"Unione dell'Alta Chiesa" fu fondata in Berlino nel 1918 secondo le idee di F. G. Stahl, G. Löhe, A. Vilmar, L. Schöberlein
32r
detta Unione può riassumersi
come segueIl fondamento della fede della Unione dell'Alta Chiesa sono i Simboli Apostolico e Niceno e la Confessione di Augusta del 1530. La Chiesa deve essere libera dall'ingerenza della potestà civile. L'Unione riconosce l'istituzione divina della Gerarchia, ossia dell'episcopato con successione apostolica, isacramenti, la presenza reale di Gesù Cristo nell'Eucaristia. Perciò si celebra la "messa solenne" secondo il rito di Lutero (di cui il succitato periodico dà una descrizione, – l. c. pagg. 243-246). L'Unione vuole introdurre altresì le missioni popolari, la confessione particolare segreta, sebbene non obbligatoria, la visita delle chiese, la vita monastica, il breviario, ecc. – L'Unione richiede dai suoi membri il riconoscimento della Confessione di Augusta e nega per
32v
ciò e con ciò espressamente di essere un movimento
tendente verso la Chiesa cattolica romana, anzi si professa come strettamente luterana ("gut
lutherisch"; cfr. Die Hochkirche, Febbr. 1925 pag. 34-36). – Per più
particolareggiate notizie si possono Avendo l'Unione dell'Alta Chiesa preso, come si è visto, la Confessione di Augusta come base di fede ed espressione
33r
di recisa
opposizione contro la Chiesa Romana, una parte dei suoi membri, che non approvava questo
atteggiamento, si staccò da essa, riunendosi in una separata associazione, che si
La "Lega dell'Alta Chiesa Ecumenica" è ancora ben piccola. Secondo notizia data da uno dei suoi membri, essa non conterebbe che 100 acattolici e 15 cattolici. È presieduta dal Professore Alfredo von Martin di Monaco, protestante credente. Anche altri dei suoi associati rivelano sentimenti religiosi, come sembra apparire, ad esempio, dagli articoli pubblicati sull'"Una Sancta" dal pastore protestante G. A. Glinz sul
33v
culto dei santi (ann. 1, fasc. 2, pagg. 21-24),
sull'Ascensione di Nostro Signore (ibid., fasc. 5, pagg. 70-73), sulla festa del Corpus
Domini (ibid., fasc. 8, pagg. 118-121), sul culto della SS. Vergine (ibid., fasc. 9, pagg. 133-135,
fasc. 10, pagg. 149-151), come pure da quelli di Paolo Schorlemmer sulla liturgia (ann. 2,
fasc. 1, pagg. 58-67, fasc. 2, pagg. 154-161).L'organo della Lega è, come si è più volte ricordato, l'"Una Sancta", periodico,il quale
34r
ditori figura quello di un cattolico laico: Hermann
Platz, Professore a Bonn.Sembra che abbia nel movimento [
Il programma della Lega, indicato nel primo fascicolo dell'"Una Sancta", è la riunione di tutti i credenti cristiani sulla base dell'antica ed indivisa chiesa. La Lega
34v
ecumenici come espressione
della fede della Chiesa universale. Difende perciò la ricostituzione
dell'autoritàdel magistero della Chiesa, l'episcopato con successione
apostolica, il "carattere oggettivo" dei Sacramenti, la liturgia della Chiesa antica, la
vita monastica, gli esercizi spirituali, ecc.La dottrina della Lega sembra che possa riassumersi nei punti seguenti:
1º) La Chiesa, a cui essa
35r
evangelica, in cui il Vangelo ha quella posizione centrale, che ad esso spetta. La Chiesa
vecchio-cattolica sarebbe stata in qualche modo il modello di tale cattolicità:Fasst man (così il citato Autore, pag. 25) Katholizität nicht in dem vereinseitigten und verengten Sinne der römischen Hierarchie, sondern in ihrer ursprünglichen, weltweiten, allumfassenden Bedeutung, wie sie von den Kirchen des Ostens, von der Kirche Englands, ja, auch von vielen freiheitlichen Gliedern der römischen Kirche festgehalten wird, dann tritt der katholische Charakter der altkatholischen Kirche ins hellste Licht.
2º) D'altra parte, la nuova Chiesa è in opposizione anche col protestantesimo. A questo, infatti, da un lato, mancano il concetto della Chiesa visibile, di origine divina, ed altri preziosi beni conservati nella Chiesa cattolica,
35v
"Keiner Kirche und keinem Volk ist der ökumenische Gedanke so neu
und fremd wie der deutschen evangelischen Kirche und dem durch sie geprägten Teile der
des deutschen Volkes".Die nationalistische und die nur unsichtbare Kirche kennt nicht den ökumenischen Gedanken. Und ganz unmöglich wird er im deutschen Vulgärprotestantismus, wo nationalistisches Staatskirchentum und Entwirklichung der Kirche ins Nichtsichtbare hinein sich brüderlich die Hand gegeben haben".
(Hans Ehrenberg, Der ökumenische Gedanke, in Una Sancta, ann. 2, fasc. 1, pagg. 14, 16).
3º) La nuova Chiesa vuol essere una unione di
36r
fasc. 3, pagg. 225-253).Questo elemento comune è la fede della Chiesa antica. La Chiesa antica è la Chiesa della S. Scrittura; gli antichi dogmi e le antiche professioni di fede sono ecumenici. Accanto ad essi stanno dogmi e professioni di fede particolari; la Confessio Augustana, che non è un simbolo ecumenico, ma soltanto particolare, precisamente come i canoni del Tridentino (Heiler, Evang. Kathol., pag. 215). Elementi comuni si trovano così nella Chiesa cattolica come nel protestantesimo, ma [ein Wort unlesbar] in forma più pura e perfetta nella Chiesa "ortodossa" orientale.
4º) Dalla Chiesa cattolica il movimento ecumenico prenderebbe
36v
quei valori ideali, mediante i quali il cattolicismo stringe a sé le anime". Detti elementi sono i seguenti:a) l'idea dell'unità: Ecclesia una. Nell'unica Chiesa dovrebbero trovar posto l'alta Chiesa anglicana come il calvinismo, le chiese strettamente organizzate come quelle senza forma determinata. "L'ideale sarebbe bensì una Chiesa cristiana universale, che abbracciasse anche la cristianità romana; ma questo ideale è inattuabile, giacché Roma nella sua presunzione d'infallibilità, nella sua pretesa di potenza e nella sua strettezza settaria esige sottomissione incondizionata e non stringe alcuna comunanza con quei cristiani, che non riconoscono le sue pretese. Tano più importante è perciò di lavorare per la unione di tutte le Chiese cristiane indipendenti da Roma. Non deve esser creato nessun rigido sistema ecclesiastico con stretti ordinamenti giuridici, ma una comunità viva, la quale, al di sopra di tutte le particolarità separanti proprie delle singole corporazioni cri-
37r
stiane,
abbia la coscienza della unità con Cristo, suo Capo" (ibid., pag. 160-161).b) il principio di autorità; non però un'autorità gerarchico-istituzionale, come nella Chiesa romana, ma carismatico-profetica, l'autorità della imponente personalità religiosa, guida
37v
tuosa
dominazione sopra gli uomini, un comandare ed un proibire, un legare e sciogliere in forza di potestà divina, qui
un servireumilmente, un aiutare e confortare disinteressato.c) la direzione spirituale delle anime mediante la confessione, purificata dalla casuistica e degli abusi, chehannodeformata snaturata nella Chiesa romana (ibid., pagg. 165-167).
d) la [ein Wort unlesbar] liturgia, che tanta ammirazione attira al cattolicismo anche presso coloro, che non ne sono membri, in confronto
e) la mistica, ossia la vita di preghiera, che manca al protestantesimo, naturalmente riformata anch'essa, grazie al Cristianesimo personale evangelico,
38r
opposizione alle forme patologichee pericolose ed anticristiane [5º) Dal protestantesimo il nuovo movimento deriva:
a) l'idea della posizione centrale della Bibbia. "Non vi può essere una Bibbia senza Chiesa, né una Chiesa senza Bibbia… Nella storia i due principi fondamentali del Cristianesimo, Vangelo e Bibbia, vennero in rapporti di sempre crescente tensione, che divenne alla fine
38v
Glinz, Vom Wiedererwachen der
Ökumenischen Kirche, in Una Sancta, ann. 2, fasc. 1, pag. 34) di tornare alla fede della Scrittura e di dichiararla come principio della santificazione,
così dovrà esser compito di una seconda Riforma di aggiungere alla fede della Scrittura la
Chiesa della Scrittura e di elevarla a principio della unità cristiana… Non vi è bisogno del
resto di dire che su questa b) l'ideadella giustificazioneluterana (cfr. Glinz, l. c., pag. 30).
39r
Hans Ehrenberg nell'articolo Il Prof. A. von Martin tratta questo argomento nell'articolo Mysterium, Reformation und Gegenwartskrisis (Una Sancta, ann. 2, fasc. 2, pag. 161-178). Egli prende le mosse da un'opera recente del Revmo P. D. Ildefonso Herwegen O. S. B., Abate di Maria Laach, intitolato "Kirche und Seele" (Münster-Aschendorf [sic], 1926), che egli riassume così:
La forma primitiva, antica, del Cristianesimo, come quella che è ancor vicina alla fonte del Cristianesimo, alla rivelazione di Dio, può ben rivendicare per sé una speciale autorità ed è stata perciò a buon diritto considerata sempre anche dalla Chiesa come norma e modello.
39v
Ora
all'essenza della religione cristiana sin dal principio ed alla più intima essenza del
Cristianesimo di tutti i tempi appartiene l'idea sacramentale, ossia il conferimento della grazia divina 40r
Chiesa. Allora si ebbe accanto all'azione divina
l'opera umana, accanto al mistero la morale come scopo proprio, 40v
come i sentimenti lirici isolati di una pietà privata
contemplativa soppressero man mano ogni riferimento all'oggettivo-sacramentale, come
41r
turale, santa; la pietà soggettiva del medio evo aspira
piuttosto a valori morali, a sentimenti di amore divino personale. Tale profonda
trasformazione, che, cominciata verso l'epoca carolingia, 41v
ma le devozioni individuali al di fuori del mistero sono
quelle, che hanno una efficacia decisiva nella [Dopo aver così riprodotto il contenuto dello scritto dell'Abate Herwegen, in cui egli trova un "puro pensiero evangelico" ed un "merito ecumenico", il Prof. von Martin prosegue osservando come
42r
accanto all'azione divina sussista l'opera umana, accanto al
mistero la morale come fine proprio, accanto alla grazia l'affermazione del libero arbitrio.
Lutero 42v
to in un punto -
come osserva l'Herwegen - è rimasto realmente imprigionato all'individualismo e
soggettivismo del medio evo: nel suo atteggiamento aliturgico. – L'ideale, soggiunge il Prof. von Martin, è nella giusta connessione di oggettivo e di soggettivo.Una gioventù cattolica deve oggi lamentare –
e doveva farlo anche prima del "caso Wittig" – che, esagerandosi unilateralmente il
principio oggettivo, si ponga la "Chiesa" per "Regno di Dio" e la Gerarchia per Chiesa, e la
Chiesa stessa come qualche cosa che si manifesta e si esaurisce nel clero, nel diritto
ecclesiastico, nelle istituzioni amministrative, – che, nella strettezza di uno spirito
settario ed anticattolico, nell'orgoglio di una depravata coscienza Conformemente a ciò, i capi del movi-
43r
mento
ecumenico richiedono dai cattolici un più favorevole giudizio su Lutero contro quello dato non solo dal Denifle, ma anche dal Grisar
(cfr. Georg Boss, Der
zerrissene Glaube, in Una Sancta, ann. 2, fasc. 3,
pagg. 244-245). "La colpa [storica] della
Chiesa cattolica, fu (afferma il menzionato Prof. von Martin) di non essersi
saputa mostrare, in quell'ora 43v
è del numero di quei cristiani, i quali, per così dire, vivono ancora
nell'epoca precedente alla scissione fra le Chiese e sono insieme evangelici e
cattolici".6º) Non è necessario che i membri dell'Una Sancta abbandonino la propria confessione religiosa. "Le tre Chiese – romana, orientale ed evangelica – sono nella costruzione ecumenica tre parti, equivalenti ma diverse, del mistico corpo dell'Una Sancta". Così Hans Ehrenberg nell'articolo già citato Der
44r
uno solo colpevole; esse fanno a gara nell'amore e nella
generosità. Ogni contrasto interno "Le singole Chiese e confessioni sono radicate nell'Una ed indivisa Chiesa come nella Madre comune, ma nessuna di esse è la Chiesa ecumenica stessa.
44v
cogli altri e desta il bisogno
di integrare ciò che manca dal comune tesoro. Così sorge una nuova teologia, che si potrebbe chiamare la
teologia del tutto (die Theologie des Ganzen)". Così il Glinz nell'articolo Vom
Wiedererwachen der ökumenischen Kirche (in Una Sancta, ann. 2,
fasc. 1, pagg. 27-29). E nel 45r
giudaismo".Tipi di uomini ecumenici sarebbero il Barone Friedrich von Hügel, il vescovo vecchio-cattolico Edoardo Herzog (cui si riferisce il primo capitolo del succitato libro dell'Heiler "Evangelische Katholizität"), Sadhu Sundar Singh (cfr. Nikolaus Hackl in Una Sancta, ann. 2, fasc. 3, pagg. 285-289), in qualche modo anche S. Francesco d'Assisi, sebbene figlio ossequente della Chiesa romana (cfr. Heiler nel Franziskusheft dell'Una Sancta, pagg. 50-53, 57-59).
Gli scrittori della Una Sancta parlano con molta simpatia della Chiesa (scismatica) orientale (cfr. ann. 2, fasc. 1, pag. 13). – Invece, quanto alla Chiesa romana, essi respingono
45v
"Quando la Chiesa romana come la più grande
Chiesa particolare eleva la pretesa di dominare ed uniformare la Chiesa intiera, abolisce la
cattolicità. La plenitudo potestatis e la infallibilità non possono mai secondo la dottrina
veramente cattolica 46r
Come si è più sopra accennato,
imembri
46v
Freiburg im Breisgau, 1926,
pagg. 7-8). Anzi si ha l'impressione che la lotta confessionali aumentino in questa Nazione per
l'agitazione
sempre crescente della Lega Evangelica (Evangelischer Bund). –
Il periodico "Der Zusammenschluss – Politische Monatsschrift zur Pflege der Deutschen
Eintracht", nel suo ultimo fascicolo di Ottobre 1926, pagg. 79-80, si è espresso
con viva simpatia a riguardo del movimento ecumenico rappresentato dall'Una Sancta, però piuttosto sotto il punto
di vista politico, e non dissimulando le difficoltà di una unione sul terreno
dogmatico.I promotori della Lega ecumenica
47r
Evangelische Katholizität, pag. 248). Essi considerano I cattolici, che finora hanno collaborato nell'Una Sancta, sono alcuni ecclesiastici, altri laici. – Nessuno di loro, se pur non m'inganno, hanno espresso chiaramente il punto di vista cattolico. Una parte degli articoli da essi scritti è, per così dire, neutrale. Così quello del Sac. Giovanni P. Steffe, attualmente Professore nella Università cattolica di Nimega in Olanda: "Die Weihnachtsbotschaft im Licht der Religionsgeschichte" (Una Sancta, ann. 2, fasc. 1, pag. 67 e segg.).
Lo stesso sembra possa dirsi dei due articoli
47v
pubblicati
dal Sac. Roberto Grosche "Franz von Assisi und Benedikt" e dal Rev.
P. Erhard Schlund O. F. M., residente nel Convento di S. Anna
in Monaco, "Das christliche Sozialproblem und seine franziskanische Lösung" nel
fascicolo speciale dell'Una Sancta su S. Francesco d'Assisi (Franz von
Assisi-Sonderheft der Vierteljahrsschrift Una Sancta – 1926), in cui hanno collaborato anche
il Wittig: "Der heilige Troubadour" ed il più volte già menzionato sacerdote apostata
Heiler: "Der heilige Franz von Assisi und die katholische Kirche". Il Grosche,
48r
P. Schlund si riscontrano espressioni, le quali, se
non erro, potrebbero essere, in un simile periodico,
interpretate in senso men retto, come, ad esempio, le seguenti: "Jede grosse Persönlichkeit muss im Grunde religiös sein; religiös, wenn auch nicht
unter allen Umständen kirchlich"
Il sacerdote Arnoldo Rademacher, professore nella Facoltà teologica dell'Università di Bonn (archidiocesi di Colonia), ha pubblicato sull'Una Sancta ann. 2, fasc. 2, pag. 213 e segg. una relazione sull'anzidetto Congresso di Recklinghausen.
48v
riunione della Lega dell'Alta Chiesa Ecumenica in
Berlino del 24 Febbraio 1926. Lo scritto del Rademacher presenta, a mio modesto parere,
le consuete espressioni equivoche ed idee confuse proprie dell'Autore; si ritrovano anzi in esso, se
pur non m'inganno, le traccie, coperte e mitigate,dellasuateoriasui rapporti Ancor maggiori riserve esigono gli articoli di vari laici cattolici apparsi sull'Una Sancta. Tali sono quelli di Heinrich Getzeny "Der deutsche Katholizismus nach dem Kriege" (Una Sancta, ann. 2, fasc. 3, pagg. 277 e segg.)
49r
Michel di Francoforte si esprime pienamente secondo le idee
"ecumeniche" (cfr. Una Sancta, ann. 1, fasc. 11, pag. 173 sg.) Il noto pastore protestante convertito, Dr Giovanni Albani ha
49v
mava che "potrebbe sperarsi in
un miglioramento dell'atmosfera interconfessionale ed in un giusto apprezzamento della
Chiesa cattolica da parte degli acattolici soltanto se si rende giustizia alla persona ed
all'opera di Lutero" e che "l'ultima parola" dovrebbe essere un "amorevole" riconoscimento
"del sacrificio di sé stesso, fatto da Lutero in una opera senza esempio, e della forza
della di lui potente vita religiosa"; solo così si può "compensare la parte di colpa,
Ma le più aspre espressioni fra i collaboratori cattolici dell'Una Sancta sono forse quelle, che si riscontrano nell'articolo della Signorina Hedwig Brey, di Francoforte sul Meno: "Non evacuetur Crux Christi" (ann. 2, fasc. 2, pag. 179 e segg.). Secondo lei, nel caso Wittig "la Chiesa romana colla sua decisione arbitraria ha dato il colpo di grazia al popolo cattolico".Giacché... "Le dottrine comuni a Wittig ed a Lutero sono beni religiosicattolici, generale. Esse risalgono a Paolo e ad Agostino". Ed infine: "Nel più bello del movimento di rinnovazione religiosa iniziato dal Wittig viene ora il giudizio di Roma. Noi possiamo dire al riguardo soltanto: noi non comprendiamo la Chiesa romana, ed ancor più, noi abbiamo l'amaro sentimento che essa non ci comprende, ed anzi che essa ha un atteggiamento
50r
È superfluo di rilevare
quanto una tale collaborazione da parte dei cattolicisia non solo infruttuosa, ma
grandemente nociva. Cotesta Suprema S. Congregazione con decreto del 4 Luglio 1919 (Acta Apostolicae Sedis, vol. XI, 1919, pag. 309) proibì la partecipazione dei cattolici ai movimenti promossi dagli acattolici ad procurandam christianitatis unitatem, in conformità coi principi enunciati già nelle due lettere della sullodata Suprema ad omnes Angliae episcopos del 16 Settembre 1864 e ad quosdam Puseistas anglicos dell'8 Novembre 1865 (ibid. pagg. 310-316).
La somiglianza fra il Puseyismo e l'attuale movimentoecumenico sembra evidente. Anche il movimento Puseyistico (Association for promoting the Unity of Christendom) aspirava ad una Chiesa universale, costituita
50v
dalle tre comunità cristiane, la romano-cattolica,
la greco-scismatica e l'anglicana, sebbene fra di loro separate e divise.In obbedienza alle venerate istruzioni dell'E. V., inviai sin dal 10 Settembre scorso una prima Circolare ai Revmi Ordinari della Germania per richiamare la loro attenzione sul pericolo
Il Revmo Mons. Ludovico Maria Hugo, Vescovo di Magonza, già alunno del Pontificio Collegio Germanico-Ungarico in Roma, nell'accusarmi ricevimento di detta Circolare, mi significava che nella sua diocesi la
51r
protestanti erano entrati nel
movimento dell'Alta Chiesa.Un pastore protestante in Lich aveva deplorato in una conferenza che Lutero
avesse abolito la Messa, I lamenti del Revmo Mons. Hugo non sono pur troppo privi di fondamento. In un non piccolo numero di cattolici si manifesta un [
51v
della Chiesa, la quale, a loro giudizio, non
comprende le nuove correnti della vita religiosa. Questo doloroso fenomeno si è reso ancor più palese in occasione della condanna delle opere del Wittig.
L'umile sottoscritto non ha mancato,