Dokument-Nr. 14584
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 14. März 1928

Regest
Pacelli erinnert an die Proteste des Osservatore Romano und der deutschen Katholiken gegen den sogenannte Cristiada in Mexiko. Nun sandte allerdings ein in Rom ansässiger deutscher Priester, dessen Namen der Nuntius nicht nennt und bei dem es sich um den Bibliothekar an der Biblioteca Apostolica Vaticana und am Campo Santo Teutonico Montebaur handelt, Briefe an verschiedene bedeutende Katholiken im Deutschen Reich, die diese Bewegung verunsichern. So überlegen die Veranstalter eines geplanten großen Protests in Berlin, diesen auszusetzen. Pacelli zitiert aus einem dieser Briefe, der der Nuntiatur vertraulich zugespielt wurde. Danach soll eine der obersten kirchlichen Stellen in Rom erkannt haben, dass es sich in Mexiko nicht um eine rein religiöse Verfolgung, sondern eher um politische Kämpfe handelt, und dass die Religion für politische Zwecke missbraucht wurde. Ein mexikanischer Redner, der aus München kommen sollte, wurde laut diesem Brief in Rom abgelehnt. Insgesamt sei es falsch, so der Brief, dass nichtitalienische Katholiken protestieren. Pacelli wies diejenigen, die ihn fragten, darauf hin, dass die unzähligen energischen Artikel im Osservatore Romano solche Informationen deutlich widerlegen. Er bittet um Weisung.
Betreff
Sulla persecuzione religiosa nel Messico e l'atteggiamento della S. Sede
Eminenza Reverendissima
Molto spesso, per non dire ogni giorno, l'Osservatore Romano reca ampie relazioni di nobilissime proteste che tanto nei Parlamenti come in pubbliche adunanze di cattolici si elevano contro l'efferata persecuzione religiosa nel Messico.
A questo unanime consenso dei cattolici per i loro fratelli messicani, così crudelmente ed ingiustamente oppressi, non poteva mancare il favore dei cattolici di Germania i quali in numerose assemblee hanno alzato la voce contro tante malvagità, che continuano a perpetrarsi in quella infelice Nazione, invocando che si apra finalmente un'era di giustizia e di libertà.
Senonché un ecclesiastico tedesco, residente in Roma, ha testé diffuso, per mezzo di lettere indirizzate a varie personalità cattoliche della Germania, notizie atte a creare incertezza e ad indebolire e reprimere quel movimento. In Berlino stesso [sic] era stata preparata una grande riunione di protesta, ed ora invece, in seguito a quelle informazioni, i promotori pensano di sospenderla.
44v
Stimo doveroso pertanto di comunicare all'Eminenza Vostra Reverendissima, per quei provvedimenti che giudicasse del caso, il brano di una delle summenzionate lettere, inviata da Roma in data del 4 corr. mese, ed il cui testo è stato confidenzialmente portato a conoscenza di questa Nunziatura:
"Negli ultimi tempi i giornali sono pieni di relazioni circa assemblee di protesta a riguardo del Messico. Dietro questo improvviso e compatto movimento devesi sospettare una mano, la quale però, a quanto sembra, non felicemente e per lo meno troppo tardi ne ha assunto la direzione. È qui noto come nella più alta sfera ecclesiastica (an oberster kirchlicher Stelle) si è compreso e riconosciuto che nel Messico non si tratta di una persecuzione puramente religiosa, ma bensì piuttosto di lotte politiche, e che si è abusato della Religione per scopi politici. È stato testé richiesto da Monaco un oratore messicano; ma si è qui opposto un assoluto rifiuto. Da altre circonstanze pure si può notare questo atteggiamento della S. Sede. È quindi tanto più incomprensibile che non si revochi la parola d'ordine: io suppongo inoltre che essa sia partita non da qui, ma da Autorità inferiori e non autorizzate. Ad ogni modo è un torto di lasciar protestare i cattolici non italiani".
45r
Da parte mia, non ho mancato di rispondere a chi mi ha interrogato al riguardo che i ripetuti Atti della S. Sede e gli innumerevoli ed energici articoli dell'Osservatore Romano smentivano tali informazioni. Sarei tuttavia particolarmente grato a Vostra Eminenza, se volesse degnarsi di inviarmi sollecite istruzioni sull'argomento.
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
44r, links unterhalb der Betreffzeile hds. vom Empfänger notiert: "Vedi [ein Wort unlesbar] Cif. N. 66 Sp.18-III-1928"; 45r, unterhalb des Textkörpers hds. von einem Mitarbeiter des Staatssekretariats notiert: "N. 66
Sp.18. Marzo 1928
Nunziatura Berlin
Ric. Rapp. 39099 – Notizie comunicate dall'ecclesiastico tedesco prive di qualsiasi fondamento
Card. Gasparri".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 14. März 1928, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 14584, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/14584. Letzter Zugriff am: 25.04.2024.
Online seit 20.01.2020, letzte Änderung am 01.02.2022.