Dokument-Nr. 20552
Thun und Hohenstein, Galeas Maria Graf von an Gasparri, Pietro
Rom, 03. Dezember 1928

Eminenza Illustrissima e Reverendissima,
È con animo commosso e lieto ad un tempo che mi rivolgo a Vostra Eminenza Illma e Revma per pregarLa di voler dare il Suo autorevole appoggio in affare che interessa altamente l'Ordine Sovrano.
Da Berlino mi sono pervenute successivamente due lettere da certo Sacerdote P. V. Jankowski, ortodosso, (il quale desidera, per ragioni evidenti personali, che si conservi il massimo segreto sul suo nome), colla prima delle quali, in data 10 Novembre u. s. m'informa, dopo averne narrato le peregrinazioni, che la S. Reliquia dell'Ordine, cioè la Mano di S. Giovanni Battista, Protettore nostro, si trova oggi in possesso del Vescovo Russo Tychon, abitante a Berlin-Wilmersdorf Fehrbelliner Platz, Ruhrstrasse 21; e, colla seconda del 12 stesso mese, che colla S. Reliquia sopradetta, se ne trovano due altre presso il Vescovo Tychon, nella nuova Cattedrale Russa a Berlino: 1o  - il quadro Santo della Madre di Dio, dipinto dall'Evangelista Luca, 2o  - parti della SS. Croce di Cristo. La S. Mano di Giovanni Battista è racchiusa in una cassetta d'oro, ornata di pietre preziose, ed il Quadro Santo, in una cornice di oro, pure tempestata di pietre preziose.
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Che le Reliquie esistessero e fossero proprietà ab antiquo dell'Ordine, passate allo Zar Paolo Io, Gran Maestro, dopo che l'Ordine ebbe a sgombrare Malta, è fatto storicamente noto. Ma la notizia della loro attuale esistenza, mentre riempie di gioia, fa nascere il dubbio sulla veridicità della denuncia, tanto più perché fatta questa da Sacerdote ortodosso.
Vostra Eminenza Illma e Revma può ben pensare quanto interesse morale e religioso abbia l'Ordine di rientrare in possesso di così preziose sante Reliquie, che rappresentano tutta la sua grande Fede, tutta la storia gloriosa della sua vita, e quanto le stesse debbano anche interessare la Cattolicità. E per ciò conseguire occorrerebbe che si facessero le necessarie pratiche a Berlino, ma il Gran Magistero non ritiene prudente d'iniziarle direttamente col detentore delle reliquie e meno poi col denunziatore, per più ragioni facilmente comprensibili, prima fra tutte, perché, insospettiti, si farebbero subito scomparire dagli interessati le reliquie stesse. Gli è perciò che mi permetto di rivolgermi alla Eminenza Vostra perché voglia compiacersi di dare comunicazione di quanto sopra, nonché delle due lettere che accludo in copia, a Sua Eccellenza il Nunzio Pontificio a Berlino, invitandolo in primo luogo ad accertare con la più grande riservazezza e accortezza, che lo distinguono, la veridicità della denunzia, e dopo avutane (ciò che auguro di gran cuore) l'assicurazione, domandare alle competenti Autorità, a nome dell'Ordine, proprietario, il sequestro delle Reliquie, per poi procedere legalmente dinanzi ai Tribunali per la restituzione1. Nel qual caso, si spediranno da qui i necessari documenti di rappresentanza.
46r
Sono certo che Vostra Eminenza Illma e Revma, compreso quanto me dell'alta e grandiosa importanza del fatto, vorrà accogliere con benevolente premura la mia domanda, la quale troverà, non dubito, lo stesso fervore di interessamento e di attività presso l'Illustrissimo Rappresentante della S. Sede a Berlino.
Frattanto voglia l'Eminenza Vostra Illma e Revma gradire l'espressione dei miei sentimenti di devozione coi quali bacio la Sacra Porpora.
Di Vostra Eminenza Illma e Revma
Gr. M. Thun
1"Berlino [...] restituzione" links des Textkörpers hds. von unbekannter Hand durch einen senkrechten Strich in roter Farbe hervorgehoben.
Empfohlene Zitierweise
Thun und Hohenstein, Galeas Maria Graf von an Gasparri, Pietro vom 03. Dezember 1928, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 20552, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/20552. Letzter Zugriff am: 02.05.2024.
Online seit 20.01.2020.