Betreff
Circa la formazione dei professori di teologia in Germania
Insieme al relativo Allegato mi è pervenuto il venerato Dispaccio
dell'E. V. R. N. 467/28 in data del 15 corrente.
Gli inconvenienti,
segnalati nel Pro-Memoria umiliato al S. Padre, circa la formazione dei professori di
teologia in Germania sono
(se si eccettuino alcuni Seminari vescovili,)
come quelli di Treviri e di
in gran parte
senza dubbio
pur troppo [veri e],
reali e, d'altronde, già sufficientemente
troppo noti alla S. Sede, di guisa che
sarebbe superfluo
perché sia necessario di [zwei Wörter unlesbar]
ancora una volta tornare qui ancora una volta sull'argomento.
Ma quando
allorché l'Autore del Pro-Memoria medesimo viene ad indicare i rimedi per ovviare ai
medesimi,
tali inconvenienti,
sembrami
subordinatamente
che egli
<parmi che subordinatamente che> capovolga completamente la situazione. Egli propone, infatti, che i
Vescovi della Germania inviino a Roma sacerdoti giovani e
<giovani e>
capaci,,
e giovani, ma pur già maturi, i quali
cioè
hanno già compiuto il loro studi corso
filosofico e teologico nelle Università o nei Seminari vescovili della Germania,
af-9v
fine di completare i loro studi nella dommatica, nella
filosofia e nella storia, e soprattutto per ottenere il diploma di abilitazione. A tale
scopo servono, ed
ed
hanno anzi avrebbero un "compito provvidenziale per la Chiesa", i due Istituti dell'Anima e del Camposanto. Nel
Collegio Germanico invece sono accolti giovani, i quali hanno terminato soltanto gli studi
secondari (Ginnasio nel senso tedesco), e che quindi, non essendo stati in mezzo non
hanno ancora conoscenza delle questioni religiose della loro patria; tale sistema vien
sembra
quindi
giudicato
dall'all'Autore men buono ed utile del primo.
Ora
uUn
tale
siffatto punto di vista non è,
però, se pur non m'inganno, conforme
né alla ragione né all'esperienza. – Una volta, infatti, che i giovani sacerdoti hanno già
compiuto i loro studi filosofico-teologici secondo i metometodi
difettosi
riconosciuti
indicati
<riconosciuti per>
come
per
difettosi nel Pro-Memoria (ciò <il che> vale, ad ogni
modo, assai più per le Facoltà teologiche nelle Università che per i Seminari
vescovili), ed hanno così sviluppato e formato tutta la loro mentalità secondo questa direzione, non si vede
come poi, in uno o due anni
di10r
permanenza in Roma,
potrebbero colmare tante lacune e [così] correggere
l'indirizzo, nel quale sono stati già educati.;
ma sembra <sembra piuttosto> <quindi>
piuttosto un <; [sic] ciò equivarrebbe a> <invero a>
voler <pretendere di> edificare senza <porre prima> il fondamento. E
l'esperienza, per quanto io sappia, conferma che
essere lungi dal vero che i sacerdoti della Germania, i quali
nel passato si sono recati a Roma per completare gli studi già fatti in patria, siano,
non sono, generalmente parlando, tornati con una
troppo
soda formazione nella filosofia e teologia scolastica ed
e particolarmente
attaccati
<e con un particolare attaccamento> alla S. Sede. Avendo
già compiuto, massime nel caso in cui aspirino all'insegnamento, compiuto gli studi
ordinari in preparazione al sacerdozio, e, se
massime se si tratti di coloro che aspirano all'insegnamento, altresì quelli speciali per il conseguimento della laurea in
Germ "tedesca", non sentono
provano più né il bisogno né l'interesse per una più profonda
formazione speculativa e scolastica, ma si danno piuttosto ad
altri
a nuovi studi speciali, generalmente
soprattutto storici, nei tesori degli Archivi di Roma, e, se alcunché [sentono] pure si occupano alquanto del sistema scolastico, di cui non hanno
mai avuto un'idea chiara e completa,
ciò10v
li conduce piuttosto a disprezzare maggiormente gli studi
"romani" [od] e ad esag esagerare ancor più la stima degli studi
di quelli fatti in Germania. Sebbene Sarebbe certamente anche in questa materia ingiusto di generalizzare; può tuttavia può ricordarsi che nel
Camposanto hanno studiato, ad es.empio,
il lo sciagurato sac. Wittig, già Professore nella Facoltà teologica dell'Università di Tübin Breslavia; ed il
sac. Dr
Simon, attualmente Professore di filosofia ed
apologetica nella Facoltà teologica dell'Università di Tübingen,, e
anch'egli di idee e di sentimenti, a
quanto mi si riferisce, cer non del tutto incensurabili; e vi
dimora
<attualmente> presentemente
tuttora il sac. Giuseppe Montebaur,, della diocesi di Treviri, il quale,
come mi consta per testimon
ho appreso da un ecclesiastico
<persona>
che vi fu ivi presente, nell'estate scorsa,
in una riunione degli ec degli ecclesiastici dell'arcipresbiterato di
Berlino-Est nell
a
tenne una <specie di> conferenza, in cui
nella scorsa estate,
attaccò nel mosse le più aspre critiche contro la S. Sede e le [Rom]
S. Congregazioni Romane. Se si vuol quindi avere una solida e sicura formazione dei
futuri professori di teologia, occorre, a mio subordinato avviso, cominciare invece dalla base, vale a dire dalla prima
forma-11r
zione filosofica e teologica. Ciò si ottiene in modo
eccellente nel Collegio Germanico-Ungarico, i cui alunni frequentano i
corsi della Pontificia Università Gregoriana, ed il quale ha dato,
sempre
come nel passato così anche al presente,
<in ogni tempo> [sem] ottimi professori
docenti
<professori ed apologisti> di profonda e sana dottrina.
Bastierà di citare per il passato il l'Hettinger, lo Scheeben, il Gutberlet, il Pohle, e
per il presente il Kaas,
(Treviri), l'Allgeier,
(Friburgo), il Rauch,
(Magonza), il Landgraf.
(Bamberga). Se attualmente piccolo è il numero dei professori, i
quali furono già alunni del Germanico, ciò devesi principalmente ai pregiudizi assai diffusi contro la formazione, che i
chierici
essi
vi
vi
ricevono,
<in quel Collegio,> pregiudizi condivisi in gran parte e non di rado <anzi> propagati
anche
anche da
da
<anche da> coloro che, dopo l'ordinazione sacerdotale, hanno
fatto i loro studi speciali in Roma. Per ciò poi che concerne la insufficiente conoscenza delle questioni religiose della loro
patria, lamentata
giudicata nel Pro-Memoria in esame come
insufficiente
a riguardo dei
nei detti alunni, parmi possa
rispondersi
innanzinanzi tutto che essa potrà facilmente essere11v
da loro acquistata o completata al ritorno
in Germania. Mi consta inoltre che La Direzione del Collegio ha
cura
,
del resto, che gli alunni stessi, massime
durante i mesi dell di vacanza, abbiano corsi o conferenze intorno ai problemi
speciali della Germania (questione sociale, questione scolastica, rapporti
fra Chiesa e Stato, ecc.), e nulla [sal] impedisce
che in tal senso,
possano, eventualmente dietro suggerimento della S. Sede,
si
introducanorsi
anche ulteriori perfezionamenti.
miglioramenti, onde rendere l'insegnamento più adatto
<tenga ancor maggiormente conto dei>
e conforme ai bisogni dei tempi attuali.
Una simile buona formazione si ha anche
pure nella Facoltà teologica di Innsbruck,
parimenti diretta dai RR. PP. della Compagnia di Gesù, e nell'Istituto
rec filosofico-teologico di
recentemente eretto in Francoforte, il quale sarà frequentato da
alunni non solo della diocesi di Limburgo, ma anche di altre dioc parti della
Germania. Esso potrà essere di grande beneficio inestimabile
aiuto per migli correggere l'attuale difettosa formazione
educazione del Clero in Germania, e perciò mi permisi, nelle difficili condizioni in cui versa, di raccomandarlo caldamente alla benevolenza dell'E. V. R. col rispettoso
Rapporto N. 3874912r
del 14 Gennaio u. s.
- Con ciò <tuttavia> non si intende<,>
tuttavia
nondimeno, <di> condannare <indistintamente> tutti gli <altri>
Istituti teologici della Germania, fra i quali, ad. es., <merita lode> il
Seminario vescovile di Treviri<.> merita
speciale <particolare> lode.
Dopoché
Una volta, poi, che i giovani sacerdoti abbiano ricevuto
acquistato in tal guisa un solido fondamento,mento
filosofico e dommatico,
ben potranno,
se vogliono,
<allora utilmente>
ben completare i loro studi, sia dimorando negli
negli Istituti dell'Anima o del Camposanto, sia anche
anche altrove, ad esempio
soprattutto per conseguire la laurea anche
altresì
in una Università tedesca.
, compresa quella di Berlino.<.>
Il pericolo sarà allora assai minore Il pericolo sarà allora l
ver assai minore, ed essi, forniti di tale diploma, godranno in Germania di maggiore
stima e considerazione ed pot otterranno con minor difficoltà una cattedra di teologia.
in una Facoltà teologica presso le Università dello Stato od in un
Seminario. Ciò vale soprattutto
specialmente in Prussia, ove detta
la laurea "tedesca" si richiede in via ordinaria per l'insegnamento così
sia per
nelle Facoltà teologiche presso le Università dello
Stato, sia anche
presso
per i
come pure nei Seminari, i cui professori, a norma della legge
dell'11 Maggio 1873 (e delle susseguenti leggi supplementari
degli anni 1882, 1886 e 1887) debbono avere una eguale qualificazione
21 Maggio 1886 (art.
5<2> n. 3) debbono avere
la stessa capacità scientifica necessaria per l'insegnamento della stessa
<corrispondente> materia in una Università dello
Stato.
12v
corrispondente a quella richiesta per le Università.
Che i Vescovi debbano con ogni zelo occuparsi della formazione del Clero in genere e
dei professori di teologia in specie, è cosa certamente di importanza essenziale per la
Chiesa in Germania. L'umile sottoscritto si è perciò ripetutamente permesso di richiamare
l'attenzione della S. Sede sulla necessità
sul bisogno che nella vacanza provvista delle diocesi si
tenga procuri sempre in prima linea di scegliere
eleggere
un candidati, i quali abbiano chiara coscienza <dei
lamentati> dei difetti negli studi e nella educazione dei giovani
chierici e fermo volere di procedere alle necessarie
riforme. degli studi e dell'educazione ecclesiastica. in Germ Quanto, però, alla
nomina dei professori, è da ricordare che il Vescovo è bensì libero
nella scelta di quelli degli Istituti vescovili, purché siano idonei
a norma della succitata legge, e salvo l'obbligo di comunicare al Governo il nome del
candidato (ibid. art. 2 n. 1). Ma
Invece, per gl'insegnanti nelle Facoltà teologiche delle Università
dello Stato il Vescovo non ha alcun diritto di iniziativa, ma soltanto viene soltanto richiesto dal Ministero per la
Scienza, l'Arte e la pubblica Istruzione, se abbia nulla da obbiettare circa la dottrina e
la condotta morale13r
del prescelto.
Per ciò, infine, che si
riferisce alla fondazione dei cosiddetti
Seminari scientifici
Seminari scientifici
nel Pontificio
nell'Istituto bBiblico e nella Università Gregoriana, l'E. V.
la S. Sede potrà giunel miglior modo giudicare, se e come essa sia possibile e
compatibile coll'intiero ordinamento e col programma degli studi ivi in vigore. So tuttavia
che per per la cattedra di storia delle religioni nell'Istituto Biblico è già destinato il Rev. P. Messina, S. J., della
Provincia siciliana della Compagnia di Gesù, il quale sta ora terminando i suoi studi
preparatori nella Università di Berlino, ove conseguirà anche la laurea; è, a quanto
mi si assicura, egli gode la massima stima da
parte dei suoi professori ed è ottimamente preparato a
tale insegnamento.
Per riassumere: la riforma degli studi filosofici è t
è se e teologici in Germania deve, essere, a mio umile avviso, più profonda e
fondamentale di quella proposta nel Pro-Memoria in discorso. Essa non si otterrà se non per
mezzo di professori, i quali abbiano avuto sin dal principio una buona formazione
filo-13v
sofica e teologica.,
cioè
non meno dal lato
speculativao
come
che da quello
positivao.
Del resto, la
Le
materiae
positivae,
cui
storiche e filologiche, cui debbono attendere gli studenti di
teologia in Germania, sono spesso assai vaste.
vastissime. Quel che più manca, fa il
più ordinariamente
maggiormente difetto è la parte speculativa secondo il sano intento previsto
dal
<trattata> ad Angelici Doctoris rationem, doctrinam et
principia
(Can. 1366 § 2
)
e le
che in conformità delle
<del can. 1366 § 2 e delle> sapienti Istruzioni
ripetutamente emanate dalla S. Congregazione dei Seminari e delle
Università.
Chinato
9r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten,
notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 29. Februar 1928, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 20653, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/20653. Letzter Zugriff am: 16.06.2024.