Dokument-Nr. 2129
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 04. Januar 1918

Regest
Pacelli gibt die Übersetzung eines Schreibens Kardinal Hartmanns zu den Vorwürfen des Administrators von Vilnius, Michalkiewicz, wieder, die dieser seit Dezember 1915 gegen die Oberste Heeresleitung im Osten erhoben hatte. Hartmann wandte sich deswegen an den Befehlshaber im Feld, Leopold von Bayern. Dessen detaillierte Antwort lasse aber nur den Schluss zu, dass Michalkiewicz selbst die Ursache der Unruhen sei, da er sich zum Schaden der Litauer in die Politik einmische. Hartmann bittet deshalb um die Ernennung eines Bischofs, damit Michalkiewicz nicht nach Deutschland entfernt werden müsse. Pacelli sieht Ähnlichkeiten mit dem Fall Mercier, da die Reichsregierung, für die der Heilige Stuhl auch hier die Kastanien aus dem Feuer holen solle, die Litauer gegenüber den Polen bevorzugt. Dennoch verlangt die Situation nach einer Lösung, zumal die Deutschen fest entschlossen sind, sehr bald die Unabhängigkeit Litauens mit Vilnius als Hauptstadt zu proklamieren.
Betreff
Mons. Michalkiewicz, Amministratore Apostolico di Vilnius
Eminenza Reverendissima,
Facendo seguito al mio rispettoso Rapporto N. 3332 in data del 31 Dicembre scorso, compio il dovere di trascrivere qui appresso, tradotta dal tedesco, la seguente lettera dell'Eminentissimo Signor Cardinale von Hartmann, giuntami in questo momento:
"A Vostra Eccellenza è ben nota la difficile situazione, in cui trovasi la diocesi di Vilna. Già nel Dicembre 1915 l'Amministratore di essa Monsignor Michalkiewicz mi espose varie lagnanze contro l'Alto Comando dell'Est e mi pregò d'interpormi al riguardo. In seguito a ciò, mi rivolsi senza indugio, per mezzo dell'allora Presidente del Consiglio dei Ministri di Baviera Conte von Hertling, a Sua Altezza Reale il Principe Leopoldo di Baviera, Comandante in capo, chiedendo il di lui intervento. Nella sua risposta il Principe mi diede le
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più ampie spiegazioni circa le suddette querele, ed io non potei in verità non trarne la conclusione che la causa principale delle sorte difficoltà deve ricercarsi nel fatto che l'Amministratore Apostolico di Vilna non si limita all'adempimento del suo ufficio ecclesiastico, ma si occupa di politica, favorendo i Polacchi contro i Lituani ed aggravando così le scissioni già esistenti nella popolazione. Recentemente, come mi è stato assicurato, egli avrebbe inflitto gravi pene canoniche a tre ecclesiastici lituani assolutamente irreprensibili, senza sufficiente causa canonica, ma soltanto per le loro manifestazioni politiche. Siccome un tal modo d'agire provoca dietro la fronte agitazioni che il Supremo Comando militare non può tollerare in alcun modo, vi è certamente da attendersi che, se non interviene la Santa Sede, il Governo quanto prima si intrometterà nella cosa e condurrà Monsignor Michalkiewicz in Germania. La più semplice e più felice soluzione, a mio avviso, sarebbe che il Santo Padre ponesse termine all'amministrazione provvisoria della diocesi, perdurante già da vari anni, nominando subito un vescovo. Ad ogni modo mi per-
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metto pregare Vostra Eccellenza di occuparsi di questo affare colla più grande premura e di insistere per una pronta azione della Santa Sede, affine di evitare uno scandalo, che altrimenti non potrà mancare".
Fin qui l'Eminentissimo Arcivescovo di Colonia. Il caso mi sembra che presenti qualche somiglianza con quello del Cardinale Mercier. Il Governo germanico, che a Vilna favorisce i Lituani contro i Polacchi, spinto dai primi, cerca con ogni mezzo di allontanare di là Monsignor Michalkiewicz. Non volendo tuttavia fare dei martiri e prendere sopra di sé l'odiosità dei Polacchi, insiste perché la Santa Sede rimuova essa stessa l'Amministratore Apostolico, minacciando altrimenti di arrestarlo e deportarlo in Germania, col pretesto di evitare agitazioni dietro la fronte. È il consueto sistema di cavare la castagna dal fuoco colla zampa del gatto. Non può tuttavia negarsi che la situazione di Monsignor Michalkiewicz è estremamente difficile, e lo sarà sempre più, per divenire forse del tutto insostenibile, allorché (assai prossimamente, come sembra) verrà proclamato
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il nuovo Stato lituano indipendente, nel cui territorio sarà inclusa Vilna, considerata capitale della Lituania, come so aver espressamente dichiarato lo stesso Signor von Kühlmann, Segretario di Stato per gli Affari Esteri di Berlino, in una riunione coi rappresentanti dei partiti politici tenutasi il 1. corrente.
Dopo di ciò, inchinandomi al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Obbligatissimo Devotissimo Umilissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 04. Januar 1918, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 2129, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/2129. Letzter Zugriff am: 18.04.2024.
Online seit 17.06.2011, letzte Änderung am 29.09.2014.