Dokument-Nr. 2879

Erzberger, Matthias: Socializzazione, 28. März 1919

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La socializzazione è la comprensibilissima reazione determinata dai difetti del sistema capitalistico privato che ha raggiunto, specialmente in guerra, la sua massima fioritura. Durante la guerra è risaltato in un modo specialmente aspro il contrasto fra i sacrifici fisici ed economici della grande massa e l'arricchire fulmineo dei fornitori di materiale bellico. La conseguenza di questo stato di cose è il sorgere in tutti i paesi di una certa tendenza a socializzare; a trasmutare, cioè, gli esercizi capitalistici privati in esercizi economico-pubblici. Mentre prima gli imprenditori privati di esercizi d'utilità pubblica s'intascavano i profitti e fissavano il prezzo della merce fornita – come è avvenuto e avviene specialmente nelle imprese di carattere monopolico – oggi tutti debbono godere i vantaggi di tali esercizi di pubblica utilità, facendo sì che i profitti ridondino sull'impresa stessa, determinando così un rinvilimento [sic] della merce. Mentre l'ideale comunista – come in Russia, per esempio – consiste nella socializzazione globale di tutti gli esercizi, in Germania questa socializzazione riman limitata a quegli esercizi che per la socializzazione posson dirsi maturi. Non ogni esercizio si presta alla socializzazione, perché non ogni esercizio, né ogni produzione ridonda a beneficio della collettività;
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per questa ragione non ogni esercizio né ogni produzione possono fare a meno, per continuare ad esistere, dell'iniziativa capitalistica privata. Vi son però un buon numero di esercizi e di produzioni pubbliche per l'uso e consumo collettivo i quali, anche se non senza difficoltà, possono esser tramutati praticamente in economico-collettivi. Si tratta anzitutto di materie d'uso quotidiano; come carbone, potassa, gas, elettricità, acqua potabile, e, infine, anche i mezzi di locomozione e comunicazione (tram elettrici ecc. ecc.) La socializzazione, limitata alle materie e agli esercizi che sopra, è possibilissimo ottenerla senza che, come in Russia, tutta la vita economica se ne vada in isfacelo, e senza che vi sia bisogno di usare il terrore; imperocché una tale socializzazione è non solo più corrispondente allo scopo, ma va più d'accordo con la ragione e con la moralità.
Il Governo germanico si è messo con grande energia e serietà al lavoro, per risolvere il problema della socializzazione. Esso si è messo all'opera sorretto dalla volontà della maggioranza dell'Assemblea nazionale tedesca, d'accordo con lui sulla necessità della socializzazione stessa. Il Ministero di Stato, nel programma con quale si presentò all'Assemblea nazionale, si era già impegnato di presentare quanto prima un disegno di legge sulla socializzazione. Questo punto 7 del programma governativo fu maturamente ponderato da tutti i par-
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titi della maggioranza quando si fusero insieme per la fissazione del programma stesso: vi parteciparono il partito democratico, partito popolare cristiano e il partito socialista. È naturale che nei singoli vi siano tutt'ora lievi diversità d'opinione, tanto per quel che riguarda la giustificazione quanto la misura e la forma della socializzazione. Il socialismo approva il pensiero della socializzazione in modo ben più assoluto che non i partiti borghesi; tutti però mostrano la tendenza di voler scansare il rovaio delle diversità d'opinione e di passare al lavoro pratico e concreto. Il quale, in vero dire, è già stato in gran parte compiuto: l'Assemblea Nazionale ha accettato una legge sulla socializzazione, nonché una legge che regola tutta quanta l'economia del carbone.
Il Partito del Centro non poteva, per principio, opporsi ad una legge sulla socializzazione. Lo schema del nuovo programma del Centro – in virtù del quale la grande maggioranza di tutti gli elettori del Centro sono andati alle urne, e al quale si sono impegnati temporaneamente i candidati del Centro; cioè a dire, impegnati fino alla fissazione definitiva del programma stesso da parte delle nuove autorità del partito da crearsi – contiene in prima linea il seguente periodo programmatico laddove parla di politica economico-sociale.
"Riedificazione su nuova base dell'economia politica a servizio del bene collettivo sulla
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base del lavoro produttivo. Mantenimento, in principio, dell'economia privata basata sulla proprietà personale; ordinamento economico-collettivo degli esercizi adatti, da parte dello Stato e dei Comuni, Società o Corporazioni; abolizione dei monopoli capitalistico-privati."
Con tale programma il Partito del Centro teneva conto della nuova situazione.
I partiti di destra, formatisi dalle rovine dei vecchi conservatori e liberali nazionali, cioè a dire dei rappresentanti metallurgici latifondisti, grandi industriali, ecc., sono avversari di qualsiasi socializzazione. I socialisti indipendenti condividono il punto di vista dell'ideale comunistico. Nessun partito in Germania è, però, disposto a fare la benché minima concessione all'ideale comunista, a meno che il corso della politica estera, per esempio una pace di violenza imposta dall'Intesa, non determini fieri contraccolpi nella politica interna. I partiti borghesi sono per la socializzazione di esercizio che ad essa socializzazione si adattino, rifiutano però energicamente di calcare la via degli esperimenti di dubbio successo.
Se il Centro si decide di prender parte ad una socializzazione ragionevole, lo fa per un motivo politico e per uno sociale. È proprio la partecipazione del Centro quella che impedisce che la socializzazione si incammini per vie pericolose. Se il Centro se ne stesse in disparte, commetterebbe un grande erro-
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re politico. Esso non può, quindi, addossarsi questa grave responsabilità. La ragione sociale consiste in questo: che il Centro ha motivo di opporsi allo spirito egoistico e mammonistico dell'ordinamento economico attuale. È vero che la reazione contro questo spirito non è mossa dappertutto da fini idealistici. Orbene: appunto per questo è necessario che, in forza della partecipazione, una tale reazione sia incanalata in vie più morali di quelle su cui si muove oggi. Comunque, la politica pratica deve tener conto dei fatti esistenti. E, mentre il contrario di egoismo si chiama "senso collettivo"; trasportato nel campo economico il contrario della forma di produzione capitalistico-privata, si chiama "socializzazione."
La legge tedesca sulla socializzazione mette in prima linea, qual dovere morale, il pensiero del lavoro. Può darsi che, dal punto di vista giuridico formale, ciò sia considerato anormale; ha, tuttavia, il suo grande valore; e soprattutto i cattolici possono approvare senz'altro quest'atto di legislazione. Si deve garantire la libertà personale e anche la libertà di scelta della professione, ma i parassiti della società debbono esser combattuti; quei fannulloni i quali, senza diritto alcuno, derivato ad essi per esempio dalla malattia, dalla senilità, ecc., vivono del sudore dei loro simili, non solo, ma ben sovente, vogliono vivere scialando. Il pensiero fondamentale del § 1 della legge sulla socializzazione è questo: che lo Stato deve al popolo tedesco, il quale ha dato fin le sue ultime forze per il bene della collettività, protezione al suo lavoro considerato
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come forza economica, e la massima assistenza alle sue forze attive. Il secondo paragrafo della legge sulla socializzazione parla di tutto ciò che può essere socializzato; specialmente dell'estrazione dei tesori del suolo e dello sfruttamento delle forze naturali. Vi aggiunge però che le imprese debbano adattarsi alla socializzazione. Il paragrafo 2 dice inoltre, che, nel caso di bisogni urgentissimi, la distribuzione dei beni economici divenga oggetto di legislazione da parte dello Stato. Il paragrafo 3 tratta delle forme intese a regolare gli esercizi e le imprese di carattere economico-collettivo: socializzazione da parte della Germania, da parte degli Stati confederati, da parte dei Comuni o Associazioni comunali, oppure da parte di enti economico-amministrativi autonomi. Esso prende in considerazione l'organamento [sic] delle varie professioni. Nel paragrafo 3 è detto espressamente che si può procedere alla socializzazione in queste forme. Secondo questa legge anche all'impresa privata è garantito, in principio, il diritto di esistenza. L'effettuazione pratica futura della socializzazione è riservata alla legislazione che deciderà caso per caso. Se, in avvenire, si procederà alla socializzazione di singoli rami professionistici, i professionisti di questi rami saranno chiamati a far parte della socializzazione, mentre gli organi del ramo industriale socializzato saranno tratti dal seno del ramo stesso. Il tenore della legge sulla socializzazione esclude, infine, l'espropriazione senza indenizzo.
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La nuova legge sulla socializzazione è una legge "limitatoria" (In gergo parlamentare tedesco è detto "Rahmengesetz", ossia "legge-telaio" o "legge-cornice" perché costituisce, infatti, il telaio nel quale vengono, poi, ricamate le leggi successive. N. d. traduttore.) Il suo contenuto concreto si può ottener soltanto in virtù delle singole leggi successive. Per ora è stata presentata soltanto la legge sul modo di regolare l'economia dei carboni. Questa legge dà diritto al Governo germanico di riunire in sindacati la produzione del carbone in certi circondari; di riunire questi, a loro volta, in un consorzio generale, mentre prevede una Commissione incaricata di vigilare il contegno di questi sindacati. Questa Commissione è posta sotto la soprintendenza dello Stato. Abbiamo da fare qui con una socializzazione di imprese le quali avevano assunto già prima della guerra carattere monopolico-capitalistico privato. Ora se lo Stato, i consumatori e gli operai, possono far valere il loro diritto dinanzi a questo monopolio privato del capitale coi suoi interessi, mediante la socializzazione nell'ambito di cui è parola, indubbiamente deve scorgere in essa un progresso sociale.
Perché tutti questi interessi possano esser fatti valere, è stata prevista la nuova legge sul modo di regolare l'economia dei carboni. Colla socializzazione vengono interessati in modo tutto speciale gli operai all'impresa a cui servono. Nelle imprese socializzate essi potranno, in avvenire, approfondirsi nella situazione complessiva dei loro esercizi. Potranno far va-
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lere il loro influsso nell'interesse della classe operaia, indipendentemente dalle commissioni operaie (Consigli d'esercizio), ed avranno la coscienza di non servire, colla loro energia, a interessi spiccatamente privati, sibbene, come lo stesso imprenditore, per il bene collettivo. Sapranno che il loro lavoro viene utilizzato e organizzato dal punto di vista del benessere pubblico. Appunto in questo deve cercarsi il valore sociale della nuova legislazione sulla socializzazione; un passo in avanti, senza il quale non potremmo giungere, allo stadio attuale delle cose, ad una pace sociale interna.
Facciamo seguire al seguente rapporto la traduzione letterale del progetto di legge sul modo di regolare l'economia sui carboni, nonché la traduzione del progetto di una legge sulla socializzazione.
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Schema di legge sul modo di regolare l'economia del carbone.
L'Assemblea Nazionale tedesca ha deliberato di votare la seguente legge promulgata col consenso della Commissione di Stato.
Art. 1.
Carboni sono, nel senso di questa legge, il carbone minerale o fossile; la lignite; le mattonelle compresse e il carbone arso, detto comunemente carbon koke.
Art. 2.
Lo Stato germanico regola l'organizzazione economica-collettiva del carbone. La direzione sarà affidata ad una Commissione di Stato da crearsi. Questa Commissione dovrà corrispondere, in quanto alla sua composizione, a quella dei periti (Art. 3). I particolari sulla sua istituzione saranno stabiliti d'accordo colla Commissione dei periti e in virtù delle prescrizioni di che all'art. d.
Il Governo germanico riunisce in sindacati i produttori di carbone in certi circondari, e, a loro volta, in un consorzio generale. Gli operai dovranno partecipare all'amministrazione di questi sindacati; le prescrizioni fissate coll'art. 4 regoleranno i particolari. Sui sindacati incombe l'obbligo di regolare l'estrazione, il consumo e la vendita sotto la sorveglianza delle Commissione di Stato. Il Governo soprain-
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tende agli uni e all'altra e regola i prezzi.
Il Consiglio di Stato per il carbone e i sindacati dovranno essere costituiti non più tardi del 30 giugno 1919.
Art. 3.
Prima di passare alla regolazione di che all'art. 2, il Governo germanico deve convocare una Commissione di periti per l'economia del carbone, composta di 50 membri.
Dei membri della Commissione dei periti il Governo nominerà 15 rappresentanti operai e 13 rappresentanti della parte assuntrice (padroni) dietro proposta delle organizzazioni professionali, unite al Consorzio del Lavoro dei sindacati tedeschi degli operai e dei padroni (Gazzetta ufficiale del 18 novembre 1918, numero 272). Due rappresentanti della parte assuntrice (padroni) li nominerà il ministro di Prussia per l'Industria e il Commercio. Gli altri 20 membri verranno nominati dal Governo germanico, colla prescrizione che, di questi, 3 vengano tolti dai circoli del Commercio, 2 dai circoli degli impiegati tecnici e 1 da quelli degli impiegati di commercio; che, inoltre, 2 rappresentanti della parte assuntrice e 2 della parte operaia siano tolti dai circoli Industria-consumatori; 2 membri dalla piccola industria, 2 dai circoli delle cooperative, 1 membro da quelli dei consumatori di città e 1 da quelli dei consumatori di campagna; 1 membro per i periti dell'industria carbonifera, 1 per gli ingegneri chimici, 1 per i trasporti ed infine 1 per la tecnica delle caldaie a vapore. I 3 rappresentanti
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del mondo degli impiegati dovranno esser proposti al Governo dalle Leghe degli impiegati; Leghe che risultino unite al Consorzio del Lavoro (Gazzetta Ufficiale del 18 novembre 1918 N°272).
Procedendo alla nomina dei rappresentanti dei consumatori, si dovranno prendere più che è possibile in considerazione i vari gruppi dei medesimi e le diverse regioni dello Stato.
Art. 4.
Il Governo germanico emana le prescrizioni di dettaglio per l'esecuzione della legge. Esso può decidere che contravvenzioni alle prescrizioni da esso emanate sian punite con un'ammenda fino a 100.000 marchi, e, in caso di recidiva, coll'ammenda che sopra, più la prigione estensibile ad un anno.
Le prescrizioni da emanarsi in base al capoverso 1 debbono essere approvate precedentemente dalla Commissione di Stato e da una Commissione di 28 membri insediata dall'Assemblea Nazionale.
Le prescrizioni emanate dovranno esser presentate immediatamente all'Assemblea Nazionale, se essa è convocata, e se non lo è, subito alla prossima convocazione. Esse perderanno il loro vigore esecutivo se l'Assemblea Nazionale lo esigerà entro un mese dal giorno della presentazione.
Art. 5.
Alla presentazione del Bilancio consuntivo il Governo germanico dovrà fare all'Assemblea Nazio-
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nale una relazione speciale sull'economia del carbone regolata dalla presente legge; specialmente sull'estrazione, vendita e prezzi del carbone, nonché sulle mercedi e su altre condizioni di lavoro. Anche in altro tempo si dovranno dare all'Assemblea Nazionale tutti gli schiarimenti che essa richiederà.
Art. 6.
Questa legge entra in vigore insieme alla legge sulla socializzazione.
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Schema di legge sulla socializzazione .
L'Assemblea Nazionale tedesca ha deliberato de votare la seguente legge promulgata col consenso della Commissione di Stato.
Art. 1.
Ogni tedesco ha il dovere morale, salva rimanendo la sua libertà personale, di esercitare le sue forze intellettuali e fisiche nel modo richiesto dal benessere della collettività.
La forza del lavoro gode, quale massimo bene economico, la protezione speciale dello Stato. A ciascun tedesco deve esser data la possibilità di provvedere al suo mantenimento per mezzo del lavoro economico. Finché non gli si potrà indicare un'occasione di lavoro, si provvederà al suo mantenimento necessario. Una speciale legge di Stato fisserà i particolari.
Art. 2.
Lo Stato ha facoltà, in via della legislazione, e dietro indennizzo corrispondente,
1. di mutare, per una socializzazione, in aziende collettive le imprese economiche che vi si prestano, specialmente quelle intese all'estrazione dei tesori del suolo e allo sfruttamento delle forze naturali;
2. di regolare in senso economico-collettivo, in caso di bisogno urgente, la produzione e la distribuzione di beni economici.
Le prescrizioni di dettaglio sull'indennizzo, saranno riservate alle leggi speciali dello Stato da promulgarsi in avvenire.
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Art. 3.
I compiti delle aziende collettive regolate con leggi dello Stato potranno essere affidate alla Repubblica, agli Stati confederati, ai Comuni, alle Associazioni comunali o a Enti economico-amministrativi autonomi. Questi ultimi saranno sorvegliati dallo Stato il quale può servirsi delle autorità degli Stati confederati per esercitare questa sorveglianza.
Art. 4.
In esecuzione della facoltà prevista all'art. 2, speciali leggi di Stato regoleranno lo sfruttamento del carbone fossile, lignite, carbone a mattonelle, carbone arso (detto carbon koke) forze idrauliche e tutte le altre sorgenti naturali di energia, nonché lo sfruttamento dell'energia da esse sorgenti tratta (economia dell'energia) secondo punti di vista economico-collettivi. Anzitutto e contemporaneamente alla presente legge entra in vigore una legge per il campo parziale dell'economia del carbone, la quale regola tutta l'economia del carbone stesso.
Art. 5.
Questa legge entra in vigore il giorno stesso della sua promulgazione.
Empfohlene Zitierweise
Erzberger, Matthias, Socializzazione vom 28. März 1919, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 2879, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/2879. Letzter Zugriff am: 23.04.2024.
Online seit 04.06.2012.