Dokument-Nr. 303
Schioppa, Lorenzo an Gasparri, Pietro
München, 03. Dezember 1918

Regest
Pacelli berichtet über den Abschiedsbesuch des ehemaligen Finanzministers Bayerns Georg Ritter von Breunig, der ihn über die aktuelle Wirtschafts- und Ernährungslage in Bayern unterrichtete. Die Finanzlage habe sich in nicht einmal einem Monat seit der Revolution in Bayern, genau wie in Berlin, völlig zum Schlechten gewendet und 9 Millionen Mark vernichtet. So sei der Soldatensold von 70 Pfennig auf 3,70 Mark pro Tag erhöht worden; für Weihnachten sollen für die Soldaten und Staatsbediensteten neue Millionen ausgegeben werden, sodass wohl bald der Staatsbankrott droht. Vielleicht noch vor Weihnachten werde es weder Licht, noch Strom, noch Kohle geben, was am Mangel an Rohstoffen und der auf acht Stunden verkürzten Arbeitszeit liegt, die die Arbeiter auf sechs Stunden reduzieren wollen. Gas, Elektrizität und ab morgen auch die Straßenbahnen seien bereits reduziert worden, Kohle ist nicht mehr käuflich und in einigen Woche werde kein Industriebetrieb mehr arbeiten können. Dass Breunig nicht übertreibe, beweise auch eine kürzlich gehaltene Rede Eisners, in der dieser erklärte, es seien nur noch für wenige Monate Lebensmittel vorhanden, weshalb rationiert werden müsse. Dies habe er am 30. November noch einmal wiederholt. Berichte der Entente und von italienischen Zeitungen, die Hungersnot in Deutschland sei nur vorgetäuscht, um eine Milderung der Friedensbedingungen zu erzwingen, sind somit falsch.
Betreff
Situazione finanziaria ed alimentare in Baviera
Eminenza Reverendissima,
Stamattina è venuto a vedermi, per una cortese visita ufficiale di congedo, il Signor von Breunig, Ministro delle finanze del passato Governo. Ho creduto cogliere questa opportuna occasione per chiedergli la sua opinione circa l'attuale situazione economica ed alimentare della Baviera.
Il Ministro mi ha detto che quando ha lasciato il suo dicastero le finanze del Regno si trovavano in buonissime condizioni. Ora però la situazione è completamente mutata. Dal principio della Rivoluzione fino ad oggi, cioè in meno di un mese, il nuovo Governo Bavarese, ad esempio di Berlino, – dove nei primi quattordici giorni della Rivoluzione si sono spesi 800 Milioni, – ha barattati circa nove Milioni. Per portare un solo esempio: i soldati, che prima avevano una paga giornaliera di 70 Pfennigs ora ricevono 3 Marchi e 70 Pfennigs al giorno. Pel prossimo Natale sono stati chiesti al Ministero delle finanze ancora dei Milioni per poterli distribuire ai soldati ed agli impiegati del nuovo Governo. Andando di questo passo, ha conclu-
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so il Ministro, si avrà fra qualche mese la bancarotta completa dello Stato.
Per ciò che riguarda la questione dell'approvvigionamento, il Signor von Breunig mi ha affermato che fra poche settimane, forse anche prima di Natale, non si avrà più in Baviera né luce, né carboni, né pane. Il Ministro mi ha detto che ciò dipende da due ragioni, cioè dall'assoluta mancanza di materie prime e dalla nuova legge che stabilisce soltanto otto ore di lavoro al giorno, con la tendenza da parte degli operai di ridurle a sei. Questo tempo di lavoro non è sufficiente a produrre quanto è necessario per i bisogni della Nazione.
Il fatto è che è stato ridotto notevolmente il consumo del gas e della elettricità e da domani i tram cesseranno di circolare già alle 7 pomeridiane. Il carbone poi non si trova a qualunque prezzo. Fra qualche settimana quasi tutti gli stabilimenti industriali dovranno smettere il lavoro.
Non vi è a supporre che tale situazione sia stata esagerata dal Signor Ministro per discreditare il nuovo Governo. Tralasciando analoghe manifestazioni di uomini dell'attuale regime, citerò le parole dello stesso Ministro Presidente
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Eisner in proposito. In un discorso di pochi giorni fa egli ha detto così: "Noi abbiamo viveri soltanto per pochi mesi. Essi forse basteranno fino a Marzo. Fino allora noi siamo costretti alle Razioni, il che significa una lenta morte di fame." Ed in un altro discorso tenuto il 30 dello scorso Novembre al Consiglio dei soldati di campagna, egli ha ripetuto: "Noi abbiamo ancora viveri solamente per pochi mesi. Noi non abbiamo alcuna materia prima, né carboni né cotone." È inutile aggiungere che l'opinione pubblica e specialmente la stampa è preoccupatissima di tale fosca situazione e che dapertutto si invoca un rimedio ed un aiuto.
Non è esatto quanto afferma l'Intesa che la fame sia una finzione della Germania per impietosire gli Alleati ed ottenerne la mitigazione delle condizioni dell'Armistizio e migliori condizioni di pace.
Neppure è esatto quanto hanno riferito i corrispondenti dei giornali italiani, venuti recentemente qui, sullo stesso argomento – e non soltanto su di esso –. La vera realtà è che la fame è alle porte della Germania.
Nel riferire questo desolante stato di cose a Vostra Eminenza, ho l'onore d'inchinarmi umilmente al bacio del-
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la Sacra Porpora e di confermarmi con sensi di profondissima venerazione
di Vostra Eminenza Reverendissima
Obblmo devmo umilmo servo
Lorenzo Schioppa
Uditore
Empfohlene Zitierweise
Schioppa, Lorenzo an Gasparri, Pietro vom 03. Dezember 1918, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 303, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/303. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 02.03.2011, letzte Änderung am 29.09.2014.