Dokument-Nr. 3132

Erzberger, Matthias: Il risultato delle elezioni per l'Assemblea costituente prussiana, 05. Februar 1919

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Il risultato delle elezioni per l'Assemblea nazionale costituente prussiana è il seguente:

Partito popolare nazionale tedesco (Deutschnationale Volkspartei); l'ex-partito conservatore 48 seggi
Partito popolare tedesco (Deutsche Volkspartei); l'ex-frazione tedesca 24 seggi
Partito popolare cristiano (Christliche Volkspartei); ossia il Centro 85 seggi
Partito democratico tedesco (Deutsche demokratiche Partei); ossia i liberali 65 seggi
Partito socialista (maggioritario) 145 seggi
Partito dei socialisti indipendenti (socialisti minoritari) 24 seggi
Democrazia contadini e oprante dello Schleswig-Holstein (Schleswig-Holsteinische Bauern-und Landarbeiterdemokratie) 1 seggio
Guelfi 2 seggi
Partito tedesco-annoverano e del Centro, riuniti (Vereinigte deutsch-hannoversche und Zentrumspartei) 7 seggi

L'impressione complessiva è questa: che nella nuova Camera prussiana, ala destra e ala sinistra risultano completamente capovolte nei rapporti della loro forza e significato. Mentre nella vecchia Camera dei deputati prussiana, di 443 seggi i conservatori ne occupavano 202 e la sinistra soli 123, nella nuova Assemblea prussiana vi saranno fra i 401 deputati, 169 socialisti delle due direzioni e 65 democratici; in tutto 234 deputati; mentre i partiti di destra sono ridotti ad averci soltanto 72 deputati. Fra i due gruppi si viene a trovare in futuro come lo fu per il passato, il Partito popolare cristiano, ossia il Centro, con 85 mandati (103 nella Camera passata). I 12 seggi occupati dai polacchi sono ri-
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masti vuoti non avendo questi partecipato alle elezioni.
Il significato del nuovo aggruppamento di partiti appare al primo sguardo simile a quello constatato nell'Assemblea Costituente per l'Impero. Le possibilità di mettere insieme una maggioranza per assicurare il buon andamento del Governo, sono le medesime tanto da una parte che dall'altra. I socialisti non hanno raggiunto, è vero, la maggioranza assoluta, imperocché i loro 169 mandati sono fronteggiati da 232 mandati borghesi; in pratica, però, sarà impossibile escluderli dal Governo come fu impossibile di escludere a suo tempo i conservatori nella vecchia Camera prussiana. I socialisti avranno sempre l'iniziativa per la formazione di una maggioranza capace di governare. Essi inclinano specialmente ad unirsi ai democratici, ma in tal caso la maggioranza sarebbe alquanto scarsa. Infatti, se ai voti dei socialisti, che sono 145, si aggiungono quelli del partito democratico, che sono 65, si vengono ad avere 210 voti, cioè a dire soltanto 10 voti di più della maggioranza assoluta che deve essere di 201 voti. Così la maggioranza di 210 voti è esposta a tutti i casi possibili.
In pratica la creazione di un Governo capace di governare dipenderà tutta dal programma. Il socialismo avrà la scelta: o ritirare alquanto indietro i suoi unilaterali fini culturali, o tentare di affermarli. La politica praticata dal Governo prussiano durante quest'epoca rivoluzionaria ha mostrato innegabili tendenze antiecclesiastiche ed antireligiose, finché il Governo, sotto la pressione dell'opinione pubblica, si è visto costretto a dare macchina indietro relativamente a molte disposizioni sconvolgenti l'ordinamento giuridico civile esistente. Il risultato delle elezioni prussiane avrà completamente persuaso i socialisti che la mancanza di qualsiasi ri-
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guardo in questioni culturali non corrisponde affatto all'opinione del popolo prussiano. Le elezioni hanno dimostrato che le provocazioni di un Adolfo Hoffmann hanno portato buoni frutti. Non è escluso che il socialismo rimandi a più tardi la questione della separazione dello Stato dalla Chiesa; dopo averne, cioè, risolte altre, come, per esempio, quella della socializzazione.
La quale, nel momento attuale, risulta essere la più importante nei rapporti di politica interna.
Il Partito popolare cristiano (il Centro) ha saputo mantenere i suoi effettivi. Esso costituisce tanto nell'Assemblea nazionale prussiana come nell'Assemblea nazionale dell'Impero il più forte di tutti i partiti borghesi, ed ha saputo conquistare anche in questa lotta elettorale tutti i suoi seggi. Bisogna pensare, infatti, nella considerazione che i seggi del Centro sono scesi da 103 a 85, che anche la cifra dei voti complessivi nell'Assemblea nazionale prussiana è diminuita del 10 per cento. Mentre prima i seggi erano 443, oggi non sono che 401. La parte del Centro rimane, dunque, la medesima di prima, se anche il complesso dei suoi seggi risulta diminuito del 10%. Di fatto, la sua influenza non può che risultarne cresciuta, poiché si deve ammettere che i 7 voti del partito tedesco-annoverano e centro si uniscono, secondo le esperienza del passato, a quelli del grande partito popolare cristiano. Secondo l'opinione di circoli competenti del partito stesso il Centro può essere contento del risultato delle elezioni; tanto di quelle per l'Assemblea costituente dell'Impero, quanto di quelle per l'Assemblea costituente prussiana; le quali tutte hanno dimostrato la saldezza del Centro che rimane
"siccome torre ferma che non crolla
giammai la cima per soffiar di venti"
Empfohlene Zitierweise
Erzberger, Matthias, Il risultato delle elezioni per l'Assemblea costituente prussiana vom 05. Februar 1919, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 3132, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/3132. Letzter Zugriff am: 19.04.2024.
Online seit 04.06.2012.