Dokument-Nr. 3411
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 09. Januar 19221

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
La P rovvista della Sede vescovile di Treviri e le trattative concordatarie
Poco dopo la morte del venerato Mons. Korum, Vescovo di Treviri, spirato il giorno 4 del passato Dicembre, vale a dire vale a dire con lettera in data 12 di quello stesso mese l'Emo Sig. Cardinale Schulte, Arcivescovo di Colonia, mi diresse una [sua] lettera, in cui, come Metropolitano, mi interessava ad ottenere che la S. Sede colla maggior possibile sollecitudine dalla S. Sede il permesso per il Capitolo Catt catteDrale di procedere senza indugio alla elezione del nuovo Presule; il che [ein Wort unlesbar] a sarebbe stato, a suo giudizio, il miglior modo per evitare il sospetto di inframettenze intromissioni delle Autorità francesi occupanti nella scelta del candidato. L'Emo aggiungeva poter egli assicurarmi che, in seguito alle assicurazioni del Ministro del Culto, prussiano, lo Stato si sarebbe prussiano si sarebbe astenuto dal turbare la libertà della elezione ed avrebbe anzi restituito subito intatta la lista dei candidati da presentarsi dal Capitolo, mentre che, d'altra parte, il Capitolo medesimo avrebbe soddisfatto qualsiasi eventuale desiderio della S. Sede circa la persona da eleggersi.
Per quanto mi dolesse di non condiscendere immediatamente alla richiesta del sullodato Eminentissimo, verso il quale nutro particolari rapporti di venerazione e di attaccamento,
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tuttavia, considerando, da un lato, che M l'attuale Vescovo di Magonza, pure in territorio occupato dai francesi, sebbene nominato direttamente dalla S. Sede, era stato accolto è egualmente stimato ed amato dal Clero e dalla popolazione, e, dall'altro, che il Governo prussiano, il quale (come ho ripetutamente riferito all'E. V. R.) è , massime a causa della questione scolastica, il maggior ostacolo alla conclusione di un Concordato per il Reich, – che ora non merita quindi in tale circostanza in vista di ciò sembrava intollerabile il solo fatto della presentazione al medesimo della lista dei candidati, e che, infine ad ogni modo, avendo la Prussia per evidenti motivi nazionali il più grande interesse ad una sollecita e favorevole provvista della diocesi di Treviri, dovevasi [trarre] trarne profitto per costringerlo a delle concessioni; risposi all'Arcivescovo di Colonia che, pur con mio sommo rincrescimento, non mi trovavo questa volta in grado, di raccomandare alla S. Sede la concessione del permesso di elezione capitolare nelle forme consuete. Aggiunsi tuttavia che ciò non impediva che se lo stesso Eminentissimo e d il Capitolo di Treviri si rivolgessero in proposito direttamente alla S. Sede medesima, c ui spettava la suprema decisione in materia.
Fu i n seguito a ciò che il menzionato Capitolo m'inviò la qui a una istanza al S. PaDre, che qui acclusa compio il dovere di trasmettere . L'argomento ivi [redatto] tratto da possibili sospetti di influenze francesi,
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non sembra, come si è accennato, avere alcun serio fondamento , ma non . In base il timore che il Governo negherebbe l'assegno ad un Vescovo non eletto dal Capitolo. Spiace invece di vedere nell'istanza in discorso l'eccessiva preoccupazione di evitare qualsiasi, anche necessario, conflitto coll'attuale Governo prussiano, e l' dolorosa constatazione, se si pensa all'energica e coraggiosa lotta sostenuta dai cattolici della Germania ai tempi gloriosi di Windhorst.
Da parte sua, il Ministro del Culto prussiano si è dato in tutto questo tempo gran moto per guadagnare alla sua causa l'Emo Schulte ed il capitolo, come del resto traspare dalla più volte cit menzionata istanza.
Recatomi a Berlino la mattina del 31 Dicembre scorso per prendere parte al ricevimento di Capodanno presso il Sig. Presidente del Reich, fui la sera di quel giorno stesso a visitare il Sig. Ministro del Culto Dr. Boelitz. Alla conversazione intervenne anche il Segretario di Stato, Dr. Becker, il quale, – protestante, di opinioni e di sentimenti liberali, e, malgrado le sue forme esteriormente cortesi, avverso agli interessi religiosi specialmente della Chiesa cattolica, – esercita in quel Dicastero una influenza preponderante. Subito egli portò il discorso sulla provvista della diocesi di Treviri e cercò, in sostanza, di persuadermi con larga copia di speciosi argomenti 1º) essere interesse della Chiesa stessa che detta provvista avvenga subito mediante l'elezione capitolare, 2º) non doversi la presente ve tale questione congiungersi a lle trattative concordatarie, 3º) l'in-
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clusione della questione scolastica nel Concordato urtare contro difficoltà insormontabili, massi specialmente parlamentari, e poter quindi essere piuttosto di nocumento che di vantaggio per la Chiesa. A ggiunse che l'Emo Arcivescovo di Colonia aveva mostrato di comprendere pienamente i suoi argomenti, e di fatto io stesso potei in seguito constatare ch che il Becker era riuscito a convincerlo perfettamente. Sebbene mi riuscisse s estremamente spiacevole di non poter dire al Sig. ai miei interlocutori che ero d' accordo col venerato Eminentissimo, e quantunque tale discrep mal dissimulabile discrepanza di opinioni rendesse assai più difficile il mio già così molto arduo compito, non credei tuttavia di acconsentire alle idee del Dr. Becker, e rilevai 1º) che la questione della provvista della diocesi di Treviri era per natura sua unita con quella del Concordato, giacché doveva stabilirsi se essa abbia ad aver luogo secondo le disposizioni della Bolla concordata De salute animarum, 2º) che la S. Sede aveva quindi diritto che la intiera situazione venisse chiarita, giacché non potendo essa, per quanto io sappia, indursi a concludere un nuovo Concordato, da cui la questione scolastica venga esclusa a priori, e 3º) che, siccome le trattative concordatarie minacciano da parte del Governo di prolungarsi a tempo indefinito, non poteva a mio avviso, tollerarsi più oltre il mantenimento dell'attuale stato
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provvisorio colle ingerenze governative nella provvista delle Sedi vescovili e dei Canonicati. Il Sig.  Dr. Becker obiettò che, secondo un telegramma del Sig. Ambasciatore di Germania presso la S. Sede, la Segreteria di Stato avrebbe dichiarato a Mons. Steinmann, che la occa in occasione della recente Allocuzione pontificia, che la Bolla De salute animarum è ancora in vigore; ma io rettificai ta simile affermazione nel senso del venerato Dispaccio dell'E. V. N. B. 28060 del 25 Novembre scorso. Conclusi che non avrei potuto questa volta proporre alla S. Sede la pronta provvista della Diocesi di Treviri, ed ancor meno pro ha ed ancor meno (pro hac vice) l'elezione capitolare, se prima il Governo prussiano non mi rimettesse una soddisfacente dichiarazione scritta circa i punti suaccennati.
Sebbene il lungo colloquio si svolgesse sempre in forma corretta, e cortese, tuttavia la mia ferma attitudine, che venne interpretata quasi come un ultimatum, produsse profonda impressione nel Ministero del Culto, il quale, (come è proprio dei prussiani, che cessano di essere arroganti, non appena si mostra loro resistenza) ha finito col cedere e d infatti il in data del 6 corrente il Sig. summenzionato Ministro del Culto Dr. Boelitz mi ha diretto una lettera ufficiale, di cui ho l'onore di trasmettere qui acclusa copia all'E. V. e che, tradotta in italiano, è del seguente tenore:
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"Riferendomi alle conversazioni ai colloqui avuti in Berlino ho l'onore di comunicare rispettosamente a Vostra Eccellenza avermi il Ministero di Stato prussiano autorizzato a dichiararLe che esso rinuncia alla presentazione della lista dei candidati in occasione della provvista della Sede vescovile di Treviri, divenuta vacante colla morte di Mons. Korum;, nella supposizione tuttavia che essa abbia luogo senza subito.
Il In questa occasione il Ministero anzidetto mi ha autorizzato a comunicare altresì che il Governo prussiano, dietro richiesta, porrà mano senza indugio alla questione dell'adattamento delle nomine dei Vescovi e dei Canonici nei alle disposizioni della Costituzione del Reich.
Al tempo stesso il Ministero di Stato prussiano mi ha autorizzato a dichiarare che il Governo prussiano, dietro richiesta del Reich, entrerà con questo in trattative circa il regolamento del lato religioso della questione scolastica nel Concordato.
Gradisca ecc."
Al Il giorno seguente il Sig. Cancelliere Dr. Wirth, mi ha indirizzato egli pure un una lettera (Allegato III), che nella traduzione italiana suona così:
"Vostra Eccellenza avrà frattanto ricevuto una lettera del Sig. Ministro del Culto prussiano. Godo assai di questa piega presa dall'affare e mi permetto di felicitarne Vostra Eccellenza. Riferendomi alla nostra ultima conversazione, oso sperare che Ella abbia ormai la
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aperta la [nota] per possibile di raggiungere una pronta sollecita provvista della diocesi di Treviri.
Gradisca ecc."
In verità sembrami subordinatamente conveniente che, dopo di ciò, la S. Sede proceda senza indugio alla provvista medesima, che anzi, sia per di mostrare una qualche condiscendenza dopo le concessioni, cui ha dovuto [ein Wort unlesbar] il Governo prussiano, sia per soddisfare il vivo desiderio dell'Emo Card. Schulte, oserei raccomandare sommessamente che la S. Sede permetta   pro hac vice l'elezione capitolare. Dovendosi poi così regolare subito, a norma del secondo capoverso della lettera surriferita del Sig. Ministro del Culto, la la questione della nomina dei Vescovi nel senso della Costituzione del Reich, vale a dire della cessazione della ingerenza governativa, potrà allora la S. Sede stessa fissare definitivamente il modus procedendi nelle nomine medesime.
Qualora la S. Sede permettesse, come si è detto pro hac vice l'elezione capitolare, – poiché, come ho accennato in principio, il p l'Emo Arcivescovo di Colonia ha assicurato che il Capitolo di Treviri si atterrebbe a qualsiasi eventuale desiderio della S. Sede, sarebbe bene che q uesta insinuasse al Capitolo stesso la persona da scegliersi. È invero sommamente importante per quella diocesi che a nuovo Pastore di quella diocesi sia elevato un ecclesiastico, il quale conservi al Seminario
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diocesano l'impronta datagli dal compianto Mons. Korum e la sviluppi anzi ancor più colla piena osservanza delle norme prescritte nella recente Istruzione della S. Congregazione dei Seminari e delle Università agli Arcivescovi e Vescovi della Germania. A tale scopo corrisponderebbe egregiamente l'attuale Rettore del Seminario stesso, Sac. Prof. Bares, di cui mi permetto di compiegare il Curriculum vitae (Allegato IV), e che del resto, secondo che ho appreso da varie fonti, è sia indicato anche dalla popolazione come il più degno dei candidati. L'Emo Schulte, cui accennai feci allusione che ho interrogato sul sullo predetto sacerdote, se ne è mostrato pienamente soddisfatto, ed inoltre, essendo esso stato sempre lontano dalla politica, non può, nemmeno sotto questo punto di vista, presentare, nella presente delicata situazione della diocesi di Treviri, alcuna difficoltà.
Nel sottomettere umi quanto sopra al superiore giudizio dell'E. V., ardisco supplicarLa di farmi pervenire quindi colla maggiore possibile sollecitudine le Sue venerate istruzioni in proposito, mentre, chinato
55r, mittig oberhalb des Textes hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, in roter Farbe notiert: "C".
1Ursprüngliches Datum "8 Gennaio 1922", hds. korrigiert von Pacelli.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 09. Januar 19221, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 3411, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/3411. Letzter Zugriff am: 12.05.2024.
Online seit 31.07.2013.