Betreff
La P
rovvista della Sede vescovile di Treviri e le trattative
concordatarie
Poco dopo la morte del venerato
Mons. Korum, Vescovo di Treviri, spirato il giorno 4 del
passato Dicembre, vale a dire vale a dire con lettera
in
data 12 di quello stesso mese l'Emo Sig. Cardinale Schulte,
Arcivescovo di Colonia, mi diresse una [sua] lettera, in cui, come Metropolitano, mi interessava ad ottenere che la S. Sede colla maggior
possibile sollecitudine dalla S. Sede il permesso per il
Capitolo Catt catteDrale di procedere senza indugio alla
elezione del nuovo Presule; il che [ein Wort unlesbar] a sarebbe stato, a suo
giudizio, il
miglior modo
per evitare il
sospetto di inframettenze intromissioni
delle Autorità francesi occupanti nella scelta del candidato.
L'Emo aggiungeva poter egli assicurarmi che, in seguito alle
assicurazioni del
Ministro del Culto,
prussiano, lo Stato si sarebbe prussiano si sarebbe astenuto dal turbare
la libertà della elezione ed avrebbe anzi restituito subito
intatta la lista dei candidati da presentarsi dal
Capitolo, mentre che, d'altra parte, il Capitolo medesimo avrebbe soddisfatto qualsiasi
eventuale desiderio della S. Sede circa la persona da eleggersi.
Per quanto mi dolesse
di non condiscendere immediatamente alla richiesta del sullodato Eminentissimo, verso il
quale nutro particolari rapporti
di venerazione e di attaccamento,
55v
tuttavia, considerando, da un
lato, che
M
l'attuale Vescovo di Magonza,
pure in territorio occupato dai francesi,
sebbene nominato direttamente dalla S. Sede,
era stato accolto
è egualmente stimato ed amato dal Clero e dalla popolazione, e,
dall'altro, che il Governo prussiano, il quale (come
ho ripetutamente riferito all'E. V. R.) è
, massime a causa della questione scolastica, il maggior ostacolo
alla conclusione di un Concordato per il Reich, – che ora non merita quindi in
tale circostanza
in vista di ciò
sembrava intollerabile
il solo fatto della presentazione al medesimo della lista dei candidati, e che,
infine ad ogni modo, avendo la Prussia
per evidenti motivi nazionali il più grande
interesse ad una sollecita e favorevole provvista della diocesi di Treviri, dovevasi
[trarre] trarne profitto per costringerlo a
delle concessioni; risposi all'Arcivescovo di Colonia
che, pur con mio sommo rincrescimento, non mi
trovavo questa volta in grado, di raccomandare
alla S. Sede la concessione del permesso di elezione capitolare nelle forme consuete.
Aggiunsi tuttavia che ciò non impediva
che se lo stesso Eminentissimo
e
d il Capitolo di Treviri si
rivolgessero
in proposito direttamente alla S. Sede
medesima, c
ui spettava la suprema decisione in materia.
Fu i
n seguito a ciò che il menzionato
Capitolo m'inviò la qui a una istanza al S. PaDre, che
qui acclusa compio il dovere di trasmettere . L'argomento ivi [redatto]
tratto da possibili sospetti di influenze
francesi, 56r
non sembra, come si
è
accennato, avere alcun serio fondamento
, ma non
.
In base il timore che il Governo negherebbe
l'assegno ad un Vescovo non eletto dal Capitolo. Spiace invece
di vedere
nell'istanza in discorso
l'eccessiva preoccupazione di evitare qualsiasi, anche
necessario, conflitto coll'attuale Governo prussiano, e
l'
dolorosa constatazione,
se si pensa
all'energica e coraggiosa lotta
sostenuta dai
cattolici della Germania ai
tempi gloriosi di Windhorst.
Da parte sua, il Ministro
del Culto prussiano si è dato in tutto
questo tempo
gran moto per
guadagnare alla sua causa l'Emo Schulte ed il capitolo, come del resto traspare dalla più volte cit menzionata istanza.
Recatomi
a Berlino la mattina del 31 Dicembre scorso per prendere
parte al ricevimento di Capodanno presso il Sig. Presidente del Reich, fui
la sera di quel giorno stesso a visitare il Sig. Ministro
del Culto Dr. Boelitz. Alla conversazione intervenne anche
il Segretario di Stato, Dr. Becker, il quale, – protestante, di
opinioni e di sentimenti liberali, e, malgrado le sue forme esteriormente cortesi, avverso agli interessi religiosi specialmente della
Chiesa cattolica, – esercita in quel Dicastero una influenza
preponderante. Subito egli portò il discorso sulla provvista della
diocesi di Treviri e cercò, in sostanza, di persuadermi con larga copia di speciosi
argomenti 1º) essere interesse della Chiesa stessa che detta provvista avvenga subito
mediante l'elezione capitolare, 2º) non
doversi la presente ve tale questione congiungersi
a
lle trattative concordatarie, 3º)
l'in-56v
clusione della questione scolastica nel Concordato
urtare contro difficoltà insormontabili, massi
specialmente parlamentari, e poter quindi essere piuttosto di
nocumento
che di vantaggio per la Chiesa. A
ggiunse che l'Emo Arcivescovo di Colonia aveva mostrato di
comprendere pienamente
i suoi argomenti, e di fatto io stesso potei
in seguito constatare
ch
che il Becker era riuscito a convincerlo perfettamente.
Sebbene mi riuscisse s estremamente spiacevole
di non poter dire
al Sig.
ai miei interlocutori che ero d'
accordo col venerato Eminentissimo, e quantunque tale
discrep
mal dissimulabile discrepanza di opinioni rendesse assai più
difficile il mio già
così
molto
arduo compito, non credei
tuttavia di acconsentire alle idee del Dr. Becker, e rilevai 1º) che la questione della
provvista della diocesi di Treviri era per natura sua unita con quella del Concordato,
giacché
doveva
stabilirsi se essa abbia ad aver luogo
secondo le disposizioni della Bolla concordata De salute
animarum, 2º) che la S. Sede aveva quindi diritto che la intiera situazione venisse
chiarita, giacché non potendo essa, per
quanto io sappia, indursi a concludere un nuovo Concordato, da
cui
la questione scolastica venga esclusa a priori, e
3º) che, siccome le trattative concordatarie minacciano da parte del Governo di prolungarsi
a tempo indefinito, non poteva
a mio avviso, tollerarsi
più oltre il mantenimento dell'attuale stato
57r
provvisorio colle
ingerenze governative nella provvista delle Sedi vescovili e dei Canonicati. Il Sig.
Dr. Becker obiettò che, secondo un telegramma del Sig. Ambasciatore di
Germania presso la S. Sede, la Segreteria di Stato avrebbe
dichiarato a Mons. Steinmann, che la occa in
occasione della recente Allocuzione pontificia, che la Bolla De salute animarum è
ancora in vigore; ma io rettificai ta simile affermazione nel senso del venerato
Dispaccio dell'E. V. N. B. 28060 del 25 Novembre scorso. Conclusi
che non avrei potuto
questa volta proporre alla S. Sede la pronta
provvista della Diocesi di Treviri, ed ancor meno pro
ha ed ancor meno (pro hac vice) l'elezione capitolare, se prima il Governo
prussiano non mi rimettesse
una soddisfacente dichiarazione scritta circa i punti
suaccennati.
Sebbene il lungo colloquio si svolgesse
sempre in forma corretta, e cortese, tuttavia la mia ferma
attitudine, che venne interpretata quasi
come un ultimatum, produsse profonda impressione nel
Ministero del Culto, il quale, (come è proprio
dei prussiani, che cessano di essere arroganti, non appena si mostra
loro
resistenza) ha finito col
cedere
e
d infatti il in data del 6 corrente il Sig. summenzionato Ministro del
Culto Dr. Boelitz mi ha diretto una lettera ufficiale, di cui ho l'onore
di trasmettere
qui acclusa copia all'E. V. e che, tradotta in italiano, è del seguente
tenore:57v
"Riferendomi alle conversazioni ai colloqui avuti in
Berlino
ho l'onore di comunicare rispettosamente
a Vostra Eccellenza avermi il Ministero di Stato prussiano autorizzato a dichiararLe che
esso rinuncia alla presentazione della lista dei candidati in
occasione della
provvista della Sede vescovile di Treviri, divenuta vacante
colla morte di Mons. Korum;, nella supposizione tuttavia
che essa abbia luogo senza subito.
Il In questa occasione il Ministero anzidetto mi ha autorizzato a comunicare
altresì che il Governo prussiano, dietro richiesta, porrà mano
senza indugio alla questione dell'adattamento delle nomine dei Vescovi e dei Canonici
nei alle disposizioni della Costituzione del Reich.
Al tempo stesso il
Ministero
di Stato prussiano mi ha autorizzato a dichiarare che il
Governo prussiano, dietro richiesta del Reich, entrerà con questo in trattative circa
il regolamento del lato religioso della questione scolastica nel Concordato.
Gradisca ecc."
Al
Il giorno seguente
il Sig. Cancelliere Dr. Wirth, mi ha indirizzato egli pure un
una lettera
(Allegato III), che nella traduzione italiana suona così:
"Vostra
Eccellenza avrà frattanto ricevuto una lettera del
Sig. Ministro del Culto prussiano. Godo assai di questa
piega presa dall'affare e mi permetto di felicitarne Vostra Eccellenza. Riferendomi alla
nostra ultima conversazione, oso sperare che Ella
abbia ormai
la
58r
aperta la [nota] per possibile di raggiungere una pronta
sollecita provvista della diocesi di Treviri.
Gradisca ecc."
In verità
sembrami subordinatamente conveniente che, dopo di ciò, la S. Sede
proceda
senza indugio alla provvista medesima,
che anzi, sia per
di
mostrare una qualche condiscendenza dopo le concessioni,
cui ha dovuto [ein Wort
unlesbar]
il Governo prussiano, sia per soddisfare il vivo desiderio dell'Emo
Card. Schulte, oserei raccomandare sommessamente che la S. Sede permetta
pro hac vice
l'elezione capitolare. Dovendosi poi
così regolare subito, a norma del secondo capoverso della lettera surriferita del Sig. Ministro del Culto,
la la questione della nomina dei Vescovi
nel senso della Costituzione del Reich, vale a dire della
cessazione della ingerenza governativa,
potrà allora la S. Sede stessa fissare definitivamente il modus
procedendi nelle nomine medesime.
Qualora la S. Sede
permettesse, come si è
detto
pro hac vice l'elezione capitolare, – poiché, come
ho accennato in
principio,
il p l'Emo Arcivescovo di Colonia ha assicurato che il Capitolo di Treviri si
atterrebbe a qualsiasi eventuale desiderio della S. Sede, sarebbe
bene
che q
uesta insinuasse al Capitolo stesso la persona da scegliersi. È
invero sommamente importante per quella diocesi che a nuovo Pastore di quella diocesi
sia elevato un ecclesiastico, il quale conservi al
Seminario58v
diocesano l'impronta
datagli dal compianto Mons. Korum e la sviluppi anzi ancor più colla piena osservanza delle
norme prescritte nella recente Istruzione della S. Congregazione dei Seminari e delle
Università agli Arcivescovi e Vescovi della Germania. A tale scopo corrisponderebbe egregiamente
l'attuale Rettore del Seminario stesso, Sac.
Prof. Bares, di
cui mi permetto di compiegare il Curriculum vitae
(Allegato IV), e che del resto, secondo che ho appreso da varie fonti, è
sia indicato anche dalla popolazione
come il più degno
dei candidati. L'Emo
Schulte, cui accennai feci allusione che ho
interrogato
sul sullo
predetto sacerdote,
se ne è mostrato pienamente
soddisfatto, ed inoltre, essendo esso
stato
sempre lontano dalla politica, non può, nemmeno sotto questo punto di vista, presentare,
nella presente delicata situazione della diocesi di Treviri, alcuna difficoltà.
Nel
sottomettere umi quanto sopra al superiore giudizio dell'E. V., ardisco
supplicarLa di farmi pervenire quindi
colla maggiore possibile sollecitudine
le Sue venerate istruzioni in proposito, mentre, chinato
55r, mittig oberhalb des Textes hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem
Nuntiaturangestellten, in roter Farbe notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 09. Januar 1922, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 3411, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/3411. Letzter Zugriff am: 12.05.2024.