Dokument-Nr. 4894

Erzberger, Matthias: Cronaca, vor dem 19. Juli 1917

Dopo il viaggio nella Svezia (20 Maggio 17) dopo le conversazioni col Nunzio Pacelli (6 Giugno 17) dopo le precise relazioni dei Signori 99, 33, 32, dopo i Rapporti di tutte le Agenzie e Legazioni ebbi la convinzione che i calcoli dell'Ammiragliato e di altre Sezioni del Governo che l'illimitata guerra sottomarina doveva condurre alla pace alla fine di Luglio o al principio di Agosto erano falsi. Una conversazione con Cancelliere, col Segretario di Stato Helfferich, col Segretario di Stato Zimmermann mi diede la perfetta convinzione su questo punto. Il Cancelliere nella conversazione disse che l'Alto Comando era di altro avviso. Per procurare chiarezza si combinò una conversazione tra il Capo delle munizioni Bauer e l'Alto Comando. Da essa risultò pienamente che per quest'anno non si poteva pensare alla fine della guerra come conseguenza dell'illimitata guerra sottomarina. In connessione con ciò si parlò delle misure necessarie per illuminare il popolo. Su desiderio del Bauer li esposi pel memoriale "geistiges Kriegsernährungsamt". L'Alto Comando approvò questo memoriale e la proposta ivi contenuta. Il Cancelliere Hellferich, cui presentai il memoriale l'approvarono [sic], ma non fecero [sic] alcun passo per condurre a termine il progetto, solamente presero in
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considerazione la convenienza di prolungare il periodo legislativo del Reichstag. Nelle molte conversazioni che ebbi nel Ministero degli Esteri, col Cancelliere, con Helfferich, con Rödern, con Solf, accennai la serietà della situazione e chiesi un programma positivo del Governo. Dissi che mi sarei messo all'opposizione. Non si può continuare così, ci vuole assoluta chiarezza. In conversazioni confidenziali con Gröber, con Giesberts, con Pfeiffer, con Praschma, con Chrysant esposi tutto ciò e mostrai la necessità di una azione del Reichstag. Essi approvarono. Ponderai maturatamente la cosa. Le notizie giuntemi da tutto il paese circa i viveri, la mancanza di grassi, la minacciata deficienza di carbone, le materie prime, rinforzarono la giustezza del mio punto di vista. Non era per me piccola cosa, dopo aver difeso per tre anni il Cancelliere attaccarlo vivamente.
Il 3 Luglio vi fu convegno con i membri del Centro ai quali (Spahn, Fehrenbach, Pfleger, Giesberts, Nacken, Schirmer) esposi il mio piano. Alcuni lo approvarono subito: altri espressero dubbi.
Nell'adunanza della Frazione del 5 Luglio appoggiai la proposta di Becker di entrare subito nella questione politica colla motivazione che era cosa urgente. La frazione rifiutò e decise di trattare anzitutto la questione elettorale. Io non potevo esporre tutto il mio piano nell'adunanza della frazione per timore di indiscrezioni e di essere perciò attaccato come "Flaumacher" benché abbia detto intera verità e già altra volta
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messo in guardia circa il rifiuto della formula "senza annessioni né contribuzioni" giacché non si poteva sapere fino a quanto la guerra sarebbe continuata. Per me era assolutamente necessario il più assoluto segreto.
Il 4 Luglio parlai la 1a  volta nella Commissione (vedi discorso) ma in forma interrogativa. La risposta di Helfferich e di Capelle fu assolutamente insoddisfacente e ambedue fecero nuovo calcolo sui sottomarini e caddero nello stesso errore. Helfferich calcolò il tonn. ingl. a 15 milioni: 7 per scopi militari, cosi ché ne rimanevano altri 8 per alimentazione. Se di essi si affondava ogni mese 500.000 l'Ingh. doveva in 5 mesi chiedere la pace. Concluse dicendo d'aver non un programma positivo ma una sola parola resistere.
Venerdì 6 Luglio tenni il discorso che fece tanta impressione. Stein (M. Guerra) telefonò subito allo Stato Maggiore di venir subito a Berlino per dare al Reichstag i desiderati ragguagli. Il Cancell. telegrafò al Kaiser di venir subito. La commozione fu grande tanto più per le indiscrezioni e false notizie sparse. Il Venerdì alle 2 ¼ il Cancelliere mi chiamò e mi domandò meravigliato conto del mio attacco. Esporsi le mie ragioni. Mi lesse alcune parti del discorso che contava fare alla Camera. Eccetto alcune parti potevo dirmi contento del contenuto.
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Si tennero varie adunanze della frazione del Centro. Esposi il mio punto di vista e accentuai questi tre punti: dopo 3 anni di silenzio il Reichstag deve prendere posizione sugli scopi di guerra, tanto più che il Governo non lo volle fare. Altrimenti il nostro popolo cade in grandi incertezze, tanto più dopo che gli fu promesso che dopo 6 mesi l'Ingh. sarebbe stata costretta a chiedere la pace. Il popolo attende qualche parola del Reichstag prima di approvare i crediti. I socialisti dichiararono che non l'avrebbero approvato se non si faceva chiarezza assoluta sugli scopi di guerra. È dannoso lasciar che solo i Socialisti si facciano propagandisti di pace. Tutto il mondo pensa alla pace, tanto più all'inizio del 4 inverno. Il Reichstag dovrà essere posto dinanzi a tale questione, perché i Socialisti faranno analoga interrogazione o proposta. Se tale proposta è rifiutata essi negheranno i crediti, il che farà grandissima impressione all'interno ed all'estero. La guerra allora sarebbe perduta: è quindi meglio per tutta l'Umanità se il Centro si pone a capo di questo invito alla pace ed invece del programma negativo dei socialisti, fare un programma positivo e diffonderlo a tutto il mondo. Dopo matura deliberazione la Frazione si pose in questo punto di vista (eccetto Frankenstein, Pfleger e Schwarze). Così nella adunanza internazionale Spahn espose il punto di vista del Centro cui aderirono la Volkspartei ed i Socialisti. I Nazionali liberali presero parte a discussioni, ma dichiararono che non potevano collaborare ad una risoluzione per la pace. Essi invece chiesero aspramente il ritiro del Cancelliere e la parlamentarizzazione del Governo. Il Centro che aveva deciso sulla risoluz. di pace se anche i Nazionalliberali avessero aderito,
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rimase nella decisione per la pace, anche dopo che i Nazion. rifiutarono. Fu decisa anche l'introduz. del suffragio uguale in Prussia e circa la Parlamentarizzazione fu deciso di chiedere maggior contatto del Parl. col Governo.
Sabato 7 Luglio il Kaiser appena arrivato parlò col Cancell. che gli disse trattarsi solo di passeggera commozione pel Reichstag di cui diverrebbe subito padrone, ed avrebbe Lunedì voto fiducia. Il Kaiser si meravigliò della venuta dell'Alto Comando e consigliò di ritornare al Quart. Generale. Si disse poi ai Deputati de l'Alto Comando ora pronto a dare i necess. e richiesti schiarimenti.
Domenica 8 Luglio. Nell'adunanza interfrazionale per compilare la risoluzione circa la pace la posizione del Cancelliere venne sempre più critica. Si diceva che aveva informato il Kaiser malamente e che aveva mancato d'occhio.
Lunedì 9. Vi fu la adunanza segreta della Commissione. – Il Deputato Stresemann (naz. lib.) attaccò il Cancelliere e chiese il suo ritiro. Il Cancelliere mi chiese privatamente che posizione avrei tenuta: risposi che anche il Centro desiderava il suo ritiro.
Nella colazione presso il Ministro dipl. Bergen questi consigliò di lasciar il Cancelliere fino alla condotta a termine della nuova orientazione. Io acconsentii.
Alla sera ci fu adunanza della Presidenza del Centro. Decise così: La Pres. del C. vede nella permanenza del Canc., in vista delle circostanze che si trovava allo scoppio guerra, una difficoltà per la pace. Tuttavia lascia a lui di scegliere il momento di ritirarsi.
Nell'adunanza della frazione non si sollevò obbiezioni contro questa decisione.
La crisi si acutizzò.
Il mercoledì si sparse la notizia che la domanda del Canc. di ritirarsi era stata respinta (dal Kaiser).
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Nell'adunanza del Ministero del 4 il Cancelliere portò il manifesto del Kaiser circa il suffragio uguale in Prussia e disse che il Kaiser riconfermata sua fiducia. Schorlemer-Loebell, Trott zu Solz, Lenze e Stein diedero loro dimissioni, non perché fossero nemici del Canc. ma perché lo ritenevano inadatto all'esecuzione delle riforme.
Alle 5 parlai con Valentini (Capo Gabinetto). Mi espose per incarico del Kaiser le principali ragioni perché aveva rifiutato il ritiro del Cancelliere: la principale era che non si aveva un successore adatto. Chiesi se la decisione fosse irrevocabile: suppose di sì.
Alle 2 [sic] di notte ricevetti invito del Kronprinz.
Il 12 Luglio andai da lui e vi trovai Stresemann (naz. lib.), v. Payer (progressista), David (social.), Mertin (fraz. ted.), Westarp (conserv.).
Il Kronprinz mi fece una serie di domande sul Cancelliere e diede a credere che vedeva il ritiro del Canc. come la miglior soluzione. Disse buttatelo giù voi nel parlamento: rispondemmo: non possiamo perché porta doni (il suffragio).
Alla domenica riferii nell'adunanza della Frazione tale udienza. Siccome la Volkspartei ed i Socialisti chiedevano anche il ritiro di Zimmer o di Capelle, così ce ne occupammo anche e decidemmo:
Il Centro vede nell'ulteriore permanenza del Cancelliere una difficoltà per l'avvento pace.
Venerdì 13 Luglio il Sig. v. Maltzahn comparse nel Reichstag e dichiarò che la vigilia il Kronprinz aveva presentato un esposto al Kaiser colla preghiera dell'immediato ritiro del Cancelliere perché i più influenti Partiti del Reichstag non volevano più lavorare con lui. L'Alto Comando si era dichiarato solidale col ritiro di Stein (m. guerra). Il Kaiser aveva
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per sua informazione un esposto scritto, al riguardo, dal Centro, Conservatori circa tale questione naz. lib. e dopo averlo ricevuto e ponderato era venuto nella decisione di approvare il ritiro.
Venerdì sera fu eletto Michaelis, prima nel Ministero Finanze e Commissario per i viveri.
Alla sera ebbimo convegno (io, Scheidemann, Mayer, Ebert) con Hindenburg e Ludendorff che ci assicurarono sulla situazione favorevole militare e assicurarono che i fronti est-ovest sarebbero mantenuti fermamente. Io parlai dei sottomarini e appresi con meraviglia che le mie argomentazioni erano affatto sconosciute a Hind. e Lud. Circa la proposta di pace, Ludendorff suggerì di dire invece: di pace d'accordo, pace di compensazione.
Sabato 14 altra conferenza con Hind. e Lud. circa i sottomarini: si fecero dire i particolari del mio calcolo.
Sabato convegno con Helfferich alla presenza di Michaelis di Hind. e Ludend.
Michaelis dichiarò che egli aveva accettato il posto fondandosi erroneamente sul punto di vista che tra Alto Comando e la Maggioranza del Reichstag vi fosse preciso accordo. Ciò non essendo nascevano per lui nuove difficoltà. Propose di pubblicare subito la risoluz. della Maggioranza. Pel suo posto egli andrà avanti con tutta coscienza e d'accordo con Hindenburg. I presenti dichiararono espressamente che se il Canc. non agiva conforme risoluzione, sarebbe nato nuovo conflitto perché i partiti erano decisi a star fermi al loro punto di vista.
Da ciò si vide che il conflitto non era ancora risoluto definitivamente.
I partiti dichiararono poi che se i Conservatori e Pangermanisti avessero opposto il discorso del Cancelliere egli dovrebbe accollarsi le gravi conseguenze politiche. Si doveva fare assoluta chiarezza perché l'antico sistema non poteva proseguire.
1Paginierung im AAV falsch.
Empfohlene Zitierweise
Erzberger, Matthias, Cronaca vom vor dem 19. Juli 1917, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 4894, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/4894. Letzter Zugriff am: 28.03.2024.
Online seit 24.03.2010.