Dokument-Nr. 7192

Erzberger, Matthias: La Conclusione della pace fra le Potenze Centrali e l'Ucraina. Con accluso il testo del trattato di pace, 09. Februar 1918

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Nella notte sul 9 del corrente mese a Brest-Litowsk fu conclusa la pace fra le Potenze Centrali e i rappresentanti della Repubblica Ucraina; la prima pace in questa terribile guerra mondiale. Il concetto della pace, che ha continuato a vivere solo allo stato di nostalgia, riesce fuori dal grigiore dei tempi come una realtà afferrabile e si annuncia ai popoli di tutto il mondo. Un'ampia breccia è stata aperta alfine nel cerchio paralizzante che l'Intesa aveva ribadito intorno alle Potenze Centrali e che si sforzava di stringere sempre dì più. La prima porta per accedere nei giardini della pace ha ceduto alle vigorose spallate. E questo un successo delle armi tedesche, della politica dell'Impero, della politica del Reichstag, e della diplomazia; è una prova del senno e del senso reale amante della pace nonché della fiducia dei rappresentanti del popolo ucraino, al quale il crollo dello sterminato Impero moscovita, determinato dai colpi delle armi tedesche, ha portato insieme alla pace la libertà nazionale e statale.
I negoziati pubblici di Brest-Litowsk non facevano sperare da alcune settimane in un risultato fruttuoso, essendoché la Delegazione russa, col signor Trotzki alla testa, seguiva una tattica più diretta, sembrava, a scatenare la rivoluzione mondiale che a conseguire la pace. Di pari passo coi negoziati pubblici si svolsero anche negoziati segreti coi delegati della Rada centrale ucraina; anzi il peso principale da qualche tempo riposava su questi ultimi. I negoziati furono portati ben presto a un punto tale, che nel convegno recente del Segretario di Stato von Kühlmann, del conte Czernin, del quartiermastro generale von Ludendorff e
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del delegato del Supremo Comando dell'esercito a Brest-Litowsk, generale Hoffmann, a Berlino (col qual'ultimo l'on. deputato Erzberger ebbe un colloquio) si poté addivenire agli ultimi accordi. Infatti, alcuni giorni più tardi, la pace fra le Potenze Centrali e l'Ucraina era un fatto compiuto.
Le conseguenze politiche di questa pace hanno avuto il loro immediato contraccolpo in Oriente, e il signor Trotzki, presidente della Delegazione russa, si è visto costretto il 10 del mese a dichiarare che la Russia, rinunciando a sottoscrivere un formale trattato di pace, proclama terminato lo stato di guerra colla Germania, coll'Austria-Ungheria, colla Turchia e la Bulgaria e che ha ordinato, contemporaneamente, la smobilitazione completa delle forze russe su tutti i fronti. Per le necessarie trattative ulteriori, risultanti dalla nuova situazione fra le Potenze Centrali e la Russia in quanto al da farsi per i rapporti reciproci diplomatici, consolari, giuridici ed economici, il signor Trotzki ha suggerito la via delle trattative dirette fra i Governi partecipanti e le Commissioni delle Potenze Centrali che già si trovano a Pietroburgo.
E così la guerra russa è terminata.
La pace coll'Ucraina non può non avere un forte influsso sulla Rumenia, dimodoché la pace fra questo paese e le Potenze Centrali non sì lascerà attendere molto.
Per l'ulteriore consolidamento dei rapporti in Oriente è di grande significato che l'accordo degli Ucraini con i Cosacchi del Don, col libero Stato della Siberia e col Caucaso, vada acquistando sempre più saldezza e fiducia reciproca. È interessante notare che la Repubblica Ucraina
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ha potuto concretarsi solo separandosi dalla grande Russia bolscevica, la quale si è ingegnata, fortunatamente senza successo, di togliere il terreno di sotto alla Rada centrale ucraina. Ora, appunto il piccolo valore che gli Ucraini hanno dato alla politica e alla tattica di Trotzki deve essere stato quello che, insieme alla pressione esercitata sul Governo di Pietroburgo dal desiderio di pace dei Russi, ha indotto Trotzki a determinare improvvisamente uno stato di quasi-pace fra il Governo bolscevico e le Potenze Centrali. L'aver preferito alla pace formalmente sottoscritta questo stato di quasi-pace può darsi che abbia la sua ragione nei rapporti e nei principì sui quali Trotzki voleva basar la sua pace colle Potenze Centrali, per la quale non è giunto ad un risultato che lo soddisfacesse. Anche se nell'intenzione di Trotzki si tratta anzitutto della sola cessazione dello stato di guerra e non di una pace formulata, noi abbiamo ottenuto l'effetto di una pace vera e propria, in virtù della smobilitazione di tutte le forze russe e dei negoziati imminenti riguardanti le relazioni diplomatiche ed economiche future.
Rimane ora a vedersi se, e quale effetto, la pace coll'Ucraina avrà politicamente presso le Potenze Centrali; e quale contegno assumerà alla fine il Presidente degli Stati Uniti. Che il fatto positivo di una pace conclusa rinforzi le correnti pacifiste nei tormentati popoli delle Potenze Occidentali, ai quali le decisioni della conferenza di Versailles impongono nuovi e terribili sacrifici, è, psicologicamente, comprensibile.
Il grande significato della pace fra le Potenze Centrali e l'Ucraina consiste adesso e per il futuro nell'im-
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mensa ricchezza economica di questo paese. L'Ucraina vanta il più ricco suolo del mondo in quanto alla produzione frumentaria. La produzione media in frumento, orzo e segala ammontò fino al 1900 a 150 milioni di quintali all'anno e andò poi continuamente aumentando fino a raggiungere nel 1910 i 215 milioni; cioè a dire il 33 % di tutta quanta la raccolta russa e il 39 % della raccolta nella Russia europea.
Accanto alla ricchezza frumentaria risulta in modo spiccatamente speciale la posizione quasi monopolizzatrice dell'Ucraina in quanto alla produzione zuccheriera russa; imperocché più del 80 % di zucchero vien prodotto da questo paese. In tal modo l'Ucraina viene ad avere momentaneamente nelle mani un obietto importantissimo per lo scambio delle merci con i vicini orientali, essendo al caso di procedere allo scambio di zucchero, per un corrispettivo di semi oleosi e di olio vegetale. Grazie alla sua posizione potrà ben presto e con successo farsi mediatrice di uno scambio di merci fra l'Oriente e l'Occidente, poiché essa può comprare olî vegetali, cotone, manganese e molti altri articoli, dando in cambio zucchero, sale, carbone, ferro ecc. ecc.
In terzo luogo si deve rammentare la produzione del tabacco che comprende due terzi di tutta quanta la produzione russa.
Oltre ai prodotti agricoli l'Ucraina fornisce, insieme ai territori del Don, più del 70 % di carbone che nel 1912 ammontò a 1,9 milioni di Pud. Ancor più grande è la produzione del ferro, estraendo la sola Ucraina il 74 % del ferro russo. Si aggiungano a queste cifre le seguenti: il 32 % di manganese, il 31 % di rame, il 53 % di sale, il 90 % d'argento, l'81 % di piombo e il 100 % di mercurio. Da que-
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ste poche cifre si vede subito quanto grande sia l'importanza economica dell'Ucraina per la Russia del nord e per le Potenze Centrali.
La ripresa delle relazioni commerciali coll'Ucraina, resa possibile colla pace, è di portata grandissima, specialmente per la soluzione della questione alimentare. E una combinazione veramente favorevole che le Potenze Centrali e l'Ucraina si possano cedere reciprocamente merci di cui hanno sovrabbondanza, contro merci di cui soffrono penuria. Così la Germania manderà in Ucraina soprattutto macchine agricole, attrezzi, medicamenti, prodotti chimici, macchine di precisione, articoli di lusso ecc., ecc. La Germania e l'Austria-Ungheria hanno, a loro volta, bisogno di frumento di cui se ne trovano nell'Ucraina grandi quantità; si dice fino a milioni di tonnellate. Per l'importazione dei cereali son già state prese le misure necessarie le quali serviranno essenzialmente a risolvere la questione dei trasporti.
Per la concorrenza futura fra l'Inghilterra e l'America da una parte e la Germania dall'altra, è di suprema importanza che le file economiche fra la Germania e l'Ucraina si stringano sempre più in un tempo nel quale quest'ultima è tagliata fuori da qualsiasi comunicazione col mondo occidentale; e che la Germania acceda a questo territorio di produzione, mentre gli avversari insistono nell'accarezzare il pensiero della lotta economica alla Germania anche dopo la guerra.
Alle presenti osservazioni facciamo seguire il testo esatto del trattato di pace generale, il quale per la prima volta, non è redatto in lingua francese, ma negli idiomi
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nazionali degli Stati contraenti.
Il trattato di pace separato fra la Germania e l'Ucraina seguirà in un rapporto speciale.
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Trattato generale di pace fra la Germania, l'Austria-Ungheria, la Bulgaria e la Turchia da una parte e la Repubblica Ucraina dall'altra.
Poiché il "popolo ucraino nel corso della presente guerra mondiale si è dichiarato indipendente ed ha manifestato il desiderio di restaurare la pace fra la Repubblica Ucraina e le Potenze in guerra con la Russia, i Governi della Germania, dell'Austria-Ungheria, della Bulgaria e della Turchia hanno deciso di concludere con il Governo della Repubblica Ucraina un trattato di pace. Con ciò essi vogliono compiere il primo passo per una pace mondiale duratura e onorevole per tutti i contraenti, una pace che non metta termine soltanto agli orrori della guerra, ma che conduca pure alla reintegrazione dei rapporti amichevoli fra i popoli nel campo politico, giuridico, economico e intellettuale.
A questo fine i plenipotenziari dei Governi menzionati, e cioè:
per il Governo imperiale germanico: il Segretario di Stato per gli Affari esteri, consigliere intimo signor Richard von Kühlmann; per il Governo imperiale e reale austro-ungarico: il Ministro della Casa reale e degli Esteri, consigliere intimo di Sua Maestà Apostolica conte Ottocar Czernin von e zu Chudnitz;
per il regio Governo bulgaro: il Presidente del Consiglio dei Ministri dottor Wassil Radoslawoff, il Ministro signor Andrea Toscheff, il Ministro signor Ivan Stoyanovic, il plenipotenziario militare colonnello Pietro Gantscheff, il signor dottor Teodoro Anastassoff;
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per l'imperiale Governo ottomano: Sua Altezza il Gran Visir Talaat pascià, il Ministro degli Esteri Ahmet Nessimi beì, Sua Altezza Ibrahim Hakki pascià, il generale di cavalleria Ahmet Izzet pascià;
per il Governo della Repubblica Ucraina: i membri della Rada centrale ucraina signor Alessandro Ssewrjuk, signor Micola Ljubinsjkyj e signor Micola Lewytsjkyj sono convenuti per intavolare negoziati di pace in Brest-Litowsk e dopo aver presentato le loro credenziali, trovate in piena regola, si sono accordati sulle decisioni seguenti:
Articolo I
La Germania, l'Austria-Ungheria, la Bulgaria e la Turchia da una parte e la Repubblica Ucraina dall'altra dichiarano che lo stato di guerra fra esse è terminato. Le parti contraenti sono risolute a vivere d'ora in poi in rapporti di pace ed amicizia.
Articolo II
1. Fra l'Austria-Ungheria da una parte e la Repubblica Ucraina dall'altra, nella misura che queste due Potenze confineranno l'una coll'altra, sussistono quelle frontiere che già esistettero fra la Monarchia austro-ungarica e la Russia prima dello scoppio della guerra presente.
2. Più a nord il confine della Repubblica Ucraina moverà da Tarnograd e seguirà, in generale, la linea Bilgoraj-Szoezebrzszyn-Krasnostow-Pugaszow-Radlin-Meshiretschie-Sarnaki-Melnik-Wxseko-Litowsk-Kamenietz-Litowsk-Pruschany-Lago di Wydonowskoje. In particolare questo confine verrà determinato, in conformità delle condizioni etnografiche e tenendo conto dei desideri della popolazione, da una commissione mista.
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3. Per il caso che la Repubblica Ucraina venga ad avere confini comuni con un'altra delle Potenze della Quadruplice sono riservati in proposito accordi speciali.
Articolo III
L'evacuazione di territori occupati comincerà immediatamente dopo la ratificazione di questo trattato di pace. Le modalità dell'attuazione dello sgombero e della consegna dei territori sgombrati saranno determinate da plenipotenziari delle parti interessate.
Articolo IV
Le relazioni diplomatiche e consolari tra le parti contraenti saranno allacciate subito dopo la ratificazione del trattato di pace. Speciali accordi dovranno prendersi circa la più ampia ammissione possibile di consoli reciproci.
Articolo V
Le parti contraenti rinunziano scambievolmente alla rifazione delle loro spese di guerra, e cioè delle spese fatte dallo Stato per la condotta della guerra, come pure al risarcimento dei danni della guerra, ossia di quei danni che derivarono ad esse ed ai loro appartenenti nelle zone di guerra per effetto di misure militari, comprese tutte le requisizioni attuate in territorio nemico.
Articolo VI
Ai prigionieri di guerra d'ambe le parti è data la libertà di tornare in patria purché essi, con il consenso dello Stato del loro presente luogo di soggiorno, non preferiscano di rimanere dove si trovano oppure di recarsi in un altro paese. La sistemazione delle questioni connesse
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sarà fatta con le convenzioni particolari di cui all'articolo VIII.
Articolo VII
Sulle relazioni economiche fra le parti contraenti viene concordato quanto segue:
I
Le parti contraenti si obbligano a stringere senza indugio vicendevoli relazioni economiche e ad organare lo scambio delle merci in conformità di queste disposizioni:
sino al 31 luglio dell'anno corrente lo scambio reciproco delle eccedenze dei prodotti agricoli ed industriali più importanti per sopperire ai bisogni in corso, deve attuarsi in conformità delle norme seguenti:
a) la quantità e la specie dei prodotti, il cui scambio è considerato nel precedente capoverso, sono determinate, da una parte e dall'altra, da una commissione composta di un numero eguale di membri d'ambe le parti e che si adunerà subito dopo la firma del trattato di pace;
b) i prezzi dei prodotti nell'accennato scambio di merci sono determinati mediante reciproco accordo da una commissione composta del medesimo numero di membri d'ambe le parti;
c) La computazione dei prezzi si effettua in oro su questa base: 1000 marchi germanici in oro della Repubblica Ucraina – 462 rubli d'oro dell'ex-Impero russo (1 rublo – 1/15 imperial), oppure 1000 corone d'oro austriache ed ungheresi – 393 Karbowanjec e 76 grosch d'oro della Repubblica Ucraina – 393 rubli e 78 copechi d'oro dell'ex-Impero russo (1 rublo –1/15 imperial);
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d) lo scambio delle merci stabilito dalla commissione di cui nel capoverso a) viene attuato dagli uffici centrali di Stato o da uffici centrali controllati dallo Stato.
Lo scambio di quei prodotti che non vengono stabiliti dalle commissioni summentovate, si effettua per mezzo del libero traffico alle condizioni del trattato di commercio provvisorio di cui è parola nel paragrafo II seguente.
II
In quanto non è stabilito altrimenti nel paragrafo I, le future relazioni economiche delle parti contraenti, sino alla conclusione di un definitivo trattato di commercio, ma in qualunque caso sino al decorso di almeno sei mesi dalla stipulazione della pace fra la Germania, l'Austria-Ungheria, la Bulgaria e la Turchia da una parte e gli Stati europei, gli Stati Uniti d'America e il Giappone, presentemente in guerra con loro, dall'altra, devono provvisoriamente conformarsi alle disposizioni seguenti:
a) per le relazioni economiche fra l'Impero germanico e la Repubblica Ucraina gli accordi contenuti nelle sottocitate disposizioni del trattato di commercio e di navigazione russo-tedesco del 1884/1904. (Segue la citazione particolareggiata degli articoli.)
b) Per le relazioni economiche fra l'Austria-Ungheria e la Repubblica Ucraina gli accordi contenuti nelle sottocitate disposizioni del trattato di commercio e di navigazione austro-russo del 15 febbraio 1906. (Segue la citazione particolareggiata degli articoli ecc.)
c) Per quel che si riferisce alle relazioni economiche fra la Bulgaria e la Repubblica Ucraina, sino alla con-
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clusione di un trattato di commercio definitivo, esse devono conformarsi al principio della nazione più favorita. Nessuna parte esigerà le agevolazioni che l'altra accorda o accorderà ad un altro Stato in base ad una esistente o futura unione doganale o nel piccolo traffico di frontiera sino ad una zona di 15 chilometri di larghezza.
d) Per quel che si riferisce alle relazioni economiche tra l'Impero Ottomano e la Repubblica Ucraina, entrambe le parti, sino alla conclusione di un nuovo trattato di commercio, si faranno a vicenda il medesimo trattamento che verso la nazione più favorita. Nessuna parte esigerà le agevolazioni che l'altra accorda o sarà per accordare a qualunque altro Stato in base ad una esistente o futura unione doganale o nel piccolo traffico di frontiera.
III
La durata di validità delle disposizioni provvisorie, menzionate nel paragrafo II di questo trattato, per le relazioni economiche fra la Germania, l'Austria-Ungheria, la Bulgaria e l'Impero ottomano da un lato e la Repubblica Ucraina dall'altro può, di comune accordo delle parti, venir prolungata. Se la scadenza stabilita nel primo capoverso del paragrafo II non si avveri prima del 30 giugno 1919, ognuna delle parti contraenti è libera di disdire le disposizioni contenute nel paragrafo sopraccitato, dal 30 giugno 1919 in poi, con un respiro di sei mesi.
IV
a) La Repubblica Ucraina non esigerà nessuna delle agevolazioni che la Germania accorda all'Austria-Ungheria o ad un altro Stato stretto con lei in unione doganale che con-
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fini direttamente con la Germania o, indirettamente, attraverso un altro Stato stretto con lei o coll'Austria-Ungheria in unione doganale, o che la Germania accorda alle sue proprie colonie, ai possedimenti esteri e protettorati o a quelli degli Stati stretti con lei in unione doganale.
La Germania non esigerà nessuna delle agevolazioni che la Repubblica Ucraina accorda ad un altro paese unito con lei in una lega doganale, che confini direttamente coll'Ucraina o attraverso un paese unito con lei in lega doganale, o alle colonie, possedimenti esteri o protettorati di uno degli Stati uniti con lei in lega doganale.
b) Nel traffico economico fra il territorio doganale considerato in questo trattato dei due Stati della Monarchia Austro-ungarica da una parte e della Repubblica Ucraina dall'altra, la Repubblica Ucraina non esigerà per sé nessuna delle agevolezze che l'Austria-Ungheria accorda alla Germania o ad un altro Stato unito con lei in lega doganale, che confini direttamente con l'Austria-Ungheria o attraverso uno Stato unito in lega doganale con lei o con la Germania. Le colonie, i possedimenti esteri e i protettorati sono in questo riguardo equiparati alla madre patria. L'Austria-Ungheria non esigerà nessuna delle agevolazioni che la Repubblica Ucraina accorda ad un altro paese unito con lei in lega doganale che confini direttamente coll'Ucraina o attraverso un altro Stato unito con lei in lega doganale, oppure alle colonie, possedimenti esteri e protettorati di uno degli Stati uniti con lei in lega doganale.
V
a) Riguardo alle merci giacenti in Stati neutrali e
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provenienti dalla Germania o dalla Ucraina, e sulle quali grava la condizione che esse non debbano né direttamente, né indirettamente venire introdotte nei territori dell'altre parte contraente, tali restrizioni della libera disposizione devono essere abolite nei rispetti delle parti contraenti. Le due parti contraenti si obbligano, quindi, a informare, senza indugio, i Governi degli Stati neutrali dell'accennata abolizione di queste restrizioni.
b) Riguardo alle merci giacenti in Stati neutrali che provengono dall'Austria-Ungheria o dall'Ucraina, ma che sono gravate dal patto che non debbano né direttamente, né indirettamente venire esportate nel territorio dell'altra parte contraente, tali restrizioni della libera disposizione devono essere abolite nei rispetti delle parti contraenti. Le due parti contraenti si obbligano, quindi, ad informare senza indugio, i Governi degli Stati neutrali dell'accennata abolizione di queste restrizioni della libera disponibilità delle merci.
Articolo VIII
Il ristabilimento dei rapporti giuridici, pubblici e privati, la permuta dei prigionieri di guerra e degli internati civili, la questione dell'amnistia come quella della sorte delle navi mercantili cadute in mano del nemico saranno regolati con la Repubblica Ucraina con stipulazioni speciali che sono parte essenziale di questo trattato di pace e che, nella misura del possibile, entrano in vigore contemporaneamente ad esso.
Articolo IX
Gli accordi presi in questo trattato di pace costitu-
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iscono un tutto indivisibile.
Articolo X
Quanto all'interpretazione di questo trattato, nei rapporti tra la Germania e l'Ucraina è da prendersi a base il testo tedesco e l'ucraino; nei rapporti fra l'Austria-Ungheria e l'Ucraina, il testo tedesco, l'ungherese e l'ucraino; nei rapporti fra la Bulgaria e l'Ucraina il testo bulgaro e l'ucraino; nei rapporti fra la Turchia e l'Ucraina il testo turco e l'ucraino.
Clausola finale.
Il presente trattato di pace sarà ratificato. I documenti di ratificazione dovranno essere scambiati il più presto possibile in Vienna.
Il trattato di pace, in quanto in esso non si dispone altrimenti, entra in vigore appena ratificato.
In fede di che i plenipotenziari hanno firmato questo trattato e lo hanno munito dei loro sigilli.
Redatto in quintuplice testo originale in Brest-Litowsk, il 9 febbraio 1918
(Seguono le firme)
Empfohlene Zitierweise
Erzberger, Matthias, La Conclusione della pace fra le Potenze Centrali e l'Ucraina. Con accluso il testo del trattato di pace vom 09. Februar 1918, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 7192, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/7192. Letzter Zugriff am: 24.04.2024.
Online seit 02.03.2011.