Dokument-Nr. 7197

Erzberger, Matthias: Continua il favorevole sviluppo dell'offensiva tedesca. VII. (Con brevi informazioni sugli scacchieri in Oriente), 06. Mai 1918

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In ogni offensiva vi sono fasi contrassegnate dal fatto che i successi raggiunti dall'avanzante debbono essere anzitutto assicurati contro i ritorni offensivi dell'avversario. Specialmente quando un successo è d'immensa importanza strategica, subentra, necessariamente, la fase dei lavori di consolidamento. I bollettini ufficiali dello Stato maggiore tedesco degli ultimi giorni, hanno riferito infatti specialmente di contrattacchi nemici violentissimi, anzi, disperati, sferrati contro le nuove posizioni tedesche. Dalla robustezza e dalla direzione dei colpi anglo-francesi si può rilevare il valore che l'Intesa annette al territorio guadagnato dai Tedeschi, e quali siano gli intenti che tenta raggiungere colle sue operazioni. I contrattacchi degli Anglo-Francesi fanno riconoscere che nella zona di combattimento intorno a Ypres il primo e più ardente desiderio dell'Intesa è quello di riguadagnare il Kemmel, nonché il territorio circostante al monte stesso. Per questo quelle posizioni tedesche vengono assalite violentemente tanto dal nord come dall'ovest. Il bollettino del 1 maggio dello Stato maggiore germanico annunciava che le ondate francesi d'assalto ad ovest di Dranoudre si erano rovesciate – 6 volte ripetute – contro questo villaggio preparato dapprima e in tutta fretta per una difesa provvisoria, e che ogni volta erano state ributtate e affogate nel sangue. Unitamente agli sforzi miranti alla riconquista del perduto terreno interno a Ypres, i Francesi procedettero a offensive di sgravio al canale La Bassée in dife-
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sa di Béthune contro Givenchy e Festubert, nonché lungo la Luce (ove ebbero luogo assalti specialmente violenti) per proteggere Amiens. Tutte queste offensive di sgravio si infransero davanti alle Muraglie dei petti germanici. Colla nota sincerità i bollettini militari tedeschi riconobbero all'avversario alcuni piccoli successi locali, consistenti in questo: che il villaggio Locre ad ovest di Kenmel e il settore Villers-Bretonneux ad est di Amiens, caduti in mano dei Tedeschi nel primo irruente assalto, avevano dovuto essere rilasciati al nemico.Questa circostanza indusse la stampa anglo-francese ad affermare che l'offensiva tedesca aveva ormai raggiunto il suo massimo sviluppo e che ad essa avrebbe ormai seguito la bassa marea tattica. Quest'affermazione manca di qualsiasi base. La grande offensiva tedesca iniziata il 21 marzo non può esser fermata prima del raggiungimento del suo scopo finale. Essa prosegue e proseguirà.
Se la corsa trionfale dei Tedeschi si permette di quando in quando alcune soste, questo deve ricercarsi anzitutto nel fatto che a qualsiasi successo, specialmente quando è importantissimo, tien dietro un periodo nel quale l'avversario tenta di rifarsi. Ma deve ricercarsi altresì nella natura della stessa immensa partita; nelle forme assunte dalla lotta; nella considerazione delle enormi masse di combattenti; nella grande difficoltà – appunto perché si tratta di moltitudini – di misurare il tempo e il luogo; infine nella necessità di mantenere ad un certo grado di efficienza l'arma del cannone, ad onta di tutti gli ostacoli che presentano le strade le quali, in parte almeno, si trovano in uno stato da far pietà. A tutto ciò si aggiunga un'altra circostanza veramente deci-
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siva. Nella contemporanea vicenda di offensive e difensive stanno nascosti vantaggi tattici immensi. È vero che nell'attacco solo deve ricercarsi il grande successo definitivo; ma è vero ancora che la difesa si sostiene con forze di gran lunga minori e infligge al nemico, in lotta frontale, grandissime perdite. Quando certi periodi offensivi riescono, essi indeboliscono tuttavia l'assalitore e diminuiscono la sua resistenza quando la difensiva passa di nuovo all'offensiva. Pare che, attualmente, il Supremo Comando germanico stia per seguire questo principio. La forza offensiva dell'Intesa si esaurisce in vani contrattacchi; il tesoro delle sue riserve, sin qui gelosamente custodito, viene attaccato e, forse, consumato; mentre la forza di resistenza della difesa dell'Intesa si indebolisce coll'assottigliarsi delle sue file. Il rinnuovato assalto tedesco – sia che venga sferrato in questo o in un altro settore del fronte – ha molte più probabilità di riuscita; anche se le agenzie telegrafiche dell'Intesa credono utile di riferire di interminabili file di truppe e di artiglieria in marcia verso il massimo focolare della lotta: Ypres. Il Supremo Comando tedesco ha detto essere il suo primo intento di operazioni lo sgretolamento dell'esercito dell'Intesa nella Francia del nord. Orbene: con questo intelligente sfruttamento del continuo passaggio tattico dall'offensiva alla difensiva esso si è avvicinato non poco al suo intento. La perdita di due località, come Locre e Villers-Bretonneux, non ha, se vedute le cose da questo punto di vista, nessuna importanza. Si consideri inoltre che i Francesi hanno dovuto arrestarsi ad un chilometro ad est di Locre sul fiume Kemmel; che presso Villers-Bretonneux non riuscirono a sfondare, e che nelle bo-
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scaglie limitrofe e specialmente presso il villaggio di Hangard, tanto conteso, subirono una sanguinosa disfatta.
Anche questa volta sono stati i Francesi che nell'ormai trascorsa fase dell'offensiva hanno dovuto dare il massimo contingente di sangue; e fra i prigionieri i quali dal principio dell'offensiva fino al 1 maggio hanno raggiunto la bella cifra di 125.000 (i cannoni catturati sono 1600) son le divisioni é lite dell'armata francese che hanno dato il maggior contributo. Il presidente della Camera dei deputati francese, Deschanel, avrebbe fatto, secondo il "Temps", un lungo rapporto sullo spopolamento della Francia, nel quale si legge fra l'altro: "La terribile guerra ha falciato la nostra gioventù con i suoi colpi furiosi. Bisogna pensare che, una Francia spopolata in mezzo a popoli fecondi, nella lotta per i suoi interessi economici, verrebbe a trovarsi disarmata ben presto e la sua forza d'espansione, la sua autorità e la sua posizione di potenza nel mondo andrebbero perdute. Che giova a noi aver respinto il terribile assalto e riempito il mondo della gloria di Francia, se il giorno dopo la vittoria precipitiamo dall'altezza della nostra posizione mondiale e ci dobbiamo rassegnare ad una specie di lento e incosciente suicidio? Dopo la guerra noi avremo da ricostruire non solo i nostri poderi e le nostre fabbriche ma soprattutto dovremo preservare il popolo dallo sfacelo, dalla rovina che lo minaccia. Il problema dello spopolamento della Francia permette che noi gettiamo un tragico sguardo nel futuro; esso è divenuto, in verità, un pericolo nazionale."
Tutti i sacrifici di sangue della Francia non sono riusciti ad ottenere nemmeno questa volta un successo. Dal
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giorno dell'espugnazione del monte Kemmel è passata una settimana, e i Tedeschi hanno risposto meravigliosamente a tutti i contrattacchi, rovesciandoli uno per uno. I combattimenti per il possesso del Kemmel non formano un impedimento per il Supremo Comando tedesco, ma serviranno da trampolino per il proseguimento della iniziata grande offensiva.
Gli avvenimenti bellici in Francia e nelle Fiandre occupano talmente l'attenzione generale che gli avvenimenti nei lontani scacchieri d'Oriente quasi passano inosservati. Eppure anche lo sviluppo delle operazioni in quegli scacchieri dev'essere preso in considerazione per la situazione complessiva strategica alla fine della guerra.
Questi avvenimenti mostrano dappertutto i segni dello sfacelo della forza russa.
Ciò vale anzitutto per le operazioni delle truppe tedesche nella Finlandia e delle truppe ed [sic] austro-ungariche nella Ucraina. In entrambi i casi non si tratta di vere e proprie imprese militari, ma piuttosto di operazioni aventi carattere di polizia, per quanto qua e là si opponga forte resistenza, resa possibile dati i mezzi (armi e materiali) dell'ex-esercito russo. In Finlandia le truppe tedesche, operando di conserva coll'armata finlandese del generale Mannerheim, hanno ottenuto un grande successo, il quale può avere effetti decisivi. Dall'Ucraina prosegue la marcia nel bacino carbonifero del Donetz, sul quale lo Stato ucraino non ha avanzato sin qui pretesa alcuna.
Un compito simile a quello delle truppe tedesche nelle suddette regioni, incombe sull'armata turca la quale deve occupare i territori di confine del Transcaucaso, i circondari di Batum, Kars e Erdehan, ai quali, secondo il
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trattato di pace di Brest-Litowsk, dev'essere riconosciuto il diritto di disporre di se stessi. Dopo la presa di Batum e Kars le più grandi difficoltà che si opponevano alla penetrazione militare in questi territori sono superate. I Turchi penetrano adesso procedendo dal nord e dal nordest di Batum, dove essi, proseguendo verso la linea ferroviaria Batum-Tiflis, hanno forse già sorpassato i vecchi confini. Ad est di Kars hanno già raggiunto i confini del 1878 segnati dal corso dell'Arpa Tschai, un impetuoso torrente. Sembra che le forze turche abbiano l'intenzione di fermarsi in questa linea.
L'esclusione della forza russa ha il suo contraccolpo sulle vere e proprie azioni belliche nell'Asia, determinate dall'offensiva inglese nella Mesopotamia e nella Palestina contro la Turchia. L'impresa britannica in Mesopotamia, che poté procedere all'occupazione di Bagdad, contava dapprima sulla cooperazione dei Russi operanti in Persia e nell'Armenia. Ora, il compito del Comando inglese, è, data la ritirata russa, reso molto più difficile. Ciò non pertanto il Comando inglese, dopo una lunga pausa, ha ripreso le sue operazioni intese certamente a rendere più gravi le operazioni turche nei territori confinanti colla Persia. Sennonché la stagione ormai avanzata rende inverosimile lo sviluppo di operazioni in grande stile.
In Palestina l'offensiva inglese è stata, da alcune settimane, arrestata. Il generale Allenby ha fatto in questi ultimi giorni un nuovo tentativo di sfondare ad est del Giordano contro la ferrovia Hedschas, dove gli Inglesi subirono or non è molto una grave disfatta e furono ricacciati molto più in là di Es Salt, la cui occupazione fu celebrata a suo tempo con grande scampanio da tutta la stampa
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britannica. Anche la nuova offensiva ha urtato contro una resistenza energica, e una brigata di cavalleria inglese ne è uscita più che decimata. In questi ultimi giorni gli Inglesi hanno tentato nuovamente e con grande tenacia di avanzare oltre il Giordano e di impossessarsi del territorio ad est del fiume. Ma hanno avuto un grande rovescio e si son dovuti ritirare oltre il Giordano inseguiti dai Turco-Tedeschi che hanno inflitto loro gravissime perdite. La situazione a sudest del Mar Rosso, dove, stando ai bollettini inglesi, bande arabe terrebbero un troncao della ferrovia Hedschas, perde per ora, dinanzi agli avvenimenti nel fronte della Palestina, quasi tutto il suo significato.
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Erzberger, Matthias, Continua il favorevole sviluppo dell'offensiva tedesca. VII. (Con brevi informazioni sugli scacchieri in Oriente) vom 06. Mai 1918, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 7197, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/7197. Letzter Zugriff am: 26.04.2024.
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