Dokument-Nr. 7206

[Erzberger, Matthias]: Successione nel Se gretariato di Stato agli Esteri. II, 10. Juli 1918

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Dopo il suo discorso al Reichstag divenuto poi motivo delle sue dimissioni, il Segretario di Stato agli Esteri, signor von Kühlmann, aveva dichiarato in circoli confidenziali che, una volta accettato il suo ufficio, non si sarebbe ritirato che quando avesse saputo con sicurezza esser questo il desiderio dell'Imperatore. Il signor von Kühlmann si sentiva per il momento saldo nel suo posto, molto più che i partiti della maggioranza gli avevano assicurato il loro appoggio e detto che desideravano rimanesse in carica. Frattanto il Cancelliere partiva per il Gran Quartier generale ed il signor von Kühlmann gli teneva dietro poco dopo. Al Gran Quartier generale il Segretario di Stato si accorse di non essere appoggiato dal conte Hertling. Esposte all'Imperatore le sue idee di una pace d'accomodamento e non essendo state queste approvate, il signor von Kühlmann ne trasse immediatamente le conseguenze corrispondenti presentando al Sovrano le sue dimissioni che furono già accettate.
Come abbiamo già riferito, le dimissioni del signor von Kühlmann son giunte inaspettate per i partiti. Un certo acquietamento è stato determinato dalla dichiarazione del Cancelliere che il corso della politica rimarrebbe immutato. Ma i partiti della maggioranza domandano ancora che il Governo esponga nuovamente al Reichstag il suo concetto sulle questioni di guerra e di pace. Il primo effetto della notizia delle dimissioni del signor von Kühlmann è stato l'invio dell'approvazione dei crediti di guerra alla Commissione, e questo per creare un'occasione di parlare col Governo sulla situazione venutasi così a creare. La quale vien
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caratterizzata nel senso che Kühlmann, rappresentante del pensiero d'accomodamento nella politica estera, col quale i partiti della maggioranza lavoravano fiduciosi, ha dovuto dimettersi, e che al suo posto dovrà subentrare una persona resasi meritoria, è vero, nel campo diplomatico e assolutamente non delineata nel campo dei partiti politici, ma spinta sull'avanscena dai circoli pangermanisti a suo tempo; quando, cioè, il von Kühlmann fu nominato segretario di Stato. Questa situazione potrebbe destare il sospetto che si intenda abbandonare la linea della politica pacifica tedesca seguita sin qui. I partiti della maggioranza fanno di tutto perché si addivenga presto ad un chiarimento della situazione. Essi domandano che il Cancelliere confermi colla sua propria bocca al Reichstag che il Governo condivide ancor oggi il punto di vista della Nota di risposta tedesca al Papa. Solo allora, si opina nei circoli della maggioranza, sarà possibile la continuazione del lavoro reciproco ispirato dalla fiducia fra Governo e Parlamento; solo allora i socialisti saranno pronti ad accordare i crediti di guerra. Per il solo fatto dell'esclusione del signor von Kühlmann non si pensa nei circoli democratici-progressisti e del Centro di fare opposizione al Governo. Si vuole soltanto essere in chiaro che la politica tedesca non batterà una nuova via. Si attende ancora che il signor von Hintze, il probabile successore del signor von Kühlmann, sviluppi in modo chiaro il suo programma, e prima ancora di accettare il portafoglio dia occasione ai partiti di assumere il loro atteggiamento.
La stampa di destra approva naturalmente il ritiro del signor von Kühlmann, ma segue la tattica di non ac-
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clamare troppo il suo successore: questo per non destare sospetti. Nella stampa di sinistra non si vuol prestare incondizionata fiducia all'asserzione che la politica non abbia a subire mutamenti, e ci si meraviglia che il signor von Kühlmann sia stato congedato senza interrogare i partiti.
Il "Berliner Tageblatt" (democratico) scrive:
"I partiti della maggioranza del Reichstag debbono ricevere una risposta alla domanda se la Germania vuol condurre anche in futuro una guerra di difesa la quale, in ultima analisi, finisca con una pace d'accomodamento, o seppure debbono essere esposti nuovi fini di guerra visto che il seguace di una politica d'accomodamento, von Kühlmann, ha dovuto ritirarsi appunto per un suo discorso pacifista al Reichstag. Gli dichiareranno naturalmente che nulla si è cambiato, che nulla si cambierà e che tutto il procedimento è assolutamente innocente…
Vi si deve aggiungere un'altra circostanza. Il signor von Payer entrò a suo tempo nel Gabinetto Hertling qual fiduciario della Sinistra, e questo per creare uno stretto ed immediato rapporto di fiducia fra Governo e Parlamento e per escludere una volta per sempre le "sorprese". Con tutto ciò una sgradevolissima sorpresa non è mancata; né il conte Hertling né il signor von Payer l'hanno voluta o potuta evitare mediante colloqui colla Commissione fra le frazioni."
La "Börsenzeitung" (liberale nazionale) scrive:
"Il lato caratteristico della situazione po-
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litica è il fatto del ritiro del Segretario di Stato. Se il Cancelliere nega il cambiamento di rotta e dichiara trattarsi esclusivamente d'un cambiamento di persona, bisognerà credere alle sue parole, poiché egli è responsabile davanti al Reichstag per tutta quanta la direttiva della politica. Sarebbe però molto interessante apprendere quali sono stati i motivi per la dipartita del signor von Kühlmann. La ragione non si deve ricercare certo nel famoso discorso poco bello in quanto alla forma e forse non opportuna ai tempi che corrono. Noi non passiamo liberarci dall'impressione che circoli supremi gli abbiano fatto riconoscere chiaramente di non approvare tutta quanta la direttiva del signor von Kühlmann. È questa la via verso una pace dell'accomodamento politico ed economico cogli Stati Uniti e coll'Inghilterra, senza la quale anche secondo la nostra persuasione non si potrà addivenire ad una conclusione di pace. Il conte Hertling sembra essersi assoggettato volentieri a tali insistenze, come del resto non può conservare un buon ricordo delle circostanze che accompagnarono la sua nomina. Uno dei testimoni principali di questo stato di cose è l'ex-Segretario von Kühlmann, senza il cui aiuto nelle ore decisive, il conte Hertling non sarebbe oggi Cancelliere tedesco. Anche il pubblico sa che all'ex-Segretario di Stato von Kühlmann stava a fianco, pronto all'aiuto, un deputato molto noto e combattuto. (L'on. Erzberger. Il relatore.) Se osservando il genere del congedo applicato al signor von Kühlmann si ripensa alla strana reazione che l'attività del suddetto deputato determinò presso il signor Cancelliere,
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davvero non si può far un buon presagio alla carriera ministeriale del signor von Payer, del vice-cancelliere, nel caso che egli intenda di proseguirla.
Quale effetto determini all'estero nemico la nomina del signor von Hintze, lo vedremo nei prossimi giorni. Ai signori Lloyd George, Wilson e Clemenceau questo cambiamento tornerà forse gradito. Il congedo del signor von Kühlmann si ha in un periodo di guerra non chiarito né nei rapporti di politica interna né in quelli di politica estera. Gli uomini che hanno consigliato l'Imperatore al Quartiere generale, avranno certamente coscienza della grande responsabilità che loro incombe appunto in questa decisione."
Il socialista "Vorwärts" traccia la linea secondo la quale il successore di Kühlmann dovrebbe incamminare la sua politica, e scrive:
"Chi si vuole ingannare? Secondo la persuasione di tutto il mondo il "non tedesco" von Kühlmann è stato messo a terra per creare una omogeneità nel Governo nel senso dei pangermanisti. Non che questi signori si contentino soltanto di questo; no: il loro appetito è troppo grande, e l'appetito, si sa, vien mangiando. Ma Hertling è buono e può rimanere. Per lo meno si è persuaso che questo vecchio non fa danno, e che con lui si può far tutto ciò che si ritiene utile. Il caso Kühlmann non può far altro che corroborare la fiducia dei pangermanisti nel conte Hertling.
Un Cancelliere capace di un giudizio indipendente dinanzi al tanto gridare dei pangermanisti dovrebbe ben dirsi che il congedo dato a Kühlmann alle circo-
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stanze attuali non può che essere deleterio tanto nei riguardi interni che in quegli esteri. A chi si potrà dire, dopo questo avvenimento, che la Germania possiede un Governo civile, il quale possa appoggiarsi sulla maggioranza parlamentare, e questa maggioranza come lo stesso Governo regoli la sua politica secondo la Risoluzione del Reichstag del 19 luglio? Il caso Kühlmann costituisce la strepitosa vittoria di quegli elementi che combattono con ogni loro mezzo il pensiero di una pace d'accomodamento.
Vogliamo accennare solo brevemente al lato personale della cosa. Che Hertling non sarebbe mai divenuto Cancelliere senza Kühlmann, è più che notorio. Il signor von Kühlmann approfittò della fiducia che godeva allora nella Sinistra per appoggiare Hertling. È vero che nella politica le considerazioni personali non debbon influire su quelle puramente obbiettive, ma nel caso attuale tutto consigliava che Kühlmann non fosse congedato, almeno per ora, né a titolo di punizione per un discorso troppe amante della verità. Ciò nonostante il Cancelliere ha tagliato senz'altro il legame che lo univa a Kühlmann."
Riferiremo continuamente sull'ulteriore corso degli avvenimenti dei quali non può dirsi che abbiano ad essere liberi da sorprese.
Empfohlene Zitierweise
[Erzberger, Matthias], Successione nel Se gretariato di Stato agli Esteri. II vom 10. Juli 1918, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 7206, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/7206. Letzter Zugriff am: 24.04.2024.
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