Dokument-Nr. 8001

Erzberger, Matthias: Un articolo della "Germania" sullo sbarramento del Vaticano da parte dell'Intesa, 24. August 1918

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Nel suo numero 393 del sabato 24 corr. mese, l'organo berlinese "Germania" pubblicò il seguente articolo di fondo, che parla dello sbarramento del Vaticano alle Potenze centrali da parte dell'Intesa; mentre questa ha saputo fare in modo da stringer vieppiù le sue relazioni colla Santa Seda. L'articolo esprime la grande agitazione venutasi a manifestare per questo fatto nel popolo cattolico tedesco, e termina dicendo che la questione romana deve essere assolutamente risolta nel prossimo congresso della pace in un modo corrispondente alla libertà e all'indipendenza della Sede Pontificia.
Ma ecco la traduzione letteralissima dell'articolo in parola:
La coalizione antitedesca non fa la guerra contro la Germania e i suoi alleati soltanto nei campi di battaglia, ma cerca con qualsiasi mezzo possibile ed immaginabile di danneggiare l'avversario, di incalzarlo di strozzarlo. Fa parte di questa gigante lotta, vasta e sistematica, lo sbarramento del Vaticano alle Potenze centrali, dal quale gli Stati dell'Intesa sperano di ottenere l'esclusione del Santo Padre qual paciere e intermediario, nonché l'influenzamento di molti prelati della Curia a favore dell'Intesa. Qualunque sia 1'intenzione di questi sforzi, un fatto è innegabile: che la Germania e l'Austria-Ungheria sono escluse quasi ermeticamente dalla Santa Sede. Come si volle prima
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accerchiar diplomaticamente la Germania, così oggi la si vuole tagliar fuori completamente dal Vaticano. Questo stato di cose sarebbe impossibile se il Santo Padre fosse libero e indipendente e se potesse trattare indisturbato con tutti i suoi sudditi, come esige la sua posizione qual Capo supremo della Chiesa – posizione che gli dà diritto di giurisdizione su tutti i fedeli nell'ambito del Vaticano – e coi Governi, come domanda la sua sovranità. Il Santo Padre è superiore a qualsiasi sospetto: Egli non può volere altro che la giustizia e l'amore del prossimo. Di questo son penetrati appunto i cattolici della Germania; ed anche il nostro Governo ha dimostrato chiaramente di nutrire la stessa persuasione colla sua Nota di risposta all'Appello pontificio. Questo punto esula, quindi e completamente, dalle nostre discussioni. Quello che, però, noi deploriamo e lamentiamo, è la situazione indegna e di abbandono nella quale si trova la Santa Sede inquantoché le viene interdetto, o, per 1o meno, le vien reso impossibile dalle circostanze, il libero rapporto col mondo esterno, specialmente con una gran parte della cristianità ed un numero di Governi col quale manteneva, fino allo scoppio della guerra, rapporti diplomatici. Per queste ragioni la futura conclusione della pace deve operare ad ogni costo un cambiamento in questo stato di cose e ridare alla Santa Sede piena e completa libertà e indipendenza.
Prima che cominciasse la grande lotta dei popoli la Germania e 1'Austria-Ungheria stavano in contatto così stretto ed immediato colla Santa Sede, che persino singoli
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cattolici, più o meno affetti da separatismo, non lo vedevano di buon occhio. Le cose cambiarono quando l'Italia intervenne nella guerra. Non volendo il Governo italiano assumersi garanzie sufficienti per la protezione dei nostri ambasciatori presso la Santa Sede, questi dovettero abbandonare la città eterna. Prelati tedeschi, congregazioni tedesche e direzioni di grandi Ordini, dovettero seguire gli ambasciatori e ritornare in patria o fermarsi all'estero neutrale, sebbene avessero soggiornato in Roma per la semplice ragione che Roma è il centro della cristianità cattolica. Oltre a Sua Eminenza il Cardinal Frühwirth e il Vescovo Esser, i prìncipi della Chiesa e prelati tedeschi a Roma oggi si contano sulle dita: all'infuori di questi due, noi non sappiamo che ve ne siano altri. Solo una volta vi fu a Roma un cardinale tedesco dopo lo scoppio della guerra italiana; un cardinale austriaco, mai. È proprio una fortuna ed una benedizione che noi abbiamo, per lo meno, a Monaco e a Vienna le Nunziature Apostoliche. La diplomazia dell'Intesa ha lavorato magistralmente riuscendo nei suoi intenti di sbarramento. Gli Alleati hanno, invece, stretto sempre più le loro relazioni colla Santa Sede. L'Inghilterra ha, oggi, un rappresentante diplomatico al Vaticano; il Portogallo ha ristabilito le vecchie relazioni; la Cina e il Giappone non vogliono rimanere da meno. Persino la Francia atea ricerca la via di Roma, e non è affatto escluso che fra qualche tempo 1'abbia, se anche a malincuore, ritrovata; mentre gli Stati Uniti d'America manderanno presso la Santa Sede un rappresentante ancor prima della Repubblica francese.
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Per tutti questi avvenimenti si è determinata naturalmente, una grande agitazione fra i cattolici tedeschi; agitazione che trova le sue spiegazioni più nel campo religioso che in quello politico. I cattolici della Germania hanno, durante il Kulturkampf, sigillato la loro fedeltà a Roma con gravissimi sacrifici, e provano un acerbissimo dolore ad esser tenuti lontani dal Padre comune della Cristianità. Né si pensi che vedano di mal occhio i cattolici dell'Intesa per avere essi libero accesso alla Sede del Pontefice; no, vogliono soltanto che siano salvaguardati anche i loro diritti di rimanere collegati con Roma. Tutto ciò dimostra quanto sia necessaria la piena e completa libertà e indipendenza della Santa Sede e come insufficienti le cosiddette "Guarentigie" offerte da un solo Stato. Anche i Governi hanno un interesse crescente a che le relazioni col Papa siano e rimangano completamente libere ed assicurate. Bisogna quindi lavorare con ogni pressione nel senso che il prossimo congresso della pace risolva la questione romana in un senso che tenga conto della assoluta libertà pontificia e della sua indipendenza.
Empfohlene Zitierweise
Erzberger, Matthias, Un articolo della "Germania" sullo sbarramento del Vaticano da parte dell'Intesa vom 24. August 1918, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 8001, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/8001. Letzter Zugriff am: 25.04.2024.
Online seit 02.03.2011.