Dokument-Nr. 11977
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 10. Juni 1920

Schreiber (Textgenese)
StenotypistSchioppaPacelliPacelli
Betreff
Le elezioni politiche del Reich gerammanico
Le elezioni politiche del Reich germanico avevano questa volta una importanza tutta speciale. Si trattava di eleggere la il primoa rappresentanza nazionale Parlamento dopo la proclamazione della Repubblica e l'Assemblea Nazionale Costituente ed inoltre doveva chiarirsi la situazione politica in seguito al tentato colpo reazionario di Kapp-Lüttwitz, nonché alle agitazioni puramente soviettistiche del proletariato della Ruhr. La preparazione da parte dei non pochi partiti fu quanto mai intensa e laboriosa. L'aspettativa era enorme. Dopo il fallito tentativo Kapp, l'aAssemblea Nazionale, spinta principalmente dai partiti di sinistra, decise le elezioni pel 6 corrente ed esse infatti ebbero luogo con maggiore calma di quello che si sperava. I risultati definitivi non si potrannossono conoscere che se non soltanto dopo il 23  corrente,. e ciò per legge costituzionale. Ssolamente allora perciò si potrà definitivamente formare un nuovo Ministero, essendosi quello già al potere Intanto il l'attuale Ministero si è immediatamente dimessosi, dopo i in seguito ai primi risultati chiaramente opposti alle sue direttive politiche. Esso è stato pregato, come di consueto, a di rimanere soltanto pel disbrigo dellegli affari ordinari pratiche in corso e pel mantenimento dell'ordine.
Dalle notizie, che si hanno finora, si può facilmente concludere quale sarà la fisionomia del nuovo Reichstag. I risultati conosciuti dimostrano evidentemente una profonda deficienza il completo fallimento del Governo di coalizione, che finora è stato
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al potere, e che, come si sa, era composto di socialisti, democratici e Centro. Tale deficienza fallimento, è probabilmente forse così irrimediabile irreparabile, che sembra escluso possa costituirsi un nuovo g e durevole gGabinetto vitale formato soltanto dai tre menzionati partiti. Per Al contrario sono aumentate notevolmente le forze dei due partiti di destra, cioè di quello tedesco nazionale popolare (Deutsch-national-Volkspartei) e del tedesco popolare (deutsch-Volkspartei), vale a dire degli corrispondenti agli antichi conservatori e nazionali-liberali. Come è noto poi tali partiti sono in non trascurabile magg massima parte formati da protestanti. , ma recentemente un notevole gruppo di cattolici a tendenze conservatrici si è staccato dal Centro e si è unito, almeno per questa volta, ai tedeschi nazionali, fondando anche un proprio periodico settimanale "Mein Glaube", il cui primo numero è uscito il 25 Maggio scorso. – Anche i socialisti indipendenti hanno visto accresciute le loro filea da tutti gli scontenti dei socialisti maggioritari. Insomma le elezioni hanno dato una notevole preponderanza ai partiti estremi di destra e di sinistra a spese dei partiti medi.
La causa di tale fenomeno è duplice. Essa cioè deve cercarsi sia nella politica interna sia in quella estera.
Nella politica interna il risultato delle elezioni significa una chiara ed aperta opposizione di una gran parte del popolo tedesco alla così detta politica di coalizione, che tutto sommato rappresenta, era e non poteva se non essere una politica di mezze misure. di mezze misure e di compromessi. Essa naturalmente non ha potuto contentare né la destra né la sinistra: non la destra, perché essa non ha sufficientemente tutelati gli interessi della borghesia e delle classi medie; non la sinistra, perché non ha troppo abbastanza socializzato, come era nel suo programma e nelle aspettative dei di molti fra i suoi aderenti. Si attendeva da ambo le parti molto pi assai più di quello che il Governo ha potuto fare nelle attuali circostanze. Ora per-
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ciò i disillusi dell'una e dell'altra parte si sono schieratino contro il Governo e gli uni hanno cercatono presso l'estrema destra, gli altri presso l'estrema sinistra la l'attuazione realizzazione dei loro desideri politici: la borghesia, cioè, presso i conservatori, o i nazionali-liberali, i socialisti presso gli indipendenti.
Per ciò che riguarda la politica estera, il risultato delle elezioni [ri]rappresenta fin troppo chiaramente la reazione del popolo tedesco contro la pace impostagli dal Trattato di Versailles.. Era quasi fatale una rinascita del nazionalismo in seguito a quella pace, accettata soltanto per forza e contro la volontà dei partiti conservatori e non di questi solamente. L'eccitazione prodotta dalle condizioni dettate a Versailles., delle quali alcune ritenute durissime, altre addirittura ineseguibili, hanno spinto la maggioranza di nuovo una gran parte della borghesia verso quei partiti, che avevano prima combattuto fieramente la erano stati prima i più energici propugnatori della politica di guerra del Governo. della Germania.
Anche il Centro ha subito, a quanto sembra finora, in questa elezione delle rilevanti perdite. La sua presunta politica, accusata di esser troppo favorevole alle classi operaie, al proletariato, in favore delle classi operaie proletaria gli ha fatto perdere molti aderenti che sono passati ai partiti medi. delle classi medie. Anche Inoltre la politica del la ostilità, di cui è oggetto il da parte di moltissimi, anche fra i cattolici, il deputato Erzberger, accusato di spingersi troppo a sinistra e diventato oggetto d'attacco dalla quasi maggioranza del popolo tedesco, ha pure nociuto al Centro. Può dirsi che in qualche provincia la lotta elettorale è stata impostata sulla piattaforma: pro o contro Erzberger. Buoni risultati ha avuto la Bayerische Volkspartei Bayerische Volkspartei, che, come si sa, si separò dal Centro per le sue note tendenze federalistiche. Nel caso che attual-
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mente si possa riuscire ad una intesa fra il Centro il Partito Popolare Bavarese ed il Partito Popolare Bavarese il Centro, il Centro medesimo questo potrà avere anche nel nuovo Governo una notevole influenza. importanza preponderante.
In seguito alla esposta situazione politica è chiaro che sono quasi insormontabili quanto gravi siano le difficoltà per la formazione del di un nuovo Governo. vitale. e capace di Nessun partito ha una maggioranza assoluta. Né la estrema destra né la estrema sinistra possono governare da sole. I socialisti hanno dichiarato che non entrerebbero mai in un gabinetto insieme ai Nazionali tedeschi, nazionali, (antichi conservatori), che fino a ieri li hanno accusati come responsabili della immane catastrofe del popolo tedesco. Gli indipendenti ricusano di far parte di un Ministero di socialisti maggioritari, che non credono potrebbero accettare il loro programma di vastissima socializzazione. Un gabinetto di coalizione fra estreme destre ed estreme sinistre è evidentemente impossibile per la distanza enorme che separa i loro rispettivi programmi. Si brancola perciò nel buio, più fitto, e lae previsionei (se pure è possibile farne) più attendibili che corrono sono : comuni diffusae sono è o che si verrà presto o a nuove elezioni, ovvero alla guerra ad una pericolosa viva lotta di classe. , e forse la quale potrebbe condurre anche alla guerra civile.
Per g Gli interessi religiosi non vi dovrebbe essere sembra debbano per sé correre pericolo alcun immediato pericolo allo stato attuale delle cose, alcun pericolo. Essi almeno in quanto sono assicurati dalla Costituzione.
Infatti s Soltanto due terzi del Parlamento potrebbero portare un cambiamento alla Carta Costituzionale del Reichs. Infatti nel nNello stesso programma dei socialisti indipendenti, in cui è esposto un vastissimo piano di socializzazione e di innovazioni, più o meno in senso soviettistico, non si fa punto parola di questioni religiose. Tuttavia è naturale che, se l'att la presente oscura situazione [causasse] portasse (come non pochi temono) a conflitti violenti, anche la Chiesa potrebbe facilmente risentirne gravissimi danni.
Chinato
182r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 10. Juni 1920, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 11977, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/11977. Letzter Zugriff am: 02.05.2024.
Online seit 30.04.2013, letzte Änderung am 10.09.2018.