Dokument-Nr. 16771
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 03. Juli 19252

Schreiber (Textgenese)
StenotypistStenotypistPacelliPacelli
Betreff
Sull'applicazione del nuovo Concordato bavarese alla parte palatina del territorio della Sarre
Eminenza Reverendissima,
Come ebbi già l'onore di riferire all'Eminenza Vostra Reverendissima nel mio rispettoso Rapporto N. 32819 in data del 22 Maggio u. s., il Presidente della Commissione del Governo del territorio della Sarre diresse in data del 7 Febbraio c. a. al Governo bavarese per il tramite del Ministero degli Esteri di Berlino una Nota (Allegato I), in cui si affermava che le disposizioni del nuovo Concordato, conchiuso colla Baviera, non possono applicarsi alla parte palatina di quel territorio, ove vige invece ancora l'antico Concordato del 1817, come tutte le leggi ed ordinanze concernenti i rapporti fra Chiesa e Stato, le quali erano in vigore nella Baviera l'11 Novembre 1918 e non sono state poi mutate dalla menzionata Commissione. Non avendo ricevuto risposta a detta o Nota, Ufficio, la Commissione medesima ha indirizzato al Ministro degli Esteri del Reich Dr. Stresemann una seconda Nota in data del 18 Aprile (Allegato II), in cui, prendendo occasione dalla provvista delle parrocchie di Ensheim
46v
ed Ommersheim, ripete lo stesso concetto e chiede di averne la conferma da parte del Governo bavarese.
Questo, prima di pronunziarsi sull'argomento, ha ritenuto necessario di mettersi in rapporto colla S. Sede ed ha esposto il suo punto di vista nell'accluso Memorandum (Allegato III), testé consegnatomi ieri in Berlino dal Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri, Dr. Held. Di esso l'Eminenza Vostra troverà parimenti qui compiegata una traduzione francese (Allegato VI), la quale, tuttavia, non è ufficiale, ma è stata cortesemente redatta dal Consigliere Ministeriale nel Ministero degli Esteri di Monaco, Sig. Barone von Stengel.
Il Memorandum comincia col discutere la questione, se il nuovo Concordato bavarese vale per la parte palatina del territorio della Sarre, e distingue a tale riguardo nel Concordato medesimo due differenti aspetti, considerandolo cioè come trattato internazionale, impegnante le due Parti contraenti, e come legge. Il Memorandum ammette che il Concordato non ha attualmente forza di legge nella regione anzidetta, ma sostiene avere anche per essa valore come impegno fra le due Parti contraenti, giacché il Concordato è stato concluso per tutto il territorio bavarese e, pur a noma del Trattato di Versailles, la sovranità della Baviera perdura tuttora nel bacino della Sarre, sebbene il Governo bavarese non possa presentemente esercitarvi i suoi poteri. Ciò si applica soprattutto nei riguardi dell'articolo 12 del nuovo Concordato, col quale la S. Sede si è obbligata a non mutare l'attuale costituzione delle provincie ecclesiastiche e delle diocesi, essendo tale impegno indipendente
47r
dalla introduzione come legge del Concordato stesso. Il Governo bavarese teme infatti che la Commissione della Sarre torni di nuovo a presentare alla S. Sede la domanda di una separata diocesi od almeno di un Amministratore Apostolico per quel territorio.
Nella seconda parte il Memorandum esamina la questione della permanenza o meno in vigore del Concordato del 1817 nel più volte menzionato territorio e si pronunzia in senso affermativo, pur negando che la Commissione del Governo della Sarre sia autorizzata ad esercitare i diritti e privilegi di presentazione accordati ai Re di Baviera nel Concordato medesimo. A conferma di quella 'affermazione il Memorandum osserva che la S. Sede, dopo la caduta della Monarchia, considerò il Concordato del 1817 come tuttora vigente per la Baviera sino all'entrata in vigore del nuovo. Non ho mancato di far rilevare da mia parte che ciò non corrispondeva alle comunicazioni a me pervenute dalla S. Sede circa tale materia; mi è stato però risposto che, secondo un Rapporto di cotesto Signor Ministro, Barone de Ritter, l'Eminenza Vostra, in occasione della nota Allocuzione Pontificia del 21 Novembre 1921, l'Eminenza Vostra gli avrebbe dichiarato il 16 Dicembre dello stesso anno che, pendenti in Baviera le trattative per un nuovo Concordato e sino alla conclusione delle medesime, la S. Sede riguardava l'antico come ancora in vigore. Ho replicato che ciò si intendeva, a mio avviso, in via semplicemente di fatto, come erasi, ad esempio, convenuto per che la provvista delle parocchie già di patronato regio che la provvista delle medesime avvenisse, provvisoriamente e senza pregiudizio per il
47v
futuro, nel modo di prima, ma che in linea di diritto, per quanto è a me noto, l'Eminenza Vostra aveva evitato di pronunziarsi in tal senso. Vostra Eminenza giudicherà che cosa debba dirsi su questo argomento. Il Governo bavarese teme stima che, rimanendo altrimenti quel territorio rimarrebbe senza alcun Concordato, e che un tale stato di cose potrebbe produrre conseguenze dannose, ad esempio per ciò che riguarda il pagamento degli assegni agli ecclesiastici.
Il Governo bavarese sottopone infine alla S. Sede nel Memorandum in discorso alla S. Sede il testo della risposta, che, in conformità delle surriferite considerazioni, si propone di dare alla Commissione del Governo della Sarre, e prega l'Eminenza Vostra di fargli conoscere colla maggior possibile sollecitudine la Sua mente al riguardo. Qualora Vostra Eminenza volesse servirsi per simile comunicazione del mio modesto tramite, La supplicherei di inviarmi le relative istruzioni direttamente a Monaco, ove tornerò senza indugio dopo aver preso parte al the, che sarà offerto domani al Corpo diplomatico di Berlino dal Sig. Presidente del Reich. In detta risposta si concede che il nuovo Concordato non ha forza di legge nella parte palatina del territorio della Sarre, ma si omette di aggiungere espressamente, in conformità della surriferita distinzione, che esso vale come impegno fra le due Parti contraenti, non ritenendo il Governo bavarese non necessario e più prudente di non fare di ciò esplicita menzione; si afferma però poi la permanenza in vigore delle leggi ed ordinanze, che regolavano l'11 Novembre 1918 i rapporti fra Chiesa e Stato, anche qui senza [parlare] toccare la questione dei diritti e privilegi di presentazione spettanti già ai Re di Baviera.
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1Ursprünglicher Ort "Berlin" hds. vermutlich von Pacelli gestrichen.
2Ursprüngliches Datum "29 Giugno 1925" hds. von Pacelli korrigiert.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 03. Juli 19252, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 16771, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/16771. Letzter Zugriff am: 03.05.2024.
Online seit 02.11.2015, letzte Änderung am 12.01.2016.