Dokument-Nr. 10191
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 24. November 1920

Regest
Pacelli zitiert ausführlich aus einem Brief des Rottenburger Bischofs Paul Wilhelm von Keppler. Seit einiger Zeit halte sich der Bankangestellte Hans Abel in Rom auf, um die Errichtung einer Kirche in Schippach zu erwirken. Das dafür notwendige Geld sei in seiner Bank hinterlegt. Abel sei ein Anhänger des Mystizismus, namentlich der angeblichen Visionärin Eleonore Missel. Ein Bruder Abels sei der Führer der "Schladerer-Sekte" in Württemberg und Baden gewesen. Dieser sei vom Erzbischof von Freiburg exkommuniziert worden und plötzlich an einem Schlaganfall verstorben. Seither werde er von der Sekte als Heiliger verehrt, ebenso wie Josefine Schladerer, deren minderjährige Tochter er verführt habe. Ihr Sohn werde von jener Sekte als "Messias" angesehen. Abschließend warnt Keppler vor einem gewissen Pater Dangelmaier, der sich in Begleitung Abels befinde; beide seien sehr raffiniert und wohl auch hysterisch.
Betreff
Sul Dr. Abel
Compio il dovere di trascrivere qui appresso, tradotto dal tedesco, un brano di una lettera di Mons. von Keppler, Vescovo di Rottenburg, giuntami oggi:
"Da più parti apprendo che il Dr. Abel, impiegato in una Banca di Monaco, trovasi da qualche tempo in Roma, affine di ottenere dalla S. Sede una decisione favorevole nell'affare di Schippach e per la costruzione di una chiesa in quel luogo; i milioni raccolti a questo scopo sono depositati nella Banca, ove l'Abel è impiegato. Egli è completamente implicato nei morbosi movimenti mistici della Germania. Crede anche fermamente alla visionaria Eleonora Missel di Hausen nella mia diocesi, benché questa alcune settimane fa abbia confessato spontaneamente e sotto giuramento di essere stata essa stessa l'autrice di tutte le visioni, come pure delle stimmate. Un fratello dell'Abel, ecclesiastico, era il capo della setta Schladerer, la quale, sorta nel Württemberg, si trasferì poi a Friburgo ed a Costanza ed è ora di nuovo nella mia diocesi. Detto fratello venne nominatamente scomunicato
278v
dall'Arcivescovo di Friburgo due anni or sono. Poco dopo il suo arrivo nella mia diocesi, una domenica mattina venne colpito da apoplessia e rimase subito morto. La setta lo venera come santo, sebbene abbia un anno fa sedotto la figlia minorenne della Signora Schladerer, morta nel frattempo e riguardata dalla setta medesima come santa; il figlio della sedotta è venerato come 'Messia'. Insieme all'Abel deve essere in Roma un tal P. Dangelmaier per intrigare con lui; ambedue sono assai abili e scaltri e secondo la mia convinzione anche isterici".
Chinato
278r, oberhalb des Textkörpers hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 24. November 1920, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 10191, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/10191. Letzter Zugriff am: 29.03.2024.
Online seit 14.01.2013, letzte Änderung am 01.10.2013.