Dokument-Nr. 10590
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 03. Juli 1919

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Discussioni sul nuovo progetto di Costituzione in Baviera – Questione del Con Concordato e relazioni colla S. Sede
In un mio rispettoso Rapporto inviato verso il 20 dello scorso mese di Maggio Giugno (non posso dare l indicare la data precisa, perché ho inviato, trasmesso, come d'abitudine, la minuta a Monaco per la necessaria registrazione nell'Archivio), par rife parlando trattando dell'attuale situazione politico-religiosa in Baviera, e particolarmente del nuovo recente progetto di Costituzione e degli accordi (Vereinbarungen) conclusi fra i partiti, i quali sono entrati a far parte del nel nuovo Gabinetto di coalizione, rifer avevo ebbi l'onore di riferire all'E. V. R. come, nel richiamare l'attenzione di Mons. Arcivescovo di Monaco su detti accordi sulle gravi disposizioni su vari punti, non conformi ai principi della Chiesa, contenuti in detti quegli accordi, avevo ripetuta-
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mente ed in modo speciale insistito sulla necessità che i cattolici [avessero] abbiano sempre riguardo al Concordato esistente fra la S. Sede e la Baviera, le cui disposizioni non è lecito in alcun modo di alterare senza il previo consenso della S. Sede medesima stessa. Una simile ammonizione ho fatto giungere anche direttamente per un'altra via confidenziale ed indiretta ai capi della Bayerische Volkspartei (antico Centro). per una via confidenziale.
Tali premure non sono rimaste ([ein Wort unlesbar] cfr. [ein Wort unlesbar] il 7 febr.) senza [risultato] risultato. Leggo, infatti, nei giornali bavaresi giuntimi ora (cfr. il n N umero 278 qui unito della l'Augsburger Postzeitung)(cfr. il Numero 278 qui unito – Alleg. I – della Augsburger Postzeitung) che il 25 Giugno si è riunita scorso la Commissione incaricata di decidere esaminare il nuovo suddettosuddetto progetto summenzionato di Costituzione ha iniziato in Bamberga la discussione generale. Uno dei primi oratori è stato il deputato Held della Bayerische Volkspartei, il quale, dopo alcune altre critiche mos mosse al progetto stesso, medesimo, ha soggiunto "Alcune disposizioni di [esso] esso rendono altresì possibili dei conflitti fra lo Stato il Ministero ed il Landtag, fra lo Stato e le società religiose. Inoltre io non veggo chia-
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ramente quale posizione prende la Baviera [nel] circa i di fronte ai pubblici trattati, da essa finora conclusi. Si pensa forse ad una rottura unilaterale del Concordato? Si è messo il Governo in relazione colla Santa Sede? La popolazione cattolica bavarese non può essere a ciò indifferente. Ha il Governo partecipato alla Curia Romana la sua esistenza? Eppure ciò un tale atto sarebbe stato richiesto dai doveri della cortesia internazionale. Il Presidente dell'Impero Ebert ha ben notificato al Sommo Pontefice la sua assunzio formazione del nuovo Governo. Il Nunzio in Monaco venne minacciato dai bolscevichi al tempo della dittatura dei Consigli. Il Ministro soviettista d'allora Dr. Lipp si scusò (1) Tale Questo dett particolare non è molto storicamente esatto, come è già noto all'E. V.. Ha il Presidente dei Ministri Hoffmann fatto passi, per riparare il torto fatto commesso allora al contro il Nunzio? È stato il progetto di Costituzione sottoposto alle supreme Autorità ecclesiastiche, per avere il loro giudizio circa le disposizioni riguardanti la Chiesa e la scuola? Perché non è possibile la provvista delle parrocchie?
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Medii e bassi funzionari lasciano giacere gli atti, perché giacché non ricevono più istruzioni per ciò che riguarda concerne i sui rapporti fra lo Stato e la Santa Sede. I diritti delle società religiose non sono regolati nel progetto in modo sufficiente; ed a questo riguardo a questo riguardo le Costituzioni del Württemberg e del Baden sono molto più favorevoli e chiare. Nel nostro progetto manca una distinzione fra le società religiose riconosciute e non riconosciute, ed inoltre e non vi si dice se esse hanno i diritti di pubbliche corporazioni..."
Il Ministro Presidente dei Ministri Hoffmann, sebbene socialista antireligioso, non ha potuto sottrarsi alle incalzanti doma e categoriche domande rivoltegli dal deputato cattolico. ; il che prova quanta fo influenza la Bayerische Volkspartei possa ancora esercitare, se si risolve ad agire con energia e fermezza. Egli ha risposto: "Il Governo ha opinato che allo stadio attuale della questione non era fosse ancora necessario di presentare il
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progetto alle supreme Autorità ecclesiastiche. Il Concordato continua ad essere in vigore. Nei capoversi 1 e 2 del paragrafo 13 sono stati posti trovansi enunciati i principi a ciò relativi. Nel momento, in cui la legislazione dovesse divenire definitiva, si verrebbe a trattative colla Curia Romana per una pronta immediata riforma, modificazione o soppressione del Concordato."Dopo aver poi affermato, pur troppo, che gli accordi dei tre fra i tre partiti della coalizione debbono costituire formare la base per la della nuova Costituzione bavarese, salvo naturalmente contrarie disposizioni della Costituzione dell' Impero, si è così il Sig. Hoffmann si è così espresso circa i rapp futuri rapporti diplomatici fra la S. Sede e la Baviera: "L'Impero Germanico (Reich) creerà una Legazione presso il Vaticano. Come è noto, le Legazioni bavaresi avran resteranno probabilmente soppresse dalla Costituzione dell'Impero. È dubbio se accanto alla Legazione del Rei dell'Impero potrà rimanere in Roma anche una Legazione di Baviera. Il Ministro Preger tratta presentemente per mio incarico
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in questo senso col Governo centrale."
I cattolici, tuttavia, se devo almeno credere ad un telegramma da Monaco dell'Agenzia Wolff apparso sui giornali svizzeri di oggi, non sarebbero rimasti soddisfatti delle surriferite dichiarazioni. Secondo il detto telegramma, la stampa cattolica attacca il Governo, perché non si è messo d'accordo colla S. Sede allo scopo di regolare le questioni pendenti, e chiede che accanto alla progettata Nunziatura di Berlino (?) sia conservata anche quella di Monaco.
La stampa cattolica si è ha fattao eco dealle parole del deputato Held. Il Bayerischer Kurier del 26 Giugno scorso (Alleg. II) ha pubblicato un notevole articolo – la cui sostanza è stata anche diffusa all'estero da un telegramma dell'Agenzia Wolff –, nel quale, prendendo le mosse dalla questione della provvista delle parrocchie, la cui prolungata vacanza cagiona gravi danni alla cura delle anime ed agli interessi del clero, attacca il Governo bavarese per non essersi messo in rapporto colla Santa Sede allo scopo di regolare le pendenti vertenze politico-ecclesiastiche. Il giornale crede pos che, queste qualora il Governo medesimo si mettesse in ponesse in relazione con essa, la Santa Sede, medesima, non sarebbe aliena dal conformemente alle sue abitudini, non sarebbe aliena dall'addivenire ad un modus vivendi provvisorio, ad esempio concedendo per le parrocchie che lo Stato continui ancora ad esercitare il diritto di presentazione, a condizione naturalmente che consenta ad adempiereaalla sua volta i corrispettivi obblighi concordatari.
Nel riferire quanto sopra all'E. V., m'inchino umilmente al bacio della S. Porpora e con profondissimo ossequio ho l'onore di confermarmi
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 03. Juli 1919, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 10590, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/10590. Letzter Zugriff am: 05.05.2024.
Online seit 14.01.2013, letzte Änderung am 10.03.2014.