Dokument-Nr. 11627
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 27. Oktober 1921

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Circa la proposta nomina di un Amministratore Apostolico per il territorio della Sarre
App Non appena pervenutomi il venerato Dispaccio dell'E. V. R. N. B=26042 del 10 corrente insieme all'Allegato, che qui accluso compio il dovere di ritornare, all'E. V. R., mi diedi premura di rivolgermi senza indugio confidenzialmente segretamente ai due Vescovi di Treviri e di Spira, per conoscere se avessero nulla da aggiungere alle osservazioni già inviate alla S. Sede circa l'amministrazione ecclesiastica del territorio della Sarre.
Soltanto oggi ho appreso che, come era da prevedere, Mons. Vescovo di Treviri rimane mantiene il punto di vista già espresso nel Memoriale dell'Agosto 1919, e la stessa lo stesso si può ritenere che sarà anche quello di in sostanza risponderà anche Mons. Vescovo di Spira.
Riservandomi, pertanto, di trasmettere [even] alla E in seguito all'E. V. le eventuali ulteriori osservazioni dei due anzidetti Prelati, stimo intanto opportuno di non ritardare più oltre
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a manifestarLe, circa la grave questione a manifestare all'E. V., in obbedienza ai venerati Suoi ordini, il mio subordinato parere circa la grave questione.
Non vi può essere dubbio che, specialmente dopo le recenti perdite nell'Alta-Slesia, la notizi l'eventuale favorevole l'accoglimento da parte della S. Sede della domanda testé avanzata dal Governo della Sarre, produrrebbe in Germania dolorosissima impressione. Ciò è troppo manifesto, perché io abbia bisogno di soffer soffermarmi su tal punto. La questione invece ha una specialissima e, direi quasi, decisiva importanza nei rapporti nei rapporti del relativamente alle tratt ai Con alle per le trattative per circa i futuri Concordati, che si spera di concludere prima colla Baviera e poi col Reich.
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Come all'E. V. infatti è ben noto, all'E. V., né il partito popolare nel (Bayerische Volkspartei) nel Landtag bavarese, né il tanto meno il Centro al Reichstag ed al Landtag prussiano, hanno la maggioranza assoluta, di guisa che non potranno far votare passare colle sole loro forze il progetto di Concordato nei rispettivi Parlamenti, ma dovranno cercare appoggio in altri partiti. Bisogna inoltre contare colla coll'aspra resistenza che [zwei Wörter unlesbar] non pochi alti funzionari dello Stato, imbevuti di principi liberali, muovono contro i diritti della Chiesa. Così, ad esempio, in Prussia non solo il protestante e liberale Ministro del Culto Dr. Becker, ma anche il cattolico Niermann, Consigliere segreto governativo nel Ministero medesimo, tendono alla conclusione di un Concordato "minimo", limitato cioè alle sole materie incluse nellae Bollae "De salute animarum" di circoscrizione, escludendo così specialmente i punti concernenti le Facoltà teologiche e la scuola. (cfr. Rapporto N. 20493 del 2 Maggio 1921). Ora è chiaro che, per cercar di guadagnare i suaccennati suddetti partiti e di spezzare tali resistenze, non, della burocrazia regalista, non Ora, per guadagnare questi ultimi, non valgono giovano gli argomenti di indole ordine religioso a, ma occorrono stringenti ragioni politiche. Fra le queste esse considerazioni di tal natura – oltre il desiderio bisogno bisogno generale di mantenere, in del Governo germanico di mantenere, in q nelle attuali difficilissime circostanze, buoni rapporti colla S. Sede (motivo, però, questo, il quale, appunto perché generale, è meno concreto e tangibile) – sono soprattutto efficaci le due seguenti:
1°) Il Governo vuole assicurarsi che gli ecclesiastici, i sacerdoti, i quali hanno uno stabile ufficio ecclesiastico in Germania (Vescovi, parroci, professori, ecc.), siano cittadini tedeschi. 2°) Ciò ha specialmente per la in Prussia una grande importanza, massime per ciò che quanto riguarda le parrocchie situate sui presso i confini della Polonia. È per ciò che il Ministero dei l Culti o prussiano ha più volte ripetutamente tentato di avere ottenere dai Revmi Vescovi la promessa di non nominare stranieri a tali detti uffici senza il consenso dello Stato; ma, essendosi l'Emo Sig. Cardinale Bertram a me rivolto per conoscere se avevo difficoltà al riguardo, io, affine di non perdere questa quest'arma efficace nelle trattative concordatarie, ho stimato sempre necessario di dissuaderlo esortarlo fermamente vivamente a non dall' a non aderire a tale richiesta richiesta ([se]
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o ad summum di a fare lo coll'espressa riserva che simile promessa varrebbe soltanto provvisoriamente, vale a dire sino alla conclusione del Concordato, e senza pregiudizio dei negoziati delle trattative anzidette, p circa il medesimo i le quali sono riservati e alla Santa Sede. Tuttavia il Governo potrebbe eludere questa difficoltà e regolare unilateralmente un tal punto per via legislativa. Ed infatti il summenzionato Consigliere segreto governativo Niermann ha già suggerito, come mi consta da sicure informazioni, che lo Stato prussiano conceda gli aumenti di congrua per i parroci alla la colla condizione che nessuno straniero possa essere nominato parroco senza la sua approvazione.
2°) Rimane quindi come unico argomento insuperabile e vali la situazione ecclesiastica nei territori occupati, e soprattutto nel bacino della Sarre. Di questo argomento, che venne da me espressamente da me svolto toccato nella Nota al Sig. Hoffmann, allora Min Presidente del Consiglio dei Ministri in Baviera, in data del 9 Marzo 1920, ho fatto ripetutamente uso nelle mie conversazioni [sep] coi vari uomini di Stato circa la questione concordataria (cfr., ad esempio, il succitato Rapporto N. 20493); ma debbo confessare all'E. V. che, in seguito alle assicurazioni che i Governi così di Berlino come e di Monaco, ( nonché come pure Mons. Vescovo di Treviri, (in occasione del viaggio da lui compiuto in Roma nello scorso anno) hanno ricevuto dalla
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in proposito dalla benevolenza della S. Sede, essi si sentono abbastanza tranquilli e non temono mutamenti. L'attuale domanda del Governo della Sarre giunge quindi assai opportuna per rimettere pienamente in valore questo efficacissimo argomento motivo. Vostra Eminenza nel Suo superiore senno giudicherà, [espediente] se non sia perciò forse espediente di tenere al Sig. Ambasciatore di Germania ed al Sig. Ministro di Baviera presso in Roma presso a poco il seguente ragionamento: Il Governo della Sarre ha chiesto recentemente la nomina di un Amministratore Apostolico per quel territorio,. La Santa Sede risponderà per ora esser ciò il quale così, verrebbe così , se non definitivamente dismembrato, certo trattato durante il periodo che precederà il plebiscito, alla verrebbe, se non definitivamente dismembrato, almeno sottratto alla giurisdizione dei Vescovi di Treviri e di Spira. Il La Santa Sede si propone di rispondere per ora essere ciò per ora impossibile, essendo trovandosi i limiti delle diocesi anzidette fissati dal Concordato rispettivamente dalla nella Bolla Con concordata De salute animarum e dal nel Concordato bavarese del 1817 (cfr. Dispaccio N. B=20746 del 13 Maggio 1921). Tuttavia la S. Sede medesima deve richiamare l'attenzione dei Governi di Berlino e di Monaco sulla circostanza che, come è stato ripetutamente dichiarato, le suddette Convenzioni concordatarie, rimangono in sono considerate come rimaste in vigore soltanto se non in via di fatto e provvisoriamente. concluse già coi Re di Pr in seguito agli avvenimenti di questi ultimi anni, non
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possono considerarsi come rimaste in vigore se non in via di fatto e provvisoriamente. Ora è evidente che un tale stato provvisorio e di transizione non potrebbe prolungarsi per un tempo indefinito. Se quindi entro un termine ragionevole non si [conclud eranno ono,] concluderanno, prima colla Baviera e poi col Reich, nuovi Concordati, di di cui la Chiesa possa trovi assicurati i suoi diritti essenziali, possa dirsi sufficientemente soddisfatta, la S. Sede, pur essendo lungi da Essa qualsiasi idea di rappresaglia, si troverà tuttavia si troverà nella necessità di considerare le menzionate Convenzioni come intieramente decadute, e quindi non potrà più opporre al Governo della Sarre il solo [suaccennato] argomento perentorio, suaccennato, di essere cioè legata dal Concordato. da Concordati. La responsabilità e la odiosità delle conseguenze di una tale condizione di cose ricadrebbe, [unicamente] come è manifesto, interamente ed esclusivamente sul sui rispettivi Governo i. di Berlino e di Monaco. − Una simile dichiarazione avrebbe, a mio subordinato avviso, il duplice effetto di facilitare la conclusione di un buoni Concordato i e di accelerarne le trattative.
Dopo di ciò, chinato
69r, hds. oberhalb des Textkörpers in roter Farbe von unbekannter Hand vermerkt, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 27. Oktober 1921, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 11627, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/11627. Letzter Zugriff am: 07.05.2024.
Online seit 14.05.2013, letzte Änderung am 14.04.2014.