Dokument-Nr. 11663
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 01. Dezember 1922

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Sull'Ambasciata della Repubblica dei Soviety in Berlino
Mi pervenne regolarmente a suo tempo il venerato telegramma cifrato dell'E.  N. 25, col quale l'E. V. R. si degnò compiacque di impartirmi le implorate istruzioni circa l'attitudine da tenere verso il Rappresentante diplomatico della Repubblica dei Soviety in Berlino.
In realtà il Sig. Krestinski presentò non molto dopo al Sig. Presidente del Reich le Lettere credenziali che l'accreditavano ufficialmente in qualità di Ambasciatore presso la d di detta della menzionata Repubblica; ma non avendomi egli, diretto, secondo che fanno gli a l'uso la norma osservato dagli altri contrariamente all'uso qui praticato dai nuovi Capi-Missione, verso il Decano del Corpo diplomatico, diretto la consueta la con lettera d'uso per annunziare al Decano del Corpo diretto la consueta lettera per notificarmi della annunziarmi la presentazione e chiedere una udienza, non avevo avuto sinora alcuna occasione di entrare in rapporti con lui. In occasione Nell'ultimo mio viaggio a Durante l'ultima la mia breve permanenza in Berlino nello scorso mese di Ottobre, essendomi incontrato cogli Ambasciatori d'Inghilterra, di Francia e di Spagna e col Ministro di Svizzera, chiesi loro se avevano fatto la conoscenza del Collega russo; tutti mi risposero negativamente, ed anzi i tre ultimi aggiunsero che essi non potevano ess avere rapp relazione con lui, non avendo il lo i loro rispettivi Governi riconosciuto la Repubblica dei Soviety. Ho tuttavia letto sui pubblici fogli che in [da] un ricevimento diplomatico dato nell nel Luglio scorso dall'Ambasciata bolscevica di in Berlino – ricevimento che per la pompa e lo splendore avrebbe eclissato quelli
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già così sontuosi dell'antica Ambasciata imperiale al tempo degli Czar – era intervennero gli Ambasciatori d'Italia e del Giappone, e che ad un altro ricevimento in onore dell'anniversario della rivoluzione russa nel passato Novembre avrebbero assistito i Ministri del Belgio, della Svezia, della Norvegia, della Olanda, della Estonia e della Czeco-Slovacchia, ma non ho potuto sinora appurare la verità di tale i> notizia e.
Circa la composizione del personale dell'Ambasciata in discorso, se debbo credere a quanto mi è stato testé narrato da un funzionario autentico del Ministero degli Esteri di Berlino che sarebbero ad essa addetti ufficialmente vari ex-c Commissari del Governo bolscevico in Ungheria al tempo dell'epoca di Bela Khun [sic], i quali si resero allora colpevoli delle più atroci crudeltà verso ecclesiastici e specialmente verso religiose; ma anche ciò questo non mi mi consta finora con assoluta certezza.
Checché sia di ciò, durante l'ultima anzidetta mia permanenza in Berlino, ebbi occasione di parlare intrattenermi col Capo del protocollo nel Ministero degli Esteri Sig. von Gülich circa il ricevimento del Corpo diplomatico presso il Presidente del Reich per il prossimo Capodanno. ed e Essendo caduto il discorso sull'Ambasciatore della Repubblica dei Soviety, gli gli feci confidenzialmente osservare che non mi sarebbe stato possibile difficile di inviare a questo anche a lui la circolare d'invito a detto ricevimento, non avendo da esso ricevuto da lui avendomi egli dato alcuna comunicazione partecipazione della prese . , aggiungendo che ed e soggiunsi che, stando così le cose, sembrava l'Ambasciatore stesso in passato avrebbe potuto essere più convenientemente sarebbe apparso più conveniente che l'Ambasciatore stesso venisse invitato direttamente dal Ministero degli Esteri. Ora però il medesimo Sig. von Gülich mi ha indirizzato in data del 28 Novembre p. p. una lettera, nella quale, dopo aver ricordato questo precedente, così continua: "Ho creduto di agire nel senso di V. E., portando, in una visita da me fatta al Sig. Ambasciatore Krestinski, la conversazione su tale questione tal punto ed accordandogli e manifestandogli altresì il di Lei modo di vedere. Il Signor Ambasciatore ha allora osservato risposto che egli ben volentieri visite-
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rebbe V. E. qui in Berlino. Avendo io nondimeno supposto osservatoio già notato essere ben assai dubbio che V. E. venga qui nuovamente prima della fine dell'anno, il Sig. Krestinski ha replicato che sarebbe egualmente volentieri disposto a con anche a comunicarLe comunicare per iscritto a V. E. aver aver egli assunto la direzione dell'Ambasciata, ma che aggiungendo però tuttavia che desidererebbe di di esser sicuro certo che V. E. non lascerebbe t questa comunicazione senza risposta, ma accuserebbe ricevimento della sua lettera. – Prego quindi V. E. La prego quindi di significarmi, se posso dare al Sig. Krestinski in di Lei Suo nome a nome di V. E. una tale assicurazione".
Nel supplicare pertanto l'E. V. a voler degnarsi d'impartirmi con sollecitudine le Sue superiori istruzioni al riguardo, m'inchino
Sebbene nel sullodato telegramma N. 25 l'E. V. mi avesse già dato ordine istruzioneordinedi riconoscere il Rappresentante diplomatico della Repubblica dei Soviety accreditato presso la Germa il Reich, pur senza usare verso di lui eccessive attenzioni, mi permetto ciò nondimeno, data la delicatezza dell'argomento, di supplicarLa a volersi degnare d'impartirmi colla maggior possibile sollecitudine le Sue superiori istruzioni circa la domanda a menzionata domanda del Sig. von Gülich, mentre chinato
9r, oberhalb des Textkörpers hds. von unbekannter Hand vermerkt, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 01. Dezember 1922, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 11663, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/11663. Letzter Zugriff am: 01.05.2024.
Online seit 31.07.2013, letzte Änderung am 14.04.2014.