Betreff
Sul progetto di Concordato per il Reich
Il giorno 3 del corrente mese di Gennaio ebbi occasione di tenere
avere
in Berlino una Conferenza cogli Eminentissimi Signori Cardinali Bertram e Schulte circa il
la questione del Concordato per il Reich. In seguito ad essa l'Emo Vescovo di Breslavia mi ha inviato in data d 5 dello stesso mese
corr. una lettera, che qui acclusa compio il dovere di trasmettere all'E. V. R.
L'esposizione del sullodato Cardinale illustra le reali enorm e straordinarie difficoltà, che realmente incontra in Germania la conclusione di un c
Concordato favorevole alla Chiesa. Mi sia permesso tuttavia, pur senza entrare per ora in un esame particolareggiato dell'esposizione medesima, di sottoporre all'E. V. le seguenti brevi osservazioni al riguardo:
1°) Come ebbi già l'onore di ricordare
accennare nel mio rispettoso Rapporto N. 22535 [sic] in data del 16 Novembre scorso, i punti testé presentati il 15 dello stesso mese al Sig. Cancelliere Dr. Wirth furono da me estratti, con non lievi mitigazioni, dai voti dell'
dell'
approvati dall'dell'Episcopato tedesco nella
nella
riunito in appositariunito in Conferenza tenutasi appositamente
tenutasi appositamente
in
a Fulda dal 27 al 29 Gennaio 1920, ed ebbero poi
quindi l'approvazione del S. Padre e dell'E. V. – Essi furono
poi d
già da me ripetutamente discussi
In seguito conferii ripetutamente intorno ai medesimi col
330v
col Revmo Mons. Prof. Kaas, deputato al Reichstag, indicatomi,
dal più volte menzionato
dietro mia richiesta, dallo stesso dall'Emo Bertram e d come l'ecclesiastico più atto,
idoneo, a giudizio dell'Episcopato,
dei Vescovi, per essere da me consultato circa le questioni politico-ecclesiastiche concernenti il Reich e la Prussia. I punti così elaborati vennero p poscia da me inviati allo stesso
allo medesimo stesso Emo, il quale fece intorno ai medesimi alcune osservazioni da cui trassi proposte di emendamenti, di cui tenni subito conto. Finalmente, per tacere di altre minori consultazioni, essi vennero il 12 del predetto mese di Novembre, confidenzialmente discussi alla mia presenza, per desiderio del Sig. Cancelliere, in una lunga seduta, cui presero parte q i quattro più cospicui parlamentari
deputati
cattol cattolici della Germania, vale a dire lo Spahn, il Porsch, il Marx ed il summenzionato Mons. Kaas. Alcune saggie modificazioni, suggerite durante la discussione, vennero da me accolte nel testo definitivo, che i parlamentari
deputati medesimi stimarono potersi così
in tal guisa presentare senza inconveniente
i al Governo. È naturale
indubitatochiaro che non tutto ciò, che
quanto in essi è richiesto, potrà essere raggiunto,
ottenuto; ma è
era
ovvio pure ovvio
naturalenecessario che le prime proposte debbono conten
gano
ere
contenessero
sempre una più chiara
precisa affermazione dei de giusti desideri della S. Sede. Durante le trattative,
(come già si vien facendo in Baviera)
,
potranno essere adottate le opportune vi sarà sempre tempo e modo di introdurre le le modificazioni i cambiamenti e le mitigazioni indispensabili, e perciò nella Nota,
del 15 Novembre con cui l' rimisi al Sig. Cancelliere i punti in discorso, dis lo lo assicurai espressamente che "l'ulteriore svolgimento dei negoziati offrirebbe alla S. Sede 331r
l'occasione di dare circa i suddetti punti tutti gli schiarimenti, che il Governo del Reich desiderasse, e di prendere, con sincero desiderio di accordo, in seria e benevola considerazione le eventuali proposte di modificazioni e di aggiunte, le quali venissero presentate dal Governo stesso".
2°) Dopo la recente lettera del Sig. Ministro del Culto prussiano in data del 6 corrente, da me trasmessa coll'ossequioso Rapporto N. 22938 del 9 corr., sembrami
subordina a mio s la via da seguire
parmi subordinatamente
sembra sembra, salvo meliori iudicio, che la via da seguirsi
seguirsi praticamente sarebbe, a mio subordinato avviso,
debba essere ora la seguente. Innanzi tutto occorre ottenere, secondo la premessa contenuta nel
senza indugio, il conformemente al secondo capoverso della summenzionata lettera, la
immediata
cessazione delle ingerenze governative nella nomina dei Vescovi e dei Canonici; nonché
ed inoltre sarà opportuno di chiedere pure
come pure occ si dovrà insistere per la pronta abrogazione di varie altre antiche disposizioni restrittive, della l ancora applicate dal Ministero del Culto in Prussia. A questo
tal proposito ho chiesto
pregato
all'
l'Emo Sig. Cardinale Bertram di voler far redigere
rimettermi a nome dell'intiero Episcopato un apposito Memorandum, che io presenterò
presenterò
poi
poi ufficialmente al Governo. Sbarazzato così il cammino
terreno dagli intralci della vecchia legislazione e restituita nella maggior misura possibile la libertà della Chiesa, la S. Sede potrà procedere con molto maggiore indipendenza procedere nelle ulteriori trattativ, concordatarie tanto più che, se un buon Concordato. Ad ogni modo tocca ora al
Per queste conviene attendere che il Governo del Reich
s
di pronunziarsi sui più volte menzionati punti; dopo di che sarà ben possibile di
si potranno utilmente tenere presenti
, in quanto sia necessario, le
le
le osservazioni esposte dall'Emo Vescovo di Bre-331v
slavia nella succitata lettera.
3°) Se la questione scolastica dovesse essere completamente eliminata
assolutamente completamente esclusa dal Concordato, sarebbe,
ciò costituirebbe, a mio umile avviso, di
parere, un gravissimo pregiudizio,
, per la Chiesa,
giacché comporterebbe confermerebbe il falso [vessato] principio che la scuola dipende unicamente dallo Stato; in tal caso, meglio sarebbe di rinunziare comp del tutto alla conclusione del Concordato medesimo, del quale,
di cui, del resto, la Chiesa, ottenuta la soppressione delle anzidette leggi restrittive, la Chiesa non avrebbe più alcun bisogno assoluto. bisogno. Ora però il Governo prussiano, spinto dalla necessità
dall'interesse di una rapida provvista della diocesi di Treviri, ha cominciato
(ciò che a molti sembra
va
finora
impossibile)
a recedere (ciò che a molti sembravafinora impossibile) dalla sua opposizione di massima
(cfr. citato Rapporto N. 22938),
ed ha consentito, come risulta dal terzo capoverso della summenzionata lettera del Sig. Ministro del c
Culto
(cfr. citato Rapporto N. 22938),
, ad "entrare in trattative col Governo del Reich circa il regolamento della parte
del lato religiosa
o della questione scolastica nel Concordato". Così è da
lecito sperare che, per le
note
necessità di
della
simili motivi diper simili motivi di politica estera (ben noti all'E. V.), il Governo
medesimo
stesso
s'induca ad
consenta ad ulteriori concessioni. Non vi sono,
pur troppo, che io sappia, all'infuori dei suddetti motivi, altri argomenti possibili
efficaci argomenti per indurlo alla ragione; ma da questi, usati abilmente
essi, adoperati con abilità e fermezza – ed al tempo stesso
e delicatamente,
, in guisa da togliere qualsiasi apparenza di
marchandage o di
marchandage o di rappresaglia, che urterebbe in Germania il sentimento nazionale anche dei cattolici, – possono, a quanto sembra,
se non m'inganno, ripromettersi per il bene della Chiesa [ein Wort unlesbar] rilevanti vantaggi.
Pregando l'E. V. di farmi pervenire
su questo
per mia norma
circa le suesposte materie
le Sue superiori istruzioni al riguardo
su quanto sopra,circa le suesposte suaccennate materie, m'inchino
330r, oberhalb des Textkörpers hds. von unbekannter Hand notiert, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 12. Januar 1922, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 12250, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/12250. Letzter Zugriff am: 02.05.2024.
Online seit 31.07.2013, letzte Änderung am 13.06.2014.