Dokument-Nr. 14275
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 03. Juli 1923

Regest
Die Vorsitzende der "Missionsvereinigung katholischer Frauen und Mädchen", Katharina Schynse, berichtete Pacelli von ihrer Überweisung von 586 Mark für Messintentionen an den Assessor der Kongregation für die Orientalische Kirche, Isaia Papadopoulos, im Jahr 1918, für die sie keine Empfangsbestätigung erhielt. Weitere Versuche, eine Bestätigung zu erhalten, scheiterten. Sie weiß nicht mehr, um wie viele Messintentionen es sich handelte; sie möchte die Angelegenheit jedoch regeln, weshalb sie dem Nuntius 10.000 Mark zukommen ließ, die Pacelli Gasparri weiterleitet. Er bittet um Anweisungen für eine Antwort an Schynse.
Betreff
Circa stipendi di messe
Eminenza Reverendissima,
La benemerita Signorina Caterina Schynse , Direttrice della Missionsvereinigung katholischer Frauen und Jungfrauen in Pfaffendorf, mi scrive in data del 27 Giugno scorso quanto segue:
"Nell'anno 1918 spedii a S. E. Mons.  Isaia Papadopulos [sic] , Vescovo di rito greco in Costantinopoli, il quale mi aveva chiesto di inviargli intenzioni di S. Messe, 586 Marchi.
S. E. Mons.  Dolci , allora Delegato Apostolico, mi aveva dato istruzione di spedire in via eccezionale gli stipendi di Messe direttamente ai Vescovi Uniti in Costantinopoli. Di tale somma di 586 Marchi però non ebbi pur troppo alcuna accusa di ricevimento da Mons. Papadopulos; essa giunse probabilmente colà, allorché egli si trasferì a Roma. Nel 1920 parlai della cosa all'Emo Sig. Cardinale Fruehwirth , il quale mi diede una lettera di raccomandazione per detto Prelato, affine di avere da lui informazioni. Mons. Papadopulos era però partito da alcune settimane. Mi rivolsi in seguito a lui per lettera, ma non ricevetti nessuna risposta.
Vorrei quindi per mia tranquillità regolare la cosa definitivamente, ed a tal fine mi permetto d'inviare a V. E. come compenso Marchi 10.000. Non ricordo più quante fossero allora le intenzioni di Messe da me inviate, nè ho potuto trovare al-
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cun appunto al riguardo. Prego V. E. di assolvermi da eventuale colpa e pena a causa di questo affare."
Nel trasmettere qui acclusa la menzionata somma di Marchi 10.000, prego l'Eminenza Vostra Reverendissima a volersi degnare di comunicarmi la risposta da dare alla sullodata Signorina, mentre chinato umilmente al bacio della sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 03. Juli 1923, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 14275, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/14275. Letzter Zugriff am: 20.04.2024.
Online seit 17.12.2014, letzte Änderung am 25.02.2019.