Dokument-Nr. 15285
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 19. März 1924

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Il Con progetto di Concordato colla Baviera ed il Governo del Reich
Come ebbi già l'onore di riferire all'E. V. R., – dopoché il Consiglio dei Ministri in Baviera ebbe approvato il progetto di Concordato, partii la sera di venerdì scorso 14 corrente da Monaco per Berlino, affine di sollecitare e facilitare l'esame, che del medesimo di esso avrebbe dovuto fare il Governo del Reich. L'accordo da me concluso in Berlino il 13 Novembre 1920 limitava dava per buona sorte a tale esame un carattere puramente negativo, limitando la competenza del Reich a consta constatare se il progetto in discorso contenesse eventualmente disposizioni in contraddizione colla Costituzione germanica. , ed escludendo così qualsiasi giudizio, ad es. sulla opportunità o meno delle disposizioni del medesimo.
Il La mattina del Sabato mattina venni fui subito ricevuto dal Sig. Marx, Cancelliere del Reich, ed ebbi con lui sull'argomento un colloquio, sul al quale presero pure parte il Segretario di Stato Sig. Bracht ed il Deputato al Reichstag Mons. Kaas. Dopo aver ricor-
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dato i termini del succitato accordo [ein Wort unlesbar] e circoscritto così il campo dell'esame da parte del Governo del Reich, espressi il vivo desiderio che esso venisse effettuato al più presto possibile. Il Sig. Cancelliere ed il menzionato Segretario di Stato, si dichiararono pur dichiarandosi personalmente favorevoli ad un pronto disbrigo della cosa, manifestarono tuttavia nondimeno l'opinione che sarebbero a occorrerebbero a tale scopo occorsi fra i dieci o ed i quindici giorni. Da parte mia feci però notare notare che un sì lungo differimento della decisione non sarebbe potuto tornare gradito alla S. Sede, essendo assolutamente necessario che il Concordato venisse firmato prima delle imminenti elezioni del Landtag in Baviera. In tal guisa riuscii ad ottenere dal Cancelliere l'assicurazione che il Can che avrebbe fatto ogni sforzo, per affinché tutto fosse terminato il Lunedì o Martedì seguente, tanto più che la sera di quest'ultimo giorno del Martedì egli doveva partire per Vienna, aff e sarebbe rimasto rimanendo così assente da Berlino per circa una settimana.
A complicare tuttavia la situazione contribuiva si aggiunse il fatto che, come nello stesso
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colloquio mi comunicò, con mia non lieve non senza mia [ein Wort unlesbar] sorpresa, il Segretario di Stato Bracht, il Governo prussiano, basandosi su di una promessa fatta dal avuta già dal Cancelliere Fehrenbach, pretendeva [drei Wörter unlesbar] di intervenire nei dibattiti per l'esame del progetto di Concordato colla Baviera. Contro Un Contro un tale ammissione, la intervento, il quale [immette] importava la introduzione intromissione di un elemento estraneo nelle trattative fra la S. Sede e la Baviera, avevo nutrivo <avevo><m'ispirava> in verità in realtà le più serie preoccupazioni, ba aumentate dal fatto dalla circostanze [sic] che [un] le insistenze per siffatta partecipazione provenivano preci precisamente da il Ministero del Culto prussiano. insisteva per simile siffatta partecipazione. Mi era infatti invero ben noto come il Segretario di Stato in detto Ministero, Sig. Dr. Becker, [ein Wort unlesbar] avverso in massima alla inclusione della questione scolastica nei Concordati della Germania colla S. Sede, fosse contrario al Concordato bavarese, e temevo perciò che le quelle insistenze per essere ammesso non avessero altro scopo che di tentare all'ultima ora di "sabotarlo" od almeno di ritar-
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darne la conclusione. Per varie ragioni di prudenza dovetti tuttavia astenermi dal manifestare apertamente simili timori, al giacché una opposizione da mia parte contro l'ammissione del il Governo prussiano, lo avrebbe gravemente offeso [q] il Governo prussiano, rendendo in tal guisa ancor più difficili le eventuali future trattative per un Concordato colla Prussia; mi limitai quindi a dire notare che trattavasi trattavasi di una questione costituzionale interna, a cui preferivo di rimanere estraneo, e la quale doveva essere risolta dal Governo del Reich d'intesa colla Baviera. Con mia soddisfazione rilevai, tuttavia, del resto, che né al Sig. Cancelliere né, a quanto sembrava, alle altre a Autorità competenti del Reich riusciva troppo gradita questa intromissione della Prussia in un affare costituzionalmente riservato al Reich . stesso.
Terminata la conferenza col Cancelliere, mi recai a visitare il Segretario di Stato agli Affari Esteri, Sig. Barone von Maltzan, il quale mi dichiarò senz'altro che da parte di quel Dica-
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stero non soltanto non aveva alcuna obbiezione contro il progetto di Concordato in discorso, per rapporto sotto il punto di vista dealla Costituzione, ma e che anzi, dal punto di vista della per al nei riguardi della politica estera, non poteva che che essere ne soddisfatto. della sua conclusione. In pari tempo egli mi ringraziò dell'appoggio dato al al Ministero degli Esteri, sia dall'E. V. che dalla Nunziatura, che dall'E. V. contro la domanda decisione deliberazione della nota Commissione d'inchiesta riguardo relativamente alla pubblicazione dei documenti concernenti l'azione Pontificia per la pace nel 1917.
Siccome però la decisione circa la costituzionalità del progetto Concordato colla Baviera era principalmente di competenza del Ministero dell'Interno del Reich, giu stimai opportuno di mettermi anche con questo in rapporto diretto. rapporto. Durante un abboccamento avuto nel pomeriggio di quello stesso giorno, in In assenza del Ministro S stesso Sig. Jarres, ebbi nel pomeriggio di quello stesso giorno un abboccamento col Segretario di Stato Sig. Zweigert, protestante, ma ottimo esperto giurista, potei constatare che la Sezione per la scuola d nel detto Ministero, a capo della quale si trova come Segretario di Stato
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il socialista Schulz, aveva mosso varie eccezioni contro il testo delle progettate disposizioni concordatarie. Soprattutto si era voluto vedere nel § 1 dell'art.  V 5 del progetto, il quale ("L'istruzione ed educazione dei fanciulli nelle scuole elementari cattoliche sarà affidata unicamente a maestri e maestre, che siano atti e disposti ad istruirli in modo sicuro nella dottrina cattolica e ad educarli nello spirito della fede cattolica") una violazione dell'articolo 149 capov. 2 della Costituzione del Reich, il quale stabilisce ove è detto che "l'impartire l'istruzione religiosa ed il compiere atti ecclesiastici religiosi è lasciato alla dichiarazione di volontà dei maestri". Mi fu tuttavia facile di confut ribattere tale obbiezione, notando come nessuna disposizione della Costituzione dà diritto al d un maestro di essere impiegato in un determinato genere di scuola. Quei maestri quindi, i quali non siano disposti ad istruire i fanciulli nella dottrina cattolica e ad educarli secondo lo spirito
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della fede cattolica, dovranno quindi potranno essere addetti ad una scuola non confessionale-cattolica, ed in tal guisa essi non risentiranno alcuna menomazione il progetto di Concordato importa della libertà loro garantita attribuita dalla Costituzione. Il contrario (aggiunsi) sarebbe piuttosto invece anticostituzionale, giacché, qualora nelle scuole costituzionali cattoliche potessero essere adibiti insegnanti ostili alla religione, il carattere confessionale delle medesime rimarrebbe di fatto distrutto. Un'altra difficoltà si [desumeva] muoveva contro la parola "Beaufsichtigung" dell'articolo 8 § 1 del progetto, la quale –, essendo il diritto di ispezione (Aufsichtsrecht) riservato allo Stato in virtù dell'art. 149 capov. 1, della Costituzione, – si voleva mutare in "Ueberwachung"; ma io notai che il senso di quella esp quel termine era risultava senza alcun dubbio del tutto chiaro dal testo italiano, egualmente ufficiale, del Concordato, ove leggevasi appunto "sorveglianza". Con mia soddisfazione potei constatare che il menzionato Sig. Zweigert, come anche il relatore Consigliere ministeriale Dr. Kaisenberg, aderivano alle mie risposte, idee, sebbene fosse rimanesse ancora incerto quale fosse l'opinione
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del Ministro stesso Sig.  Jarres.
Tornato questi a Berlino, si svolse dietro le quinte nel Ministero dell'Interno dietro le quinte una seria lotta, la quale impedì che l'attesa risoluzione venisse presa, il Lunedì come si si era sperava to, il Lunedì seguente. stesso. Preoccupato, d'altra parte, dal fatto, che il Cancelliere sarebbe partito (come ho già accennato) la sera del Martedì, del d<el> ieri di ieri dell'indomani Martedì 18 corrente, mi recai la la mattina di questo giorno alle ore 10 del mattino nuovamente da lui dallo stesso Sig. Marx, sia per informarmi con certezza a qual punto stessero le cose, come per che allo scopo di insistere per una soluzione decisione immediata. , e facendo<eci > considerare a lui, uomo <senza dubbio> di grande pietà, quale merito avrebbe acquistato dinanzi a Dio conducendo <col condurre> a buon termine un'opera così utile per la Chiesa e per le anime. In tale occasione Così appresi che la d il Governo prussiano aveva fatto ripetute ed energiche rinnovato le sue insistenze per partecipare alla discussione e che a tale scopo tal fine il menzionato Segretario di Stato Dr. Becker aveva due volte telefonato per [zwei Wörter unlesbar]. a tal fine. Il Cancelliere però mi disse che avrebbe dato una risposta evasiva ed avrebbe trattato colla Prussia soltanto dopoché la
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decisione del Governo del Reich fosse stata definitiva. – Credo invero che possa <invero> possa supporsi con fondamento Sembra invero che il Ministero del Culto prussiano avesse avuto da qualche parte informazioni circa il contenuto reale del progetto di Concordato colla Baviera e fosse costernato dalle disposizioni del medesimo di esso così favorevoli alla Chiesa. Finora le i dirigenti del Ministero anzidetto, come rivelavano certe frasi quasi sprezzanti uscite dalla loro bocca, avevano creduto che un Concordato colla Baviera, quale era voluto desiderato dalla S. Sede, non sarebbe venuto mai a conclusione, capo, e ad ogni modo avevano dal canto loro fatto del tutto per suscitare contro di esso anche in Monaco difficoltà contro di esso. ed ostacoli. Vedendo invece ora imminente Essendone ora invece imminente la conclusione, del Concordato medesimo, il quale costituirebbe e poiché esso avrebbe a avrebbe costituito un serio precedente, così <assai> <tutto a> vantaggioso per <del>la Chiesa, per le eventuali future trattative col Reich o colla Prussia, è ben spiegabile l'allarme suscitatosi in quei circoli ed il loro tentativo di offensiva, mascherato dall'apparenza sott col pretesto dell'esame intorno alla costituzionalità del progetto in discorso. medesimo.
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Checché sia di ciò, il fatto è che, malgrado il lodevole l'impegno spiegato dal Cancelliere, fu assai ardua fatica il vincere la opposizione degli avversari. Ieri sera Ancora ieri E erano anch per la costituzionalità del progetto il Cancelliere col suo Segretario di Stato Bracht, il Ministero degli Esteri, il Ministro della Giustizia per il Reich Sig. Emminger, anch'esso interpellato al riguardo, il Segretario di Stato Zweigert ed il Consigliere ministeriale Dr. Kaisenberg del Ministero degli dell'Interni o. Dalla parte contraria stavano invece il Segretario di Stato Schulz, che si può considerare come il più spiccato rappresentante della politica scolastica del partito socialista, ed il Ministro stesso Sig. Jarres, il quale, liberale e protestante, si era lasciato influenzare dallo Schulz e manteneva un atteggiamento inflessibile. Alle ore 8, vale a dire solo soltanto un'ora prima della partenza del Cancelliere per Vienna, la situazione era divenuta (come appresi con mia
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viva preoccupazione) erasi fatta altamente da una comunicazione telefonica) estremamente critica, giacché la resistenza del Sig. Jarres persisteva colla medesima forza. Egli, <anzi,> rifiutandosi di apporre, come Vice-cancelliere, in assenza del Sig. Marx, la firma alla relativa dichiarazione del Governo del Reich, <aveva finito> finì col proporre Questi propose di differire la decisione sino al ritorno del Cancelliere e di fare esaminare nel frattempo da periti la costituzionalità degli articoli contestati. da p È evidente quanto pericolosa sarebbe stata una simile dilazione, la quale avrebbe aperto la porta a nuove inframmettenze da parte dei nemici del Concordato e del Ministero del Culto prussiano, che sarebbe riuscito pressoché impossibile di tenere più a lungo in disparte.
Tanto più lodevole è stata quindi l'azione del Cancelliere, il quale, coadiuvato dal Bracht, riuscì a condurre la cosa in porto, pur in tanta angustia ristrettezza di tempo. In tutta fretta furono mandati a prendere in automobile e condotti ne<al>la residenza del Cancelliere i due Ministri dell'Interno e della Giustizia, ed il Segretario di Stato Zweigert col ed il Consigliere ministeriale Kaisenberg. In seguito
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ad una nuova esposizione dello Zweigert, il Ministro deg dell'Interno ritirò le sue obbiezioni obbiezioni e diede il suo assenso ad una dichiarazione dichiarazione, in cui si diceva che non ci sono obbiezi "contro il progetto di Concordato tra il Governo bavarese e la S. Sede non vi sono da muovere eccezioni in base alla Costituzione del Reich". Il Cancelliere firmò il documento e montò poi immediatamente in automobile per recarsi alla stazione. Alle ore 9 ebbi per telefono la comunicazione per telefono che tutto era stato felicemente concluso!
Chinato
723r, links unterhalb der Betreffzeile hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 19. März 1924, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 15285, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/15285. Letzter Zugriff am: 05.05.2024.
Online seit 18.09.2015, letzte Änderung am 12.01.2016.