TEI-P5
Dokument-Nr. 18309
Accogliendo il cortese invito, ripetutamente rivoltomi dal Rev.mo Mons. G.
Klein, Vescovo di Paderborn, sabato 24 corr. mese,
accompagnato dal cConsigliere della Nunziatura, mi recai a Paderbornin quella città per celebrarvi l'indomani la Messa Pontificale in
occasione della festa di S. Liborio, patrono della città e dell'intera
diocesi.
FuSiconvenutonne col sullodato Mons. Vescovo che, per maggior convenienzacomodità di orario, sarei sceso a Bielefeld, stazione prossima a Paderborn, ove arrivai all'1 ½ pomerid., ed ove gran folla erasi adunata.
Erano colà a ricevermi, oltre al Rmo Mons. Klein col suo segretario, il Preposto del Capitolo, Rev.mo Sig. Canonico Linneborn, deputato al Landtag,prussiano, con due altri Canonici, il primo borgomastro di Paderborn, Sig. Haerten col primo Consigliere municipale, Sig. Peters, il Rev. parroco di Bielefeld ed i sacerdoti di questoquel decanato.
In sei automobili il corteo si diresse verso Paderborn, giungendovi dopo un'ora all'incirca. Alla Porta Nord,vicin presso la
quale erano state erette per la
In mezzo a due fitte ali di popolo plaudente, dinanzi a cui stavano schierati lungo tutto il percorso i bambini, i ragazzi e le ragazze delle scuole,(recanti ciascuno un mazzo di fiori e reggenti delle ghirlande di verdura), gli studenti del ginnasio e delle altre scuole, si giunse al suono delle campane, al palazzo Vescovile.
Indossata ivi la mozzetta, insieme acon Mons. Vescovo,ealsuoSegretario e col Consigliere della Nunziatura, mi recai per i solenni primi Vespri al Duomo, ove erano ad attendermiil i membri del Capitolo e gli
alunni del Seminario. Fatta la visita al SSmo Sacramento, e
rivestiti quindi nel Coro gli abiti pontificali, si scese processionalmente nella Cripta a prendervi le Reliquie di S. Liborio che
vengono esposte sull'Altare Maggiore,
durante tutto l'ottavario.
Il grande, prezioso Reliquiario, in forma di sarcofago, di argento dorato, finemente cesellato, adorno di angeli egraziateose statuefigure di santi, è portato a spalle, mediante lunghe spranghe di ferrolegno, da sedici uomini (che si danno il turno) in ricchi manti di velluto rosso con nastri d'oro.
I Vespri furono cantati in gregoriano alternativamente dal Coro e dalla Cappella della Cattedrale, assai bene formata dal Rev.mo Can. Müller, direttore generale della Società di S. Cecilia in Germania, il quale si è molto adoperato e si adopera tuttora con zelo affinché siano attuate le sapienti norme Pontificie per la Musica Sacra.
Tanto nell'andata come nel ritorno dal Duomo fui fatto segno a vive ovazioni.
Avendomi quindi Mons. Vescovo accompagnato per una passeggiata in città,riccamenteimab imbandierata ho potutopoteimi fu dato di constatare come tutte le vie, gli edifici
pubblici e le singole case, quelle specialmente degli Istituti religiosi, fossero imbandierate con colori pontifici e locali, ed ornate di festoni, di ghirlande e di fiori.
Paderborn è una graziosa città di poco più di 30.000 abitanti, senza fabbriche e senza grandi industrie, chela ha
la sorte di essere quasi interamente cattolica, ciòIseburgIsenburgTeodoro von Fürstenberg, il quale, al tempo della così dettacosiddetta Riforma, seppe fortemente resistere al torrente invasore
del protestantesimo. Un grandioso monumento eretto nella Cattedrale, ne conserva le spoglie
mortali e ne perpetua la memoria benedetta.
Alle ore 9 ½¼ ebbe luogo sulla piazza del mMunicipio una imponente riuscitissima fiaccolata, cui parteciparono tutte le associazioni cattoliche maschili, le organizzazionicat operaie cattoliche ed una immensa folla. Con Mons. Vescovo, col
Vescovo Ausiliare, Mons. G. Hillebrand, tornato da una visita pastorale, col primo borgomastro ed il cConsigliere della Nunziatura, salii in una tribuna
appositamente eretta, mentre un [sic] altra era riservata al Clero ed al Consiglio
municipale, eded a altri personaggi.
Dopo il canto del "'Tu es Petrus", eseguito dai Seminaristi, prese la parola il borgomastro, dandomi il benvenuto a nome della città e ringraziandomi dell'onore che avevo voluto tributarle con la mia visita. Da ottimo cattolico qual'è [sic], egli ebbe elevate
Mi alzai quindi a parlare ringraziando per il cortese invito del zelante Vescovo e per l'entusiastica cordialissima accoglienza ricevuta. Rievocai brevemente, nellosuo svolgimento storico risalente sinodaiai tempi di Carlomagno, le principali memorie della diocesi di Paderborn, equantociò che alcuni fra i più insigni Pastori fecero per il bene del popolo edelle anime, ricordando altresì la specialesalutare attività spiegata durante l'ultima immanespaventosa guerra dal Rev.mo Mons.Emo Schulte, allora Vescovo di Paderborn,
e dai suoi collaboratori mediante unil noto ufficio ecclesiastico di assistenza,
per i prigionieri ottimamente organizzato, per i combattentisoldati,militari al fronte, e di informazioni per i
dispersi ed i prigionieri di guerra. Esortai infine il popolo a perseverare ed a
crescere nel loro nella loro fedeltà e nell'loro amore alla Chiesa ed al Suo Capo supremo, il Romano
Pontefice.
Subito dopo si ritornò al palazzo Vescovile, dinanzi al quale dovevano sfilare il corteo con le fiaccole. Fui costretto a trattenermi al
balcone per circa un'ora, onde dare soddisfazione a quella' immensa moltitudine che non cessava passando di acclamare.
L'indomani, 25 Luglio, festa di S. Liborio, di buon [sic] ora, come mi fu riferito, i fedeliSacara Sacramenti.
Alle ore 9, allo stesso modo come per i primi Vespri, si andò al Duomo per il Pontificale. Cantata Nona, incominciai laM Messa dinanzi al SS.mo Sacramento esposto, come usasi generalmente qui nelle maggiorinella Solennità.di S. Liborio. La Cattedrale era gremitissima: rare volte,
mi fu detto, si vide tanta gente, la quale assistette al S. Sacrifizio con
raccoglimento e pietà esemplare. La CappellaLa "Schola cantorum" eseguì scelta musica. Dopo la comunione,
Finita <Quindi> il Vescovo salì sul pulpito perfareil panegirico del Santo,durante il qualeper pronunziare una predica, nella quale comunicò
raccomandò vivamente l'ubbidienza, la devozione al Capo visibile della Chiesa. Alla fine della Messa servendomiInfine, valendomidellea facoltà
concessea,ai Nunzi, diedi in forma solenne la Benedizione Papale con Indulgenza Plenaria
. A stento si poté uscire per la gran
ressa.
All'1 ½ ebbe luogo nel Convitto Teologico un pranzo, ufficiale cui intervennero leautoaAutorità civili, il
cCapitolo
cattedrale, tutti pProfessoridell'Accademia teologica e distinte personalità laiche. Mons.
Vescovo disse sentite parole all'indirizzo del S. Padre e del Nunzio in
Germania.,ed all'annessae dell'Accademia
Teodoriana(Collegium Leoninum), ampio recente edificio, con magnifiche
sale, frequentato da oltre un centinaio di alunni che ivi studiano
per due anni la Filosofia, per altri duee la S. Teologia; compiendo gli ultimi tre semestri di Teologia pastorale e di immediata preparazione al sacerdozio
nel Seminario propriamente detto, il "Priesterseminar", come qui
vien denominato.
Sicominciò principiò con un breve trattenimento
musicale,; quindi il
Superiore,sullodatoRettore dell'Accademia teologica, Sac. Prof. Müller, pronunziò un discorso., in cui affermò la
fedeltàa nomedel Corpo insegnante alla S. Sede.fece professione di fedeltà alla S. Sede Romana.
Risposi ringraziando ed insistendo specialmente sullo studio della Filosofia e della
Teologia secondoscolastica sulle orme secondo il metodo di
S. Tommaso, e sulla necessità di una solida formazione scientifica edspirituale,onde essereascetica, affinché i giovani chierici siano più tardi in grado di
esercitare con frutto il sublime ministero sacerdotale. Visitai poscia la biblioteca, assai
ricca, il vasto o l'ampio orto e giardino annesso, mentre prima avevo già visitato la
bella cappella.
Mi recai anche per pochi istantipresso dalle Figlie della
Carità, quindi dalle Suore dette della Carità Cristiana, fiorente Istituto diocesano, che ha
numerose Case nelle Americhe. Si terminò colla visita al "Priesterseminar" ed al
Duomo.
Alle ore 11, dopo aver ricevuto la visita del primo borgomastro, lasciai il palazzo vescovile, come era stato stabilito, per recarmi alla stazione efar ripartire per Berlino. Contro mia aspettativa gran folla
erasi portata sul percorso dellesulle vie che dovevo attraversare, desiderosa di ricevere un'ultima
volta la benedizione del Nunzio Apostolico. Anche per un lungo tratto della ferrovia molta
gente si era schierata, agitando fazzoletti ed acclamando.
Mi era stato significatodetto da persona autorevole prima della mia partenza per Paderborn, di non meravigliarmi se,non fossidato il carattere di quella popolazione, non sarei [sic] fatto segno a quelle clamorose manifestazioni che altre città avrebbero forse al Rappresentante del Santo Padre. Posso invece attestare di avervi ricevuto la più festosa, cordiale e simpatica accoglienza. Ma ciò che maggiormente importa, debbo dichiarare con mio vero conforto di essere stato edificato dal contegno riverente e devoto di quellaebuonaepopolazionei, mentre spero di avere, colla grazia del Signore, in qualche modo contribuito ad infondere sia nel Clero, – soprattutto nei leviti del Santuario –, come nei fedeli un attaccamento sempre più forte alla Sede Apostolica ed un amore più filiale verso l'Augusta Persona del Vicario di Gesù Cristo.
Chinato umilmente...
Online seit 29.01.2018, letzte Änderung am 10.09.2018.
Dokument-Nr. 18309
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[Berlin], 28. Juli 1926
Schreiber (Textgenese)
StenotypistStenotypistCentozCentozPacelliPacelliBetreff
Circa miovViaggio a
Paderborn
FuSiconvenutonne col sullodato Mons. Vescovo che, per maggior convenienzacomodità di orario, sarei sceso a Bielefeld, stazione prossima a Paderborn, ove arrivai all'1 ½ pomerid., ed ove gran folla erasi adunata.
Erano colà a ricevermi, oltre al Rmo Mons. Klein col suo segretario, il Preposto del Capitolo, Rev.mo Sig. Canonico Linneborn, deputato al Landtag,prussiano, con due altri Canonici, il primo borgomastro di Paderborn, Sig. Haerten col primo Consigliere municipale, Sig. Peters, il Rev. parroco di Bielefeld ed i sacerdoti di questoquel decanato.
In sei automobili il corteo si diresse verso Paderborn, giungendovi dopo un'ora all'incirca. Alla Porta Nord,
52v
circostanza dieci colonne,
ornate dai colori pontifici, scesi dall'automobile, e con Mons.
Vescovo presi posto in una magnifica carrozza tirata da quattro cavalli, montati da valletti
in livree rosse, e preceduta da due staffette a cavallo.In mezzo a due fitte ali di popolo plaudente, dinanzi a cui stavano schierati lungo tutto il percorso i bambini, i ragazzi e le ragazze delle scuole,(recanti ciascuno un mazzo di fiori e reggenti delle ghirlande di verdura), gli studenti del ginnasio e delle altre scuole, si giunse al suono delle campane, al palazzo Vescovile.
Indossata ivi la mozzetta, insieme acon Mons. Vescovo,ealsuoSegretario e col Consigliere della Nunziatura, mi recai per i solenni primi Vespri al Duomo, ove erano ad attendermi
Il grande, prezioso Reliquiario, in forma di sarcofago, di argento dorato, finemente cesellato, adorno di angeli egraziateose statuefigure di santi, è portato a spalle, mediante lunghe spranghe di ferrolegno, da sedici uomini (che si danno il turno) in ricchi manti di velluto rosso con nastri d'oro.
53r
Uscitiquindiper una delle navate laterali,sSi fece quindi ritorno processionalmente al
Coro a traverso la navata centrale del vasto Duomo,in stile gotico, gremito di fedeli, mentre un magnifico
potente organo riempiva il sacro tempio delle note più armoniose.I Vespri furono cantati in gregoriano alternativamente dal Coro e dalla Cappella della Cattedrale, assai bene formata dal Rev.mo Can. Müller, direttore generale della Società di S. Cecilia in Germania, il quale si è molto adoperato e si adopera tuttora con zelo affinché siano attuate le sapienti norme Pontificie per la Musica Sacra.
Tanto nell'andata come nel ritorno dal Duomo fui fatto segno a vive ovazioni.
Avendomi quindi Mons. Vescovo accompagnato per una passeggiata in città,riccamente
Paderborn è una graziosa città di poco più di 30.000 abitanti, senza fabbriche e senza grandi industrie, che
53v
che
devesi, oltre ad una specialemanifesta protezione del Cielo, allo zelo dei suoi pPastori e particolarmente alla
fermezza del Vescovo-principe Alle ore 9 ½¼ ebbe luogo sulla piazza del mMunicipio una imponente riuscitissima fiaccolata, cui parteciparono tutte le associazioni cattoliche maschili, le organizzazioni
Dopo il canto del "'Tu es Petrus", eseguito dai Seminaristi, prese la parola il borgomastro, dandomi il benvenuto a nome della città e ringraziandomi dell'onore che avevo voluto tributarle con la mia visita. Da ottimo cattolico qual'è [sic], egli ebbe elevate
54r
espressioni di venerazione filiale per il Papa, disse
dell'attaccamento del popolo alla Sua augusta amata Persona, aggiungendo parole di profonda
gratitudine per quanto la S. Sede fece peral fine di lenire i mali della guerra e le sue dolorose
conseguenze.Mi alzai quindi a parlare ringraziando per il cortese invito del zelante Vescovo e per l'entusiastica cordialissima accoglienza ricevuta. Rievocai brevemente, nellosuo svolgimento storico risalente sinodaiai tempi di Carlomagno, le principali memorie della diocesi di Paderborn
Subito dopo si ritornò al palazzo Vescovile, dinanzi al quale doveva
L'indomani, 25 Luglio, festa di S. Liborio, di buon [sic] ora, come mi fu riferito, i fedeli
54v
riempirono le chiese per ascoltare la S. Messa ed
accostarsi in gran numero ai SS. Alle ore 9, allo stesso modo come per i primi Vespri, si andò al Duomo per il Pontificale. Cantata Nona, incominciai la

All'1 ½ ebbe luogo nel Convitto Teologico un pranzo, ufficiale cui intervennero le
55r
Alle ore 5 ½ era stata fissata la visita
al suddetto Convitto Teologico
Si
Mi recai anche per pochi istanti
55v
L'indomani alle ore 9 ½ visitai ancora un fiorente Collegio diretto da Suore, che hanno oltre seicento alunne,
con scuole elementari, ginnasiali e tecniche.Alle ore 11, dopo aver ricevuto la visita del primo borgomastro, lasciai il palazzo vescovile, come era stato stabilito, per recarmi alla stazione e
Mi era stato significatodetto da persona autorevole prima della mia partenza per Paderborn, di non meravigliarmi se,non fossidato il carattere di quella popolazione, non sarei [sic] fatto segno a quelle clamorose manifestazioni che altre città avrebbero forse al Rappresentante del Santo Padre. Posso invece attestare di avervi ricevuto la più festosa, cordiale e simpatica accoglienza. Ma ciò che maggiormente importa, debbo dichiarare con mio vero conforto di essere stato edificato dal contegno riverente e devoto di quellaebuonaepopolazionei, mentre spero di avere, colla grazia del Signore, in qualche modo contribuito ad infondere sia nel Clero, – soprattutto nei leviti del Santuario –, come nei fedeli un attaccamento sempre più forte alla Sede Apostolica ed un amore più filiale verso l'Augusta Persona del Vicario di Gesù Cristo.
Chinato umilmente...