Dokument-Nr. 1897
Pacelli, Eugenio an Bisleti, Gaetano
[München], 18. September 1921

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Sulla Istruzione agli Arcivescovi e Vescovi della Germania
Il giorno 2 del corrente mese mi è regolarmente pervenuto il venerato l'ossequiato Foglio N. 334/20 del 21 Agosto scorso, col quale l'E. V. R. si degnava d'inviarmi le bozze di stampa della importante Istruzione agli Arcivescovi e Vescovi della Germania, ordinandomi al tempo stesso di esprimere il mio umile parere in proposito.
Dirò subito all'E. V. che le difficoltà contro la pubblicazione di tale Documento, da me subordinatamente manifestate nei miei rispettosi Rapporti NN. 21476 e 21501 in data del 14 e del 18 Agosto p. p., si riferivano al testo della Istruzione e soprattutto al Questionario, già da me sottoposti a cotesta S. Congregazione, ed i quali toccavano vari punti assai delicati e particolari per la Germania. Ora, soppresso il Questionario e redatta ala Istruzione in termini generali, di guisa che, come rileva l'E. V., essa "potrebbe essere indirizzata anche ai Vescovi di Austria e, mutati alcuni punti, ai Vescovi di tutto il mondo", convengo pienamente che il sullodato Documento non presterebbe per sé alcun ragionevole motivo a discussioni ed agitazioni. Malgrado ciò, non è escluso il pericolo che gli avversari del futuro Concordato, i quali approfittano di qualsiasi pretesto, anche il più irragionevole, onde ostacolarne la riuscita, si varrebbero valgono varrebbero della nuova Istruzione per risollevare le vecchie accuse sulla circa la mancanza di libertà e i legami, cui soggiace la scienza teol l'insegnamento della teologica,
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affine di rendere così più difficile l'accettazione degli articoli relativi alle Facoltà teologiche. Per tale motivo sembrerebbe quindi, in ogni caso sempreanche per l'attuale redazione, nel testo attuale, più sicuro e prudente di non permettere la pubblicazione del Documento in discorso prima se non dopo la concluse ione le delle trattative concordatarie, prescrivendo sino a nuovo ordine il segreto pontificio. Con questa espressa clausola nulla osta, a mio parere, che esso possa essere sia comunicato anche all'Eccmo Mons. Nunzio di Vienna.
Dopo di ciò, sempre in obbedienza ai venerati comandi impartitimi dall E. V., oso sottopor sottomettere al di Lei superiore giudizio alcune piccole osservazioni speciali:
1o) Siccome non esiste sinora in Germania, all'infuori delle Università, alcun nuovo alcun altro Istituto, il quale abbia la facoltà di conferire i gradi accademici in S. Teologia, potrebbe dirsi a pag. 10: "In Universitatibus, magnis Lyceis, Collegiis, Seminariis, Institutis, quae habent vel fortasse in posterum habebunt ex Apostolico Indulto…"
2o) A pag. 10 si legge pure: "Quod protestantes et neoterici optime intellexerunt, cum ex studiorum Universitatibus et Scholis, quas placitis suis infecerant, una cum fide catholica, etiam latinum sermonem coegerunt exsulare". Non so se, per ciò che concerne i protestanti, l'affermazione sia storicamente del tutto esatta. Certo è che essi si gloriano di aver promosso lo studio delle lingue classiche, latina e greca, specialmente per opera dell'umanista Melanchthon, il quale fondò a tale scopo molti ginnasi, compilò grammatiche latine e greche, le quali erano ancora nel Secolo XVIII erano usate ancora usate nelle scuole protestanti, e venne perciò chia-
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mato Pra e ceptor Germaniae.
3o) Le qualificazioni di filii sa e culi in opposizione a filii lucis (pag. 10) e di haer e tica p ravita s (pag. 13), sebbene verissime, irriteranno probabilmente i protestanti, cui sono diretti dirette, ed che i quali, come è qui in uso, sottoporranno il Documento, una volta pubblicato, a minuzioso esame. Forse potrebbesi sopprimere senza inconvenienti a pag. 10 l'intiero a periodo: proposizione: "Ne ergo amplius sinamus filiis saeculi filiis lucis esse prudentiores!" ed a pag. 13 sostituire alla surriferita frase le parole haereticorum error.
4o) A pag. 12 l'ammonizione: " Cavendum est ergo ne catholicus interpres… in quaestionibus philologiae, archeologiae, criticae et historiae enodandis suum insumant tempus", sebbene intenda evidentemente ed a e con ed a ragione intenda condannare gli eccessi al riguardo, potrebbe tuttavia in questa forma produrre in Germania l'impressione che la S. Sede non curi abbastanza gli studi filologici, critici e storici, contrariamente alla tradizione della Chiesa ed agli insegnamenti dello stesso Leone XIII, il quale nella Lettera Apostolica "Vigilantiae" del 30 Ottobre 1902 consiglia di impiegare "multum operae in excolenda philologia doctrinisque finitimis earumque perseguendis progressionibus". Vostra Vostra Eminenza giudicherà anche se convenga fare fare altresì allusione allo studio della lingua ebraica, e e lodare, ove è in uso, e sia senza pregiudizio e dare forse nella Istruzione un più più [accurato] accurato svolgimento alla parte concernente l'esegesi biblica.
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Finalmente, per ciò che si riferisce alla Univers erezione di una Università libera cattolica in Germania, la quale forma l'oggetto dell'Esposto di Mons. Vescovo di Fulda parimenti trasmessomi dall'E. V. col medesimo succitato Foglio, mi riservo di esprimere il mio subordinato avviso al riguardo, non appena avrò potuto esaminare colla necessaria cura l'importante e grave questione.
Intanto, chinato
214r, oberhalb des Textes hds. von unbekannter Hand vermerkt, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Bisleti, Gaetano vom 18. September 1921, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 1897, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/1897. Letzter Zugriff am: 02.05.2024.
Online seit 14.05.2013, letzte Änderung am 16.08.2013.